Mission del Blog: esprimere libere opinioni su fatti di cronaca ritenuti significativi circa la Sfida, in corso da tempo, tra i Paradigmi dominanti del Nostro Tempo: da una parte, il Riduzionismo (il Tutto è uguale, riducibile, alla somma e alle relazioni delle parti di cui è composto), dall’altra l’Olismo (il Tutto è maggiore della somma e delle relazioni delle parti di cui è composto). Il Riduzionismo, paradigma analitico, razionale, algoritmico, induttivo, lineare. L’Olismo, paradigma sintetico, intuitivo, euristico, deduttivo, non-lineare. Con tutte le conseguenze (teoriche, filosofiche, gnoseologiche, epistemologiche, metodologiche, pratiche, lavorative, quotidiane) che ne conseguono …. (e ne devono conseguire …. legittimamente e liberamente ….. per il progresso della Società …..)

lunedì 25 febbraio 2019

Roma: Capitale degli alberi caduti?


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Roma: Capitale degli alberi caduti ?

Con aggiornamenti in giallo (vedi)

La splendida Roma sta iniziando, purtroppo, a detenere un record amaro: è la Città d’Italia in cui cadono più alberi e più frequentemente. Ogni anno, tantissimi. Roma “Capitale degli alberi caduti”?. Suona male, ma sembra essere proprio così.
Solo qualche settimana fa scrivevo di un altro schianto arboreo romano (consiglio al lettore di leggere il post n. 273 del 10 Febbraio anche per meglio comprendere il discorso che segue).
Anche oggi, dunque, un albero di pino (stavolta alto ben 30 metri) si è schiantato al suolo in viale Mazzini. Ci sono danni e feriti (di cui uno in gravi condizioni). Le fotografie pubblicate da diversi quotidiani on-line sono agghiaccianti. Da esse, si evince chiaramente che l’albero è venuto giù tutto intero. Non è venuta già una parte della chioma (per rottura di una branca o di più branche e/o per rottura di un ramo o di più rami). Né è venuta giù la chioma con una parte del fusto (per rottura del fusto in un punto). Né l’intera parte epigea (per rottura al colletto).
Inoltre, l’apparato radicale risulta essere sviluppato e approfondito, per un albero di pino.  
Dunque, perché l’albero è venuto giù?
Nel Riduzionismo (su basi bio-meccaniche) non si trova risposta. Per esempio, l’assioma della tensione costante (alla base del metodo VTA – Visual Tree Assessment,  tanto solo visivo quanto anche strumentale) non spiega affatto uno schianto del genere. Se infatti, attraverso il metodo VTA (visivo e/o strumentale), l’albero era stato valutato in buone condizioni, è stato commesso un errore. Ma se anche l’albero era stato valutato da potare o da abbattere, si tratta solo di una coincidenza (tra la precedente valutazione ed il fenomeno di schianto che è avvenuto oggi). Perché, in questo caso, sempre in applicazione dell’assioma della tensione costante, l’albero giudicato da potare o da abbattere avrebbe dovuto spezzarsi in un qualsiasi punto sovraccarico del fusto o della chioma a causa di un effetto vela parziale (visto che punti sovraccarichi ci sono e sono visibili nelle fotografie) e non venire giù tutto intero a causa di un effetto vela integrale (essendo tra l’altro l’apparato radicale sviluppato e approfondito per un pino, come si evince – anche questo – dalle foto).
Nell’Olismo invece (su basi organicistiche e vitalistiche) la risposta c’è. In particolare, il mio assioma della tensione vitale (alla base della mia metodica sperimentale VOSA – Valutazione Olistica di Stabilità degli Alberi) spiega uno schianto del genere: quando la tensione vitale dell’albero viene compromessa (per un qualsiasi motivo che vada ad incidere negativamente sull’equilibrio energetico dell’intera pianta) l’albero stesso potrà spezzarsi o venire giù tutto intero alla prima occasione di sollecitazione (vento, neve, vibrazioni automobilistiche, ecc.).
Approfondimenti della tematica nei miei libri “Esempi d’Olismo” (Libro Primo 2016-2017; Libro Terzo 2018; self-publishing; formato PDF; contatto e-mail: lucaf73x@gmail.com)
Luca Fortunato (Matera)   

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