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Parigi ferita, ma il sole
esiste.
Normale. Normalità. Sono concetti vuoti. Questo Mondo non è
normale: dopo secoli e secoli di Cultura, di meraviglie letterarie, architettoniche,
pittoriche, musicali, scientifiche, filosofiche, paesaggistiche ecc. la maggior
parte delle persone continua ad essere animalesca, fanatica, intollerante,
cocciuta ed ignorante. E solo i vigliacchi possono difendere e difendono il
Sistema, l’establishment. Guerre e Terrorismo non sono normali per un’Umanità
che ha avuto Dante, Einstein, Leonardo, Aristotele, Galileo, Michelangelo,
Mozart ecc. ecc. ecc. Ma nemmeno, più in basso, più terraterra, sono normali le
“guerre” locali e localizzate in seno alle comunità, ai territori, alle
campagne, alle città, ai quartieri, alle categorie, alle famiglie, ai partiti
ecc. praticate, anche qui, dalla maggior parte delle persone e, anche qui,
sempre per fenomeni quali l’invidia, la gelosia, il potere, la posizione, l’immagine
ecc. di matrice, anche qui, animalesca, fanatica, intollerante, cocciuta ed
ignorante. Per fortuna appartengo a quei pochi “anormali” che pur avendo, ovviamente,
mille e mille difetti, limiti, inciampi ecc. sicuramente si è emancipato dalla
Natura (pur amandola, pur ammirandola, pur rispettandola, pur studiandola ecc.)
per approdare all’habitus culturale proprio dell’essere umano che, sia nel
quotidiano, sia nelle cose più grandi, disciplina, deve disciplinare, ed anche
sacrificare, mettere in secondo piano, l’istinto, la forza muscolare, l’impulso,
la pancia, l’egoismo, l’egocentrismo e la furbizia a favore di altre forze. A
questo servono, dovrebbero servire, Dante, Einstein, Leonardo, Aristotele,
Galileo, Michelangelo, Mozart ecc. ecc. ecc. Mica ad altro. Ovviamente bisogna
prima conoscerli, studiarli. Ma mica servono a fare solo estetica e manierismo di
Cultura. Servono, invece, proprio a far
Cultura cioè agire, fare, operare, costruire ecc. in funzione di una teoria. E
che la teoria sia nobile. Quale essa sia. Quale piace. Nobile vuol dire in
direzione dell’intelligenza (non della furbizia), in direzione dell’altruismo
(non dell’egoismo e dell’egocentrismo), in direzione dell’ammirazione (non dell’invidia),
in direzione della partecipazione (non della gelosia), in direzione della
tolleranza (non dell’intolleranza e del fanatismo), in direzione del
relativismo (non dell’assolutismo), in direzione del progresso (non della conservazione),
in direzione dell’uguaglianza (non della differenza), in direzione del merito
di sostanza (non delle gerarchie, degli organigrammi, delle anzianità, dei
titoli, delle carriere, delle cariche, delle ufficialità, dei poteri), in
direzione della libertà (non dei muri, dei recinti, dei confini ecc. ecc. ecc.
anche e soprattutto di mentalità, psicologici), in direzione della
sostenibilità (non dello “sviluppo sostenibile”), in direzione della crescita
dell’animo di Noi Tutti (non della crescita economica, della crescita dei
poteri, della crescita del numero degli idioti, degli irresponsabili, degli inconsapevoli,
degli edonisti-gigioni, dei senza paura di facciata), in direzione degli
individui che, poi, sanno stare anche insieme agli altri ed anzi si battono per
dimensioni autenticamente collettive e per una vera Società (e non di quelli
che si nascondono nei meandri dei collettivi). Parigi, la mia amata Parigi,
ferita, ferita ancora una volta, mi ha ispirato questa riflessione, questo
post. Vale per Parigi ovviamente, ma vale in generale. Ovviamente! Vale per
Matera, sempre lì in attesa di spiccare il volo e che puntualmente non arriverà
o arriverà come quello di Icaro. Perché, sempre, sbaglia approccio e persone. Vale
per l’Italia, Paese il cui vero tesoro cioè il suo territorio-paesaggio è l’oggetto
più offeso di tutti da parte proprio della maggior parte dei suoi Italiani! Ma
un Paese più strano dell’Italia Voi l’avete mai visto? Vale per l’Europa,
carrozzone burocratico senz’anima, senza euristica, senza idee, senza utopia.
Vuoto, grigio, spento. Indifeso. Al capolinea ormai. Vale per l’America che, a
parte meraviglie naturalistiche e artistiche, si è ridotta, ormai, a fare il
Militare Globale. Potrei continuare, ma basta così. È pur sempre venerdì. Questa
la mia riflessione di partecipazione. Per quel che può valere, è qui. C’è. Ad maiora! Luca Fortunato