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Libro & Progetto su Matera: sintesi d'approfondimento.
N.B. integrato, il 10/08/2023, in verde nel testo (vedi)
In
questi ultimi giorni (grazie anche alla bellissima recensione del 3 agosto su
Giornalemio, vedi post precedente), ho avuto modo di confrontarmi con diverse
persone e sempre in modo positivo e costruttivo. Più in generale, questi mesi
appena trascorsi (maggio-giugno-luglio-inizio d’agosto) in maniera grandiosa e
con prospettive future della stessa natura (come ho raccontato in tutti i
precedenti post che invito a tenere sempre presenti) hanno fatto nascere riflessioni
e dialoghi che ritengo opportuno riportare -
nei loro contenuti principali - anche in questo blog (sebbene in modo
sintetico e schematico), in modo che siano “patrimonio” di tutti. Per venire
incontro anche e specialmente a chi preferisce (ed in modo del tutto legittimo)
leggere in modo più riservato su un blog (per poi magari, eventualmente,
interagire più direttamente: mail, WhatsApp, telefonata, caffè, ecc.). Ad ogni
modo, sono cose, che fanno e faranno bene, sia a chi ha già le idee chiare (le
vedrà rafforzate) sia a chi nutre dubbi (sempre legittimi purché iniziali e
temporanei) e che magari riuscirà a risolvere. Il mio libro su Matera ha avuto
un successo che solo a volerlo immaginare e pronosticare sarebbe stato
impossibile. Ed il suo prosieguo applicativo (entità collettiva culturale e tecnica,
gruppo interprofessionale, ideazioni e progettazioni, creazione e lancio sito
web, comunicazione pubblica, ecc.) ha anch’esso tutte le premesse di successo. Con tempi e adesioni già, e di
fatto, oltre le aspettative. Ed in modo naturale, spontaneo. Questo è il bello.
Ma senza sedermi sugli allori, me ne prendo ugualmente cura, “coltivandolo” in
tanti modi ed anche con un post del genere. Buona lettura a tutti, dunque. E buone
vacanze. E come sempre ad maiora! amici ad maiora!
Luca
Fortunato (Matera)
1.
L’interprofessionalità non è la multidisciplinarità, l’interdisciplinarità,
ecc. Infatti, un singolo professionista può essere (per studi fatti e/o per
percorso personale, lavorativo, sociale, ecc.) già multidisciplinare,
interdisciplinare, ecc. Può esserlo già di suo. La multidisciplinarità,
l’interdisciplinarità, ecc. possono infatti esistere tanto a livello collettivo
(gruppo, team, ecc.) quanto a livello di singola persona.
L’interprofessionalità invece esiste solo a livello collettivo: più professionisti
insieme, che portano le loro specifiche competenze ma anche le loro personali
esperienze, sensibilità, idee, ecc. Ed è cosa necessaria specialmente quando
occorre occuparsi del destino, del futuro, dello sviluppo, del bene di una
intera Città (per esempio). Ed è evidente come l’interprofessionalità sia
olistica, sia Olismo (da gestire in modo virtuoso e saggio, ovviamente) mentre
la multidisciplinarità, l’interdisciplinarità, ecc. possono essere valide
strade (ma tutte da percorrere) per arrivare all’Olismo. E’ ben diverso;
2. Oltre al verde
pubblico e al verde privato (urbano ed extraurbano) - che sono aspetti
cruciali, strategici e tattici ed ora come non mai -, l’Urbanistica, i piani
urbanistici, i piani zonali, gli assetti territoriali, gli studi specifici nei
piani regolatori, i piani paesaggistici, i rapporti città-campagna, il recupero
di cave, ecc. sono di competenza (oltre che degli architetti, degli ingegneri
ecc.) anche dei dottori agronomi e dei dottori forestali. Questo - oltre ad essere
sancito dall’ art. 2 della legge n. 152 del 10 febbraio 1992 (che modifica la
legge n. 3 del 7 gennaio 1976) - deriva, di fatto, sotto un profilo sostanziale,
da ciò che effettivamente si studia durante i corsi di laurea in Scienze
Agrarie, in Scienze Forestali, ecc. Questo scenario di competenze - e
specialmente in rapporto alle diverse figure professionali - è (ancora) poco conosciuto
da diversi cittadini, amministratori, ecc. Ma è così che stanno le cose. Del
resto, l’urbanistica partecipata (da
tutti e di tutti: professionisti, cittadini, ecc.) - e che il mio libro in
definitiva propone - e specialmente in chiave olistica, è la cosa più
auspicabile per Matera (che non ha avuto la fortuna di fare Olismo magari anche
inconsapevolmente ma di farlo comunque, come è invece successo a Bologna, a
Rimini, a Ferrara, a Pisa, a Torino, a Genova, a Perugia, a Roma, ecc.; oppure
che non ha vissuto e/o non ha ereditato particolari e favorevoli condizioni
storiche, geografiche, politiche, economiche, artistiche, ecc. per cui il
Riduzionismo non ha fatto danno o più danno di tanto, come a Bari, a Potenza, a
Napoli, a Lecce, a Milano, a Firenze, ecc.);
3. Una Città (ma lo
stesso vale per il Territorio, per l’acqua, per il clima, ecc.) è di tutti. Di
tutte le persone. Siano esse di Sinistra, di Centro, di Destra. Ogni persona
può avere la sua legittima e sacrosanta collocazione a Sinistra, a Centro, a
Destra. Ma se vuole occuparsi di qualcosa che è di tutti non può non aprirsi al
confronto (magari anche dialettico ma in ogni caso costruttivo) con tutti. Non
può non sedersi ad un tavolo con tutti, non può non aprire il tavolo a tutti,
ecc. Certo, è cosa non facile. Ed è cosa complessa. Ma occorre farsene carico.
E gestirla al meglio (ed io ho delle idee in
merito anche per questo. Del resto la mia "posizione" è la seguente: culturalmente,
sono un marxista puro. Puro nel senso che mi rifaccio a quello che Marx ha
scritto e non a quello che di Marx hanno fatto nella Storia (tranne l'esempio
personale di Ernesto Che Guevara, non mi riconosco nella Storia del Marxismo
considerandola una alterazione e manipolazione del pensiero di Marx). Il
Comunismo per Marx (e per me) può derivare solo da una società ricca e
industriale, come stadio finale e naturale di un lungo processo che, certo, può
essere innescato da una rivoluzione. Oggi rivoluzione incruenta, di tipo
culturale ma ugualmente rivoluzione: riforme rivoluzionarie (nei contenuti, nei
tempi, ecc.). Politicamente, essendo di Sinistra ma essendo anche un olista,
risulto essere di centro. Risulto essere, non sono. Risulto essere come sintesi superiore e
complessa di tipo hegeliano tra una tesi (sinistra) e una antitesi (destra). E
non dunque un "compromesso equidistante" (tra sinistra e destra). È
ben diverso. Ed è una cosa alquanto originale. Ad ogni
modo, il mio libro su Matera è per tutti. Il mio progetto su Matera è per
tutti. Chi dovesse farsi problemi di tipo “politico” (o farli fare), smetta di
farsi problemi del genere (o di farli fare). Non ce n’è motivo. Ma vi è di più:
come ho già precisato il tutto è cosa culturale
e tecnica. Ed è, e sarà, di tipo
permanente, secondo prassi e logiche di medio-lungo periodo ed al di là delle
contingenze (appuntamenti politico-elettorali, occasioni di finanziamento,
uscita di bandi, uscita di bandi per nomine, ecc.). Altro discorso sarà, eventualmente,
aprirsi e cogliere, da parte di chi vorrà, appuntamenti politico-elettorali
(contingenti). Le cose sono ben diverse e non sono contraddittorie. Anche perché
le realizzazioni olistiche di cui Matera ha bisogno (come da mio libro, e di
cui in verità ha sempre avuto bisogno …) trascenderebbero e trascenderanno la
durata di qualunque tipo di mandato-impegno politico dovesse mai configurarsi e
per chiunque. Matera ha bisogno, infatti, di progettualità, di “battaglie” e di
cantieri per almeno 15 anni, e
continuativamente, costantemente, autonomamente, in funzione di tutte le sue
potenzialità, senza interruzioni, ecc. Con entusiasmo e ritmo sostenuti sin dall’inizio,
certamente. Ma con sguardo alto, lungo, rivolto davvero al Futuro. Anche questo
è Olismo. Anche per questo l’esistenza di ciò che sto/stiamo creando e con le
sue specifiche e indite caratteristiche ha senso. Soprattutto per questo tanti
cittadini ci credono e mi stanno dando/ci stanno dando la loro fiducia. E sono
passati solo pochi mesi ………;
4. Dalla prima uscita
del libro (il 20 maggio in PDF) e poi dalla seconda uscita del libro (dal 15
giugno in cartaceo A5 e con prima ristampa già in luglio), gli eventi si sono
susseguiti in modo così veloce e “travolgente” (tutto in modo positivo,
ovviamente), da trascendere e da superare l’esigenza di fare la classica
presentazione del libro. Infatti, non ne ho fatte di presentazioni. Non vi è
stato alcun bisogno! Tra il passaparola, questo blog, articoli su testate
giornalistiche materane, il gruppo che sin da subito si è andato costituendo,
il deposito legale del cartaceo presso le Biblioteche dovute, l’ospitata presso
social, ecc., non c’è stato bisogno, più bisogno della presentazione. Il tutto
si è evoluto da solo. Ormai conosciuto e avviato. Se poi c’è qualcuno che
ancora non conosce la cosa …. credo che viva su Marte! Ringrazio comunque
coloro (più persone, più entità) che mi hanno proposto, che mi avevano
proposto, di fare la presentazione del mio libro presso la propria struttura. Ma,
appunto, gli eventi hanno avuto un ritmo sostenuto tale da trascendere la cosa.
Non si è trattato, dunque, di un non-apprezzamento, da parte mia, delle
proposte ricevute (sebbene alcuni avessero fatto bene a darsi una mossa, ad
accelerare i propri tempi e ritmi. Ma tant’è). Per il futuro, si potrà sempre
organizzare qualcosa (anche con altri, volessero). Ovviamente non potrà
trattarsi di “presentazione del libro” (ormai e appunto conosciuto, venduto,
diffuso, letto, depositato, pure omaggiato tramite PEC a diverse Istituzioni di
Matera e di Basilicata nonché tramite mail a diverse Associazioni, ecc. e con costituendo
gruppo interprofessionale di fatto già esistente e in settembre in prima
riunione) ma magari potrà trattarsi di incontro con l’autore per porre domande
specifiche (di approfondimento);
5. il costituendo
gruppo interprofessionale avrà anche il senso della tavola rotonda: ognuno vi parteciperà con uguale dignità e pari
prestigio rispetto a tutti gli altri partecipanti. Il curriculum di ognuno, lo
status di ognuno, sarà ovviamente fonte specifica e diversificata rispetto agli
altri, ma senza “gerarchia”. Questo è anche il motivo per cui (e specialmente in
questa prima fase costituenda) i nomi dei partecipanti verranno resi ai
partecipanti (scusate il gioco di parole) nella prima riunione conoscitiva (e
in altre riunioni conoscitive eventualmente e in seguito necessarie se vi
saranno altre e successive adesioni e sempre possibili). Nonché poi, tutti i
nomi, resi pubblici (e sempre e man mano aggiornati), sull’apposito sito web
che verrà creato e lanciato. Ma in questo modo riservato (e gradualmente
pubblicizzato) si garantisce anche l’adesione al progetto in base al progetto
stesso, all’idea (se piace, se la si trova giusta, ecc.). In base ad una
oggettività. E non in base ad un diffuso malcostume di aderire in base ai nomi
che vi aderiscono …. un po’ come succede - da 30 anni a questa parte - nelle
elezioni politiche: si votano le persone (e non più le ideologie, che poi
vivono grazie alle persone). Gravissimo e superficiale errore! Ed ecco,
infatti, la politica non più Politica che ci siamo ritrovati …..;
6. Matera ha circa 60.000
abitanti. La ratio delle cose
olistiche che andremo a ideare, a progettare e a proporre (alcune anche
settoriali, specifiche, piccole, ecc.) riguarderanno sempre e comunque
l’interesse ed il bene di 60.000 abitanti (anche di 50.000, anche di 40.000).
Ma le cose per pochi (fossero pure celebrate e premiate, ecc.), no grazie. Non
più. Anche in questo consiste l’Olismo. E Matera ne ha davvero bisogno. Può
essere anche una élite (o addirittura
una singola persona) a trovare soluzioni, a ideare, a proporre, ecc. Purché le
soluzioni, le idee, le proposte, non siano d’élite.
C’è una bella differenza!
7. Tutte le ideazioni e
le progettazioni (oltre che olistiche,
secondo i dettami del vero Olismo così come si è storicamente affermato, così
come viene definito nelle enciclopedie e nei dizionari nonché nelle opere dei
suoi più grandi esponenti, e che Matera non ha mai avuto) saranno improntate a
criteri di ecocompatibilità e di ecosostenibilità secondo i dettami della
Ecologia quale scienza (che viene
insegnata nei corsi di laurea in Scienze Biologiche, in Scienze Naturali, in
Scienze Agrarie, in Scienze Forestali, ecc.). L’ecologia ambientalista (che
purtroppo non sempre corrisponde all’Ecologia scienza) solo quando (e se) in
armonia con l’Ecologia scienza sarà sempre la benvenuta presso il sottoscritto
e presso tutto il gruppo interprofessionale;
8. le “diagnosi”, le
“terapie” e le “prognosi” per Matera e su Matera che il mio libro contiene sono
nuove ed inedite non solo sotto l’evidente profilo paradigmatico-metodologico
(Olismo appunto, e non più Riduzionismo né tantomeno pseudo-olismo; visione
generale dell’intera città e solo successivamente anche di zona; progettazione e progettualità generali e
sistemiche e solo successivamente anche di dettaglio; deduzioni e non più
induzioni; ecc.; ecc. luoghi e risorse ripensati in chiave complessa ed
integrata; ecc. ellissi integrate in sé e tra sé; quid di posizione; ecc. ecc.)
ma lo sono (nuove ed inedite) anche perché collegate a negativi fenomeni materani
(capitoli III, IV e V, del libro) nel senso che questi fenomeni negativi (e
riduzionistici, non a caso) occorre assolutamente superarli, vincerli,
archiviarli, trascenderli (anche e soprattutto con l’Olismo, appunto): solo un
tessuto sociale sano (cioè mentalità e socialità sane ed evolute) riscatteranno
per davvero Matera (permetteranno i giusti cantieri per i giusti progetti;
permetteranno ai soldi di essere spesi e spesi bene; permetteranno ai titoli –
UNESCO, Capitale europea della Cultura, ecc. – di essere davvero utili;
permetteranno ai diversi mandati, turni e personalismi politici - nella loro
sacrosanta e legittima diversità ed esistenza - di essere continuazioni e
cerniere e non interruzioni e fratture; permetteranno alla burocrazia di essere
un servizio per i cittadini, per i professionisti, per i commercianti, per le
imprese, per le tradizioni, ecc. e non invece un ostacolo, un sopruso, ecc.
·
Nella seconda metà del prossimo
mese di settembre, dunque, si comincerà l’avventura applicativa e progettuale
(a proposito: il gruppo di base ed originario nella giornata di ieri, 7 agosto,
è arrivato a 19 ! Un grandissimo risultato ….. Matera sta rispondendo. Eccome!).
Anche prendendosi cura (come già fatto, del resto, e sia on line sia nella
realtà) di tutti gli aspetti e di tutte le sensibilità.
Mi piace concludere con
delle perle culturali ed ovviamente olistiche (valevoli sempre, su ogni
questione, argomento, problema, entità, ecc.). Anche a rimarcare la differenza
(di contenuto e di metodo) tra l’Olismo (generale, sistemico, totale, organico,
integrato, sintetico, deduttivo, ecc. intuitivo & razionale,
collettivistico & individualistico, ecc.) e il Riduzionismo (settoriale,
parziale, analitico, dettagliato, induttivo, ecc. solamente razionale,
solamente individualistico, ecc.):
[…]
Possiamo trattare un argomento sviluppandolo con rigore, punto per punto. E
possiamo esaminare la struttura di un edificio seguendo i progetti
dell’architetto, piano per piano, e passandone in rassegna metodicamente i
particolari. C’è però un altro modo di esaminare l’edificio e consiste nel
girargli attorno e guardarlo da tutte le angolazioni possibili. Alcuni aspetti
della costruzione sfuggiranno, ma alla fine se ne sarà acquisita una buona
conoscenza generale, una conoscenza forse migliore di quella ottenibile con
l’esame particolareggiato del progetto […] - Edward de Bono
(medico, psicologo), dal suo libro “Il pensiero laterale” (Rizzoli, 2010).
[….]
L'urbanistica in generale guarda dunque all'evoluzione della città nella sua
totalità, poiché la città si può considerare come un essere vivente in continua
trasformazione, sottomesso a influenze che è facile studiare isolatamente,
ossia analizzare, ma che non agiscono che in massa, ossia per sintesi. […] –
Luigi Piccinato (urbanista, architetto), dall’”Enciclopedia italiana” (1938).
[…]
La forza del lupo è il branco e la forza del branco è il lupo […] –
Rudyard Kipling, da “Il libro della giungla”.