Mission del Blog: esprimere libere opinioni su fatti di cronaca ritenuti significativi circa la Sfida, in corso da tempo, tra i Paradigmi dominanti del Nostro Tempo: da una parte, il Riduzionismo (il Tutto è uguale, riducibile, alla somma e alle relazioni delle parti di cui è composto), dall’altra l’Olismo (il Tutto è maggiore della somma e delle relazioni delle parti di cui è composto). Il Riduzionismo, paradigma analitico, razionale, algoritmico, induttivo, lineare. L’Olismo, paradigma sintetico, intuitivo, euristico, deduttivo, non-lineare. Con tutte le conseguenze (teoriche, filosofiche, gnoseologiche, epistemologiche, metodologiche, pratiche, lavorative, quotidiane) che ne conseguono …. (e ne devono conseguire …. legittimamente e liberamente ….. per il progresso della Società …..)

martedì 21 dicembre 2021

Il Riduzionismo dell'Establishment ha fallito

Post 369

Il Riduzionismo dell’Establishment ha fallito

N.B. aggiornamento e integrazione del 27/12/2021 (in azzurro, in calce al post, vedi)

N.B. aggiornamenti e integrazioni del 22/12/2021 (in giallo, in calce al post, vedi) in funzione di scenari di notizie serali (prontamente segnalati da un lettore del blog e del post, che ringrazio)

Quanto segue, il contenuto (sintetico ma significativo) del presente post (che pubblico in via del tutto eccezionale rispetto ai programmi stabiliti, ma è proprio il caso di farlo), è una mia vittoria personale, certo. È già una mia vittoria. E che si rafforzerà nel Nuovo Libro e con il Nuovo Libro. Del resto, il blog parla chiaro. È piena testimonianza della validità delle mie idee, metodiche, ecc. E ringrazio tutti coloro che specialmente in queste ultime ore (e non è un caso visto le cronache che ci sopraggiungono) riconoscono la cosa e mi stanno manifestando la loro stima. Ma la questione è anche un’altra: trasferire la vittoria del mio Olismo e dell’Olismo in generale a livello collettivo, anche denunciando chi all’Olismo e al mio Olismo si è sottratto. Anche e soprattutto questo è lo scopo del mio progetto in corso (Nuovo Libro e Movimento, ricordo). La cosa va portata fino in fondo. Scrivetemi, contattatemi, collaboriamo. I fenomeni e i problemi complessi (pandemia, cambiamenti climatici, dissesto idrogeologico, Xylella-CoDiRO, crisi economiche e di mercato, particolari aspetti tecnico-legali, ecc. ecc. ecc.) non possono essere affrontati e gestiti nel Riduzionismo, occorre affrontarli e gestirli nell’Olismo (e che sia Olismo vero, lo pseudo-olismo è dannoso ed illusorio quanto il Riduzionismo …. se non addirittura più dannoso e più illusorio!). Questa verità, questa esigenza di svolta paradigmatica (abbandonare il Riduzionismo, combattere lo pseudo-olismo, adottare l’Olismo) oggi, aimè, è più che mai evidente, è consacrata. Che non si peggiorino le cose. Almeno questo. Buona lettura del post, e arrivederci ad anno nuovo (e che sia davvero “nuovo”, per Tutti).

Luca Fortunato (Matera) - contatto WhatsApp 389.4238195

Dopo 2 anni, possiamo affermare che il Riduzionismo dell’Establishment ha fallito. Dopo 2 anni, siamo punto e da capo. Bravi! Bravissimi! Complimenti! Gli “esperti”, gli “specialisti”, ecc. Virologi, politici, giornalisti, ecc. Bravi! Bravissimi! Complimenti! Gli “esperti”, gli “specialisti”, ecc. Certo, cercheranno di negare, di “ridurre”, di mettere pezze a colori, ecc. ecc. ecc. Ma è sotto gli occhi di tutti che è andata così.

Certo, i vaccini sono stati, sono e saranno importanti (io sono vaccinato, ricordo. Ho fatto prima e seconda dose, e proprio qualche giorno fa ho prenotato le terza dose). E allora? Ma era tanto difficile capire (intuire e dedurre) che i vaccini non sarebbero bastati? E che non basteranno mai? Che essi andavano integrati  e andranno integrati con tutte le altre misure (distanziamento fisico, distanziamento sociale, no assembramenti, controlli, sanzioni, uso della mascherina, sanificazione mani, sanificazioni ambientali, ecc.) e che dovevano e dovranno rimanere severe (e non allentate, ammorbidite, in quasi-normalità)? Nell’Olismo un simile errore o meglio una simile mancanza non sarebbe mai esistita! Né mai esisterà.

Certo, in Italia (ora, per ora) stiamo messi meglio. E allora? Si tratta di una Pandemia! Globale, mondiale …. E quindi se anche gli altri Paesi del Mondo (specialmente Africa, India, ecc.) non contrasteranno il virus o lo contrasteranno in maniera poco efficace, saremo sempre al punto di partenza. Ma era tanto difficile capire (intuire e dedurre), già a dichiarazione della Pandemia da parte dell’OMS nel 2020, che il Mondo era diventata la Nazione e che le nazioni erano diventate le Regioni del Mondo? E quindi battersi, da subito, per una gestione sovranazionale della Pandemia? Ed in senso sia sanitario, sia economico? Nell’Olismo un simile errore o meglio una simile mancanza non sarebbe mai esistita! Né mai esisterà.

Ecc. ecc.

Non è (e non è stata) una questione di competenze è (ed è stata) una questione di inscrivere le competenze nel giusto paradigma di conoscenza e di metodo! Ed il paradigma adottato dall’Establishment (cioè il Riduzionismo) è sbagliato! È risultato sbagliato! Ed ora? Continueranno nel Riduzionismo?  

Che il medico debba fare il medico, che l’agronomo debba fare l’agronomo, che il giurista debba fare il giurista, che il politico debba fare il politico, ecc. è una cosa. E non è in discussione. Ci mancherebbe.

Ma che prima di esercitare ruoli e compiti specifici ci si debba porre il problema generale di quale paradigma adottare per esercitare al meglio i ruoli e i compiti specifici, questa è altra cosa, è cosa di base, ed è di possibile competenza da parte di qualunque cittadino (che abbia conoscenze ed esperienze il tal senso, comunque acquisite e maturate).  Le “dritte” generali di tipo paradigmatico-metodologico possono venire da chiunque. Poi, in seguito, solo in seguito, i dettagli specifici (e non da parte di chiunque - come è ovvio - ma secondo le singole e rispettive competenze). Ma è diverso. E' molto diverso. 

Sulle dritte paradigmatiche (Riduzionismo, pseudo-olismo, Olismo) gli “esperti” dovrebbero essere un po’ più umili ed ascoltare maggiormente anche i “profani”. Ed oggi più che mai (con Omicron, ma non solo) è proprio il caso di dirlo.  

(…. bravi! Bravissimi! Complimenti! Gli “esperti”, gli “specialisti”, ecc. Virologi, politici, giornalisti, ecc. Bravi! Bravissimi! Complimenti! Gli “esperti”, gli “specialisti”, …. Certo, come no … guarda dove siamo …. anche perché non ha alcun senso veramente scientifico paragonare il 21 dicembre 2020 con il 21 dicembre 2021, il 1° agosto 2020 con il 1° agosto 2021, ecc. circa i dati della pandemia (morti, contagi, terapie intensive, ecc.). Perché si tratta di fasi diverse della pandemia, stadi diversi, ecc. Ma la contestualizzazione i riduzionisti proprio non la sanno fare? Va bene che la contestualizzazione è una specialità degli olisti, ma che diamine però, ..eh …. La gente non è mica priva di buon senso. Non occorre una laurea scientifica per capire che paragoni del genere non vanno fatti, che sono sbagliati. Basta con l’arrampicata sugli specchi! Il senso del tutto, invece, e che dopo 2 anni (2 anni non 2 mesi, 2 anni!) lo scenario che in questi giorni va materializzandosi non avrebbe proprio dovuto presentarsi. Ma se si è presentato, invece, vuol dire che qualcosa (fermo restando le buone cose fatte) non ha funzionato. Ed è un qualcosa di determinante, evidentemente. Ed invece di ammettere la cosa e di rimediare (cambiando paradigma, appunto) l’Establishment che fa? Nega o minimizza o rivendica o altre diavolerie che Noi Tutti, come intera Società, non possiamo più permetterci. O no? E ve lo dice uno che è vaccinato e che continuerà a vaccinarsi. Questo (mio) aspetto (Si Vax ma comunque critico sulla gestione della pandemia), mette in evidenza anche un’altra cosa (molto importante, addirittura strategica): la questione No Vax / Si Vax è molto più complessa di quel che spesso si cerca di far passare ma, in ogni caso, viene superata dalla questione paradigmatica (Riduzionismo/pseudo-olismo/Olismo) che invece è la vera questione.     

Inoltre: i dati su Omicron, aspettare i dati su Omicron, ecc. Mah …. A parte il fatto che Omicron è talmente recente che i dati sono pochissimi e lo saranno comunque anche nelle prossime ore e settimane. Ma c’è bisogno del dettaglio quantitativo (e pure “stabilizzato”, lo vogliono) per prendere opportune decisioni? Non basta l’aspetto qualitativo (il senso) di Omicron (variante velocissima)? Il Riduzionismo (analitico, solamente razionale, induttivo, algoritmico, ecc.) è davvero un guaio! Poveri Noi (Tutti). Speriamo bene ….

27/12/2021: i fatti e i dati degli ultimi giorni e delle ultime ore mostrano e dimostrano definitivamente il tutto: oltre al vaccino ci volevano, ci vogliono e ci vorranno anche altre misure ed anche per una quota ineliminabile di popolazione di non vaccinati (qualunque siano i motivi). Il lockdown tedesco dei non vaccinati degli ultimi giorni e delle ultime ore (che ha fatto crollare il numero dei contagi) ne è una dimostrazione lampante. Vaccino e tutto il resto, insieme. Secondo un approccio olistico. Come detto e sostenuto mille volte in questo blog. Altro che chiacchiere (degli altri!). Ma mi chiedo: tutti coloro che presentarono il vaccino come “la vittoria sul virus”, “la salvezza”, “l’uscita dal tunnel”, “l’arma”, “la risposta”, ecc. pagheranno o non pagheranno per la loro riduzionistica superficialità? E che è stata comunicata a milioni di persone molte delle quali, anche per questo, hanno abbassato la guardia, hanno creduto in un ritorno alla normalità, hanno pensato “è passat ‘a nuttat”, si sono illusi, hanno illuso, ecc. Ed i politici, ovviamente, ci hanno sguazzato in uno scenario del genere (a non prendere decisioni impopolari, a non pretendere severi controlli, ecc.). Ma quanti morti e quanti danni economici deve ancora subire la Società (che poi siamo Tutti, Tutti Noi, indistintamente) affinché si possa cambiare e svoltare? Speriamo bene ….

mercoledì 15 dicembre 2021

Aggiornamento e (utili) precisazioni per (tutti) i Lettori

 Post 368

Aggiornamento e (utili) precisazioni per (tutti) i Lettori

Vuoi perché sono collocati (liberamente e legittimamente) nel vero paradigma dell’Olismo;

vuoi perché in essi c’è uno strettissimo rapporto tra la pratica e la teoria (quest’ultima sempre più richiesta e strategica e per mille motivi: cambiamenti climatici, nuove fitopatologie, nuovi scenari economici, nuovi bisogni giudiziari e legali, ecc.);

vuoi per la marcata presenza di euristica e di tendenza alla sperimentazione;

vuoi per tanti altri aspetti (che non sto qui ad elencare ma che è facile intuire e/o rintracciare nei miei scritti, ecc.);

sia il mio lavoro di Dottore Agronomo (i suoi contenuti soprattutto, ed i riscontri reali che poi inevitabilmente fanno il giro delle persone interessate), sia il mio attivismo intellettuale di cittadino (blog, libri, ecc.),  

si prestano a 3 ordini di fenomeni:

1.l’invidia altrui (con conseguente maldicenza, bastoni tra le ruote, ecc.);

2.il furto di idee;

3.i rapporti con i Media da una parte, e con la Politica, dall’altra.

Come vanno governati? Gestiti?

Per il primo ci sono, come sempre e da sempre, le mie risate e la mia ironia. E sono più che efficaci e più che sufficienti. Ma nel caso ce ne fosse il bisogno (non si può mai sapere), nel caso qualcuno superasse il limite e/o venisse scoperto e/o mi danneggiasse (bisogno che però, devo dirlo, non ho mai avuto finora,  specialmente in 14 anni di libera professione), ci sono e ci sarebbero gli avvocati. Serenamente e senza alcun problema. Di certo, la mancanza di serenità ed i problemi travolgerebbero (travolgerebbero) chi eventualmente io andrei a denunciare. Questo è poco ma sicuro. Ma tant’è.  

Per il secondo, c’è il diritto d’autore, gli accordi sottoscritti, ecc. Ma, anche qui, nel caso ce ne fosse il bisogno, ci sono e ci sarebbero gli avvocati. Serenamente e senza alcun problema. Per me. Ma per gli altri ….

Per il terzo, infine: a)nel mio lavoro, mi rapporto (da tempo) e mi rapporterò sempre ed esclusivamente ai miei clienti e ai miei committenti (privati o pubblici che siano. Per il settore pubblico, rapporti solo con i dirigenti e i funzionari).  Niente Media, niente Politica. Mi dispiace quindi per i giornalisti e per i politici, ma vi risponderò sempre di NO. Smettetela di provarci, dunque. Direttamente (o indirettamente, che è ancor più fastidioso). OK? Faccio di tutta l’erba un fascio? No, assolutamente. Si tratta, invece, di applicare un principio di precauzione visto che il 99% dei giornalisti è costituito da manipolatori - superficiali o finemente astuti - di fatti, dati, notizie, ecc.; visto che il 99% dei politici è costituito da “persone” senza più ideologia, solo al servizio dei propri interessi personali o degli interessi di chi conviene a loro, e quindi e comunque senza alcun riguardo per l’interesse collettivo ed il bene comune. Che poi i miei clienti /committenti vogliano o debbano rapportarsi al mondo dei Media e/o al mondo della Politica, facciano pure. Ci mancherebbe. Ma è cosa diversa. b) per quanto riguarda, poi, il mio attivismo intellettuale di cittadino lo affido esclusivamente ai miei scritti (blog, libri, ecc.). Niente parole. Del resto, chi mi conosce, sa della mia capacità dialettica anche orale, parlata. Per dire, che la scelta degli scritti è oggettiva: è il mezzo migliore, per comunicare certe cose.  

Bene.

Un carissimo saluto, a presto come da programmi precedentemente stabiliti e resi noti, e come sempre ad maiora! amici, ad maiora!

Luca Fortunato (Matera)

giovedì 9 dicembre 2021

Sintesi - 7

 Post 367

Sintesi – 7

Cari Lettori, anticipo la pubblicazione di questo nuovo post (perché per merito e per fortuna, ho - e avrò - un Dicembre impegnatissimo!). Questa nuova rubrica “Sintesi” riprenderà all’inizio del Nuovo Anno, in Gennaio, e Vi accompagnerà (spero settimanalmente) per tutto il Nuovo Anno fino all’uscita del mio Nuovo Libro (il 29/12/2022). Sono e sarò sempre e comunque contattabile, da Tutti, e per ogni cosa (su WhatsApp: tel. cell. 389.4238195). Ma veniamo al tema di oggi:

come ben sapete, svolgo il mio lavoro (libera professione di Dottore Agronomo) anche e soprattutto nel settore giudiziario “in toto” (Tribunali sia civili, sia penali, sia amministrativi. Di Basilicata, Puglia, ecc.) in qualità di consulente tecnico (sia di parte – CTP – sia d’Ufficio – CTU). E da un bel po’ (9 anni). Anche perché in Agricoltura la casistica giudiziaria è ampia e variegata. E più di quel che il comune cittadino di solito immagina. Ma negli ultimi anni (per mille motivi e mille ragioni, che non affronto qui, ma nel mio Nuovo Libro sì)  anche di più di quel che gli stessi addetti ai lavori (agricoltori, agronomi, avvocati, ecc.) di solito immaginano o abbiano mai potuto immaginare.

Per dire e ricordare che l’esperienza in tali settori della Società non mi manca di certo ma che anche la conoscenza del contesto non è da meno. Anzi …. E di quest’ultimo aspetto – anche e soprattutto in veste di cittadino – mi occupo nel Nuovo Libro che vado scrivendo. A tal proposito, poi, mi sembra più che mai azzeccato ai tempi che corrono (comprese le cronache sempre più scottanti e che anche ultimamente non sono mancate su tutti i quotidiani nazionali) quanto già scrissi in questo blog – in tempi non sospetti, del resto, era il 2015 - e che oggi appunto Vi ripropongo.

Sembra qualcosa di “alieno” (tecnicamente e culturalmente) per l’Italia, ma in verità così non è. Anzi. Solo secondo un’ottica riduzionistica, infatti, si possono non scorgere i sottili ma importantissimi collegamenti tra la saggezza che ri-propongo e anche la nostra specifica situazione italiana. Anche a mo’ di rimedi (tecnicamente e culturalmente). Qui di seguito accenno, ma nel Nuovo Libro (anche grazie al supporto collaborativo di un amico specialista del settore), ne vedrete delle belle.

Ora Vi lascio alla ri-lettura di ciò che Vi ho annunciato, Vi saluto Tutti caramente, e a presto. Luca Fortunato (Matera):


L'Olismo giuridico di Dworkin

Ronald Dworkin (1931-2013) è stato un giurista e filosofo statunitense tra i più importanti del Novecento. La sua opera viene vista dagli esperti della materia soprattutto come l’esplicitarsi e lo svilupparsi di un’unica tesi di  base: la connessione tra il diritto e la moralità politica. Con Dworkin, infatti, viene abbandonato il vecchio paradigma che fa del diritto e della morale due sistemi separati ed indipendenti e si approda, invece, ad un nuovo paradigma che fa  del diritto una entità sia di tipo interpretativo perché basata anche sui valori etico-morali, sia di tipo olistico  perché irriducibile alle fonti formali (legislatore, magistratura,  amministrazione). Per Dworkin, infatti, il diritto è necessariamente inclusivo di valutazioni morali che, a loro volta, si giustificano in base alla loro accettazione da parte tanto della magistratura quanto dei cittadini nonché  sulla loro intrinseca validità in quanto aspetti sapienziali della comunità. In senso più tecnico, si tratta dei principi fondamentali inclusi nei sistemi costituzionali. Per Dworkin, in particolare, le regole o prescrizioni possono essere giuste o ingiuste mentre i principi possono essere solamente giusti in quanto nati da esigenze di giustizia. Lasciando al lettore interessato (addetto ai lavori o partecipante ai lavori o puro cittadino) gli approfondimenti del pensiero e dell’opera di Dworkin, è da ricordare che - come tutti i cambi di paradigma -  le sue originali tesi sono state oggetto di molte lodi ma anche di numerose critiche. Ma forse è proprio di questi opposti momenti dialettici che necessita la Nostra Società. Anche sulle leggi, sulle norme, sul mondo giuridico. Affinché, nello specifico ed in generale, si possa approdare - dinamicamente - a delle sintesi superiori e non rimanere – staticamente - nella autoreferenzialità delle singole tesi. Inoltre, le originali tesi di Dworkin dimostrano che anche nel Mondo della Legge esistono (e legittimamente, è proprio il caso di dirlo ….) posizioni diverse, paradigmi diversi. Semplificare, ridurre, omogeneizzare, standardizzare ecc. è sempre una strada irreale e irrealistica. La realtà è complessa. Ed una grande personalità come Dworkin ci ricorda che anche la Legge, e non solo la Scienza, non può evitare di confrontarsi con essa se da essa non vuole scollarsi. 

 

  

domenica 5 dicembre 2021

Sintesi - 6

 Post 366

Sintesi – 6

Post pubblicato lunedì 06/12/2021 ore 08.45 AM 

Problema Comunicazione: c’era prima della Pandemia, si è acutizzato in Pandemia.

Specialmente nel comunicare la Scienza e di Scienza. E sia da parte dei professionisti dell’informazione, sia da parte degli addetti ai lavori (scienziati, medici e via dicendo). Con Omicron poi, si è raggiunto il massimo! Hanno parlato di “cortocircuito informativo”. Giusto. Giusta constatazione e giustamente etichettata.

E ora? E quindi? E allora?

Si possono e si potranno fare tutte le “analisi” del caso e che, infatti, stanno facendo. Anche “auto-analisi”. Lodevoli, certo. Ma, in ogni caso, non ne stanno ricavando nulla di buono (come al solito, del resto). Perché? 

Ora, da umile cittadino osservatore e ascoltatore (ma con una certa esperienza di paradigmi e metodiche, da più di vent’anni ….), mi viene da dire questo:

il problema comunicazione è parte di un problema più grande, e dunque va contestualizzato nel problema più grande. Per trovare soluzioni vere.

Il problema generale (di cui il problema comunicazione è solo parte specifica e settoriale) è il problema della sintesi.

Problema della sintesi, o meglio della vera sintesi, che è presente in tantissime altre questioni in seno alla Nostra Società. Ovviamente. Ma che, anche su questo – Comunicazione, appunto – fa sentire forte la sua esistenza.

Ed il lettore ha due interi miei blog (questo e il vecchio) nonché i miei 3 attuali libri (del 2016, 2017, 2018), per ritrovare l’argomento sintesi. Ed il Nuovo Libro continuerà su tale ed importantissimo tema (e con nuove “chicche” davvero interessanti. Vedrete). 

Ad ogni modo, qui, ora, per l’occasione, ricordo solo e brevemente gli aspetti cruciali della questione (che valgono per il tema del post di oggi ma che valgono sempre, in generale). Che sono 6:

1. occorre saper distinguere e di fatto distinguere la vera sintesi dalle pseudo-sintesi (nel linguaggio comune si chiamano “sintesi” tante cose che invece sintesi non lo sono affatto. Gli accostamenti, le aggregazioni, le somme, le accumulazioni, i mucchi, le ammucchiate, ecc. così come i compromessi, le mediazioni, ecc. non sono sintesi);

2. la sintesi deve comprendere tutti gli aspetti, tutti i fattori, tutti i parametri, ecc. Così come tutte le voci, tutte le posizioni, tutte le tesi (anche contrastanti, anche scomode, quindi tesi e antitesi), ecc. In pratica, sia la “maggioranza”, sia la “minoranza” (anche perché, a volte, la minoranza potrebbe essere tale solo in termini quantitativi ma non anche in termini qualitativi; anche perché escludere la minoranza potrebbe essere illegittimo, illegale; ecc.);

3. nella sintesi è fondamentale richiamare e ricordare aspetti di base e premesse che molto spesso la gente comune ma anche gli addetti ai lavori tendono - man mano si va avanti, man mano si procede nelle questioni, man mano ci si allontana dall’inizio - a dimenticare e a perdere di vista. Disorientandosi e disorientando. Un esempio di aspetto di base e di premessa: la Scienza non dà verità assolute, non dà conoscenze incontrovertibili né definitive;

4. nel caso di sintesi da fare, da creare, a cui pervenire, come stadio finale (a differenza delle intuizioni olistiche che ci fanno arrivare nella nostra mente sintesi già intere e complete e che sono l’inizio del processo conoscitivo, “capovolto” rispetto all’ordinario), il processo di sintesi lega in modo intimo, organico e complesso tutti gli elementi esistenti portando gli stessi elementi ad essere superati e trascesi in un livello nuovo e superiore (la sintesi, appunto);

5.” La caratteristica essenziale dell’intuizione e che essa non divide il mondo in cose separate, come fa l’intelletto. E benché Bergson non usi queste parole, potremmo definirla sintetica piuttosto che analitica. In essa c’è una molteplicità “ (Bertrand Russell - filosofo, logico, matematico, scrittore);

6. “ Il razionale e l’intuitivo sono modi complementari della mente umana. Il pensiero razionale è lineare, concentrato e analitico. Esso appartiene al regno dell’intelletto, la cui funzione è quella di discriminare, misurare e categorizzare. La conoscenza razionale tende quindi ad essere frammentata. La conoscenza intuitiva invece si fonda su una esperienza diretta, non intellettuale, della realtà, che sorge in uno stato di coscienza dilatata. Essa tende alla sintesi, è olistica, e non lineare ” (Fritjof Capra – fisico, scienziato delle alte energie, scrittore).

(…… ah, ah, ah,…. me li immagino i professionisti dell’informazione e gli scienziati riduzionisti su queste cose, su queste verità e saggezze  ….. o non le conoscono veramente – e sono dunque  gravemente e veramente ignoranti ;  oppure fanno finta di non conoscerle – e sono dunque degli ipocriti e comunque di fatto ignoranti  davanti ai cittadini; oppure ancora,  le manipolano – e sono dunque degli imbroglioni. In ogni caso, possiamo stare tranquilli che se vedremo risolto il problema della comunicazione, sarà stato per l’applicazione di queste verità e saggezze olistico-intuitive  circa la sintesi (sua natura e sua pratica). Così come possiamo stare tranquillissimi che se non vedremo risolto il problema della comunicazione (come è altamente probabile che sarà …..), sarà stato per l’applicazione delle solite e viziate prassi riduzionistico-analitiche. E la “frittata comunicativa” ci sarà sempre e ancora una volta servita. Peccato, essere diventati – tutti e nel frattempo – allergici alle “uova” …… Rischieremo così uno shock anafilattico, o’ pardon, nessun problema, nel caso … sarà sempre possibile fare una bella endovena di epinefrina, per rimediare! No? …. E vai!  …… ah, ah, ah) 

Ma tutto il discorso, pone anche questo interrogativo. Chi deve fare la sintesi? Se vi sono, come spesso accade, diverse posizioni, diversi soggetti e che legittimamente esprimono la propria posizione, chi deve fare la sintesi? La risposta non può che essere così articolata:

a) ognuno, ogni persona, ogni singola persona, deve avere una formazione e una cultura multidisciplinare, interdisciplinare e multidimensionale, che favorisca nella sua mente, già nella sua mente di singolo soggetto, e quindi già nella sua vita e già nel suo lavoro, la complessità, la sintesi, l’olismo, l’intuizione, ecc. (e qui emerge chiaramente anche l’equivoco e l’impostazione sbagliata dello pseudo-olismo che sposta la multidisciplinarità, l’interdisciplinarità e la multidimensionalità a livello di più persone, ai gruppi di lavoro, ai tavoli, ecc. Come se sommando e accostando diversi e singoli specialisti di stampo analitico-riduzionistico si potesse ottenere il risultato sperato. Per fare una casa non basta ammucchiare mattoni. Giusto?);

b) poi, per questioni di particolari dimensioni (Pandemia, Cambiamento Climatico, Dissesto Idrogeologico, ecc.) creare appositamente, volta per volta, caso per caso, e al livello cruciale da individuare volta per volta e caso per caso, un nucleo di persone oliste o comunque ferrate in Olismo (teorico e pratico) – come da precedente punto a) – un collettivo, dunque, ma nemmeno troppo esteso (diciamo dalle 3 alle 5 persone) che già in proprio e normalmente – nel proprio lavoro, per esempio - praticano la vera sintesi, che si occupi di individuare tutte le “singole voci” e di farne la grande sintesi. E dando indicazioni per le applicazioni operative della stessa (come comunicare la grande sintesi ottenuta, per esempio).

La cosa è certamente complessa e difficile. Ma non è che percorrendo altre strade, semplificando, riducendo, ecc. si possa affrontare e gestire al meglio problemi altrettanto complessi e difficili. O no? E se non durante una Pandemia, quando? Se nemmeno durante una Pandemia (e che si prospetta ancora lunga … mah va’!) quando abbandonare il Riduzionismo, adottare l’Olismo, combattere lo pseudo-olismo? Del resto, a questa rivoluzione paradigmatica e metodologica o si arriverà con le buone (per convincimento e conversione culturale dei riduzionisti e degli pseudo-olisti, ed il mio personale e olistico contributo è in questa cornice che esiste) o si arriverà con le cattive (per la rabbia della gente). All’Establishment la scelta.

 

Arrivederci alla prossima settimana. Con la Sintesi n. 7.

E come sempre, ad maiora!

Luca Fortunato (Matera)