Mission del Blog: esprimere libere opinioni su fatti di cronaca ritenuti significativi circa la Sfida, in corso da tempo, tra i Paradigmi dominanti del Nostro Tempo: da una parte, il Riduzionismo (il Tutto è uguale, riducibile, alla somma e alle relazioni delle parti di cui è composto), dall’altra l’Olismo (il Tutto è maggiore della somma e delle relazioni delle parti di cui è composto). Il Riduzionismo, paradigma analitico, razionale, algoritmico, induttivo, lineare. L’Olismo, paradigma sintetico, intuitivo, euristico, deduttivo, non-lineare. Con tutte le conseguenze (teoriche, filosofiche, gnoseologiche, epistemologiche, metodologiche, pratiche, lavorative, quotidiane) che ne conseguono …. (e ne devono conseguire …. legittimamente e liberamente ….. per il progresso della Società …..)

mercoledì 30 novembre 2016

ANTEPRIMA LIBRO - post aggiornato al 05/02/2017

Copertina (cliccare sulla foto)



LUCA FORTUNATO
ESEMPI
D’OLISMO
Libro Primo

Stabilità degli alberi
Xylella
Agricoltura
Dissesto idrogeologico
Stime

Al mio tempo,
e a quello degli altri.

L’Autore

Luca Fortunato (Matera, 1973) è laureato in Scienze Agrarie e dal 2007 esercita la libera professione nei settori di competenza. E’ artista autodidatta nel campo della pittura astratta. E’ bassista blues. E’ blogger. E questo è il suo primo libro (auto-prodotto, auto-pubblicato ed auto-venduto in totale libertà, autonomia ed indipendenza).

Blog: www.lucafortunato.blogspot.com
Blog: www.lucafortunato.ilcannocchiale.it
www.agriluca.com
www.arteluca.it

Tutti i diritti riservati (Legge 22 aprile 1941, n. 633 Protezione del diritto d’autore e di altri diritti connessi al suo esercizio).

Foto di copertina “Eppur si regge …”: albero di Platano orientale (Platanus orientalis) in Villa Borghese a Roma (Aprile 2013) – Luca Fortunato


INDICE



1. AVVERTENZA  * - pag. 4

2. INTRODUZIONE * - pag. 6

3. Capitolo I : Valutazione di Stabilità degli Alberi

(e casi di cronaca) - pag. 9
4. Capitolo II * : Salute e Malattia: delle Piante in particolare
ed il caso Xylella - pag. 29
5. Capitolo III * : Sviluppi sul caso Xylella
(e future prospettive) - pag. 43
6. Capitolo IV : Un’altra Agricoltura
(olistica per davvero) - pag. 59
7. Capitolo V : Acqua e Terra:
di Refrontolo in particolare - pag. 64
8. Capitolo VI : Scienza e Arte delle Stime
(anche in Tribunale) - pag. 68
9. Fonti: - pag. 73
 
* = già in anteprima, in questo blog nel post n. 84
* = già in parziale anteprima, in questo blog nel post n. 106

Fonti

Qui di seguito le fonti (i libri) che - assiduamente frequentate dall’anno 2000 a tutt’oggi e nell’ordine indicato - hanno favorito una evoluzione olistica personale innanzitutto di tipo culturale, teorico, paradigmatico ed esistenziale e successivamente, per naturale conseguenza, anche di tipo scientifico, tecnico, metodologico, professionale, lavorativo, pratico. E che hanno altresì favorito il materializzarsi di questo libro.

1. Contro il metodo di Paul K. Feyerabend (1975)
2. Il punto di svolta di Fritjof Capra (1982)
3. Il Tao della fisica di Fritjof Capra (1975)
4. L’evoluzione creatrice di Henri Bergson (1907)
5. Storia della filosofia occidentale di Bertrand Russell (1945)
6. La saggezza dell’occidente di Bertrand Russell (1959)
7. Organismo e libertà di Hans Jonas (1994)
8. Che cos’è la psicologia di Pierre Daco (1960)
9. Il pensiero laterale di Edward de Bono (1967)
10. Quando i numeri ingannano di Gerd Gigerenzer (2002)

Progetto Editoriale “Esempi d’Olismo” – Luca Fortunato

Primo Libro (dicembre 2016): Stabilità degli alberi; Xylella: teoria e primi sviluppi; Agricoltura olistica; Dissesto idrogeologico; Stime.
Secondo Libro (dicembre 2017): Aree protette; Xylella: ulteriori sviluppi; Medicina vegetale: altri casi complessi; Didattica ed educazione “verde”.
Terzo Libro (dicembre 2018): Cambiamento climatico; Agricoltura: aspetti sociali, economici e politici.

Questo Primo Libro è stato auto-prodotto, auto-pubblicato ed auto- commercializzato in nome della Libertà, dell’Indipendenza e dell’Autonomia.

Autore: Luca Fortunato - Tutti i diritti riservati (Legge 22 aprile 1941, n. 633 Protezione del diritto d’autore e di altri diritti connessi al suo esercizio).

Prezzo del formato PDF (tiratura illimitata): 20 euro (IVA inclusa)
Prezzo del formato cartaceo A5 (tiratura limitata di 45 copie): 25 euro (IVA inclusa)

Modalità di acquisto del libro, dal giorno 20/12/2016:

Formato PDF (20 euro IVA inclusa):
inviare i propri dati (Nome, Cognome, Residenza, Codice Fiscale ed eventuale Partita IVA) al seguente indirizzo: lucaf73x@gmail.com Oggetto dell’e-mail: info acquisto libro in PDF. Riceverete le istruzioni per effettuare il bonifico (bancario o postale). Inoltrata la ricevuta del bonifico riceverete entro 7 giorni lavorativi, direttamente sulla vostra e-mail, il libro in formato PDF e la ricevuta fiscale o fattura. 
In alternativa: appuntamento presso lo Studio dell’Autore in Matera telefonando, almeno 3 giorni prima, al 389.4238195. In Studio, riceverete il libro in formato PDF sulla vostra penna USB e la ricevuta fiscale o fattura in formato cartaceo.

Formato cartaceo A5 - tiratura limitata di 45 copie (25 euro IVA inclusa):
inviare i propri dati (Nome, Cognome, Residenza, Codice Fiscale, eventuale Partita IVA e numero delle copie desiderate) al seguente indirizzo: lucaf73x@gmail.com Oggetto dell’e-mail: info acquisto copie cartacee libro. Riceverete le istruzioni per effettuare il bonifico (bancario o postale). Inoltrata la ricevuta del bonifico riceverete, tramite corriere al vostro indirizzo, le copie cartacee del libro e la ricevuta fiscale o fattura. 
In alternativa: appuntamento e istruzioni telefonando al 389.4238195.

N.B. vedere anche i post n. 118 del 17/01/2017 e n. 119 del 19/01/2017 sulla riedizione. Grazie.




venerdì 25 novembre 2016

L'acqua diversa



Post n. 110:  
L’acqua diversa
(con aggiornamento (in rosso) delle ore 22:00) 
Da sempre l’acqua fa il suo mestiere. E sempre lo farà. Magari, anzi certamente, con modalità diverse. Ma sempre senza colpa. Il dissesto idrogeologico è certamente colpa dell’uomo. Ma questa banalità va resa meno banale. Va inquadrata paradigmaticamente, innanzitutto. E correttamente in tal senso. Altrimenti tutto ciò che ne potrà discendere sarà sbagliato. Qui, ora, da parte mia, giusto una piccola riflessione, un piccolo contributo di riflessione. Da cittadino italiano non posso non essere toccato dalle notizie e dalle immagini che giungono dal Nord Ovest del “Bel Paese” e, purtroppo, a seguire, anche dall'estremo Sud. Nel mio Primo Libro, invece, – che esce per Natale – vi è il 5° capitolo dedicato ad un particolare aspetto e ad una particolare cronaca del dissesto idrogeologico italiano che ritengo essere emblematici anche sul piano generale. Avendola comunque avuta l’idea paradigmatica in merito, l’ho scritta. Poi se gli addetti ai lavori ne vorranno approfittare, ci faranno un piacere. Altrimenti, la mia idea resterà comunque scritta. Ed esisterà anche nota al pubblico. Ma veniamo al mio breve, anzi brevissimo, contributo di oggi:  una volta pioveva in un certo e regolare modo. Certo con qualche eccezione. Ma il regime era e rimaneva regolare. E dunque tutte le progettazioni territoriali e le realizzazioni territoriali (canali, argini, briglie, strade, ponti, assetti urbanistici ecc.) erano, ed in modo sensato, concepite, dimensionate, realizzate e collaudate tenendo conto del rapporto lineare – effettivamente esistente e ragionevolmente prevedibile – tra le piogge (quantità, frequenza, stagionalità, intensità ecc.) e gli spazi e le superfici ed i contesti a terra (città, campagne, boschi, fiumi, laghi ecc.). Ed Oggi? Con i cambiamenti climatici? Oggi piove in un certo ed irregolare modo. Il regime è atipico. E dunque tutte le nuove progettazioni territoriali e tutte le nuove realizzazioni territoriali (canali, argini, briglie, strade, ponti, assetti urbanistici ecc.) andranno, ed in modo sensato, concepite, dimensionate, realizzate e collaudate tenendo conto del rapporto non lineare, non più lineare – effettivamente esistente e ragionevolmente imprevedibile  – tra le piogge (quantità, frequenza, stagionalità, intensità ecc.) e gli spazi e le superfici ed i contesti a terra (città, campagne, boschi, fiumi, laghi ecc.). Quanto alle esistenti entità territoriali (canali, argini, briglie, strade, ponti, assetti urbanistici ecc.) divenute inidonee e per le quali non sono e non sarebbero più sufficienti nemmeno le solo azioni di pulizia e manutenzione – che dove avvenissero sarebbero comunque le benvenute, sia chiaro, se non altro per migliorare la situazione ma non certo per risolvere il problema – è necessario ri-dimensionarle tenendo appunto conto del nuovo rapporto non lineare tra le piogge e gli spazi e le superfici ed i contesti a terra. L’aritmetica e la classica geometria analitica vanno incluse in un più ampio contesto di matematica superiore. E la fisica classica va considerata come un certamente utile trampolino per compiere, però, un tuffo. Ad maiora! Luca Fortunato 



giovedì 24 novembre 2016

Se Ippocrate insegna (a tutti)



Post n. 109
Se Ippocrate insegna (a tutti) 
Ieri mattina sono stato a Bari. Città che da sempre si incrocia con il mio destino di studi, di ricerche, di lavoro. Con ieri, una voce nella parte positiva del bilancio sicuramente si aggiunge. Un felice e nuovo capitolo si è aperto e continuerà ad avanzare. Assolto il mio impegno, sulla strada del ritorno a Matera, continua la mia fortuna: per caso osservo degli agricoltori fare un qualcosa di veramente giusto. Qualche tratto più avanti sempre per caso osservo, invece, degli operai fare qualcosa di veramente giusto. Gli incontri con pratiche lavorative diverse di mondi diversi sono stati casuali ma di quei due scenari vi ho rilevato un tratto virtuoso di tipo paradigmatico in comune. E mi salta in mente questa riflessione. Uno dei fondamenti della medicina ippocratica è il principio che vede il corpo umano animato da una forza vitale che tende spontaneamente a riequilibrare le disarmonie che possono far emergere le patologie. Per cui, tanto la salute quanto la malattia dipendono da circostanze insite nella persona stessa e non da agenti (naturali e/o artificiali) esterni o da interventi soprannaturali (divini). E quindi, la via della possibile guarigione consisterà nel limitarsi a stimolare questa forza vitale senza l’illusione di potersi sostituire ad essa. Ippocrate  teorizzò la necessità di osservare i pazienti considerandone tanto  l'aspetto generale quanto i sintomi specifici e fu il primo ad introdurre i concetti di diagnosi e prognosi. Solo tenendo presente lo stile di vita del malato il medico è in grado di inquadrare correttamente la malattia e di potervi eventualmente porre rimedio. Ippocrate chiama in causa gli aspetti dietetici, atmosferici, sociali, psicologici (visione globale dunque e propriamente integrata cioè che vede fusi tra di loro i diversi e vari aspetti in una sintesi diversa e maggiore e che dunque non si limita semplicemente a sommare, accostare ed ammucchiare tra di loro i diversi aspetti in una pseudo-sintesi tanto inutile quanto illusoria. Visione globale ed autenticamente integrata che è stata tradita dal Riduzionismo emerso nel 1600 e che ha dominato praticamente fino ai primi anni del 1900. Visione che per fortuna l’Olismo riemerso in chiave moderna negli stessi primi anni del 1900 e sempre più in avanzamento a tutt’oggi sta recuperando e rilanciando, nonostante le resistenze dell’establishment ancorato ancora al Riduzionismo e che “innova” sempre però all’interno del Riduzionismo …..e cioè non innova affatto!). Ma l’essenza del pensiero medico e della pratica medica del Grande Ippocrate presenta anche un altro tratto significativo: da una parte vi è grande stima dell’approccio sperimentale, che permette di portare gradualmente alla comprensione dei fenomeni, ma dall’altra vi è la necessità di inserire e di spiegare i dati sperimentali e le conoscenze sperimentali in un quadro teorico e complessivo che permetta al medico di meglio orientarsi nell’eterogenea varietà dei casi che egli si trova ad affrontare. Anzi, secondo Ippocrate è questa fase di conoscenza generale che permette al medico di essere davvero tale. Ebbene, io credo che tale modello ippocratico (che è modello gnoseologico, paradigmatico, scientifico, epistemologico, metodologico, lavorativo  ma anche e soprattutto modello culturale) possa, anzi debba, essere esteso anche alle altre medicine (medicina veterinaria, medicina vegetale, medicina territoriale, medicina ecologica, medicina economica, medicina sociale ecc.). Per fortuna, godendo di buona salute, non frequento - se non per le normali consuetudini - i medici della persona umana. Ma mi capita di frequentare spessissimo i medici non degli esseri umani. E tanto mi basta per dire che estendendo a loro - realmente e non solo in apparenza ….. - il virtuoso ed olistico modello ippocratico – pur nella specificità dei diversi settori e delle diverse scienze - ne guadagnerebbe il Mondo intero! Ad maiora! Luca Fortunato