Post 367
Sintesi
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Cari Lettori, anticipo
la pubblicazione di questo nuovo post (perché per merito e per fortuna, ho - e
avrò - un Dicembre impegnatissimo!). Questa nuova rubrica “Sintesi” riprenderà
all’inizio del Nuovo Anno, in Gennaio, e Vi accompagnerà (spero settimanalmente)
per tutto il Nuovo Anno fino all’uscita del mio Nuovo Libro (il 29/12/2022). Sono
e sarò sempre e comunque contattabile, da Tutti, e per ogni cosa (su WhatsApp:
tel. cell. 389.4238195). Ma veniamo al tema di oggi:
come ben sapete, svolgo il mio lavoro (libera professione di
Dottore Agronomo) anche e soprattutto nel settore giudiziario “in toto” (Tribunali
sia civili, sia penali, sia amministrativi. Di Basilicata, Puglia, ecc.) in
qualità di consulente tecnico (sia di parte – CTP – sia d’Ufficio – CTU). E da
un bel po’ (9 anni). Anche perché in Agricoltura la casistica giudiziaria è
ampia e variegata. E più di quel che il comune cittadino di solito immagina. Ma
negli ultimi anni (per mille motivi e mille ragioni, che non affronto qui, ma
nel mio Nuovo Libro sì) anche di più di
quel che gli stessi addetti ai lavori (agricoltori, agronomi, avvocati, ecc.) di
solito immaginano o abbiano mai potuto immaginare.
Per dire e ricordare che l’esperienza in tali settori della
Società non mi manca di certo ma che anche la conoscenza del contesto non è da meno. Anzi …. E di
quest’ultimo aspetto – anche e soprattutto in veste di cittadino – mi occupo
nel Nuovo Libro che vado scrivendo. A tal proposito, poi, mi sembra più che mai
azzeccato ai tempi che corrono (comprese le cronache sempre più scottanti e che
anche ultimamente non sono mancate su tutti i quotidiani nazionali) quanto già
scrissi in questo blog – in tempi non sospetti, del resto, era il 2015 - e che
oggi appunto Vi ripropongo.
Sembra qualcosa di “alieno” (tecnicamente e culturalmente) per
l’Italia, ma in verità così non è. Anzi. Solo secondo un’ottica riduzionistica,
infatti, si possono non scorgere i sottili ma importantissimi collegamenti tra
la saggezza che ri-propongo e anche la nostra specifica situazione italiana.
Anche a mo’ di rimedi (tecnicamente e culturalmente). Qui di seguito accenno,
ma nel Nuovo Libro (anche grazie al supporto collaborativo di un amico
specialista del settore), ne vedrete delle belle.
Ora Vi lascio alla ri-lettura
di ciò che Vi ho annunciato, Vi saluto Tutti caramente, e a presto. Luca
Fortunato (Matera):
L'Olismo giuridico di Dworkin
Ronald Dworkin
(1931-2013) è stato un giurista e filosofo statunitense tra i più importanti
del Novecento. La sua opera viene vista dagli esperti della materia soprattutto
come l’esplicitarsi e lo svilupparsi di un’unica tesi di base: la
connessione tra il diritto e la moralità politica. Con Dworkin, infatti,
viene abbandonato il vecchio paradigma che fa del diritto e della morale due
sistemi separati ed indipendenti e si approda, invece, ad un nuovo paradigma
che fa del diritto una entità sia di
tipo interpretativo perché basata anche sui valori etico-morali, sia
di tipo olistico
perché irriducibile alle fonti formali (legislatore,
magistratura, amministrazione). Per Dworkin, infatti, il diritto è
necessariamente inclusivo di valutazioni morali che, a loro volta, si
giustificano in base alla loro accettazione da parte tanto della magistratura
quanto dei cittadini nonché sulla loro intrinseca validità in quanto
aspetti sapienziali della comunità. In senso più tecnico, si tratta dei principi
fondamentali inclusi nei sistemi costituzionali. Per Dworkin, in
particolare, le regole o prescrizioni possono essere giuste o ingiuste mentre
i principi possono essere solamente giusti in quanto nati da esigenze
di giustizia. Lasciando al lettore interessato (addetto ai lavori o
partecipante ai lavori o puro cittadino) gli approfondimenti del pensiero e
dell’opera di Dworkin, è da ricordare che - come tutti i cambi di paradigma
- le sue originali tesi sono state oggetto di molte lodi ma anche di
numerose critiche. Ma forse è proprio di questi opposti momenti dialettici che
necessita la Nostra Società. Anche sulle leggi, sulle norme, sul mondo
giuridico. Affinché, nello specifico ed in generale, si possa approdare -
dinamicamente - a delle sintesi superiori e non rimanere – staticamente - nella
autoreferenzialità delle singole tesi. Inoltre, le originali tesi di Dworkin
dimostrano che anche nel Mondo della Legge esistono (e legittimamente, è
proprio il caso di dirlo ….) posizioni diverse, paradigmi diversi. Semplificare,
ridurre, omogeneizzare, standardizzare ecc. è sempre una strada irreale e
irrealistica. La realtà è complessa. Ed una grande personalità come Dworkin ci
ricorda che anche la Legge, e non solo la Scienza, non può evitare di
confrontarsi con essa se da essa non vuole scollarsi.
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