Mission del Blog: esprimere libere opinioni su fatti di cronaca ritenuti significativi circa la Sfida, in corso da tempo, tra i Paradigmi dominanti del Nostro Tempo: da una parte, il Riduzionismo (il Tutto è uguale, riducibile, alla somma e alle relazioni delle parti di cui è composto), dall’altra l’Olismo (il Tutto è maggiore della somma e delle relazioni delle parti di cui è composto). Il Riduzionismo, paradigma analitico, razionale, algoritmico, induttivo, lineare. L’Olismo, paradigma sintetico, intuitivo, euristico, deduttivo, non-lineare. Con tutte le conseguenze (teoriche, filosofiche, gnoseologiche, epistemologiche, metodologiche, pratiche, lavorative, quotidiane) che ne conseguono …. (e ne devono conseguire …. legittimamente e liberamente ….. per il progresso della Società …..)

venerdì 27 maggio 2022

Avviso ai Lettori ! – Nuovi Libri e calendario di disponibilità per gli acquisti

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Avviso ai Lettori !  - Nuovi Libri e calendario di disponibilità per gli acquisti.

Scrivendo all’indirizzo mail lucaf73x@gmail.com a partire dalla data di disponibilità indicata per ognuno dei nuovi libri (qui di seguito elencati, in ordine anticronologico) si riceveranno tutte le istruzioni per procedere all’acquisto del libro scelto. Eventuali Info: scrivendo su WhatsApp al 389.4238195. Grazie. L’Autore: Luca Fortunato, dottore agronomo (Matera):

 

Dal 31 dicembre 2023: TITOLO: Il Libro Nero dei Paradigmi. Sottotitolo: Dai guai del Riduzionismo e dello pseudo-olismo alla speranza dell’Olismo (di Tutti) – Dossier - Autore: Luca Fortunato – Formato PDF in self-publishing – Prezzo: euro 50,00

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Dal 20 maggio 2023: su Idee e Proposte olistiche (e inedite) per la Città di Matera

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Dal 1° febbraio 2023: su Salute e Malattia delle Piante: mia teoria olistica generale (e inedita)

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Dal 1° gennaio 2023: su tecnica del taglio di ritorno (piante): mia teoria olistica (e inedita)

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Dal 1° ottobre 2022:  TITOLO: Comprovazione di teoria scientifica di tipo olistico (del 2016-2017) sul disseccamento degli olivi (fenomeno Xylella-CoDiRO). Sottotitolo: Una terza via (nel vero Olismo), tra l'attuale Riduzionismo (delle Istituzioni) e lo pseudo-olismo (di alcune associazioni, ecc.) - Autore: Luca Fortunato – Formato PDF in self-publishing – Prezzo: euro 45,00.  

N.B. c’è la riedizione del Libro del 20/10/2022 (ricordiamo che la data è rilevabile in Proprietà del File PDF): identica all’edizione precedente, è stata corretta solamente nei refusi ortografici prima sfuggiti e poi “avvistati”! (... i “correttori automatici” hanno i loro limiti ...). Per altri ed eventuali refusi ancora presenti, ci si scusa con il lettore.

 

Anteprima  Copertina

 


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INDICE

- Avvertenza

- INTRODUZIONE con commento generale all’INDICE

Capitolo I :  INQUADRAMENTO SCIENTIFICO, METODOLOGICO, PARADIGMATICO ed EDITORIALE:

1.1 Fatti e spiegazioni 

1.2 Metodo scientifico 

1.3 Metodo sperimentale  

1.4 Novità 

1.5 Olismo e complessità 

1.6 Probabilismo e realismo 

1.7 Libertà, universalità, uguaglianza, indipendenza 

Capitolo II : TESTO ORIGINARIO della TEORIA (2016-2017) ILLUSTRATO, COMMENTATO e APPROFONDITO (2018-2022):

2.1 Anno 2016 (come e perché gli olivi disseccano; rimedi tecnico-agronomici olistici di convivenza con la malattia; modello matematico)

2.2 Anno 2017 (approfondimenti e sviluppi sul 2016)

2.3 Note di commento (2018 – 2022)     

Capitolo III : COMPROVAZIONE di PRIMO LIVELLO (scala geografica e territoriale):

3.1 Studi territoriali, implementazione del modello matematico, classi territoriali di probabilità, cartografia 

3.2 Batterio Xylella fastidiosa, olivo e altre piante ospiti 

3.3 Quadro temporale/causale (2000-2022) del disseccamento rapido degli olivi

Capitolo IV : COMPROVAZIONE di SECONDO LIVELLO (scala locale e aziendale):

4.1 olivi con disseccamento ma senza batterio (georeferenziati.) 

4.2 il fallimento dei reimpianti e degli innesti con varietà/genotipi “resistenti” al batterio

Appendice - CASI AZIENDALI (in Puglia, 2020 – 2022): esperienze positive di gestione della malattia (applicazione dei rimedi tecnico-agronomici olistici per convivenza con il disseccamento rapido: contenimento e/o prevenzione di danni severi e maggiori. Risultati positivi).    

Bibliografia, fonti   

Collaborazioni e ringraziamenti  

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INTRODUZIONE e commento generale all'INDICE

Fino all’anno scorso, la mia teoria olistica sul disseccamento degli olivi in Puglia (del 2016-2017; pubblicata in Internet, inviata anche tramite PEC a diversi soggetti anche istituzionali, pubblicata in miei libri autoprodotti e tramite essi molto diffusasi, pubblicata anche in un libro cartaceo e depositato presso Biblioteche, ecc.) era una teoria. E se ne poteva discutere. Anzi, se ne doveva discutere. Del resto, l’aggettivo olistico (derivato dal sostantivo olismo) oramai compare anche in decreti ministeriali, in manuali tecnico-professionali, ecc. E’ dunque “ufficiale” (brutta e inutile espressione, ma è per capirci con chi è ancora ostaggio di mentalità arcaiche). E la mia teoria che appunto è olistica è quindi allineata con questa “nuova ufficialità”. Giusto per puntualizzare la cosa. Perché c’è chi deve (ancora) curare la propria (e pericolosa) ignoranza in merito. Ma Andiamo avanti.

Di ogni teoria occorre occuparsene, proprio perché teoria. Non la si può ignorare o escludere “a priori”. Anche perché potrebbe essere giusta. Anzi, ogni teoria non solo ha il “diritto” alla considerazione-discussione ma ha anche il “diritto” alla verifica e/o alla sperimentazione. Anche perché – in definitiva – solo una verifica o una sperimentazione posso dire, pronunciarsi (in positivo o in negativo), in merito a una teoria. Del resto, la verificabilità o la sperimentabilità di una teoria ne costituiscono la sua scientificità.

Così come ogni teoria (proprio perché teoria) va presa così com’è, rispettata alla lettera (e non manipolata o spacchettata, ecc.). Se modifiche devono avvenire, devono essere conseguenza dell’avvenuta verifica o sperimentazione. Altrimenti l’immutabilità e l’interezza sono d’obbligo.

Ad ogni modo, la discussione, poteva, anzi doveva avvenire come confronto tra teorici (e autori di teorie) e secondo certi criteri (alti e scientifici. E non secondo criteri bassi di tipo giornalistico, politico, commerciale, di singole e personali esperienze statisticamente non significative, con il coinvolgimento di soggetti “abusivi” perché comunque non autori di teoria, ecc.).

Ma ora, siamo in un’altra fase. Ora, infatti, la mia teoria è una teoria comprovata. Nel periodo 2020 – 2022 ho rilevato prove certe e definitive che la mia teoria sia giusta. Nel presente lavoro mostro e dimostro proprio questo.

Discuterne, dunque, non ha, non avrebbe, più senso.

Chi continuasse nello scetticismo, negherebbe la realtà.

Chi continuasse a sostenere quanto finora sostenuto (disseccamento causato dal batterio e quindi rilevamento del batterio, abbattimenti, lotta al vettore sputacchina, varietà d’olivo resistenti/tolleranti/immuni, innesti, ecc.), negherebbe la realtà.

È ovvio che tutto ciò che è stato implementato sulla teoria istituzionale – qui ed ora superata – cade e cessa di avere valore scientifico. Chi continuasse con progetti, bandi, finanziamenti e quant’altro basati, appunto, sulla teoria istituzionale farà qualcosa che, da oggi, si può dire sia scientificamente superato. Se ne assumerebbe la responsabilità. Chi invece, con coraggio e onestà intellettuale, dovesse porre fine alle “vecchie cose” compirà un atto certamente doloroso e destabilizzante ma dignitoso. E, soprattutto, scientifico. 

Ma vi è di più: già sempre e in ogni caso devono essere gli aspetti burocratici, gli aspetti commerciali, gli aspetti normativi, gli aspetti mediatici, ecc. ad essere subordinati agli aspetti scientifici e tecnici. E non il contrario! Ma specialmente di fronte ad una teoria comprovata, questa necessità (direi questo obbligo di Logica …) si rafforza. E va assolutamente rispettata.  

Del resto, non si vuol portare nessuno in Tribunale, ma dovessero continuare gli scetticismi, le negazioni, le ostinazioni, le conservazioni del “vecchio”, ecc. (in varie forme, come abbiamo appena visto), è chiaro che sarà da mettere in conto anche uno scenario giudiziario (promosso specialmente da parte di agricoltori e/o di altri soggetti direttamente o indirettamente coinvolti dal fenomeno del disseccamento degli olivi che giustamente vorranno il “nuovo”, pretenderanno il “nuovo” in quanto, da ora, basato su evidenze scientifiche, quelle di comprovazione che nel presente e seguente lavoro appunto si forniscono).

E chi dovesse muovere critiche al presente lavoro di comprovazione, sappia che se le critiche saranno fondate, avrà luogo la “naturale”, legittima - e direi anche doverosa – dialettica scientifica, tecnica, ecc. Al contrario, si procederà in difesa anche ed eventualmente ufficiale, formale (giusto per dirne una su un eventuale aspetto di “critica”: faccio notare che il presente lavoro non è “sedicente” o “autoreferenziale”, ecc., Ma è autoriale - di una persona in quanto autore - e contemporaneamente è autorevole - per diritti nonché per competenze professionali stabilite dalla Legge. Non si confondano le cose. Magari, una ri-lettura della Nostra Carta Costituzionale, gioverebbe a qualcuno! Del resto, il tutto è verificabile da parte di tutti. Ed in totale autonomia e libertà, tra l’altro. Vedrete, anche con suggerimenti per procedere in tal senso!). 

Ma andiamo avanti.

Il presente lavoro si articola nel modo seguente (e per i seguenti motivi): 

- Capitolo I :  INQUADRAMENTO SCIENTIFICO, METODOLOGICO, PARADIGMATICO ed EDITORIALE - Motivazione: al fine di comprendere e di giudicare correttamente la mia teoria sul disseccamento degli olivi ma specialmente la sua comprovazione - di cui si tratta nel presente lavoro - qui di seguito vengono ricordate - ma anche meglio precisate ed approfondite - la natura scientifica, la natura metodologica, la natura paradigmatica e la natura editoriale della stessa teoria (che devono necessariamente riflettersi ed essere considerate nella sua valutazione, comprovazione, utilizzazione, applicazione, ecc.). Per ogni teoria scientifica, infatti, e più in generale per ogni lavoro scientifico, occorre compatibilità del punto di vista critico-valutativo, compatibilità che non è affatto scontata (come si avrà modo di mostrare e ricordare nel presente capitolo) ma che è dovuta, “obbligatoria per Logica" - pag. 

 - Capitolo II : TESTO ORIGINARIO della TEORIA (2016-2017) ILLUSTRATO, COMMENTATO e APPROFONDITO (2018-2022) – Motivazione: qui di seguito viene riportato il testo originario della teoria nelle sue parti propriamente tecnico-scientifiche (il testo integrale con gli aspetti anche di tipo culturale, biografico, ecc. nei miei Libri  2016, 2017, 2018). Il cuore tecnico-scientifico del testo, dunque, viene illustrato, commentato ed approfondito – attraverso l’uso di note numeriche e relativi testi – anche e soprattutto alla luce di ulteriori esperienze che ho maturato nel corso di tutti questi anni. - pag. 

- Capitolo III : COMPROVAZIONE di PRIMO LIVELLO (scala geografica e territoriale) – Motivazione: è il livello più importante. Sebbene per gli olisti questo sia intuitivo, per i riduzionisti può non esserlo o essere addirittura contro-intuitivo! Ma è così che stanno le cose. È questo livello, infatti, che permette di comprendere la vera natura del fenomeno. Tutto il resto, è conseguenza. A livello locale, a livello aziendale, ecc. sono, si hanno,  conseguenze. Se ne dà conto ampiamente, con cartografia, schemi, dati vari e quant’altro, di questo cruciale primo livello generale. E della comprovazione. Paradossalmente, essa serve, è utile, anche e soprattutto a chi concentrandosi e calandosi subito - e spesso esclusivamente - sul successivo e secondo livello rischia di andare a sbattere contro muri di riduzionismo per aver perso la visione complessiva o perché non l’ha mai avuta o mai raggiunta- pag. 



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- Capitolo IV : COMPROVAZIONE di SECONDO LIVELLO (scala locale e aziendale) – Motivazione: particolari, dettagli e specificità – attraverso foto e quant’altro - del fenomeno a livello di singole località, di singoli luoghi, di singoli oliveti, di singoli olivi, che comprovano ulteriormente la mia teoria.

-Appendice: si riportano, come ennesimo valore aggiunto (a dire il vero non proprio necessario ai fini del presente lavoro di comprovazione ma visto che esiste ben venga) esperienze positive circa l’applicazione dei miei rimedi tecnico-agronomici olistici di convivenza con la malattia, con il valore di esperienze nella gestione della stessa malattia. Ci si augura  ovviamente sempre maggiori e sempre più diffusi scenari del genere, d’esperienza tecnico-agronomica positiva sul disseccamento degli olivi, come possono essere gli scenari positivi di singoli pazienti umani che convivono bene con le loro malattie croniche. Ma la scienza Medicina - (vegetale o animale o umana, che sia) che è giusta e lo è per ben altri motivi e statisticamente validi e significativi (comprovazione di I° livello) - è stata loro solo e ben applicata. Reso l’idea?)- pag.

- Bibliografia, fonti, collaborazioni- pag.

Dunque, nelle prossime pagine leggerete di come la mia teoria sia giusta (e quindi: il disseccamento degli ulivi non è causato dal batterio Xylella fastidiosa - come afferma la teoria istituzionale - ma emerge da un insieme complesso di fattori tra cui vi è anche e a volte il batterio Xylella fastidiosa ma con un ruolo sempre secondario rispetto invece a fattori di importanza primaria: habitus alberi, cambiamento climatico, zona climatica, carenze nel terreno, inquinanti, perdita di biodiversità, altri parassiti, ecc. – vedasi dettagli nel mio Libro Primo 2016 e nel mio Libro Secondo 2017).

E leggerete di come i rimedi tecnico-agronomici per una convivenza virtuosa con la malattia (la cura non esiste, né potrà mai esistere) che da essa discendono siano giusti (e quindi: contemporaneità e sinergia tra potatura di riforma dell’habitus; attività sottochioma (vegetali e/o animali); particolari somministrazioni - concimazioni intese in senso olistico -  a base di zinco, silicio, fosforo e potassio - . vedasi dettagli nel mio Libro Primo 2016 e nel mio Libro Secondo 2017).

Altra questione è la loro applicazione specifica, zona per zona, uliveto per uliveto, azienda per azienda. Occorre certamente applicare caso per caso, andare dal generale al particolare, occorre dunque applicare il mio protocollo sperimentale (che esiste proprio per questo). Le variabili e le contingenze specifiche del singolo uliveto e/o delle annate e/o delle conduzioni aziendali, ecc. sono talmente tante che in caso di risultati positivi non bisogna sedersi sugli allori così come in caso di risultati negativi non bisogna scoraggiarsi e ripetere, riprovare, cercando di capire e di rimuovere le interferenze pratiche che si sono avute.

Essendo oramai la mia teoria comprovata e giusta, si tratta solamente di stabilire, caso per caso (uliveto per uliveto): le intensità e i tempi delle potature di riforma dell’habitus degli alberi; le tipologie, le intensità e i tempi delle attività sottochioma; le dosi e i tempi di somministrazione degli elementi zinco, silicio, potassio, fosforo. Tutti aspetti che se correttamente identificati e quantificati (grazie al mio protocollo sperimentale – attualmente e ancora segreto, ovviamente, e di futuro brevetto o destinato ad altra forma di forte tutela, si vedrà) e se correttamente attuati dall’olivicoltore o dal tecnico aziendale porteranno ad uno scenario di convivenza con la malattia che si stima (sempre attraverso la mia teoria) essere del 50-60%. Vuol dire che su 100 ulivi 50-60 ulivi verranno salvati dalla morte (mentre 40-50 ulivi saranno comunque destinati a morire); e che degli ulivi salvati dalla morte, della loro intera chioma il 50-60% dei rami sarà verde e a frutto (mentre il 40-50% seccherà comunque).

Ovviamente, la teoria, il protocollo, ecc. sono oggettivi nel senso che i nostri desideri, le nostre convenienze, i nostri bisogni, ecc. non c’entrano nulla. Non devono c’entrare nulla. Non è che una persona che stia per entrare in sala operatoria sia felice di sottoporsi ad un intervento chirurgico! Non è che una persona che stia per assumere uno sciroppo amaro desideri la cosa! Gli olivicoltori, i frantoiani, chi è legato anche economicamente agli aspetti paesaggistici olivicoli, ecc. con il disseccamento si trovano di fronte ad una malattia complessa e incurabile. Perché così è. E se vogliono convivere con la malattia (come su evidenziato) devono attuare un protocollo che certamente è complesso, è difficile, è impegnativo (sia sotto l’aspetto logistico-organizzativo sia sotto l’aspetto economico-finanziario), che richiede pazienza, fiducia, coraggio, ecc. Ma così è. Si può scegliere di lasciare gli olivi al proprio destino (senza i rimedi olistici di convivenza sono tutti destinati al disseccamento totale, tutti destinati a morire nel giro di qualche anno). Ma se si sceglie  di convivere con la malattia (augurandosi lo scenario del 50-60%, come precisato prima), non sono ammesse semplificazioni, scorciatoie, riduzioni, manipolazioni, furbizie, ecc. Così è.

Ed è da tener presente che di tutti gli altri rimedi finora proposti o che si vanno ancora proponendo (da parte di altri) non è consigliabile l’adozione, per i seguenti motivi:

- alcuni rimedi sono di natura induttiva: si pretende di generalizzare su larga scala (territori olivicoli) rimedi saggiati su piccola scala (su pochi ettari, su poche aziende, in ristrette zone territoriali). Pretendono di andare dal particolare al generale. Come se le caratteristiche e le condizioni dei singoli oliveti fossero tutte uguali! I miei rimedi, invece, hanno natura esattamente opposta, sono deduttivi, vanno dal generale al particolare, da un modello territoriale generale ai singoli oliveti;

- alcuni rimedi sono di natura dopante, drogante: “rianimano” le piante, certo, le fanno tornare a “verdeggiare”, certo, (spesso valutate con il criterio  semplicistico del “prima” e del “dopo”, oppure di “qui” e “attorno” ecc. ecc. Magari le cose fossero così facili …. magari). Ma a che prezzo in termini di salute generale delle stesse piante? E specialmente nel corso del tempo? E in termini di salute sistemica (dell’oliveto, dell’ambiente, del rapporto salute vegetale/salute umana? ecc.);

- alcuni rimedi hanno natura evitante, aggirante: sostituzione degli olivi con altre colture (altre specie vegetali). E’ chiaro che dove gli olivi sono oramai morti, essi vanno rimossi e occorre pensare al futuro di quei terreni “vuoti” ma non è detto, non è scontato, non è automatico, che occorra rivolgersi all’impiego di altre specie vegetali. La questione è ben più complessa e va studiata in modo approfondito;

- alcuni rimedi (oltre ad essere di natura induttiva) hanno un margine di scientificità molto ridotto, troppo ridotto. E per alcuni di essi, questo viene affermato da parte delle stesse Istituzioni (curioso è il fatto ad esempio circa gli innesti con varietà d’olivo resistenti o tolleranti o immuni al batterio: è noto - ed è documentabile – di come l’Osservatorio Fitosanitario della Regione Puglia si esprima in modo alquanto critico su questa tecnica-pratica. Ma molti soggetti seguaci della teoria istituzionale sul disseccamento in questo caso non seguono una Istituzione! Una contraddizione che certamente merita di essere approfondita ma da chi deve approfondire questi aspetti);

- alcuni rimedi sono apparenti (e della durata di qualche tempo): ad esempio, l’impiego di nuove piante d’olivo appartenenti alle varietà resistenti o tolleranti o immuni al batterio. Essendo piante giovani hanno un habitus contenuto ed essendo piante nuove rispetto all’ambiente di inserimento non sono state ancora esposte alle altre influenze negative - di tipo climatico, ecologico, ecc. - individuate e previste dalla mia teoria. Ecco perché, per qualche anno, non mostrano i sintomi di disseccamento. Ma il tutto fosse pure in relazione al batterio (che comunque c’è nella mia teoria, in P precisamente – vedasi): non ha forse, esso, un periodo di “incubazione”? E a seconda delle condizioni dell’ospite e dell’ambiente anche di diversi anni? Siamo appunto alla sola apparenza di tali rimedi!

- alcuni rimedi (oltre ad essere induttivi) sarebbero addirittura curativi. Ora, c’è da intendersi sul concetto di “cura”, perché vi sono diverse versioni. Il sottoscritto si riferisce - e si è sempre riferito - al concetto di cura correlato al concetto di guarigione (cura = “il complesso dei mezzi terapeutici e delle prescrizioni mediche che hanno il fine di guarire una malattia” – Dizionario di Medicina Treccani). Ebbene, in tal senso, la mia teoria afferma e prevede che la cura per il disseccamento degli ulivi non esiste né potrà mai esistere (e nel presente lavoro se ne dà anche una motivazione probabilistico-matematica). Pertanto, “credere” nella cura-guarigione circa il disseccamento degli olivi è qualcosa che si commenta da solo. Si preferisce un approccio più realistico, con i piedi per terra (è proprio il caso di dirlo ….), e quindi convivenza con la malattia (cosa molto e ben diversa: un organismo vivente che convive con una malattia è un organismo malato, rimane malato. I sintomi della malattia restano, sebbene in modo minore; i cali prestazionali ci sono, sebbene contenuti; occorrono valutazioni di lungo periodo; ecc. Se un organismo malato ritorna “come prima”, o “appare” come prima, come prima della malattia, o è guarito o ciò che gli è stato somministrato è doping che poi, nel corso del tempo, degli anni, darà più problemi che “benefici”. Ma, in ogni caso, non è convivenza con la malattia. Non si confondano le cose!). Inoltre, alcuni di questi rimedi curativi (o meglio, presunti curativi) sono stati addirittura definiti “truffe”(lo troviamo sui quotidiani). Ora, io non essendo una persona di Legge ma essendo un Tecnico (un agronomo, cioè: laureato quinquennale in Agraria, abilitato con il superamento dell’Esame di Stato, iscritto all’Albo dei Dottori Agronomi. N.B. tutti e 3 gli obblighi attualmente previsti) non entro nel merito delle questioni legali. Certo è che sul piano tecnico-scientifico (che invece mi compete) ho notato che alcuni di questi rimedi “curativi” (definiti, a torto o a ragione, truffe) non sono scientifici (sebbene i loro autori li definiscano tali ….): o perché sono solo empirici (mancando di una teoria alle spalle); o perché si richiamano anche a teorie (istituzionali o non-istituzionali che siano) ma che intanto non sono “prodotte” da chi le tira in ballo (ma da altri tirati in ballo per l’occasione …) ma, ad ogni modo, sono teorie del tutto generiche cioè senza specificazioni importanti e dovute, senza concetti e parametri nuovi e peculiari, senza formulazione matematica, ecc. (come invece esistenti nella mia di teoria). Nelle pagine di questo lavoro mi occupo criticamente anche di queste “cure”, così come un mio legale di fiducia se ne sta occupando nel suo lavoro perché credo che alcuni di questi signori abbiano leso il mio diritto d’autore e commesso anche dell’altro (inserendo nelle loro strane cose alcune mie cose, senza citarmi ma anche e soprattutto alterandone il vero ed autentico significato sia teorico che tecnico). Ancora più avvincente diventerebbe la Battaglia per la Verità. Su più piani e più dimensioni! Ma tant’è;

- alcuni rimedi (oltre a rientrare in una o più “categorie” precedenti) sono definiti: naturali, biologici, biodinamici, ecc. Ora, fermo restando il grande rispetto (che almeno il sottoscritto ha) per l’agricoltura biologica, l’agricoltura biodinamica, la “naturalità” di certe tecniche agricole e/o di certi formulati, ecc., (pensate che la mia laurea quinquennale è in: Scienze Agrarie a Indirizzo: produzione vegetale, a Orientamento: ecologico; e che la mia tesi sperimentale è stata sulle acque di vegetazione dei frantoi sparse sui terreni; per dire ….), sapevamo già nei primi anni (2013 – 2017) e lo sappiamo anche ora che, purtroppo, anche olivi coltivati secondo il metodo biologico, il metodo biodinamico, ecc. hanno accusato ed accusano la malattia del disseccamento (e nel presente lavoro lo si comprova). Pertanto, tali metodi (seppure dai grandi meriti e seppure siano sempre da preferire agli altri) con le specificità del disseccamento, relativamente al disseccamento, non c’entrano niente o c’entrano molto poco (e infatti la mia teoria, i suoi parametri specifici, i suoi rimedi di convivenza, il protocollo, ecc. sono a prescindere e indipendenti da tali logiche o meglio le ricomprende ma in ben altro e  secondo logiche inedite, nuove, e specifiche per il disseccamento. È ben diverso);   

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e l’elenco, la “fiera dei rimedi”, potrebbe continuare a lungo. Ma l’idea è resa. Semmai c’è da aggiungere due considerazioni:

-la Tecnologia è solo un mezzo. Anche la più potente, la più avanzata, la più innovativa, la più sofisticata, ecc. resta sempre e solo un mezzo. Che è a servizio del momento teorico della Scienza, al servizio delle intuizioni scientifiche, delle deduzioni scientifiche, delle ipotesi scientifiche, delle teorie scientifiche, ecc. La Tecnologia può fare molto, anzi moltissimo, a patto però di servire le giuste intuizioni scientifiche, le giuste deduzioni scientifiche, le giuste ipotesi scientifiche, le giuste teorie scientifiche, ecc. Ebbene, circa il disseccamento degli olivi si ammucchia, si continua ad ammucchiare, Tecnologia al servizio di una teoria – quella istituzionale – che è sbagliata. La cosa potrà continuare a portare solo illusione di risoluzione del problema, da una parte, e grandi speculazioni economiche, dall’altra;

-“risultati”. I risultati, ottenuti risultati, risultati evidenti, ecc. A molti andrebbe ricordato che i risultati vanno sempre interpretati. Non esistono risultati puri, fatti puri. E nell’interpretazione - specialmente scientifica – fatti positivi potrebbero non esserlo più. La Scienza è complicata. Ai “praticoni” andrebbe sempre ricordato. E nel presente lavoro lo si fa in un modo efficace nonché particolare. Leggerete. 

È da precisare ed è da notare anche un altro e importante aspetto: la mia teoria, il mio protocollo, le mie consulenze, ecc. in merito al disseccamento degli olivi – Xylella – CoDiRO sono sempre state e sono alternative tanto alla teoria istituzionale e alle sue applicazioni (e più in generale al Riduzionismo istituzionale) quanto a diverse posizioni pseudo-olistiche (sia teoriche che tecniche). Queste posizioni pseudo-olistiche sono facilmente riconoscibili: vengono utilizzate espressioni quali “interdisciplinare”, “multidisciplinare”, lo stesso aggettivo “olistico”, ecc. ma poi, sia negli scritti che nelle parole che nelle azioni di questi autori (pseudo-olistici) non vi è traccia dell’Olismo! del paradigma Olismo! paradigma Olismo di conoscenza e di metodo! Verificate. Accorgetevi di questa schizofrenia (anche furbesca, se vogliamo). Ad ogni modo, la mia di posizione (autenticamente olistica) è una terza via rispetto alle altre due. Ad oggi, sono esistite ed esistono 3 posizioni paradigmatiche (teoriche e tecniche) circa il disseccamento degli olivi – Xylella – CoDiRO: 1 - il Riduzionismo (delle Istituzioni); 2 - lo pseudo-olismo (come abbiamo appena visto); 3 - l’Olismo (del sottoscritto). Ma nel corso del libro il tutto verrà approfondito e ulteriormente precisato. Anche di ciò deve nutrirsi la Battaglia per la Verità!  

Ma discende anche questo: non avendo attuato, in tutti questi anni, i miei rimedi tecnico-agronomici olistici, il fenomeno del disseccamento è andato avanti (come del resto previsto dalla mia stessa teoria e con intensità maggiori in alcune zone rispetto ad altre come previsto sempre dalla mia teoria). Il fenomeno del disseccamento non è mai stato, e non è, a carattere epidemiologico ma non essendo stato adeguatamente affrontato-contrastato ha assunto, nel tempo, una ampia e grave diffusione. Ma è diverso. Una cosa è un allagamento dovuto ad una piccola perdita d’acqua ma che è stata trascurata  non ponendovi rimedio, altra cosa è un allagamento dovuto alla rottura improvvisa di una tubazione. Sono cose ben diverse. Il primo scenario è assimilabile a quella che è stata ed è tuttora la realtà non-epidemiologica del disseccamento degli olivi; il secondo scenario invece è assimilabile a quella che si è pensata che fosse (realtà epidemiologica). Nonostante il dramma produttivo, economico, sociale, paesaggistico, anche morale, delle zone territoriali attualmente colpite (province di Lecce, Taranto, Brindisi, Bari) la lucidità scientifica nella diagnosi del fenomeno deve rimanere (ma nelle prossime pagine si tratta e si comprova anche di questo). Ma vi è di più:

allarmi, spesso anche banali (si rilanciano e rilanciano “notizie” date qualche giorno prima), si alzano ogni qualvolta il batterio Xylella fastidiosa, a bordo del suo vettore-insetto “sputacchina”, avanza verso Nord. Ma cosa dovrebbe fare, andare verso Sud, in mare? Boh … Ironia a parte, è normale cha avanzi e lo faccia verso Nord. C’era da aspettarselo. E c’è da aspettarselo anche in futuro, e sempre più a Nord. Il punto è un altro: alla presenza del batterio corrisponde, anche o sempre, la malattia del disseccamento degli olivi? La risposta è NO. Del resto, affermare di Si equivarrebbe ad affermare – giusto per rimanere nello spirito dei tempi -  che una persona positiva al virus Sars-Cov-2 debba necessariamente contrarre la malattia Covid-19 in forma sintomatica o addirittura in forma mortale. Per fortuna, sappiamo che così non è. Ovviamente il paragone tra i due fenomeni patologici del Nostro Tempo è un paragone di senso, restano diversi e differenti (se non altro perché, uno è virale ed in seno alla popolazione umana, l’altro con a volte la compartecipazione batterica ed in seno alla popolazione olivicola, ma il paragone di significato c’è tutto ed è utile. Ma vi è di più:

siccome in Provincia di Lecce abbiamo dei veri e propri cimiteri d’olivi e molto estesi, allora è lecito aspettarsi lo stesso scenario a Nord? E più a Nord? Indurre, generalizzare, lo stesso scenario? La risposta, anche qui, è NO. Il perché in Provincia di Lecce si sia materializzato lo scenario peggiore è spiegato ed è previsto dalla mia teoria (particolari ed uniche condizioni ambientali, agronomiche ed ecologiche. In parametri: particolare vulnerabilità di (h); specificità di Sf; valori particolarmente elevati di P; ecc.). E nel presente lavoro lo si comprova. Ed ancora: vuol dire che più a Nord (Provincie di Brindisi, Taranto, Bari, BAT, Foggia), così come nel resto dell’Italia, nel Bacino del Mediterraneo, ecc. occorre abbassare la guardia? Assolutamente NO. Sebbene negli altri territori olivicoli non vi siano quelle particolari condizioni ambientali, agronomiche ed ecologiche presenti nel Salento leccese, le probabilità che il disseccamento avvenga ci sono comunque. Minori probabilità, ma ci sono ugualmente. Ed anzi, i miei rimedi tecnico-agronomici olistici hanno anche validità preventiva nel senso – anche qui – non di evitare la malattia (cosa impossibile, come spiegato e previsto dalla mia stessa teoria) ma nel senso di avere uno scenario di convivenza con la malattia ancora migliore, ancora più virtuoso (60-70%, se non addirittura 70-80%). Si comprova anche questo, nelle pagine successive.

Il presente lavoro (così come la mia teoria in sé, così come il mio protocollo sperimentale, i miei libri precedenti, la mia consulenza, ecc.) è rivolto a tutti: soggetti privati e soggetti pubblici. [.....]  Ad ogni modo, eventuali proposte di lavoro mi possono essere inoltrate all’indirizzo PEC che trovate in calce al presente libro nella sezione “Contattare l’Autore”. Le valuterei e ci si organizzerebbe per agire, per fare. Ha scritto Gabriel Laub: “Le teorie sono state inventate per delle ragioni pratiche”. Del resto, solo lavoro. Parlare, dibattere, dialogare, discutere, confrontarsi, incontrarsi (anche sui media), ecc.: non hanno sortito alcun effetto positivo in tutti questi anni, volete che lo abbiano proprio ora? Dunque, lavoro, e basta. Cose serie, approcci seri (basta perdite di tempo).  

Ad ogni modo, io ho fatto e continuerò a fare (solo) il mio lavoro (appunto). È  dell’agronomo occuparsi delle malattie delle piante, specialmente delle piante coltivate. Se poi si ha la capacità - unita alla fortuna - di intuire, o meglio ancora di intuire in modo olistico, come nel mio caso, alcune cose ma poi si ha il merito e la fatica di svilupparle e di studiarle con metodo deduttivo – difficilissimo! ma l’unico davvero scientifico, Albert docet - la cosa nasce è si materializza. Ed eccoci – ancora - qua. Ed il mio lavoro esiste e si diffonderà. Come prima, del resto. Ma stavolta sarà ben diverso. Per Tutti. Anche per gli ulivi.

Matera, 30/09/2022                                     

Luca Fortunato, dottore agronomo  

Tutti i diritti riservati (Legge 22 aprile 1941, n. 633 - Protezione del diritto d’autore e di altri diritti connessi al suo esercizio).

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Anteprima dal CAPITOLO I

[….]

Lasciamo cadere un oggetto (un sasso, una matita, ecc.) per terra, su un tavolo, ecc. Questo è un fatto (o fenomeno). Palese, oggettivo, indiscutibile, misurabile, ecc.

Ma qual è la spiegazione?

Ebbene, la Fisica Classica spiega il fatto (il fenomeno) con la forza di gravità, mentre la Fisica Moderna spiega lo stesso fatto (lo stesso fenomeno) in tutt’altro modo (curvatura dello spazio-tempo, ecc.).

L’esempio è carico di significati ed implicazioni (non a caso l’autore dell’esempio è Albert Einstein) ed ha, ovviamente, valore ed attinenza in ogni ambito della Scienza (Fisica, Chimica, Biologia, Medicina, Agraria, Geologia, ecc.). 

Qui ed ora mi preme evidenziare solo alcuni di tali significati (lasciando l’approfondimento della questione alla volontà e al tempo del  lettore):

a. la Scienza è costituita dai fatti e dalle spiegazioni dei fatti (ipotesi, teorie). Se si considerano solo i fatti è solo empirismo ma non Scienza. Se si considerano solo le spiegazioni è solo filosofia ma non Scienza. Certo, il solo empirismo specialmente, quando positivo, quando porta a risultati “concreti” (economici, commerciali, imprenditoriali, aziendali), può anche andare bene. Bastare. Ma se ci si vuol muovere scientificamente, avere garanzie di tipo scientifico, collocarsi e collocare le proprie cose nella Scienza, il discorso è ben diverso;

b. sulle spiegazioni scientifiche dei fatti ci si può dividere (anzi, la Storia ci consegna grandi e frequenti divisioni in seno alla Scienza, spesso necessarie ai fini del progresso delle conoscenze);

c. la Fisica Moderna, il lavoro di Albert Einstein, ecc. non riguardano solamente l’infinitamente grande e l’infinitamente piccolo (secondo un errato luogo comune, più o meno consolidato) ma riguardano, abbracciano, tutta la Realtà e quindi anche la nostra “dimensione quotidiana” (persone, animali, piante, case, auto, ecc. agricoltura, industria, ecc.).    

Ebbene, i fatti circa il disseccamento degli ulivi (in Puglia) sono noti e sono sotto gli occhi di tutti. Non si tratta, non si è mai trattato, né si tratterà mai, di discutere dei fatti circa il fenomeno Xylella-CoDiRO. Il punto è (ed è sempre stato un altro): quale è il significato dei fatti? Qual è la loro spiegazione? Come è perché gli olivi disseccano? E quindi cosa fare?

Ebbene, la mia teoria (del 2016-2017) è una spiegazione diversa rispetto alla teoria istituzionale (disseccamento causato dal batterio, nesso di causa-effetto tra batterio e disseccamento). La mia teoria (dice, ha sempre detto) altro. Come la Fisica Moderna rispetto alla Fisica Classica circa l’oggetto (sasso, matita, ecc.) che cade (per terra, sul tavolo, ecc.). Il senso, benché qui noi si passi dalla Grande Fisica ai campi agricoli, è esattamente lo stesso: anche nel mio/nostro “piccolo caso” si tratta comunque di un vero e proprio cambio di paradigma. 

[….]

È ampiamente noto il fatto che dai primi del Novecento non esista più “il metodo scientifico” (al singolare) ma esistano i metodi scientifici (al plurale) e precisamente il metodo scientifico induttivo e il metodo scientifico deduttivo. Lasciando l’approfondimento della questione alla volontà e al tempo del  lettore, mi preme evidenziare di come la mia teoria (diversa, alternativa) sul disseccamento degli olivi sia collocata nel metodo scientifico deduttivo (molto più raro dell’induttivo, specialmente in ambito accademico, specialmente nelle scienze agrarie, ecc. Ma così è). Ed ancor più in particolare, la mia teoria nasce e si sviluppa grazie al metodo scientifico intuitivo-deduttivo e di cui […..]

[…]

Sebbene spesso vengano usati come sinonimi, metodo sperimentale e metodo scientifico sinonimi non sono. O meglio, il metodo sperimentale è parte del metodo scientifico, in quella fase, in quello stadio, che attiene alla verifica o alla confutazione delle intuizioni, delle ipotesi, delle teorie, ecc. Dunque, rispetto a quanto ci riguarda, il metodo sperimentale è praticamente lo stadio [….]

[….]

È ampiamente noto il fatto che dai primi del Novecento la Scienza abbia superato il determinismo a favore del probabilismo. Dando, così, anche e soprattutto un senso di realismo: la Scienza è molto potente ma ha i suoi limiti. E non c’entra nulla l’impiego della Tecnologia, anche la più sofisticata ed avanzata. Si tratta di limiti della natura stessa della Scienza. La Tecnologia può fare molto, moltissimo, avanzare e fare avanzare molto, moltissimo, ma sempre all’interno di quei limiti. Non può superarli. La Scienza ha rinunciato alla pretesa (ed anche l’illusione, in qualche modo) di dare certezze. La Scienza – dal Novecento in poi – dà probabilità, tendenze probabilistiche, propensioni. E tanto nella Scienza quanto nella Tecnica (che deve riflettere la Scienza) occorre attestarsi su questo.

[….]

Per un fenomeno nuovo (il disseccamento è un fenomeno patologico assolutamente nuovo per la specie olivo, nel Mondo, nella Storia) è stato necessario creare concetti nuovi, inediti, nati per la prima volta, nati appositamente. La mia intuizione, infatti, ha rilevato l’esistenza di nuove entità per le quali ho dovuto creare nuove concettualizzazioni e nuove espressioni (stress medio, stress alto o forte, ecc.). Pertanto, la mia teoria presenta parti totalmente nuove e inedite. Per esse la bibliografia nasce con i miei libri, l’esistenza scientifica e l’esistenza tecnica nascono con il mio lavoro teorico e tecnico, l’esperienza sta nascendo man mano che, appunto, se ne va facendo esperienza. Così come è stato necessario utilizzare concetti già esistenti e noti nella Scienza, nelle scienze agrarie, nelle medicina vegetale, ecc. ma allargandone - in modo nuovo - il significato, potenziandone – in modo nuovo - il significato, ecc. per renderli adeguati al nuovo fenomeno del disseccamento (habitus dell’albero d’olivo non è solamente il “portamento” dell’albero d’olivo; concimazione non si riferisce solamente alla “nutrizione”; ecc.). Ma nel successivo capitolo, verranno messi in evidenza (con apposite note) questi aspetti.

[….]

Da sempre, è ampiamente noto - e ben messo evidenza - il fatto che la mia teoria sia olistica cioè collocata nell’Olismo (paradigma alternativo e opposto al Riduzionismo). Lasciando alla volontà e al tempo del lettore l’approfondimento dell’interessante, cruciale, ma vasto, vastissimo, tema Olismo/Riduzionismo (anche sui miei 3 libri “Esempi di Olismo” 2016, 2017, 2018 tuttora disponibili in PDF e sui miei 2 blog tuttora on-line) qui ed ora vado a ricordare alcune definizioni del sostantivo olismo e del relativo aggettivo olistico che – tra le tante esistenti – mi sembrano più adeguate al fenomeno del disseccamento degli olivi (Xylella-CoDiRO) e alla mia teoria. Poi, nel successivo capitolo, verranno messi in evidenza (con apposite note) i punti, i passi, olistici del testo della mia teoria:

- olismo: tesi secondo cui il tutto è più della somma delle parti di cui è composto. Questo principio generale è stato variamente articolato in diverse discipline (Enciclopedia Treccani)

- sull’olismo: un intero, che è più della somma delle sue parti, ha qualcosa al suo interno, qualche essenza di struttura e di funzione, qualche specifica relazione interiore, qualche interiorità di carattere o di natura che costituisce quel più (libro “Olismo ed evoluzione”, 1926, di Jan Smuts);

- olismo: s. m. [der. del gr. ὅλος «tutto, intero, totale»]. – Teoria biologica generale derivata dal vitalismo, proposta negli anni Venti in contrapp. al meccanicismo, secondo la quale le manifestazioni vitali degli organismi devono essere interpretate sulla base delle interrelazioni e delle interdipendenze funzionali tra le parti che compongono l’individuo, il quale nel suo complesso presenta caratteristiche proprie, non riconducibili alla somma delle sue parti (Vocabolario Treccani);

- olìstico: agg. [der. di olismo] (pl. m. -ci). – Che si riferisce all’olismo: l’interpretazione o. dei fenomeni vitali (Vocabolario Treccani);

-olìstico: dal greco holos (tutto), si riferisce a una comprensione della realtà in funzione di totalità integrate le cui proprietà non possono essere ridotte a quelle di unità minori (libro “Il punto di svolta”, 1982, di Fritjof Capra).

Ed è da notare, altresì, come il tutto sia strettamente correlato al concetto scientifico di complessità:

- complessità: termine con il quale si designano i caratteri comuni ai fenomeni di organizzazione, specialmente nella sfera dei processi biologici e cognitivi. Presupposto della nozione è il principio secondo cui il tutto è più della somma delle parti, vale a dire che  le caratteristiche interessanti di un sistema complesso, si tratti di un sistema fisico, di un organismo o di un sistema sociale, non sono riducibili alla somma delle sue parti costitutive (Enciclopedia delle Scienze – Garzanti).

[….]

“L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento” (dall’art. 33 della Costituzione della Repubblica italiana).

 “la libertà di fare scienza è di tutti, con la esclusione di ogni aprioristica ed esclusiva incorporazione in categorie privilegiate” (da Treccani, in Diritto costituzionale, la ricerca scientifica - Diritto on line - 2019). Ne discende che i ricercatori di carriera, i dottori di ricerca, ecc. non hanno affatto l’esclusività di fare scienza, ricerca scientifica, ecc. Né solo il loro lavoro può essere considerato scientifico.

[….]

oramai, sono sempre più numerose e sempre più fondate e motivate le proposte per l’abolizione del sistema peer review (revisione paritaria). Il lettore potrà trovare facilmente sul Web tali (e autorevoli) proposte/critiche. Al fine di facilitarne la ricerca (e l’attenta lettura) indico alcune fonti e alcuni autori:

- articolo su Media Theory Journal: “Let’s abolish the Peer-Review System” (“Aboliamo il sistema peer review”), 2019, di Mieke Bal;

-   Journal of the American Medical Association;

- Randy Schekman (biologo, premio Nobel per la Medicina 2013), intervista su “the Guardian”.

Del resto, proprio in tema di disseccamento degli olivi – Xylella – CoDiRO abbiamo assistito in tutti questi anni (e chiunque può verificarlo o ricordarselo facilmente, sul Web ad esempio) di lavori scientifici (riguardanti protocolli, prodotti, ecc.) pubblicati su accreditate riviste scientifiche (e quindi anche con tanto di revisione paritaria, "controlli", "ufficialità", ecc.) ma poi letteralmente demoliti e massacrati da pari ("colleghi") su altre riviste o testate giornalistiche varie, blog, ecc. e con il prevalere, alla fine, di tali azioni di aspra (ma evidentemente motivata) confutazione. Per dire.

[…..]

Infine, i media (testate giornalistiche, soprattutto): fino ad ora, hanno mostrato e dimostrato totale inadeguatezza nel trattare l’argomento disseccamento degli olivi – Xylella -CoDiRO. Ancora recentemente (e quindi dopo anni dall’esistenza del fenomeno) alcuni giornalisti (o chi per loro) hanno scritto “virus” al posto di batterio a proposito di Xylella fastidiosa! Incredibile ma vero. Verificate, ricercate. E vedrete. Così come si confondono ancora varietà d’olivo con “specie” d’olivo! (all’interno della specie olivo vi sono diverse varietà d’olivo. Che è cosa molto e ben diversa). Solo questi svarioni bastano a dimostrare la totale inaffidabilità – nonché la totale assenza di controllo qualificato - delle cose raccontate e narrate dai media. Che hanno fuorviato e sviato la pubblica opinione. Almeno fino ad ora. E dunque, fino ad ora è stata una fortuna per me, per la mia teoria, il mio lavoro, ecc. non essere presente sui media! Anche perché alcune volte ho rifiutato io l’invito di alcuni media. E devo dire che ho fatto bene. Ci si augura che le cose possano cambiare in futuro. Ovviamente. Per il bene di Tutti. Ma devono cambiare sul serio. Altrimenti si continuerà in virtuosa autonomia.

[…..]

Tutti i diritti riservati (Legge 22 aprile 1941, n. 633 - Protezione del diritto d’autore e di altri diritti connessi al suo esercizio).  

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Da un dialogo (tra agosto e i primi di settembre, 2022) sul redigendo libro:

In tutti questi anni (e ancora oggi) è ovvio che numerose attività, azioni e quant’altro sono state implementate (e vengono ancora implementate) basandosi sulla teoria istituzionale (nesso di causalità batterio/disseccamento). Ho già detto – nell’Introduzione del libro - quale dovrebbe essere - da ora in poi - il loro destino (visto l’attuale lavoro di comprovazione della mia ed alternativa teoria olistica). Sono le dinamiche in seno alla Scienza. Fino a quando una teoria alternativa a quella adottata non è comprovata, bene continuare a seguire quella adottata e bene a  tenere in vita i progetti (e quant’altro) su di essa basati. Ma quando arriva la comprovazione della teoria alternativa, e in assenza di una sua critica o confutazione alla pari (a teoria si risponde con teoria, a libro con libro, ecc.), chi non accettasse il nuovo scenario o facesse finta di non conoscerlo o trovasse scuse di vario tipo ecc. ecc. non solo commetterebbe un grave errore di tipo scientifico e tecnico ma si esporrebbe anche a citazioni in Tribunale (come mi hanno spiegato gli addetti ai lavori). Ma tant’è. A ognuno le proprie responsabilità. Il Futuro parlerà anche in merito a ciò. Ma vi è un’altra questione (più pacifica!): i dati comunque prodotti da queste azioni, attività, ecc. sono da buttar via? Non proprio. Mi spiego. I dati bruti cioè spogliati della teoria istituzionale (benché raccolti per essa) e vestiti della mia teoria, letti attraverso la mia teoria, ecc. potrebbero – in qualche caso – tornare utili, comunque utili. Chiariamoci: la mia teoria, il mio protocollo,  chi si avvale (e/o si vorrà avvalere) del mio lavoro, ecc. non ne hanno bisogno di tali e bruti dati. Ma essendoci sarebbero un qualcosa in più che nella Scienza che provvede alla Conoscenza (ancor prima delle applicazioni tecniche, imprenditoriali, commerciali, ecc.) certamente non farebbero male. Il lavoro fatto e basato sulla teoria istituzionale NO (lavoro = produzione di dati secondo una teoria). Ma i dati comunque prodotti SI (da ricollocare nella mia di teoria). Per esempio: la presenza del batterio entra nel parametro P (come da sempre previsto dalla mia teoria, dal 2016! verificate) valorizzandolo ulteriormente; conoscere la presenza del batterio facilita il calcolo di certe dosi in sede di applicazione del mio protocollo sperimentale circa i rimedi di convivenza; persino l’osservazione dei tronchi degli olivi abbattuti (e che non andavano abbattuti!) può tornare utile; persino qualche rimedio “miracoloso” (da non utilizzare com’è) può avere una piccola parte di vero (ma da ricollocare sia teoricamente che tecnicamente che praticamente!); ecc. Ma è ben diverso, molto e ben diverso. Chi vedesse in questo eventuale recupero di una parte dei dati del Riduzionismo una conciliazione dei “due mondi” (Riduzionismo e Olismo) si sbaglierebbe di grosso. Chi invece vedesse in questo eventuale recupero di una parte dei dati del Riduzionismo un loro accoglimento da parte dell’Olismo  (come è da sua natura, del resto: l’Olismo non nega il Riduzionismo, è il Riduzionismo che non conosce l’Olismo!) farebbe cosa buona e saggia. Per Tutti. A disposizione, dunque. Di chi (giustamente e comprensibilmente) preoccupato dell’imminente crollo (del resto inevitabile) del “vecchio mondo” ha chiesto questo mio parere (e disponibilità). L’importante, però, è,  e sarà, non “snaturare” le cose (ma non per questioni personali – io non faccio mai questioni personali, sono ateo anche in questo senso, per fortuna! - ma perché le cose devono funzionare oggettivamente, devono essere vere per funzionare veramente e specialmente nel corso del tempo).

Si parla e “si fa” in merito al disseccamento dal 2013 (ufficialmente, burocraticamente, ecc.). Cioè da 9 anni! Ma in realtà se ne parla da prima, da molto prima, dal 2004-2000, è quindi da 18-22 anni! Come leggerete nel mio nuovo libro 

(ebbene sì, il disseccamento nel Salento leccese c’era già prima dell’arrivo, dello sbarco, del batterio dal Costa Rica o chissà da dove, nel 2008. Il disseccamento c’era già dal 2004, se non addirittura dal 2000. Vedrete, leggerete, nel mio nuovo libro. Ma, in ogni caso, il batterio è arrivato dopo, molto dopo, l’inizio del disseccamento, a disseccamento già esistente ed in corso. E quindi non può essere stato il batterio a causare il disseccamento. Semmai il batterio ha aggravato e velocizzato la malattia del disseccamento. Questo sì, come del resto e da sempre argomentato e previsto dalla mia stessa teoria olistica! Verificare, prego).

In ogni caso, quello che voglio dire (come ultimissima cosa!) e che è da tantissimo tempo, da troppo tempo che il Riduzionismo (accademico, istituzionale, burocratico, ecc. ma anche di una parte del mondo privato) si è “occupato” del disseccamento degli olivi senza venirne a capo! E se io posso, potrò, contribuire a sanare la situazione anche sotto il profilo dell’accoglimento (serio e vero) del Riduzionismo nella casa dell’Olismo, ben venga. Perché no?

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Anteprima dal CAPITOLO II

[….]

Note di commento:

[…..]

42 – prevenzione: “interventi sanitari intesi a scongiurare l’insorgenza di malattie” – (Dizionario di Medicina Treccani). Riferendoci a tale e rigoroso concetto di prevenzione, si afferma come la prevenzione del disseccamento sia impossibile e questo a causa di quanto riportato nelle note 36, 37 e 38. Diversa è la prevenzione di danni severi (dunque a causa della malattia, in essere, non scongiurata). Quest’ultima tipologia di prevenzione è possibile, è risultata essere possibile (nel corso dell’annata agraria 2020-2021), e se ne darà conto nel Capitolo IV.

 43 – cura: - “il complesso dei mezzi terapeutici e delle prescrizioni mediche che hanno il fine di guarire una malattia – (Dizionario di Medicina Treccani). Dunque, il vero concetto di cura è quello correlato al concetto di guarigione. Ebbene riferendoci a tale e veritiero concetto (e non ad altri concetti di “cura” manipolati a fini commerciali, ad esempio), si prevede che la cura del disseccamento sia impossibile e questo a causa di quanto riportato nelle note 36, 37 e 38. Ma per una comprensione ancora migliore dell’impossibilità di cura del disseccamento, ci può essere d’aiuto la versione-traduzione matematica della teoria:

D = [(h)Sf + P tr]Sm   Ebbene, D non può mai essere pari a zero. D avrà sempre un valore, anche minimo ma l’avrà sempre. Purtroppo. Ma così è. Infatti: un habitus l’olivo lo ha sempre, (h) non è mai pari a zero. Può avere valori molto bassi (habitus bitontino, ad esempio. olivi in superintensivo, altro esempio), ma mai pari a zero; se anche Sf è pari a zero (attualmente per gli olivi non salentini: baresi, foggiani, materani, liguri, toscani, romagnoli, ecc.), (h) è pari ad 1 (e quindi non zero); se anche P fosse pari a zero (cosa ovviamente molto improbabile ma per il seguente ragionamento assumiamo tale ipotesi), esisterebbe sempre (h) e che in ogni caso sarebbe soggetto a Sm che è una costante (e diversa da zero). Insomma: come la si metta la si metta, in questo Nostro Tempo di particolari cambiamenti climatici (specialmente dall’anno 2000 in poi e chissà per quanti decenni ancora, in avanti ….), una pianta d’olivo avrà sempre e in ogni caso una probabilità di ammalarsi di disseccamento e, qualora ammalatasi, di conservare tale condizione di malattia cronica anche a fronte di qualunque “terapia sintomatica” le fosse o le potesse essere somministrata e ri-somministrata. È un fatto oggettivo. Da accettare e da conviverci. Piante che “si riprendono”, che “ritornano a vegetare”, che “ritornano verdi”, che “ritornano a produrre”, ecc. in realtà (spontaneamente e/o per somministrazioni ricevute, e quant’altro) vivono solamente una temporanea attenuazione dei picchi acuti e sintomatici della malattia cronica (che non scompare e che, prima o poi, ritornerà con altri picchi acuti e sintomatici). E l’attenuazione dei picchi può essere anche di mesi o di qualche anno (2, 3, 4, 5, anni). Ma la malattia cronica gioca la sua partita (invincibile, inguaribile, incurabile) nel tempo medio-lungo (5, 10, 15, 20 anni). Non si facciano ingannare i proprietari degli olivi! A buoni intenditori poche parole …..  

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Luca Fortunato, dottore agronomo  - Tutti i diritti riservati (Legge 22 aprile 1941, n. 633 - Protezione del diritto d’autore e di altri diritti connessi al suo esercizio).

XYLELLA Nuovo Libro ottobre 2022 Luca Fortunato agronomo Matera - Anteprima PDF

N.B. vedasi i successivi post: 

n. 402 (del 15/10/2022) con l'articolo "Xylella: un'altra verità scientifica (ora comprovata)", pubblicato anche sulla testata giornalistica materana SASSILIVE il 06/10/2022; 

n. 403 (del 20/10/2022) con un resoconto significativo dei primi giorni di "nascita" e di "vita" del Nuovo Libro!