Post 307
All’origine dell’Olismo moderno
Avviso ai Lettori: con
oggi, si conclude il percorso di questo blog riguardo ai post di testo. Il
motivo è presto detto: come ben sapete, nel mio piano editoriale avevo previsto
la possibilità di ricevere proposte per la scrittura e la pubblicazione di
libri specifici per soddisfare precise esigenze. Libri su commissione per
trattare ed esemplificare aspetti particolari e settoriali dell’Olismo. Ebbene,
tali proposte (più di una) si sono materializzate (e proposte sia come autore
in veste di cittadino, sia come autore in veste di professionista tecnico). E
le soddisferò tali proposte e molto volentieri (con i tempi che saranno
necessari, ovviamente, da dividere con i tempi a loro volta necessari alla mia
attività principale cioè quella di dottore agronomo libero professionista in
senso proprio). Pertanto, il blog proseguirà (con tempistiche libere) con post
relativi alle copertine e agli indici dei libri e dei dossier di prossima
scrittura e pubblicazione (alcuni già annunciati nel blog) e con le dovute
indicazioni per la loro reperibilità e il loro acquisto. Nonché con post
relativi alle mie altre attività (arte, musica, viaggi territoriali, ecc.). A presto, dunque. E come sempre, ad maiora!
amici, ad maiora! Luca Fortunato (Matera) WhatsApp 389.4238195 E-mail lucaf73x@gmail.com oppure fortunato.luca73@libero.it
Con questo post, vado ad arricchire il blog di quegli aspetti
dell’Olismo particolarmente importanti (per le loro implicazioni metodologiche
ed operative) nell’ambito del lavoro, delle professioni, dell’impresa, ecc.
L’arricchimento del blog lo farò attraverso alcuni passi di
testo originari tratti dal libro fondamentale per la riscoperta e
l’affermazione moderna del Paradigma che – ricordiamolo - in Occidente risale addirittura
ad Aristotele ma che la Scienza moderna del Novecento ed attuale (relatività
einsteiniana, fisica quantistica, teoria dei sistemi, neurobiologia vegetale,
teoria della complessità, geometria frattale, ecc.) ha paradossalmente riscoperto
ma soprattutto ha confermato nella sua validità.
È stato, così, definitivamente archiviato il Riduzionismo (Galileo,
Newton, Cartesio, ecc.), quella lunga parentesi tra il 1500 e il 1800 (ma pur
sempre una parentesi nell’intera e ben più ampia Storia) che tanto ha
contribuito alla Conoscenza umana ma che come tutte le cose subisce, ha subito,
lo scorrere del Tempo. Ma di questo, l’Establishment continua a far finta di
non sapere, continuando ad inguaiare Natura, Ambiente e Società.
La Tecnologia al servizio dell’Olismo è un gioiello, al
servizio del Riduzionismo è un pericolo che spesso si concretizza in guaio. E del
diniego del Riduzionismo circa il progresso delle conoscenze solo la Giustizia
può e potrà eventualmente fare qualcosa anche considerando le concrete
esperienze professionali e lavorative degli olisti: medici, biologi, agronomi,
geologi, fisici, avvocati, ecc. Pochi ma esistono (esistiamo), pochi ma ci sono
(ci siamo), pochi ma fanno (facciamo) Olismo per davvero. Ma questo è un altro
discorso. Ora andiamo avanti:
il post si concentra sul fondamentale concetto di “intero”
(detto anche “tutto”) o sulle sue dirette implicazioni. Per intero o tutto si
intende, come sappiamo, un sistema che a seconda del livello di complessità
considerato può essere una singola entità come un albero, un animale, una
persona, una azienda, una città, un lago, una legge, un testo, ecc. oppure può
essere una entità collettiva come un filare alberato, una coltivazione, un
bosco, uno sciame, una popolazione, un ordinamento giuridico, ecc.
Ma mentre il Riduzionismo considera l’intero uguale alla
somma delle sue parti costitutive (e dunque lo considera analizzabile,
conoscibile attraverso l’analisi e successiva induzione di quanto trovato per
via analitica), l’Olismo lo considera maggiore della somma delle sue parti
costitutive (e dunque lo considera analizzabile fino ad un certo punto – circa
alcuni aspetti di base - ma solamente intuibile per la conoscenza dei suoi
aspetti davvero importanti, peculiari e caratterizzanti, conoscibile dunque attraverso
Intelletto ed Intuizione o direttamente per Intuizione ed in ogni caso per
successiva deduzione).
Tale e particolare posizione dell’Olismo è dovuta anche al
concetto aggiuntivo e fisico-energetico di campo
(anch’esso lo troverete nell’arricchimento testuale del blog, che fa venire
i capelli irti ai riduzionisti! ma che le Antiche Civiltà d’Oriente e
d’Occidente hanno sempre intuito e che la Fisica moderna del Novecento ha
dimostrato effettivamente esistere).
Quanto allo pseudo-olismo, esso cercando di rimediare al
necessario ed inevitabile momento intuitivo (perché la maggior parte delle persone
non è in grado di attuarlo e di esercitarlo, per questioni di attitudini
psicologiche, di cultura ed educazione ricevute, di stile di vita, ecc.) cerca
di sostituirlo con la “multidisciplinarità”, l’“interdisciplinarità”, il “360°”,
il lavoro collettivo, ecc. non riuscendoci ovviamente e ricadendo, in pratica,
nel Riduzionismo (un po’ più allargato, ma sempre di Riduzionismo trattasi).
Certo, il fatto che l’Olismo sia per pochi e non per tutti è
un problema che la Società moderna effettivamente ha, e trattasi di un problema
di tipo politico (non di tipo scientifico, tecnico, sindacale, ecc.). Ma esso
va affrontato nel modo giusto (riforma della Scuola e dell’Università circa i
contenuti, gli approcci e i metodi, per favorire un maggior numero di olisti
nella Società; formazione professionale vera - e non a perdita di tempo …. –
con esempi e testimonianze di declinazione dell’Olismo generale negli ambiti
specifici, specialistici, settoriali, particolari, ecc.) e non cercando di
aggirare o di manipolare la realtà (pseudo-olismo) o addirittura continuando a
negare cosa sia successo - dai primi anni del Novecento sino ad Oggi - circa i
contenuti teorici e di conseguenza circa gli approcci e i metodi (di ricerca,
di lavoro, ecc.). Questo, però, è ancora un altro discorso.
Inoltre, il post tratta anche del nesso di causalità (rapporto
tra causa ed effetto). Anche qui, la differenza tra Riduzionismo ed Olismo è
netta e radicale. L’Olismo, infatti, riconosce l’esistenza della catena causale
(dei rapporti causa/effetto in seno ai fenomeni fisici, biologici, naturali,
sociali, economici, psicologici, ecc.) ma ne dà una interpretazione molto
diversa rispetto al Riduzionismo. Il Riduzionismo è meccanicistico e
deterministico stabilendo precisi, netti e lineari rapporti di causa/effetto (proprio
e sempre in ragione del fatto che per esso l’intero è del tutto razionale cioè
uguale alla somma delle sue parti e loro funzioni), l’Olismo invece è
organicistico ed emergentista (come da Emergentismo, vedi) considerando
rapporti di causa/effetto di tipo circolare, complesso, probabilistico e
definibili non più di tanto (proprio e sempre in ragione del fatto che per esso
l’intero ha natura ibrida razionale-irrazionale cioè è maggiore della somma
delle sue parti e loro funzioni). La Scienza moderna, in particolare la fisica
quantistica con i suoi sviluppi nel corso di tutto il Novecento, ha dato
ragione all’Olismo ma nei testi olistici originari di inizio Novecento già si
trova, già emerge, in forma implicita ma comunque chiara, questa verità.
Infine, ricordiamo anche questo: i gravi ed irrisolti
problemi che le cronache ormai logore e noiose ci consegnano (dal degrado della
fertilità dei suoli agrari al dissesto idrogeologico generalizzato, dagli
effetti dei cambiamenti climatici alle sfasature di filiera e di mercato, dalle
controversie giudiziarie in crescita alle nascite in calo, dal fenomeno
Xylella-CoDiRO agli schianti arborei nelle Città, dalle demagogiche
inconcludenze della Politica alle disuguaglianze sociali in aumento e sempre
più pericolose, dalla cimice asiatica al punteruolo rosso, dal divario Nord-Sud
in aumento ai flussi migratori divenuti ormai una costante della Nostro Tempo e
con cui si può solo imparare a convivere, dall’Europa meramente burocratica
alla necessità di un’Europa vera, ecc.) si prestano ad una lettura unitaria, hanno
un filo conduttore negativo che li accomuna (pur nella loro diversità):
il Paradigma dell’Establishment rimane ancora il
Riduzionismo. Occorre, dunque, un cambio di Paradigma a favore dell’Olismo. Ma
la Rivoluzione avverrà comunque. E’ nell’aria ormai. È nell’ordine delle cose. Sta
alla Saggezza, giocando d’anticipo ed in fretta, renderla incruenta (facendo anche
tesoro degli insegnamenti della Storia).
Bene. Ora, ognuno si focalizzi sugli interi di proprio
interesse o di propria competenza e faccia buona lettura olistica (e non
riduzionistica) della cosa (almeno qui, in questo mio blog, è possibile!). Lettura
breve ma significativa (ogni passo di testo, infatti, è un oceano di
implicazioni, conseguenze, indicazioni, necessità, ecc.).
Dal libro: “Olismo ed
evoluzione”(1926) di Jan Christiaan Smuts (1870 – 1950):
[…] Un intero è una
sintesi o unità di parti, così intima che influenza le attività ed interazioni
di quelle parti, dà loro un carattere speciale, le rende diverse da quello che
sarebbero state in una combinazione senza tale unità o sintesi […] E’ una nuova
struttura di quelle parti con le alterate attività e funzioni che fluiscono da
questa struttura [….]
[….] Un intero, che è
più della somma delle sue parti, ha qualcosa al suo interno, qualche essenza di
struttura e di funzione, qualche specifica relazione interiore, qualche
interiorità di carattere o di natura che costituisce quel più […] assume un
nuovo carattere di cooperazione – il carattere di gruppi di attività collegate
che sono tutte coordinate in intime relazioni e funzioni così da conservare la pianta
e preservare le sue attività come intero [….]
[…] Tutte le cose
debordano i loro limiti strutturali, l’Azione interna trascende le strutture
esterne e abbiamo quindi una tendenza nelle cose che va oltre le cose stesse.
[….] Una cosa non si ferma ai suoi
confini o alle superfici che limitano. E’Azione che inonda, passa oltre i suoi
limiti, e il “campo” che la circonda è quindi essenziale non solo per
correggere la valutazione come cosa ma anche per correggere la comprensione
delle cose in generale e specialmente dei modi in cui si influenzano a vicenda”
[….]
[…] gli interi possono
essere reciprocamente esclusivi, i loro campi si sovrappongono, si penetrano e
si rinforzano a vicenda creando così una situazione del tutto nuova[…]
[…] causa ed effetto sono
strettamente compenetrati e si abbracciano ed influenzano a vicenda attraverso
la interpenetrazione dei loro due campi. [….] L’olismo non spezza la catena
causale, non calpesta le leggi della causalità. [….]
[….] l’intero è un
fattore attivo di mediazione in qualunque azione avvenga fra i suoi elementi
[….] E’ la natura stessa in ciascun caso particolare a mostrare questa
creatività interiore e attività trasformativa [….]
[…] Il danno crea il
bisogno e il bisogno stimola le parti rimanenti a eseguire le funzioni delle
parti danneggiate per ripristinarle in tutto o in parte [….]
[…] L’Olismo sta alla base della tendenza alla sintesi
nell’universo ed è il principio che provvede all’origine e al progresso
degli interi nell’universo [….] Olismo è il termine coniato, derivante da holos (intero), per definire
questo fondamentale fattore operativo nella creazione di interi nell’universo
[…] L’Olismo nelle sue infinite forme è il principio che lavora la materia
grezza o unità di energia non organizzate del mondo, le utilizza e le
organizza, le dota di struttura, carattere ed individualità specifiche e alla
fine, di personalità, crea per esse anche bellezza, verità e valore […]
L’oggetto del movimento olistico è semplicemente l’Intero […]