Post n. 29:
Tornare a svoltare
Le conferme che volevo le ho avute.
Ed in anticipo! Ed in anticipo vi saluto. Ed alcune conferme le ho avute anche
oltre le mie più rosee aspettative. Forse perché il mio non aver mai mollato in
tutti questi anni è stato uno degli sforzi etico-morali che la Logica del Mondo
in qualche modo, evidentemente, riconosce e, prima o poi, arriva a promuovere e
a premiare. Difficile con avversari (anche sleali) e con nemici (anche come uomini-animali
che dimenticano che tutti noi, esseri umani, persone umane, ci distinguiamo e
dobbiamo distinguerci dagli animali, dalle bestie, per Cultura e per Etica e
che in questa grave dimenticanza cedono alla Natura senza filtrarla attraverso
la Cultura e l’Etica per l’appunto). Del resto, le cose di valore occorre
sudarle. Ottenute, però, si va avanti. Ed in modo inesorabile. Attuali scenari
politici, economici, ambientali, sociali, scientifici, tecnologici e tecnici -
vicini, lontani e lontanissimi; piccoli, medi e grandi - dimostrano
definitivamente che l’Olismo è vincente e che il Riduzionismo, così come lo
pseudo-olismo, è perdente. Che gli olisti - pur non possedendo la bacchetta
magica - sono sintonizzati sulla realtà. Che i riduzionisti - pur essendo
conformisti e dunque incanalati – credono di essere sintonizzati sulla realtà.
Che i riduzionisti quando si mettono a fare gli pseudo-olisti –
“multidisciplinarità”, “interdisciplinarità”, “360°”, “integrazione”, “sistema”
ecc. - diventano solo dei mistificatori e dei manipolatori. Riduzionisti (che
sbagliano ma in buona fede) e pseudo-olisti (che sbagliano ma in malafede)
fanno i loro giochi fino a quando, però, non vanno e non andranno a sbattere
contro muri, pali, vetrate, ostacoli ecc. che la loro stupidità ha impedito loro
di vedere o di prevedere. Gioire di questo? Potrei ma non ci riesco. Sono un (inguaribile)
marxista. L’avversario non riesco a detestarlo ed il nemico non riesco ad
odiarlo. Sempre e solo persone sono per me. Da parte mia, qualche ceffone (morale
e non) l’hanno avuto e se necessario lo avranno ancora. E sempre per difesa.
Non ho mai attaccato e mai attaccherò. Ho fatto l’attaccante solo nel gioco del
calcio! Da parte di altri, da parte di chi di dovere, invece, hanno avuto e
continueranno ad avere ben altro. Mi basta. E continuerà il mio lavoro professionale,
come sempre. Anzi meglio di prima. E in più arriveranno anche i miei libri, il
primo con data 2016 e gli altri a seguire nei prossimi anni. Così come
continueranno i bei rapporti umani che ho e tutto quel che ho. Ma quello che
voglio dire è che finalmente – essendo provata, riprovata e stra-provata la
validità del Paradigma dell’Olismo - posso ritornare e ritornerò da subito a
vivere il mio tempo quotidiano, le mie ore quotidiane, come facevo un bel po’
di tempo fa e come è stato mio desiderio - in tutto questo enorme e strano intermezzo
di venti anni - di ritornare a fare: 51% del mio tempo dedicato a fare Arte
(dipingere, disegnare, scolpire, suonare, fotografare; scrivere poesie,
aforismi, storie) per il puro e libero piacere di fare Arte e 49% del mio tempo
dedicato a fare tutto il resto. Perché non c’è più bisogno di dedicare del
tempo anche a diffondere e a divulgare l’Olismo e la sua forza. Sono oramai
dati di fatto. E’ bellissimo. Basta solo il tempo per continuare a seguire
l’Olismo e quindi a vivere e a lavorare in esso. E a divulgare specifiche e
inedite esperienze e idee in seno ad esso. Gli stupidi ne restassero fuori. Problema
loro. La politica, l’economia, la scienza, la tecnologia, la tecnica ecc. si
dispiegano tra luce e buio, tra intelligenza e stupidità. E possono anche far
perdere tempo. Quante cose avremmo già risolto e che invece ci troviamo ancora
a dover risolvere? Perché sempre dopo? sempre in seguito? sempre dopo che “è
scappato il morto”? sempre dopo una devastazione? sempre sull’orlo del
precipizio? sempre dopo una denuncia? Perché sempre o quasi sempre nella
dimensione della cura e mai o troppo raramente nella dimensione della
prevenzione? Così ha poco senso. Vittorie personali danno maggior senso, certo.
Ma il tutto (Società, Scienza ecc.) resta poco sensato. L’Arte, invece, è fatta
solo di Sole e non conosce la stupidità. Ed io pur non avendo mai perso tempo
in ogni ambito e in ogni cosa, non voglio rischiare di perderne nemmeno un
secondo. E visto che l’Arte, solo l’Arte, dona ad ogni istante significato e
prospettiva tanto vale allora - fermo restando la continuazione di tutto il
resto – dedicarsi, ancora una volta e con immensa gioia, prevalentemente ad
essa. Scenario paradossale, lo so. Le conferme (enormi e in diversi ambiti) e
le contemporanee figuracce che stanno facendo altri (nemici ed avversari) mi
dovrebbero portare ad aumentare il mio tempo non artistico rispetto a quello
artistico. Una logica lineare prescriverebbe questo. Ma non è forse con un
logica non-lineare che gli olisti (come me) hanno vinto, vincono e vinceranno
ancora? Sono i paradossi (non-lineari) che funzionano. La linearità la Società
se la poteva permettere una volta entro scenari non-complessi. Oggi tutto è
diventato complesso. Che sia un bene o sia un male questo nessuno può dirlo. Sta
di fatto che tutto è diventato complesso (problemi politici, problemi
economici, problemi sociali, problemi scientifici, problemi tecnici ecc.). E quindi
tutto va affrontato, approcciato, studiato e vissuto in modo complesso (olismo
politico, olismo economico, olismo scientifico, olismo tecnico ecc.). Chi
continua nel Riduzionismo o peggio ancora fa dello pseudo-olismo prima o poi viene
e verrà punito dalla Logica del Mondo. Più Arte, ora. Ancora una volta. Scenario
paradossale, lo so. Del resto, posso permettermelo. Ed ora più che mai. La
Libertà esiste (per chi sa trovarla). Ad
maiora! Luca Fortunato
“
Il nostro presupposto è il lavoro in una forma nella
quale esso appartiene esclusivamente all'uomo. Il ragno compie operazioni che
assomigliano a quelle del tessitore, l'ape fa vergognare molti architetti con
la costruzione delle sue cellette di cera. Ma ciò che fin da principio
distingue il peggior architetto dall'ape migliore è il fatto che egli ha
costruito la celletta nella sua testa prima di costruirla in cera. Alla fine
del processo lavorativo emerge un risultato che era già presente al suo inizio
nell'idea del lavoratore, che quindi era già presente idealmente. Non che egli
effettui soltanto un cambiamento di forma dell'elemento naturale; egli realizza
nell'elemento naturale, allo stesso tempo, il proprio scopo, che egli conosce,
che determina come legge il modo del suo operare, e al quale deve subordinare
la sua volontà " - Karl Marx (Il capitale).