Mission del Blog: esprimere libere opinioni su fatti di cronaca ritenuti significativi circa la Sfida, in corso da tempo, tra i Paradigmi dominanti del Nostro Tempo: da una parte, il Riduzionismo (il Tutto è uguale, riducibile, alla somma e alle relazioni delle parti di cui è composto), dall’altra l’Olismo (il Tutto è maggiore della somma e delle relazioni delle parti di cui è composto). Il Riduzionismo, paradigma analitico, razionale, algoritmico, induttivo, lineare. L’Olismo, paradigma sintetico, intuitivo, euristico, deduttivo, non-lineare. Con tutte le conseguenze (teoriche, filosofiche, gnoseologiche, epistemologiche, metodologiche, pratiche, lavorative, quotidiane) che ne conseguono …. (e ne devono conseguire …. legittimamente e liberamente ….. per il progresso della Società …..)

martedì 1 dicembre 2015

Cop21 a Parigi: ma entro quale Paradigma?




Post n. 28:  
Cop21 a Parigi: ma entro quale Paradigma? 
A Parigi si sta svolgendo la Cop21. 150 Capi di Stato. Al di là delle buone intenzioni, al di là di alcuni slogan se vogliamo anche giusti, al di là del fatto se gli accordi saranno vincolanti o non vincolanti, il problema resta – e non vi era alcun dubbio, purtroppo – il Paradigma entro cui il tutto si sta svolgendo. È chiaro che arriveranno a firmare qualcosa. Ed è chiaro anche che il problema non è la natura vincolante o meno dell’accordo che troveranno e firmeranno. Non vincolante sarebbe sicuramente un insuccesso. Vincolante dipende. Se sarà vincolante ma sarà sempre ricompreso all’interno del vecchio Paradigma sarà ugualmente un insuccesso. Se invece sarà vincolante ma all’interno del Nuovo Paradigma o quantomeno all’interno di un vincolante programma di Cambio di Paradigma allora ci potrebbe essere una ragionevole speranza di successo. Dinamiche complesse e non-lineari dell’Atmosfera permettendo. Che non rispondono alla Politica. Ma che potrebbero rispondere ad azioni politiche cadenzate e sintonizzate ed in modo realmente ed autenticamente olistico sulle dinamiche fisiche dell’atmosfera e fisico-chimico-biologiche di Gaia tutta. Dinamiche in ogni caso complesse e non-lineari. Concludo ricordando quanto sostenuto dal fisico Fritjof Capra nel suo famoso libro “Il Tao della Fisica” a proposito di Vecchio Paradigma e Nuovo Paradigma (cosa sostenuta anche dal fisico David Bohm): siamo abituati a considerare l’ambiente naturale come se fosse costituito da parti separate e che possono essere sfruttate dai vari gruppi di interesse. Questa visione non-unitaria, riduzionistica, meccanicistica, cartesiana, analitica - ed estesa anche a livello della Società che risulta frammentata in nazioni, economie, gruppi etnici, gruppi politici ecc. – è la causa, la vera causa, di tutte le crisi (economiche, sociali, politiche, culturali, ecologiche) del Nostro Tempo.  Cartesio e la sua concezione meccanicistica del Mondo sono state fonti di cose buone  (sviluppo tecnologico, ad esempio) ma al tempo stesso dei guai della nostra civiltà. Ed è interessante, fa notare l’autore, come la nuova scienza del Ventesimo secolo nata dal meccanicismo analitico cartesiano superi lo stesso meccanicismo analitico cartesiano per approdare o meglio ritornare all’unità espressa dalle prime filosofie greche e dalle filosofie orientali. Al contrario della concezione meccanicistica occidentale, la concezione orientale è di tipo organicistico. L’autore, in particolare, fa notare che noi occidentali viviamo nell’illusione della conoscenza per la propensione sbagliata della nostra mente a misurare e a classificare. Mentre per le filosofie orientali (buddhismo, taoismo, zen ecc.) tutti gli aspetti di tutte le realtà sono interconnessi o meglio sono diverse manifestazioni della stessa ed unica Realtà. Conoscibile in modo sintetico-intuitivo. E le intuizioni (propriamente intese) sono intraducibili in parole o lo sono solo approssimativamente. E sono comunque di utilità scientifica se successivamente tradotte in equazioni matematiche. Ebbene, la vedo dura a Parigi. O meglio la vedo dura per il Clima e per il Mondo stando alle cose che usciranno dalla Cop21 che si immagina avranno una natura paradigmatica vecchia e pertanto e ancora una volta illusoria e per niente risolutoria. Ma come si dice, speriamo bene! Sperare non risolve ma ci aiuta! Solo il programmare - ed in modo vincolante - un Cambio mondiale di Paradigma (culturale, politico, economico, scientifico, tecnologico, tecnico, professionale, formativo, quotidiano) potrebbe salvare il Mondo. Altrimenti, 150 Capi di Stato, insieme riuniti, continueranno ad essere utili solo all’arte della fotografia. Alla prossima. All’anno prossimo. Luca Fortunato. lucaf73x@gmail.com
 

2 commenti:

  1. Il cambiamento del paradigma di pensiero deve partire dal singolo, ad iniziare dal suo approccio alla vita; poi arrivare a trascendere il sistema.

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  2. Concordo, se il singolo è un riduzionista. Se il singolo invece è un olista deve studiare, perfezionarsi, non sentirsi mai arrivato ma non cambiare paradigma. Comunque, speriamo bene!

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