Post n. 28:
Cop21 a Parigi: ma entro
quale Paradigma?
A Parigi si sta svolgendo la Cop21. 150 Capi di Stato. Al
di là delle buone intenzioni, al di là di alcuni slogan se vogliamo anche
giusti, al di là del fatto se gli accordi saranno vincolanti o non vincolanti,
il problema resta – e non vi era alcun dubbio, purtroppo – il Paradigma entro
cui il tutto si sta svolgendo. È chiaro che arriveranno a firmare qualcosa. Ed è
chiaro anche che il problema non è la natura vincolante o meno dell’accordo che
troveranno e firmeranno. Non vincolante sarebbe sicuramente un insuccesso.
Vincolante dipende. Se sarà vincolante ma sarà sempre ricompreso all’interno
del vecchio Paradigma sarà ugualmente un insuccesso. Se invece sarà vincolante
ma all’interno del Nuovo Paradigma o quantomeno all’interno di un vincolante programma
di Cambio di Paradigma allora ci potrebbe essere una ragionevole speranza di
successo. Dinamiche complesse e non-lineari dell’Atmosfera permettendo. Che non
rispondono alla Politica. Ma che potrebbero rispondere ad azioni politiche cadenzate
e sintonizzate ed in modo realmente ed autenticamente olistico sulle dinamiche
fisiche dell’atmosfera e fisico-chimico-biologiche di Gaia tutta. Dinamiche in
ogni caso complesse e non-lineari. Concludo ricordando quanto sostenuto dal
fisico Fritjof Capra nel suo famoso libro “Il Tao della Fisica” a proposito di
Vecchio Paradigma e Nuovo Paradigma (cosa sostenuta anche dal fisico David
Bohm): siamo abituati a considerare l’ambiente naturale come se fosse
costituito da parti separate e che possono essere sfruttate dai vari gruppi di
interesse. Questa visione non-unitaria, riduzionistica, meccanicistica,
cartesiana, analitica - ed estesa anche a livello della Società che risulta frammentata
in nazioni, economie, gruppi etnici, gruppi politici ecc. – è la causa, la vera
causa, di tutte le crisi (economiche, sociali, politiche, culturali, ecologiche) del Nostro Tempo. Cartesio e la sua concezione meccanicistica
del Mondo sono state fonti di cose buone (sviluppo tecnologico, ad esempio) ma al tempo
stesso dei guai della nostra civiltà. Ed è interessante, fa notare l’autore, come
la nuova scienza del Ventesimo secolo nata dal meccanicismo analitico cartesiano
superi lo stesso meccanicismo analitico cartesiano per approdare o meglio ritornare all’unità espressa dalle prime
filosofie greche e dalle filosofie orientali. Al contrario della concezione
meccanicistica occidentale, la concezione orientale è di tipo organicistico. L’autore, in particolare,
fa notare che noi occidentali viviamo nell’illusione della conoscenza per la propensione
sbagliata della nostra mente a misurare e a classificare. Mentre per le
filosofie orientali (buddhismo, taoismo, zen ecc.) tutti gli aspetti di tutte
le realtà sono interconnessi o meglio sono diverse manifestazioni della stessa
ed unica Realtà. Conoscibile in modo sintetico-intuitivo. E le intuizioni (propriamente
intese) sono intraducibili in parole o lo sono solo approssimativamente. E sono
comunque di utilità scientifica se successivamente tradotte in equazioni
matematiche. Ebbene, la vedo dura a Parigi. O meglio la vedo dura per il Clima
e per il Mondo stando alle cose che usciranno dalla Cop21 che si immagina
avranno una natura paradigmatica vecchia e pertanto e ancora una volta
illusoria e per niente risolutoria. Ma come si dice, speriamo bene! Sperare non
risolve ma ci aiuta! Solo il programmare - ed in modo vincolante - un Cambio mondiale
di Paradigma (culturale, politico, economico, scientifico, tecnologico,
tecnico, professionale, formativo, quotidiano) potrebbe salvare il Mondo. Altrimenti,
150 Capi di Stato, insieme riuniti, continueranno ad essere utili solo all’arte
della fotografia. Alla prossima. All’anno prossimo. Luca Fortunato. lucaf73x@gmail.com
Il cambiamento del paradigma di pensiero deve partire dal singolo, ad iniziare dal suo approccio alla vita; poi arrivare a trascendere il sistema.
RispondiEliminaConcordo, se il singolo è un riduzionista. Se il singolo invece è un olista deve studiare, perfezionarsi, non sentirsi mai arrivato ma non cambiare paradigma. Comunque, speriamo bene!
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