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del Futuro (sul Libro Terzo - dicembre 2018)
Alcuni
lettori mi hanno “rimproverato” (… sto scherzosamente esagerando, è ovvio) del
fatto di aver dato appuntamento, in questo blog, all’uscita del Libro Terzo,
cioè tra un anno (dicembre 2018). Dunque per farmi perdonare - ma senza
cambiare il programma - regalo a tutti i lettori (“rimproveratori” e non)
qualcosa del Libro Terzo appunto che come potrete vedere è già molto in
cantiere …. Ciao a Tutti. E come sempre … ad maiora! Luca Fortunato
P.S. A
proposito: il Libro Secondo, disponibile dallo scorso 8 dicembre 2017, ricordo,
… sta andando nel Mondo ….. e ci sta andando bene!
Dal Libro Terzo “Esempi
d’Olismo” (in fase di stesura, per dicembre 2018):
Alla mia gioia,
e a quella degli altri.
L’Autore
Luca Fortunato (Matera, 1973) è laureato in Scienze Agrarie e
dal 2007 esercita la libera professione nei settori di competenza. È artista
autodidatta nel campo della pittura astratta. È bassista blues. È blogger.
Questo è il suo terzo ed ultimo libro della serie “Esempi
d’Olismo” (libro sempre auto-prodotto, auto-pubblicato e auto-venduto in totale
libertà, autonomia ed indipendenza).
Tutti i diritti
riservati (Legge 22 aprile 1941, n. 633 Protezione del diritto d’autore e di
altri diritti connessi al suo esercizio).
Disegno di copertina: “Gaia”
(gennaio 2018) – Luca Fortunato
INDICE
1. AVVERTENZA
pag. 4;
2. INTRODUZIONE (Invito ai Lettori) pag.6;
3. Capitolo I : il
Cambiamento climatico (visto dall’Olismo di Gaia) pag.7.;
4. Capitolo II : Agricoltura:
alcuni aspetti sociali, economici e politici (visti dall’Olismo) pag. 14;
4.1 il
lavoro agricolo (problematiche, anche burocratiche e soluzioni, anche
intelligenti) pag.16;
4.2 la sicurezza in agricoltura (più complessa
di quel che normalmente si pensa ….) pag;
4.3 vincoli politici in agricoltura (esistono sempre. Riconoscerli, gestirli o superarli) pag.;
4.4 le psicologie e le culture in
gioco (quelle rurali, quelle urbane e … quelle giuste!) pag. ;
4.5 i “N.I.A.” (Nuovi Imprenditori Agricoli) (Sintesi
di speranza per la Terra ….) pag.
5. Fonti: pag.
INTRODUZIONE
Cari Lettori, con questo terzo libro si conclude il progetto
Esempi d’Olismo. Vorrei innanzitutto chiedervi scusa per gli errori di
scrittura e di battitura che avete trovato nel Libro Primo e nel Libro Secondo.
Per quanto io abbia potuto correggere le mie bozze, qualche errore è sfuggito.
Per quanto io abbia potuto cercare di scrivere senza fretta, la fretta è stata
presente.
D’altra parte qualche errore di scrittura e di battitura
potrebbe esserci, potrebbe essermi sfuggito, anche in questo Libro Terzo. Nel
caso, pazienza.
Il testo di libri del genere non ha una genesi lineare e
ordinata. Le intuizioni e le idee sopraggiungono - nella parte conscia della
mente - come loro credono e vogliono, quando vogliono ecc. A noi sta di
annotarle al meglio (su di un pezzo di carta, in un file di testo ecc.) e di
getto (per non perderle). Per poi razionalizzarle e svilupparle. Con calma. Per
poi, però, assemblarle e di nuovo di
getto! Assemblare idee (vere) e intuizioni (vere) non è un semplice
assemblare. Mentre le si assembla, infatti, possono ampliarsi, evolvere e
migliorare e, nel caso, ne devi tener conto. Scrivessi manuali! (… con tutto il
rispetto per i manuali …). E dunque gli errori sono in agguato. E i correttori
automatici …. meglio stendere un pietoso velo ….. E la distrazione c’è pure,
specialmente quando il tempo si assottiglia in vista della data di uscita del
libro. Non è facile, credetemi. Soprattutto se, come nel mio caso, si fa tutto
da soli. È parte del prezzo da pagare per la Libertà, l’Indipendenza,
l’Autonomia. Credo, del resto, che a fronte dei contenuti che Vi ho offerto, io sia del tutto perdonabile!
Detto ciò, questo libro è conclusivo del progetto ma non è
certo conclusivo o addirittura esaustivo degli esempi che avrei potuto fare
circa l’Olismo. E siccome ne ho altri e potrei anche dettagliare e approfondire
quelli presenti in tale progetto editoriale, Vi invito a scrivermi e a
suggerirmi eventuali temi, tematiche, casi, spunti e quant’altro o esigenze di
approfondimento degli esempi fatti.
Il progetto Esempi d’Olismo potrebbe, così, sotto altra
forma, continuare ….
Grazie a Tutti. L’Autore
Capitolo I
il Cambiamento climatico (visto
dall’Olismo di Gaia)
Benché il cambiamento
climatico sia argomento relativamente recente nell’ambito della Storia
(anche contemporanea) della Scienza e della Tecnica, su di esso si è già
scritto e detto tanto, forse troppo. Mentre per esso si è fatto poco, troppo
poco, anzi quasi niente. O meglio: si sono fatte cose, e se ne fanno, ma sono
state, e sono, del tutto inutili (come avremo modo di vedere nel corso di
questo breve ma significativo capitolo), perché tutte cose paradigmaticamente
inadeguate (come avremo modo di comprendere, anche qui, nel corso di questo
breve ma significativo capitolo).
Ora lasciando al lettore volenteroso ed interessato gli
approfondimenti del tema (su libri, siti web e quant’altro), voglio qui
trattare di un particolare, anzi particolarissimo, punto di vista in merito al
cambiamento climatico ma che è anche un punto di vista generale, in merito cioè
all’Ecologia in senso ampio (e di cui, in definitiva, il cambiamento climatico
è parte, fa parte).
Un punto di vista noto, direi famoso, ma che, in definitiva,
risulta ancora poco utilizzato e che invece ….
Prima, però, di trattare di questo particolarissimo punto di
vista ritengo che alcune precisazioni siano doverose:
il cambiamento climatico esiste. Potrebbe sembrare
un’affermazione banale e invece non lo è se consideriamo l’esistenza dei
negazionisti del cambiamento climatico. L’esistenza del cambiamento climatico,
in essere da diversi anni ormai, è mostrato e dimostrato:
dai dati
meteorologici;
da grandinate
anche in febbraio o in novembre, dal caldo “primaverile” in dicembre, da
nubifragi particolarmente intensi e giustamente definiti “bombe d’acqua”, da
stati di siccità prolungata anche in autunno e in inverno;
dall’osservazione e dalla misurazione di ghiacci e ghiacciai
(che sono diminuiti e si sono assottigliati rispetto al Passato anche recente);
dall’avanzamento dei deserti;
dall’aumento di temperatura delle acque (mari, laghi ecc.);
dalla presenza di organismi viventi (microorganismi, piante,
animali) a latitudini inconsuete rispetto al Passato;
dal mancato o incompleto letargo di alcuni animali, da
fioriture “primaverili” in inverno;
ecc. ecc. ecc.
I negazionisti, dunque, o sono stupidi o sono imbroglioni.
Altra precisazione: il cambiamento
climatico non è il “riscaldamento globale”. O meglio, il riscaldamento
globale è parte del cambiamento climatico che è cosa ben più ampia e complessa (riscaldamento, raffreddamento
ecc.).
Ed infine: quello su cui invece ha ancora senso discutere è
la causa o sono le cause del cambiamento climatico attuale. Perché
dimostrazioni, in tal senso, ancora non ve ne sono. Il campo scientifico
risulta, infatti, diviso in 3 tesi:
1.coloro che ritengono che l’attuale cambiamento climatico
sia di origine naturale;
2.coloro che ritengono che l’attuale cambiamento climatico
sia di origine antropica;
3.coloro che ritengono che l’attuale cambiamento climatico
sia di origine ibrida, cioè naturale
e antropica, nello specifico senso che l’attività umana e la presenza umana,
particolarmente accentuate negli ultimi 100 anni, abbiano provocato una
reazione naturale dell’Ecosistema.
Personalmente, concordo con la tesi n. 3 (origine ibrida). Ed
il particolare punto di vista, di cui dicevo in apertura, è anch’esso
sintonizzato su questa tesi n. 3 ed ora lo vediamo in dettaglio:
nel 1969 lo scienziato britannico James Lovelock propose il
primo abbozzo di quella che poi, nel 1974, è stata battezzata Ipotesi Gaia alla cui stesura e
formalizzazione completa contribuì la biologa americana Lynn Margulis.
Collocata a pieno titolo nel Paradigma dell’Olismo (come
avremo modo di vedere meglio in questo paragrafo), l’Ipotesi Gaia venne accolta inizialmente con scetticismo o
indifferenza dalla comunità scientifica internazionale (ovvio, no?) ma a
partire dagli anni Ottanta essa è stata protagonista di dibattito tra gli
scienziati e i ricercatori ed oggi gode dell’importanza che merita (e che in
verità ha sempre meritato ...) tant’è che da ipotesi scientifica essa è stata
promossa addirittura a teoria scientifica (come è riportato in molte delle
odierne enciclopedie).
Continuando comunque a chiamarla ipotesi nel modo originario (che l’ha resa famosa, e giustamente),
secondo appunto l’Ipotesi Gaia, gli
organismi viventi, il clima, le rocce, gli oceani ecc. formano una totalità, un
intero, un sistema complesso, un tutt’uno inscindibile, una entità olistica, un
super-organismo, Gaia appunto. (“Gaia” sta per la dea Madre universale della
cosmogonia dell’Antica Grecia. “Gaia” - adattamento del greco gea = Terra - dalla quale sarebbero
stati originati - ma senza accoppiamento
- Urano (il Cielo), Ponto (il Mare) e i
Monti, questi in sostituzione della stessa Gaia che rimaneva al di sopra dei
tre elementi costitutivi del mondo. N.B. a “Gaia” ho dedicato la copertina di
questo libro).
In tutto il sistema, gli aspetti biotici e gli aspetti
abiotici sono ovviamente diversi e distinti, hanno proprie e peculiari
caratteristiche, ma sono come due facce della stessa medaglia.
In particolare: l’attività biotica modifica (ma in modo molto più incisivo di quello che si pensava
prima di questa ipotesi-teoria) gli aspetti abiotici e questi, a loro volta, influiscono sul mantenimento e
sull’evoluzione della vita (ma in modo molto più determinante di quello che si
pensava prima di questa ipotesi-teoria).
Ad esempio, la composizione dell’aria, viene considerata un
prodotto del metabolismo di Gaia, il risultato cioè di uno scambio reciproco e attivo di gas tra organismi viventi e atmosfera (N.B. questo
contrasta con la visione che la vita si sia “adattata” alla date condizioni
abiotiche del Pianeta ….. e che, per giunta, la vita sia stata possibile e sia
possibile solo sul Nostro Pianeta ….. date appunto certe condizioni “speciali”
….. e non anche altrove nell’Universo).
E gli organismi viventi, tutti gli organismi viventi, tutta
la materia vivente (microorganismi, piante, animali, uomo) sono un’unica
entità, una sola cosa. (N.B. questo
contrasta con la visione privilegiata dell’essere umano al centro della Natura
….. o addirittura al di sopra della
Natura ….. Inoltre contrasta con l’Evoluzione intesa come evoluzione delle specie. L’Evoluzione c’è, esiste per
davvero. Darwin in tal senso
(sostanziale) ci aveva visto giusto. Ma
ad evolversi è il Tutto, tutta Gaia (gli organismi viventi, il clima, le rocce,
gli oceani ecc.). Che è cosa molto e ben diversa (salvando comunque Darwin, che
resta comunque un grande per aver aperto la strada giusta, e all’epoca poi).
Nel sistema complesso di Gaia, il clima, la temperatura di
superficie, la composizione chimica dell’aria, del suolo ecc. si regolano in
maniera automatica, o meglio si autoregolano secondo un raffinato e complesso feedback (retroazione) per mantenersi
sempre in uno stato favorevole o quasi favorevole alla vita.
Proprio in questo risiede specificatamente il tratto olistico dell’Ipotesi Gaia, il suo
collocamento nel Paradigma dell’Olismo:
il sistema Terra è
costituito da parti (gli organismi viventi, il clima, le rocce, gli oceani
ecc.) ma esso, intero, è superiore alle parti, all’insieme delle parti, è
maggiore della somma delle parti, in quanto esprime un quid emergente
(Emergentismo) in più che è appunto l’autoregolazione per giunta di tutto il
sistema, con il coinvolgimento di tutte le parti, contemporaneamente e
intimamente. E questa complessa autoregolazione emerge (Emergentismo) man mano
che il sistema evolve dunque in modo non-lineare e in modo euristico come se
Gaia fosse “intelligente” (N.B. questo contrasta con un qualcosa di
“prestabilito”, con un dato “scopo” da perseguire, con un dato “fine” verso cui
tendere, con una visione algoritmica e deterministica della Realtà, con un
“disegno” ecc.). Inoltre, vi è un aspetto non-razionale che rende il tutto
olistico per davvero, nello stesso tempo realistico, ed è una delle prove più
importanti a favore dell’Ipotesi Gaia: secondo le leggi della Fisica e della
Chimica (del tutto razionali) l’attuale atmosfera del nostro Pianeta Terra, la
composizione dell’aria che respiriamo, non dovrebbe esistere! Non dovrebbe e
non potrebbe essere così! Ed invece esiste, c’è ed è “strana” cioè presenta una
composizione chimica lontana dal punto di equilibrio voluto dalla Fisica e
dalla Chimica: in essa la percentuale di anidride carbonica (CO2)
risulta diminuita a favore di quella dell’ossigeno (O2) il cui 21% è
proprio quello che consente la Vita e che poi la stessa Vita – attraverso gli organismi fotosintetici
– mantiene e rigenera oppure è proprio quello che è dovuto alla presenza della
Vita e che poi tutto il sistema conserva. Il rapporto di causa/effetto
(razionale) non è individuabile. Sta di fatto che la cosa (non-razionale)
esiste, è intuitiva (non-strana per l’Intuizione) e supportata da dati.
Inizialmente definito omeostatico
(1974) da Lovelock e Margulis, il super-organismo Gaia è poi stato meglio
definito come omeoreotico (1988) da Lovelock, cioè un super-organismo
che con le sue auto-regolazioni può pervenire ad ottimizzazioni per la vita ma
può pervenire anche a situazioni non ottimali per la vita. Questa doppia
possibilità, anche di imperfezione, rende il Sistema vero, reale, realistico.
Tant’è che nelle loro opere, i due studiosi, Lovelock e Margulis, dedicano
molta attenzione alla tendenza dell'uomo (che è parte di Gaia, è componente di
Gaia) a degradare l'Ambiente per soddisfare le proprie esigenze. E quando tale
tendenza antropica è esagerata, Gaia reagisce. E può farlo anche a discapito
dell’uomo stesso:
l’intero sistema (Gaia) infatti reagisce a favore della vita
tutta …. non della vita umana! Per Gaia la vita umana non è privilegiata: la
vita umana è una parte, solo una parte, della materia vivente (microorganismi,
piante, animali, uomo). Materia vivente che, tutta, è a sua volta parte di
tutto il Sistema (materia vivente e materia non vivente).
La reazione di Gaia è oggettiva, automatica. Ed è olistica:
guarda al Tutto, e non solo al presuntuoso e superbo essere umano …. Sta (o
meglio stava ….!) all’uomo e alla sua intelligenza il non disturbare più di
tanto, il non provocare oltre, il super-organismo Gaia affinché non gli si
ritorca contro (o meglio, non gli si doveva ritorcere contro ……!).
Guardando ora al clima da questo punto di vista, guardandolo
da Gaia, dall’Olismo di Gaia, l’attuale cambiamento climatico è una componente
della attuale reazione di Gaia alla esagerata attività umana
(industrializzazione, urbanizzazione, agricoltura intensiva, sfruttamento delle
risorse naturali, inquinamento ecc.) e alla esagerata presenza umana (le ultime
stime danno la popolazione umana mondiale superiore ai 7 miliardi).
O meglio: l’attuale cambiamento climatico è una componente
della attuale reazione di Gaia alla esagerata attività umana e alla esagerata
presenza umana che sono in essere da tempo e di cui oggi, solo oggi, iniziamo a
vedere gli effetti. Infatti, uno degli aspetti fondamentali dell’Ipotesi Gaia è il seguente:
le reazioni di Gaia hanno tempi lunghi (50 anni, 100 anni) a
volte lunghissimi (secoli) perché si tratta di effetti di retroazione secondo
le leggi della Cibernetica (che, ricordiamo, è la scienza che studia i principi
di funzionamento dei sistemi complessi - siano essi delle macchine o degli
organismi viventi - con particolare attenzione ai processi di regolazione e di
controllo e di flusso delle informazioni).
In pratica, paghiamo oggi i guai che sono iniziati con la
Rivoluzione Industriale, a partire dalla metà del XVIII secolo, e che poi si
sono progressivamente acutizzati, nel corso del tempo, fino a noi.
Da tutto quanto esposto, discende questo:
noi – esseri umani - non possiamo far nulla nel breve termine
e su piccola scala per evitare gli effetti (per noi negativi) delle reazioni di
Gaia.
Le dimensioni in gioco nelle dinamiche di Gaia, le scale di
grandezza, così come la dilatazione dei tempi, rendono vano e illusorio ogni
nostro, umano, tentativo di sottrarci ai guai che noi stessi (genere umano)
abbiamo stimolato in Gaia se perseguiamo, continuiamo a perseguire, azioni
ecologiche su piccola scala (dove per piccola scala si intende non-globale) e
secondo programmi a breve termine (dove per breve termine si intende inferiore
ai 50 anni).
[….]
Se non ci saranno politiche ed azioni ecologiche estreme e radicali in tutti i Paesi
del Mondo, contemporaneamente e continuativamente, e in ogni ambito di essi (agricoltura,
industria, servizi, energia, urbanizzazione, demografia ecc.) nulla di serio e
nulla di efficace verrà fatto. E le reazioni di Gaia continueranno, e i guai
aumenteranno, ed il punto di non-ritorno verrà raggiunto. Nessun pessimismo.
Nessun catastrofismo. Solo realismo.
[….]
Ed è da tenere presente (per le leggi della Cibernetica, come
prima evidenziato) che dal momento in cui si iniziasse (ed anche bene) i primi
effetti positivi non si avrebbero prima di 100 anni ….. Lo si farebbe, dunque,
lo faremmo, per gli altri, non certo
per noi. Per coloro che ci saranno in futuro (se ci saranno), dopo di noi, molto
dopo di noi.
[….]
Autore: Luca Fortunato - Tutti i diritti riservati (Legge 22 aprile
1941, n. 633 Protezione del diritto d’autore e di altri diritti connessi al suo
esercizio).