Mission del Blog: esprimere libere opinioni su fatti di cronaca ritenuti significativi circa la Sfida, in corso da tempo, tra i Paradigmi dominanti del Nostro Tempo: da una parte, il Riduzionismo (il Tutto è uguale, riducibile, alla somma e alle relazioni delle parti di cui è composto), dall’altra l’Olismo (il Tutto è maggiore della somma e delle relazioni delle parti di cui è composto). Il Riduzionismo, paradigma analitico, razionale, algoritmico, induttivo, lineare. L’Olismo, paradigma sintetico, intuitivo, euristico, deduttivo, non-lineare. Con tutte le conseguenze (teoriche, filosofiche, gnoseologiche, epistemologiche, metodologiche, pratiche, lavorative, quotidiane) che ne conseguono …. (e ne devono conseguire …. legittimamente e liberamente ….. per il progresso della Società …..)

venerdì 13 settembre 2019

Io nel "caos Xylella" ? No, grazie.


Post 305 

Io nel “caos Xylella” ? No, grazie. 

A beneficio dei lettori del blog (contro “voci” che mi vedrebbero verso un coinvolgimento da teorico – libera osservazione nei campi e libera elaborazione sulla mia scrivania – a sperimentalista – nei campi), pubblico – in edizione straordinaria, vista l’importanza della cosa - la risposta che ieri ho dato a chi autorevole mi ha gentilmente contattato ma che per ragioni di privacy non indicherò. Importante (in questo blog) è il contenuto della mia risposta. Quanto a noi, a presto (in Ottobre, come sapete). Luca Fortunato (Matera). WhatsApp 389.4238195
  
Gentile XXXXXXXXX ,
La ringrazio per avermi scritto ed invitato ma non ho proprio alcuna voglia (né alcun bisogno) di venirmi a buttare nel “caos Xylella” visto che sul fenomeno del disseccamento degli ulivi permane un clima avvelenato, troppo avvelenato, già di per sé sufficiente a declinare il Suo invito da parte di chi, come me, non ha alcun obbligo ad accettare e che per giunta ha in altri settori delle Scienze Agrarie le sue buone e prevalenti occupazioni professionali e lavorative.   
Clima troppo avvelenato che comunque non consente, non consentirebbe, la piena comprensione della mia teoria e dunque la piena attuazione del relativo protocollo sperimentale visto che essi sono olistici. L’Olismo è già difficile da masticare in uno scenario di “pace” figuriamoci in uno scenario di “guerra”.
Richiede, richiederebbe, tanto una predisposizione culturale e psicologica (per il necessario cambio di paradigma, dal Riduzionismo) quanto un clima di serenità e di onestà intellettuale (affinché se ne comprendano appieno i particolari metodologici, scientifici, matematici, tecnici, operativi, gestionali). Tutte precondizioni che francamente non vedo. 
Dovessero esserci un giorno (queste necessarie precondizioni), dovessi constatare parole e scritti di tono diverso e di contenuto diverso (da parte dell’Establishment accademico, professionale, agricolo, mediatico, ecc.) allora e solo allora potrò valutare proposte. Sempre che, nel frattempo, qualche ulivo, nel Mediterraneo, dovesse ancora esserci!
Perché è ovvio che non avendo sperimentato ed attuato rimedi olistici (come quelli da me indicati ed incentrati non sul batterio - che pur esiste ed agisce in qualche caso - ma su tutta una serie di ben altri e più importanti fattori: D = [(h)Sf + P tr ]Sm ) ma avendo continuato con rimedi riduzionistici (incentrati sul batterio quali abbattimenti, lotta al vettore, reimpianti, ecc.) le cose siano peggiorate (i cimiteri d’ulivi aumentati, le zone territoriali coinvolte aumentate, ecc.) o siano solo apparentemente e momentaneamente migliorate (innesti di Leccino, di Favolosa, ecc.) e che dunque se nel Riduzionismo si continuerà “a fare”, il destino del Mediterraneo olivicolo è segnato (in negativo, ovviamente).
Dovessero, invece, continuare a non esserci queste precondizioni, preferirò domani (come già preferisco oggi) che il mio lavoro teorico sul fenomeno Xylella-CoDiRO vada nel Futuro, ai posteri, così com’è (puro, intero, con numerosi e significativi indizi di validità, stimato da pochi ma di un certo livello) piuttosto che vederlo utilizzato ed applicato male in un contesto del tutto inadeguato.
Del resto, il rispetto del diritto d’autore mi spetta e mi spetterebbe in ogni caso se qualcuno decidesse comunque di utilizzare il lavoro. È un diritto di chiunque poter  fruire liberamente delle mie idee (quelle che sono state pubblicate) fatto salvo, appunto, il rispetto del diritto d’autore. Quanto alle mie idee non pubblicate (protocollo per la sperimentazione della mia teoria e dei rimedi) ho stabilito e chiaramente comunicato (nel mio 2° Libro) chi può accedervi e come.       
Ad ogni modo, mi fa piacere che Lei lo abbia letto il mio lavoro e che abbia constatato, tra i tanti aspetti di esso, come si tratti di qualcosa di assolutamente alternativo ma che non sia assolutamente “negazionista” (il batterio c’è ma con un ruolo diverso nell’insorgenza del disseccamento; intere aree “desertiche” con ulivi totalmente rinsecchiti  ci sono – ovviamente … -  ma se ne dà una spiegazione diversa; ecc.) né sia “complottista” (i complotti interessano solo le menti degli allucinati e dei paranoici). Forse per questo esso fa paura ai riduzionisti che fanno finta di non conoscerne l’esistenza. Su questo siamo d’accordo, io e Lei. Poco male, però, Le faccio notare, visto che esso (il mio lavoro) è pubblicato, depositato nelle sedi dovute e pure ufficialmente divulgato. Sarà facilissimo dimostrare, un domani, che chi doveva sapere sapeva e che se qualcosa avrebbe dovuto fare (promuoverne la sperimentazione) non l’ha fatto.
Ma tutto ciò di buono da parte Sua è comunque poco, troppo poco, ancora troppo poco, mi creda, per un mio coinvolgimento.
La sperimentazione di una teoria olistica e, in caso di positività della sperimentazione, la sua successiva applicazione tecnico-pratica sono cose davvero difficili e che appunto richiedono, richiederebbero, un contesto idoneo (che ancora non c’è). Mi creda. Che poi l’Olismo (in questo caso, il mio Olismo) sembrerebbe essere l’unica speranza, beh mi lasci distinguere tra unica speranza e ultima speranza. Una cosa è l’unicità dell’alternativa paradigmatica (in questo caso, dal mio lavoro rappresentata, già rappresentata, già e da sempre esistente) altra cosa sarebbe l’ultima speranza … che saprebbe di ripiego! Lei certamente conviene con me che trattasi di scenari completamente diversi. No? Così come sono certo che Lei convenga con me che il primo scenario sia accettabile, il secondo del tutto inaccettabile!  
Nulla di personale nei Suoi confronti, dunque, così come nei confronti dei Suoi “colleghi” cioè di tutti coloro che dal Riduzionismo hanno iniziato a liberarsi. Solo ed ancora delle incompatibili oggettività (che ancora ci collocano in Mondi diversi).
Ad un nostro e futuro aggiornamento, dunque. Eventualmente.
Cordialissimi saluti
dott. Luca Fortunato
Matera, 12/09/2019  

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