Mission del Blog: esprimere libere opinioni su fatti di cronaca ritenuti significativi circa la Sfida, in corso da tempo, tra i Paradigmi dominanti del Nostro Tempo: da una parte, il Riduzionismo (il Tutto è uguale, riducibile, alla somma e alle relazioni delle parti di cui è composto), dall’altra l’Olismo (il Tutto è maggiore della somma e delle relazioni delle parti di cui è composto). Il Riduzionismo, paradigma analitico, razionale, algoritmico, induttivo, lineare. L’Olismo, paradigma sintetico, intuitivo, euristico, deduttivo, non-lineare. Con tutte le conseguenze (teoriche, filosofiche, gnoseologiche, epistemologiche, metodologiche, pratiche, lavorative, quotidiane) che ne conseguono …. (e ne devono conseguire …. legittimamente e liberamente ….. per il progresso della Società …..)

martedì 8 agosto 2023

Libro & Progetto su Matera: sintesi d'approfondimento.

Post 442  

Libro & Progetto su Matera: sintesi d'approfondimento. 

N.B. integrato, il 10/08/2023, in verde nel testo (vedi) 

In questi ultimi giorni (grazie anche alla bellissima recensione del 3 agosto su Giornalemio, vedi post precedente), ho avuto modo di confrontarmi con diverse persone e sempre in modo positivo e costruttivo. Più in generale, questi mesi appena trascorsi (maggio-giugno-luglio-inizio d’agosto) in maniera grandiosa e con prospettive future della stessa natura (come ho raccontato in tutti i precedenti post che invito a tenere sempre presenti) hanno fatto nascere riflessioni e dialoghi che ritengo opportuno riportare -  nei loro contenuti principali - anche in questo blog (sebbene in modo sintetico e schematico), in modo che siano “patrimonio” di tutti. Per venire incontro anche e specialmente a chi preferisce (ed in modo del tutto legittimo) leggere in modo più riservato su un blog (per poi magari, eventualmente, interagire più direttamente: mail, WhatsApp, telefonata, caffè, ecc.). Ad ogni modo, sono cose, che fanno e faranno bene, sia a chi ha già le idee chiare (le vedrà rafforzate) sia a chi nutre dubbi (sempre legittimi purché iniziali e temporanei) e che magari riuscirà a risolvere. Il mio libro su Matera ha avuto un successo che solo a volerlo immaginare e pronosticare sarebbe stato impossibile. Ed il suo prosieguo applicativo (entità collettiva culturale e tecnica, gruppo interprofessionale, ideazioni e progettazioni, creazione e lancio sito web, comunicazione pubblica, ecc.) ha anch’esso tutte le premesse  di successo. Con tempi e adesioni già, e di fatto, oltre le aspettative. Ed in modo naturale, spontaneo. Questo è il bello. Ma senza sedermi sugli allori, me ne prendo ugualmente cura, “coltivandolo” in tanti modi ed anche con un post del genere. Buona lettura a tutti, dunque. E buone vacanze. E come sempre ad maiora! amici ad maiora!

Luca Fortunato (Matera)

1. L’interprofessionalità non è la multidisciplinarità, l’interdisciplinarità, ecc. Infatti, un singolo professionista può essere (per studi fatti e/o per percorso personale, lavorativo, sociale, ecc.) già multidisciplinare, interdisciplinare, ecc. Può esserlo già di suo. La multidisciplinarità, l’interdisciplinarità, ecc. possono infatti esistere tanto a livello collettivo (gruppo, team, ecc.) quanto a livello di singola persona. L’interprofessionalità invece esiste solo a livello collettivo: più professionisti insieme, che portano le loro specifiche competenze ma anche le loro personali esperienze, sensibilità, idee, ecc. Ed è cosa necessaria specialmente quando occorre occuparsi del destino, del futuro, dello sviluppo, del bene di una intera Città (per esempio). Ed è evidente come l’interprofessionalità sia olistica, sia Olismo (da gestire in modo virtuoso e saggio, ovviamente) mentre la multidisciplinarità, l’interdisciplinarità, ecc. possono essere valide strade (ma tutte da percorrere) per arrivare all’Olismo. E’ ben diverso;     

2. Oltre al verde pubblico e al verde privato (urbano ed extraurbano) - che sono aspetti cruciali, strategici e tattici ed ora come non mai -, l’Urbanistica, i piani urbanistici, i piani zonali, gli assetti territoriali, gli studi specifici nei piani regolatori, i piani paesaggistici, i rapporti città-campagna, il recupero di cave, ecc. sono di competenza (oltre che degli architetti, degli ingegneri ecc.) anche dei dottori agronomi e dei dottori forestali. Questo - oltre ad essere sancito dall’ art. 2 della legge n. 152 del 10 febbraio 1992 (che modifica la legge n. 3 del 7 gennaio 1976) - deriva, di fatto, sotto un profilo sostanziale, da ciò che effettivamente si studia durante i corsi di laurea in Scienze Agrarie, in Scienze Forestali, ecc. Questo scenario di competenze - e specialmente in rapporto alle diverse figure professionali - è (ancora) poco conosciuto da diversi cittadini, amministratori, ecc. Ma è così che stanno le cose. Del resto, l’urbanistica partecipata (da tutti e di tutti: professionisti, cittadini, ecc.) - e che il mio libro in definitiva propone - e specialmente in chiave olistica, è la cosa più auspicabile per Matera (che non ha avuto la fortuna di fare Olismo magari anche inconsapevolmente ma di farlo comunque, come è invece successo a Bologna, a Rimini, a Ferrara, a Pisa, a Torino, a Genova, a Perugia, a Roma, ecc.; oppure che non ha vissuto e/o non ha ereditato particolari e favorevoli condizioni storiche, geografiche, politiche, economiche, artistiche, ecc. per cui il Riduzionismo non ha fatto danno o più danno di tanto, come a Bari, a Potenza, a Napoli, a Lecce, a Milano, a Firenze, ecc.);

3. Una Città (ma lo stesso vale per il Territorio, per l’acqua, per il clima, ecc.) è di tutti. Di tutte le persone. Siano esse di Sinistra, di Centro, di Destra. Ogni persona può avere la sua legittima e sacrosanta collocazione a Sinistra, a Centro, a Destra. Ma se vuole occuparsi di qualcosa che è di tutti non può non aprirsi al confronto (magari anche dialettico ma in ogni caso costruttivo) con tutti. Non può non sedersi ad un tavolo con tutti, non può non aprire il tavolo a tutti, ecc. Certo, è cosa non facile. Ed è cosa complessa. Ma occorre farsene carico. E gestirla al meglio (ed io ho delle idee in  merito anche  per questo. Del resto la mia "posizione" è la seguente: culturalmente, sono un marxista puro. Puro nel senso che mi rifaccio a quello che Marx ha scritto e non a quello che di Marx hanno fatto nella Storia (tranne l'esempio personale di Ernesto Che Guevara, non mi riconosco nella Storia del Marxismo considerandola una alterazione e manipolazione del pensiero di Marx). Il Comunismo per Marx (e per me) può derivare solo da una società ricca e industriale, come stadio finale e naturale di un lungo processo che, certo, può essere innescato da una rivoluzione. Oggi rivoluzione incruenta, di tipo culturale ma ugualmente rivoluzione: riforme rivoluzionarie (nei contenuti, nei tempi, ecc.). Politicamente, essendo di Sinistra ma essendo anche un olista, risulto essere di centro. Risulto essere, non sono.  Risulto essere come sintesi superiore e complessa di tipo hegeliano tra una tesi (sinistra) e una antitesi (destra). E non dunque un "compromesso equidistante" (tra sinistra e destra). È ben diverso. Ed è una cosa alquanto originale. Ad ogni modo, il mio libro su Matera è per tutti. Il mio progetto su Matera è per tutti. Chi dovesse farsi problemi di tipo “politico” (o farli fare), smetta di farsi problemi del genere (o di farli fare). Non ce n’è motivo. Ma vi è di più: come ho già precisato il tutto è cosa culturale e tecnica. Ed è, e sarà, di tipo permanente, secondo prassi e logiche di medio-lungo periodo ed al di là delle contingenze (appuntamenti politico-elettorali, occasioni di finanziamento, uscita di bandi, uscita di bandi per nomine, ecc.). Altro discorso sarà, eventualmente, aprirsi e cogliere, da parte di chi vorrà, appuntamenti politico-elettorali (contingenti). Le cose sono ben diverse e non sono contraddittorie. Anche perché le realizzazioni olistiche di cui Matera ha bisogno (come da mio libro, e di cui in verità ha sempre avuto bisogno …) trascenderebbero e trascenderanno la durata di qualunque tipo di mandato-impegno politico dovesse mai configurarsi e per chiunque. Matera ha bisogno, infatti, di progettualità, di “battaglie” e di cantieri per almeno 15 anni, e continuativamente, costantemente, autonomamente, in funzione di tutte le sue potenzialità, senza interruzioni, ecc. Con entusiasmo e ritmo sostenuti sin dall’inizio, certamente. Ma con sguardo alto, lungo, rivolto davvero al Futuro. Anche questo è Olismo. Anche per questo l’esistenza di ciò che sto/stiamo creando e con le sue specifiche e indite caratteristiche ha senso. Soprattutto per questo tanti cittadini ci credono e mi stanno dando/ci stanno dando la loro fiducia. E sono passati solo pochi mesi ………; 

4. Dalla prima uscita del libro (il 20 maggio in PDF) e poi dalla seconda uscita del libro (dal 15 giugno in cartaceo A5 e con prima ristampa già in luglio), gli eventi si sono susseguiti in modo così veloce e “travolgente” (tutto in modo positivo, ovviamente), da trascendere e da superare l’esigenza di fare la classica presentazione del libro. Infatti, non ne ho fatte di presentazioni. Non vi è stato alcun bisogno! Tra il passaparola, questo blog, articoli su testate giornalistiche materane, il gruppo che sin da subito si è andato costituendo, il deposito legale del cartaceo presso le Biblioteche dovute, l’ospitata presso social, ecc., non c’è stato bisogno, più bisogno della presentazione. Il tutto si è evoluto da solo. Ormai conosciuto e avviato. Se poi c’è qualcuno che ancora non conosce la cosa …. credo che viva su Marte! Ringrazio comunque coloro (più persone, più entità) che mi hanno proposto, che mi avevano proposto, di fare la presentazione del mio libro presso la propria struttura. Ma, appunto, gli eventi hanno avuto un ritmo sostenuto tale da trascendere la cosa. Non si è trattato, dunque, di un non-apprezzamento, da parte mia, delle proposte ricevute (sebbene alcuni avessero fatto bene a darsi una mossa, ad accelerare i propri tempi e ritmi. Ma tant’è). Per il futuro, si potrà sempre organizzare qualcosa (anche con altri, volessero). Ovviamente non potrà trattarsi di “presentazione del libro” (ormai e appunto conosciuto, venduto, diffuso, letto, depositato, pure omaggiato tramite PEC a diverse Istituzioni di Matera e di Basilicata nonché tramite mail a diverse Associazioni, ecc. e con costituendo gruppo interprofessionale di fatto già esistente e in settembre in prima riunione) ma magari potrà trattarsi di incontro con l’autore per porre domande specifiche (di approfondimento);

5. il costituendo gruppo interprofessionale avrà anche il senso della tavola rotonda: ognuno vi parteciperà con uguale dignità e pari prestigio rispetto a tutti gli altri partecipanti. Il curriculum di ognuno, lo status di ognuno, sarà ovviamente fonte specifica e diversificata rispetto agli altri, ma senza “gerarchia”. Questo è anche il motivo per cui (e specialmente in questa prima fase costituenda) i nomi dei partecipanti verranno resi ai partecipanti (scusate il gioco di parole) nella prima riunione conoscitiva (e in altre riunioni conoscitive eventualmente e in seguito necessarie se vi saranno altre e successive adesioni e sempre possibili). Nonché poi, tutti i nomi, resi pubblici (e sempre e man mano aggiornati), sull’apposito sito web che verrà creato e lanciato. Ma in questo modo riservato (e gradualmente pubblicizzato) si garantisce anche l’adesione al progetto in base al progetto stesso, all’idea (se piace, se la si trova giusta, ecc.). In base ad una oggettività. E non in base ad un diffuso malcostume di aderire in base ai nomi che vi aderiscono …. un po’ come succede - da 30 anni a questa parte - nelle elezioni politiche: si votano le persone (e non più le ideologie, che poi vivono grazie alle persone). Gravissimo e superficiale errore! Ed ecco, infatti, la politica non più Politica che ci siamo ritrovati …..;

6. Matera ha circa 60.000 abitanti. La ratio delle cose olistiche che andremo a ideare, a progettare e a proporre (alcune anche settoriali, specifiche, piccole, ecc.) riguarderanno sempre e comunque l’interesse ed il bene di 60.000 abitanti (anche di 50.000, anche di 40.000). Ma le cose per pochi (fossero pure celebrate e premiate, ecc.), no grazie. Non più. Anche in questo consiste l’Olismo. E Matera ne ha davvero bisogno. Può essere anche una élite (o addirittura una singola persona) a trovare soluzioni, a ideare, a proporre, ecc. Purché le soluzioni, le idee, le proposte, non siano d’élite. C’è una bella differenza!

7. Tutte le ideazioni e le progettazioni (oltre che olistiche, secondo i dettami del vero Olismo così come si è storicamente affermato, così come viene definito nelle enciclopedie e nei dizionari nonché nelle opere dei suoi più grandi esponenti, e che Matera non ha mai avuto) saranno improntate a criteri di ecocompatibilità e di ecosostenibilità secondo i dettami della Ecologia quale scienza (che viene insegnata nei corsi di laurea in Scienze Biologiche, in Scienze Naturali, in Scienze Agrarie, in Scienze Forestali, ecc.). L’ecologia ambientalista (che purtroppo non sempre corrisponde all’Ecologia scienza) solo quando (e se) in armonia con l’Ecologia scienza sarà sempre la benvenuta presso il sottoscritto e presso tutto il gruppo interprofessionale;

8. le “diagnosi”, le “terapie” e le “prognosi” per Matera e su Matera che il mio libro contiene sono nuove ed inedite non solo sotto l’evidente profilo paradigmatico-metodologico (Olismo appunto, e non più Riduzionismo né tantomeno pseudo-olismo; visione generale dell’intera città e solo successivamente anche di zona;  progettazione e progettualità generali e sistemiche e solo successivamente anche di dettaglio; deduzioni e non più induzioni; ecc.; ecc. luoghi e risorse ripensati in chiave complessa ed integrata; ecc. ellissi integrate in sé e tra sé; quid di posizione; ecc. ecc.) ma lo sono (nuove ed inedite) anche perché collegate a negativi fenomeni materani (capitoli III, IV e V, del libro) nel senso che questi fenomeni negativi (e riduzionistici, non a caso) occorre assolutamente superarli, vincerli, archiviarli, trascenderli (anche e soprattutto con l’Olismo, appunto): solo un tessuto sociale sano (cioè mentalità e socialità sane ed evolute) riscatteranno per davvero Matera (permetteranno i giusti cantieri per i giusti progetti; permetteranno ai soldi di essere spesi e spesi bene; permetteranno ai titoli – UNESCO, Capitale europea della Cultura, ecc. – di essere davvero utili; permetteranno ai diversi mandati, turni e personalismi politici - nella loro sacrosanta e legittima diversità ed esistenza - di essere continuazioni e cerniere e non interruzioni e fratture; permetteranno alla burocrazia di essere un servizio per i cittadini, per i professionisti, per i commercianti, per le imprese, per le tradizioni, ecc. e non invece un ostacolo, un sopruso, ecc.  

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Nella seconda metà del prossimo mese di settembre, dunque, si comincerà l’avventura applicativa e progettuale (a proposito: il gruppo di base ed originario nella giornata di ieri, 7 agosto, è arrivato a 19 ! Un grandissimo risultato ….. Matera sta rispondendo. Eccome!). Anche prendendosi cura (come già fatto, del resto, e sia on line sia nella realtà) di tutti gli aspetti e di tutte le sensibilità.

Mi piace concludere con delle perle culturali ed ovviamente olistiche (valevoli sempre, su ogni questione, argomento, problema, entità, ecc.). Anche a rimarcare la differenza (di contenuto e di metodo) tra l’Olismo (generale, sistemico, totale, organico, integrato, sintetico, deduttivo, ecc. intuitivo & razionale, collettivistico & individualistico, ecc.) e il Riduzionismo (settoriale, parziale, analitico, dettagliato, induttivo, ecc. solamente razionale, solamente individualistico, ecc.):

[…] Possiamo trattare un argomento sviluppandolo con rigore, punto per punto. E possiamo esaminare la struttura di un edificio seguendo i progetti dell’architetto, piano per piano, e passandone in rassegna metodicamente i particolari. C’è però un altro modo di esaminare l’edificio e consiste nel girargli attorno e guardarlo da tutte le angolazioni possibili. Alcuni aspetti della costruzione sfuggiranno, ma alla fine se ne sarà acquisita una buona conoscenza generale, una conoscenza forse migliore di quella ottenibile con l’esame particolareggiato del progetto […]  - Edward de Bono (medico, psicologo), dal suo libro “Il pensiero laterale” (Rizzoli, 2010).

[….] L'urbanistica in generale guarda dunque all'evoluzione della città nella sua totalità, poiché la città si può considerare come un essere vivente in continua trasformazione, sottomesso a influenze che è facile studiare isolatamente, ossia analizzare, ma che non agiscono che in massa, ossia per sintesi. […] – Luigi Piccinato (urbanista, architetto), dall’”Enciclopedia italiana” (1938).  

[…] La forza del lupo è il branco e la forza del branco è il lupo […] – Rudyard Kipling, da “Il libro della giungla”.

 


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