Mission del Blog: esprimere libere opinioni su fatti di cronaca ritenuti significativi circa la Sfida, in corso da tempo, tra i Paradigmi dominanti del Nostro Tempo: da una parte, il Riduzionismo (il Tutto è uguale, riducibile, alla somma e alle relazioni delle parti di cui è composto), dall’altra l’Olismo (il Tutto è maggiore della somma e delle relazioni delle parti di cui è composto). Il Riduzionismo, paradigma analitico, razionale, algoritmico, induttivo, lineare. L’Olismo, paradigma sintetico, intuitivo, euristico, deduttivo, non-lineare. Con tutte le conseguenze (teoriche, filosofiche, gnoseologiche, epistemologiche, metodologiche, pratiche, lavorative, quotidiane) che ne conseguono …. (e ne devono conseguire …. legittimamente e liberamente ….. per il progresso della Società …..)

domenica 17 febbraio 2019

Chiosa olistica (Arte, Scienza, Tecnica, Politica)


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Chiosa olistica (Arte, Scienza, Tecnica, Politica)

Dall’uomo preistorico fino a noi, l’Arte è sempre stata ed è tuttora l’unico vero denominatore comune dell’Umanità. Ma vi è anche un’altra certezza storica: almeno fino ad ora, mai ci sono state tante rivoluzioni all’interno dell’Arte stessa come nei primi 50-60 anni del Novecento. Ogni ambito artistico (pittura, scultura, architettura, fotografia, ecc.) è stato rivoluzionato in merito a tecniche, stile, contenuti, materiali utilizzati, ecc. tanto da arrivare a cambiare lo stesso concetto di arte e conseguentemente quello di artista e quello del suo ruolo in Società. Così, in quel periodo, l’Umanità ottiene in dono, o iniziò ad ottenere in dono, l’Astrattismo (Kandinskij, Klee, Mondrian, ecc.), il Suprematismo (Malevic), il Cubismo (Picasso, Braque, ecc.), la Metafisica (De Chirico, Morandi, ecc.), il Surrealismo (Magritte, Dalì, Mirò, ecc.), e così via. Pur nella loro specificità, peculiarità e differenza, tanto i singoli artisti quanto i movimenti artistici hanno avuto un tema in comune: la conquista della libertà totale. Ottenuta. Sono saltate le rigide gerarchie tra le singole discipline artistiche così come le rigide regole tecniche e da sempre ben codificate e condivise all’interno di ogni singola disciplina artistica; nasce ed aumenta sempre di più l’emancipazione dalla rappresentazione della realtà: si chiude con l’obbligo di imitare la Natura e si apre ai colori liberi, alle forme libere, all’uso dei materiali tra i più diversi, all’inconscio, alle figure oniriche, anche alla geometria ma con un significato diverso da quello tradizionale. Ma ancora Oggi, a distanza di quasi un secolo, molte più persone di quello che si possa immaginare fanno fatica a comprendere e ad accettare questa vera e propria frattura con il Passato e si sentono inadeguate di fronte ad un dipinto moderno, ad una scultura moderna ecc. Nostalgiche dell’imitazione naturale o comunque dei canoni antecedenti a tale rivoluzione. E spesso opponendovi le resistenze e le scuse più diverse (da quelle psicologiche a quelle economiche, da quelle culturali a quelle morali, ecc.) di fatto negano la Storia ed il suo avanzare. Per fortuna, però, altre persone, e sempre più in aumento, sono in sintonia con la nuova dimensione dell’Arte e quindi della Storia.
Non è un caso che proprio il quel periodo anche la Scienza viva le sue più grandi rivoluzioni teoriche (relatività einsteiniana, fisica quantistica, DNA, ecc.) e conseguentemente la Società viva risvolti applicativi mai visti prima. In comune, vi è la riscoperta dell’Olismo, il suo riemergere da un antichissimo e nobilissimo Passato a.C. (Antica Grecia, Antico Oriente), la sua paradossale dimostrazione per mezzo della moderna tecnologia, il superamento che attua nei confronti del Riduzionismo. Sono saltate le rigide separazioni tra le singole discipline scientifiche e tecniche così come le rigide regole metodologiche e da sempre ben codificate e condivise all’interno di ogni singola disciplina; nasce ed aumenta sempre di più l’emancipazione dal Metodo scientifico per aprire ai metodi scientifici; salta il concetto di “oggettività”; ecc. tanto da arrivare a cambiare gli stessi concetti di scienza e di tecnica e con tutte le relative conseguenze. Ma anche qui, ancora Oggi, a distanza di quasi un secolo, molte persone fanno fatica a comprendere e ad accettare questa vera e propria frattura con la finestra di tempo Cinquecento-Ottocento e si sentono inadeguate di fronte ad un concetto olistico, ad una visione olistica, al modus operandi olistico, ecc. Nostalgiche di Galileo, di Newton, di Cartesio (grandissimi, ma il tempo non si è fermato nemmeno per loro. Il Tempo è uguale per Tutti!). E spesso, anche qui, opponendovi le resistenze e le scuse più diverse (da quelle psicologiche a quelle economiche, da quelle culturali a quelle morali, ecc.) di fatto negano la Storia ed il suo avanzare. Per fortuna, però, altre persone, e sempre più in aumento, sono in sintonia con la nuova dimensione della Scienza, della Tecnica e dunque della Storia.
Vi è però una differenza: negare la Storia relativamente all’Arte è condannabile sul piano etico-morale, negare la Storia relativamente alla Scienza dovrebbe essere condannabile in termini di Legge. Su questo secondo aspetto, è giunta l’ora del vero impegno. Politici illuminati (rare eccezioni): esistono? Troviamoli. Possono nascere? Eleggiamoli. Perché possano far battaglie che portino a leggi anche e soprattutto in questa direzione: archiviare il Riduzionismo, smascherare lo pseudo-olismo, istituzionalizzare l’Olismo. La caccia ai veri negazionisti e ai veri complottisti abbia inizio!
[….. rispolvererei la tessera elettorale, tornerei a votare, se trovassi anche un solo politico che distinguendo Riduzionismo, pseudo-olismo e Olismo - e citandomi anche visto che questo blog, e libri connessi, è tra i pochissimi a promuovere il vero Olismo e con tanto di dimostrazioni e riscontri reali - si impegnasse per l’Olismo specialmente in seno a Scienza e Tecnica da cui dipendono le sorti di milioni di persone, piante, animali, aziende, economie, ecosistemi, ecc. E tornerei anche ad impegnarmi per far votare, facendo legittime campagne elettorali. Ed io di voti ne porterei. Tanti. Tutti quelli che prenderei io se mi candidassi. C’è chi mi ha voluto e mi vuole in politica. Dieci anni fa, avrei preso molti voti (nella mia Città ma non solo). Oggi ne prenderei quasi il doppio (nella mia Città ma non solo). Ringrazio. Ma a me di far politica non mi è mai interessato né mi interessa. Amo troppo la mia vita così come è (che è come l’ho voluta). Per giunta, che tra pochi mesi divento pure papà! E la mia vita è utile, già utile, anche agli altri. E’ questo il punto. Forse, qualcuno dovrebbe capirla un po’ di più, la mia vita (con i miei scritti). Ad ogni modo, ritornerei nella dimensione politica. Questo sì. Idee, cuore, azione. Questo sì. Datemi un pennello con la tavolozza ed una tela; o una chitarra-basso; o un foglio bianco con una penna per tirare fuori una teoria; o una macchina per girare il territorio e fare l’agronomo; o una cucina per preparare un buon piatto; o un buon candidato da far eleggere; o la richiesta di idee anche politiche; e vi soddisferò. Ma “la giacca e la cravatta” proprio NO! ….. Vi voglio bene. Vogliatemene anche voi! W Ernesto Che-Guevara! Sempre! ….. E la stupenda Waiting On You del grande Steve Earle risuona nella mia stanza ….. è la felicità ….]
Luca Fortunato (Matera)
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