Post 276 (aggiornato e integrato alle ore 21:30, in verde, in calce)
Alberi si schiantano al suolo a Matera. Tragedie sfiorate.
Qui a Matera, oggi pomeriggio, diversi alberi, in diversi punti della Città (via Lanera, via Morelli, Campus Universitario, via Manzoni, ecc.) si sono schiantati al suolo. Diversi
i danni materiali (auto, recinzioni, ecc.), diverse le chiamate ai Vigili del Fuoco ed il tutto fortunatamente
senza vittime (in un caso, davvero per un pelo). Ho constatato alcuni schianti
arborei di persona, gli altri li ho appresi dalla stampa locale on-line. Situazione
aggiornata, per me, alle ore 18:30.
Ebbene, contattato da alcuni materani, do il mio
parere. Riproponendo, in realtà, alcune mie scritture perché la questione,
almeno secondo me, è sempre la stessa. Buona lettura, quindi, e buona fortuna a
Tutti Noi (sempre). Luca Fortunato
(Matera).
Dal Libro Primo “Esempi d’Olismo”– Autore: Luca
Fortunato – Self-publishing 2016; riedizione 2017 – Formato: cartaceo e PDF.
[….] Se è vero che
bisogna attivarsi per fare e per far fare le valutazioni di stabilità degli
alberi (e specialmente in ambiente urbano sia pubblico sia privato nonché lungo
i bordi sia pubblici sia privati delle strade territoriali) scongiurando il
non-fare le valutazioni di stabilità, è altrettanto vero e necessario che
occorre attivarsi per fare e per far fare le valutazioni della stabilità
all’interno del giusto Paradigma di Conoscenza cioè l’Olismo (scongiurando il
fare nel paradigma del Riduzionismo). Le battaglie professionali (e di civiltà)
hanno, devono avere, due momenti (e non solamente uno): il primo, scongiurare
il non-fare a favore del fare; il secondo, scongiurare il fare nel Paradigma
del Riduzionismo a favore del fare nel Paradigma dell’Olismo. [….]
Dal Libro Terzo “Esempi d’Olismo”– Autore: Luca
Fortunato – Self-publishing 2018 – Formato: PDF.
[….] Posti: A (albero), C (chioma: branche, rami, foglie ecc.), F (fusto:
corteccia, libro, legno ecc.), R (apparato radicale), abbiamo:
1.Paradigma del
Riduzionismo: l’albero è un sistema vivente di tipo biomeccanico. Pertanto,
l’albero è una entità riducibile, riconducibile, uguale alla somma delle sue
parti costitutive: A = C + F + R . I fondamenti teorici si trovano nella
Filosofia e nella Scienza avutesi dal Seicento fino alla fine
dell’Ottocento/primi anni del Novecento (Meccanicismo: abiotico e biotico). Le
metodologie di studio e di indagine sull’albero e sulle sue caratteristiche e
dinamiche (classificazione botanica, morfologia, anatomia, fisiologia,
patologia, salute, malattia, stabilità, instabilità, relazioni ambientali ecc.)
sono di tipo analitico, induttivo, algoritmico, razionale, lineare (esempi:
divisione in generi e specie, per la classificazione botanica; metodologie VTA,
SIA, SIM, TSE, per la valutazione di stabilità; nesso di causa/effetto tra
microorganismo e malattia, per la patologia vegetale). Caratteristiche
cognitivo -metodologiche: uso della vista, uso dell’analisi, uso
dell’induzione, uso integrativo della tecnologia, uso dell’algoritmica anche
per le conclusioni (si inquadra il caso in esame in schemi prestabiliti:
tabelle, classi ecc.). Scienze di base: fisica classica, biologia, bio-fisica;
2. Paradigma dell’OLISMO:
l’albero è un sistema vivente di tipo complesso cioè è un organismo vivente e
quindi è dotato anche di proprietà e dinamiche di tipo emergente (come da
Emergentismo). Pertanto, l’albero è una entità maggiore della somma delle sue
parti costitutive: A = (C + F + R) + q . Dove q simboleggia il quid emergente
(semplice o composto) dell’albero. Ed ogni albero ha il suo quid, sia se è un
albero isolato sia se è un albero come componente di un nucleo arboreo (gruppo,
filare, bosco, pineta ecc.). In quest’ultimo caso il quid dell’albero singolo è
particolarmente determinato e influenzato dalle caratteristiche del collettivo,
del Tutto (nucleo arboreo). I Fondamenti teorici si trovano nella Filosofia e
nella Scienza avutesi dai primi del Novecento a tutt’oggi (Organicismo e
Vitalismo). Le metodologie di studio e di indagine sull’albero e sulle sue
caratteristiche e dinamiche (classificazione botanica, morfologia, anatomia,
fisiologia, patologia, salute, malattia, stabilità, instabilità, relazioni
ambientali ecc.) sono di tipo sintetico, deduttivo, euristico, intuitivo,
non-lineare (esempi: esistenza di “tipi”, per la classificazione botanica;
metodica V.O.S.A. - autore Luca Fortunato - per la valutazione di stabilità;
pool di cause e concause per l’insorgenza di una malattia, per la patologia
vegetale). Caratteristiche cognitivo-metodologiche: uso della vista anche ed
eventualmente integrata dall’uso degli altri 4 sensi, uso della percezione, uso
dell’intuizione, uso della deduzione, uso discrezionale della tecnologia, uso
dell’euristica anche per le conclusioni (in funzione della specificità del caso
in esame si valuta se è possibile inserirlo in schemi prestabiliti o se è
possibile inserirlo in schemi prestabiliti da modificare o se occorre creare
nuovi schemi interpretativi). Scienze di base: fisica moderna, biologia,
ecologia, teoria dei sistemi, neurobiologia vegetale, teoria della complessità.
Ulteriore riflessione in funzione di alcune immagini
che ho trovato sulla stampa locale on-line (segnalatemi alle ore 21:00 da
alcuni amici materani): potare un albero senza prima aver fatto la valutazione
di stabilità equivale allo scenario nel quale un medico indica una terapia, per
via telefonica, senza visitare il paziente. Non è che la Medicina diventi una scienza
esatta con la visita diretta del medico, ma il margine d’errore si riduce
significativamente. Non è che scegliendo quanti e soprattutto quali rami potare,
ci si metta al sicuro da uno schianto arboreo. Ma, sicuramente, l’intervento di
potatura effettuato in funzione della valutazione di stabilità sarà più
adeguato. Insomma, come bisogna impegnarsi per far fare le valutazioni di
stabilità e farle fare nel paradigma dell’Olismo, così bisogna impegnarsi per
far potare gli alberi ma in funzione delle valutazioni di stabilità (olistiche).
Le cose sono complesse, certo. Ma è così che stanno le cose. Le scorciatoie,
prima o poi, le si paga. Se non si aggiorna il Sapere (passando dal
Riduzionismo all’Olismo) e non si rispettano gli equilibri tra il (nuovo) Sapere ed il Fare,
non ci si meravigli più di tanto se poi a venire giù sono tanto alberi non
valutati per la loro stabilità quanto alberi valutati, tanto alberi non potati
quanto alberi potati. Auguriamoci che chi deve capire capisca e decida in modo
saggio. Auguri a tutti Noi.
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