Mission del Blog: esprimere libere opinioni su fatti di cronaca ritenuti significativi circa la Sfida, in corso da tempo, tra i Paradigmi dominanti del Nostro Tempo: da una parte, il Riduzionismo (il Tutto è uguale, riducibile, alla somma e alle relazioni delle parti di cui è composto), dall’altra l’Olismo (il Tutto è maggiore della somma e delle relazioni delle parti di cui è composto). Il Riduzionismo, paradigma analitico, razionale, algoritmico, induttivo, lineare. L’Olismo, paradigma sintetico, intuitivo, euristico, deduttivo, non-lineare. Con tutte le conseguenze (teoriche, filosofiche, gnoseologiche, epistemologiche, metodologiche, pratiche, lavorative, quotidiane) che ne conseguono …. (e ne devono conseguire …. legittimamente e liberamente ….. per il progresso della Società …..)

mercoledì 6 febbraio 2019

Approfondimento - 1


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Approfondimento – 1 

Olismo (etimologicamente dal greco hòlos “intero”, “totale”, globale”, “tutto”)  significa - secondo l’attuale ed esplicita versione corroborata dalla Scienza moderna e contemporanea (proprietà emergenti della materia, teoria della complessità, teoria dei sistemi, ecc.) - che “il tutto è maggiore della somma delle parti di cui è composto”. Questo principio generale ci giunge, nella sua forma originaria ed implicita, già ad opera di Aristotele, che già aveva compreso come di tutte le cose infatti che hanno più parti e il cui insieme non è come un mucchio, ma è qualcosa di intero oltre le parti, c'è una qualche causa”. Successivamente, dopo secoli, nel corso del Settecento e dell’Ottocento, questo principio generale inizia a riaffiorare, in modo implicito ma significativo, ad opera di Goethe, Durkheim, Marx, ecc. Poi, nel 1926, questo principio generale ricompare, esplicito ma elaborato, ad opera di Jan Cristiaan Smuts, un singolare e controverso militare e politico sud-africano ma con notevoli ed interessanti attitudini filosofiche e di scrittura, nel suo libro Olismo ed evoluzione. Poi ancora, durante tutto il corso del Novecento, tale principio generale trova la sua formalizzazione definitiva, trova la sua declinazione in tutte le varie branche del Sapere e del Fare (Scienza, Tecnica, Sociologia, Economia, Diritto, ecc.) e trova la sua fortuna. Questo in Occidente.
In Oriente, invece, vi sono tracce implicite, di tale principio generale, già nelle antichissime filosofie mistiche (Taoismo, Buddhismo, Zen, Induismo, ecc.) così come nelle correlate ed ugualmente antichissime pratiche mediche (valide ancora Oggi, ed anzi alcune addirittura riconosciute dall’Organizzazione Mondiale della Sanità).
Se non è stata una coincidenza, è avvenuta una “comunicazione” tra l’Antico Oriente e l’Antico Occidente a testimoniare tratti in comune tra le due grandi Civiltà. Ma se anche fosse stata una coincidenza, la cosa sarebbe ugualmente importante: come a dire, che l’Uomo, sulla Terra, coglieva la realtà secondo questo unitario principio (prima che piombasse la frattura, la scissione, ad opera del Riduzionismo, inizialmente in Occidente, a partire dal 1600-1700).
E si nota subito la specificità della cosa: secondo l’Olismo il tutto non è semplicemente integrato ma è integrato tale da far emergere un qualcosa in più così che la sola somma delle sue parti costitutive è inferiore ad esso stesso intero o, per dirla meglio, esso stesso intero è maggiore della somma delle sue parti costitutive. E tanto la Filosofia quanto la Scienza (moderne e contemporanee) hanno appurato che mentre le parti costitutive, le loro relazioni e la loro somma, si riescono a trovare, a conoscere, tanto in modo razionale-analitico-induttivo-algoritmico quanto in modo intuitivo-sintetico-deduttivo-euristico, quel qualcosa in più (che va a completare il quadro d’insieme) si riesce a trovare, a conoscere, solo in modo intuitivo-sintetico-deduttivo-euristico. Inoltre, per quanto riguarda le entità biotiche (persone, piante, animali, microorganismi) e le entità ibride biotiche-abiotiche (il terreno, ad esempio; un’azienda agricola, altro esempio; ecc.) quel qualcosa in più è un vero e proprio quid caratterizzante e determinante. Per esse, cioè per le entità biotiche e per le entità biotiche-abiotiche, possiamo anche trovare e studiare tutte le loro parti costitutive e tutte le loro relazioni (e magari anche con raffinata ed evoluta tecnologia). Ma se poi non vi aggiungiamo il quid in più, a completare il tutto, abbiamo fatto male, anzi malissimo. I conti, prima o poi, non torneranno, e specialmente nel lungo periodo. Mentre, sempre riguardo ad esse, possiamo anche basarci solo e direttamente sul loro quid in più. E avremo fatto bene, anzi benissimo.
Per le entità abiotiche, invece, (cemento, asfalto, acciaio; pilastri, pali, palazzi, ponti,  ecc.), possiamo anche trascurare quel loro qualcosa in più (che comunque esiste) e limitarci alla sola somma delle loro parti costitutive. Avremo fatto bene ugualmente.
Ma cos’è tutto, o il tutto, o un tutto? È ciò che ogni volta la mente (della singola persona, notare bene) vuol conoscere e/o vuole gestire. Può trattarsi del corpo umano. Può trattarsi di un albero. Può trattarsi di un animale. Può trattarsi di un microorganismo. Così come può trattarsi di un gruppo di persone, o di una folla, o di un popolo, o di una società; di un filare di alberi, di un bosco, di una coltivazione; di uno stormo, di uno sciame, di un branco; ecc. Cosi come può trattarsi di una città, di una azienda, di un territorio; di un ecosistema, di un paesaggio; di un Paese; del Mondo, dell’Universo; Così come può trattarsi del Web, della Costituzione, dell’ordinamento giuridico, della cultura di un popolo, del lavoro, del mercato, della Storia, ecc.  ecc. ecc. Dipende da chi siamo (medico, veterinario, agronomo, geologo, astronomo, fisico, chimico, matematico, filosofo, sociologo, avvocato, magistrato, politico, ecc.) e da cosa dobbiamo conoscere e da cosa dobbiamo fare.
Dunque, nella Scienza e nei suoi vari settori, nella Tecnica e nei suoi vari settori, nelle Professioni e nei suoi vari esercizi, nell’Economia e nelle sue varie scuole, nel Diritto e nelle sue varie interpretazioni, ecc. gli aspetti olistici (dichiarati e/o agiti) sono declinazioni specifiche e circostanziate del principio generale “il tutto è maggiore della somma delle parti di cui è composto” e che richiedono, come abbiamo visto, un particolare modus operandi (intuitivo-sintetico-deduttivo-euristico).
Gli olismi particolari (olismo epistemologico, olismo semantico, olismo giuridico, olismo sociologico, olismo biologico, olismo ecologico, olismo agronomico, olismo medico, olismo comunicativo, ecc.) altro non sono che declinazioni ed applicazioni particolari del principio generale “il tutto è maggiore della somma delle parti di cui è composto” e sempre secondo il particolare modus operandi di tipo intuitivo-sintetico-deduttivo-euristico.
Bene. Si conclude così questo primo post della nuova Rubrica di Approfondimento, che è stato dedicato ad alcuni aspetti generali dell’Olismo, in funzione di esigenze segnalatemi da alcuni di voi lettori. Aspetti generali fondamentali, da non dimenticare mai, anche per comprendere il resto della Rubrica che verrà. E tutti i lettori, anche nuovi, possono sempre ed eventualmente segnalarne altre di esigenze. Vedrò di soddisfarle tutte! Contatti: lucaf73x@gmail.com , fortunato.luca73@libero.it , WhatsApp 389.4238195. Ciao a Tutti, e a presto. Luca Fortunato (Matera)
 
P.S. 1 Soddisfo la curiosità di un lettore: gli olisti veri (come me e alla luce del sole come me) che attualmente conosco personalmente – grazie a questo blog, ai miei libri e al mio lavoro - e con i quali mi sento e mi confronto spesso e volentieri, sono quasi tutti all’estero ma qualcuno è anche qui in Italia (del Nord), sono complessivamente equamente divisi tra uomini e donne, sono quasi tutti miei coetanei (qualcuno è più giovane) e sono così divisi per tipologia lavorativo-professionale: 5 medici, 3 biologi, 1 matematico, 1 fisico, 2 chimici, 1 geologo, 2 sociologi, 1 giurista, 2 psicologi, 3 agricoltori, 1 industriale, 1 politico, 1 filosofo, 6 artisti. Non male, vero? 

P.S. 2 Il prossimo approfondimento sarà dedicato ai rapporti esistenti, in Società, tra l’Olismo e gli altri paradigmi cioè il Riduzionismo (“il tutto è uguale, riducibile, alla somma delle parti di cui è composto”) e lo pseudo-olismo (subdola manipolazione riduzionistica, solo travestita di olismo, di: multidisciplinarità, interdisciplinarità, multidimensionalità, 360°, contesto, integrazione, lavoro collettivo, ecc.).     

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