Post 270
Approfondimento – 1
Olismo (etimologicamente dal greco hòlos “intero”, “totale”, globale”, “tutto”) significa - secondo l’attuale ed esplicita
versione corroborata dalla Scienza moderna e contemporanea (proprietà emergenti
della materia, teoria della complessità, teoria dei sistemi, ecc.) - che “il tutto è maggiore della somma delle parti
di cui è composto”. Questo principio generale ci giunge, nella sua forma
originaria ed implicita, già ad opera di Aristotele, che già aveva compreso come
“di tutte le cose infatti che hanno più parti
e il cui insieme non è come un mucchio, ma è qualcosa di intero oltre le parti,
c'è una qualche causa”. Successivamente, dopo secoli, nel corso del Settecento e
dell’Ottocento, questo principio generale inizia a riaffiorare, in modo
implicito ma significativo, ad opera di Goethe, Durkheim, Marx, ecc. Poi, nel
1926, questo principio generale ricompare, esplicito ma elaborato, ad opera di
Jan Cristiaan Smuts, un singolare e controverso militare e politico sud-africano
ma con notevoli ed interessanti attitudini filosofiche e di scrittura, nel suo libro
Olismo ed evoluzione. Poi ancora, durante
tutto il corso del Novecento, tale principio generale trova la sua formalizzazione
definitiva, trova la sua declinazione in tutte le varie branche del Sapere e
del Fare (Scienza, Tecnica, Sociologia, Economia, Diritto, ecc.) e trova la sua
fortuna. Questo in Occidente.
In Oriente, invece, vi sono tracce implicite, di tale
principio generale, già nelle antichissime filosofie mistiche (Taoismo, Buddhismo,
Zen, Induismo, ecc.) così come nelle correlate ed ugualmente antichissime
pratiche mediche (valide ancora Oggi, ed anzi alcune addirittura riconosciute
dall’Organizzazione Mondiale della Sanità).
Se non è stata una coincidenza, è avvenuta una
“comunicazione” tra l’Antico Oriente e l’Antico Occidente a testimoniare tratti
in comune tra le due grandi Civiltà. Ma se anche fosse stata una coincidenza,
la cosa sarebbe ugualmente importante: come a dire, che l’Uomo, sulla Terra,
coglieva la realtà secondo questo unitario principio (prima che piombasse la
frattura, la scissione, ad opera del Riduzionismo, inizialmente in Occidente, a
partire dal 1600-1700).
E si nota subito la specificità della cosa: secondo l’Olismo
il tutto non è semplicemente integrato ma è integrato tale da far emergere un qualcosa in più così che la sola
somma delle sue parti costitutive è inferiore ad esso stesso intero o, per
dirla meglio, esso stesso intero è maggiore della somma delle sue parti
costitutive. E tanto la Filosofia quanto la Scienza (moderne e contemporanee)
hanno appurato che mentre le parti costitutive, le loro relazioni e la loro
somma, si riescono a trovare, a conoscere, tanto in modo razionale-analitico-induttivo-algoritmico
quanto in modo intuitivo-sintetico-deduttivo-euristico, quel qualcosa in più (che va a completare il
quadro d’insieme) si riesce a trovare, a conoscere, solo in modo
intuitivo-sintetico-deduttivo-euristico. Inoltre, per quanto riguarda le entità
biotiche (persone, piante, animali, microorganismi) e le entità ibride biotiche-abiotiche
(il terreno, ad esempio; un’azienda agricola, altro esempio; ecc.) quel
qualcosa in più è un vero e proprio quid caratterizzante
e determinante. Per esse, cioè per le entità biotiche e per le entità
biotiche-abiotiche, possiamo anche trovare e studiare tutte le loro parti
costitutive e tutte le loro relazioni (e magari anche con raffinata ed evoluta
tecnologia). Ma se poi non vi aggiungiamo il quid in più, a completare il tutto, abbiamo fatto male, anzi
malissimo. I conti, prima o poi, non torneranno, e specialmente nel lungo
periodo. Mentre, sempre riguardo ad esse, possiamo anche basarci solo e
direttamente sul loro quid in più. E
avremo fatto bene, anzi benissimo.
Per le entità abiotiche, invece, (cemento, asfalto, acciaio;
pilastri, pali, palazzi, ponti, ecc.),
possiamo anche trascurare quel loro qualcosa
in più (che comunque esiste) e limitarci alla sola somma delle loro parti
costitutive. Avremo fatto bene ugualmente.
Ma cos’è tutto, o
il tutto, o un tutto? È ciò che ogni
volta la mente (della singola persona, notare bene) vuol conoscere e/o vuole
gestire. Può trattarsi del corpo umano.
Può trattarsi di un albero. Può
trattarsi di un animale. Può
trattarsi di un microorganismo. Così
come può trattarsi di un gruppo di
persone, o di una folla, o di un popolo, o di una società; di un filare di
alberi, di un bosco, di una coltivazione; di uno stormo, di uno sciame, di un branco;
ecc. Cosi come può trattarsi di una città,
di una azienda, di un territorio; di un ecosistema, di un paesaggio;
di un Paese; del Mondo, dell’Universo;
Così come può trattarsi del Web,
della Costituzione, dell’ordinamento giuridico, della cultura di un popolo, del lavoro, del mercato, della Storia, ecc. ecc. ecc. Dipende da chi siamo (medico,
veterinario, agronomo, geologo, astronomo, fisico, chimico, matematico, filosofo, sociologo, avvocato, magistrato, politico, ecc.) e da cosa dobbiamo conoscere
e da cosa dobbiamo fare.
Dunque, nella Scienza e nei suoi vari settori, nella Tecnica
e nei suoi vari settori, nelle Professioni e nei suoi vari esercizi,
nell’Economia e nelle sue varie scuole, nel Diritto e nelle sue varie
interpretazioni, ecc. gli aspetti olistici (dichiarati e/o agiti) sono
declinazioni specifiche e circostanziate del principio generale “il tutto è maggiore della somma delle parti
di cui è composto” e che richiedono, come abbiamo visto, un particolare modus operandi
(intuitivo-sintetico-deduttivo-euristico).
Gli olismi particolari
(olismo epistemologico, olismo semantico, olismo giuridico, olismo sociologico,
olismo biologico, olismo ecologico, olismo agronomico, olismo medico, olismo
comunicativo, ecc.) altro non sono che declinazioni ed applicazioni particolari
del principio generale “il tutto è
maggiore della somma delle parti di cui è composto” e sempre secondo il
particolare modus operandi di tipo intuitivo-sintetico-deduttivo-euristico.
Bene. Si conclude così questo primo post della nuova Rubrica
di Approfondimento, che è stato dedicato ad alcuni aspetti generali dell’Olismo,
in funzione di esigenze segnalatemi da alcuni di voi lettori. Aspetti generali fondamentali,
da non dimenticare mai, anche per comprendere il resto della Rubrica che verrà.
E tutti i lettori, anche nuovi, possono sempre ed eventualmente segnalarne
altre di esigenze. Vedrò di soddisfarle tutte! Contatti: lucaf73x@gmail.com , fortunato.luca73@libero.it , WhatsApp 389.4238195.
Ciao a Tutti, e a presto. Luca Fortunato
(Matera)
P.S. 1 Soddisfo la curiosità di un lettore: gli olisti veri
(come me e alla luce del sole come me) che attualmente conosco personalmente –
grazie a questo blog, ai miei libri e al mio lavoro - e con i quali mi sento e
mi confronto spesso e volentieri, sono quasi tutti all’estero ma qualcuno è
anche qui in Italia (del Nord), sono complessivamente equamente divisi tra
uomini e donne, sono quasi tutti miei coetanei (qualcuno è più giovane) e sono
così divisi per tipologia lavorativo-professionale: 5 medici, 3 biologi, 1
matematico, 1 fisico, 2 chimici, 1 geologo, 2 sociologi, 1 giurista, 2
psicologi, 3 agricoltori, 1 industriale, 1 politico, 1 filosofo, 6 artisti. Non
male, vero?
P.S. 2 Il prossimo approfondimento sarà dedicato ai rapporti esistenti,
in Società, tra l’Olismo e gli altri paradigmi cioè il Riduzionismo (“il tutto
è uguale, riducibile, alla somma delle parti di cui è composto”) e lo
pseudo-olismo (subdola manipolazione riduzionistica, solo travestita di olismo,
di: multidisciplinarità, interdisciplinarità, multidimensionalità, 360°, contesto,
integrazione, lavoro collettivo, ecc.).
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