Mission del Blog: esprimere libere opinioni su fatti di cronaca ritenuti significativi circa la Sfida, in corso da tempo, tra i Paradigmi dominanti del Nostro Tempo: da una parte, il Riduzionismo (il Tutto è uguale, riducibile, alla somma e alle relazioni delle parti di cui è composto), dall’altra l’Olismo (il Tutto è maggiore della somma e delle relazioni delle parti di cui è composto). Il Riduzionismo, paradigma analitico, razionale, algoritmico, induttivo, lineare. L’Olismo, paradigma sintetico, intuitivo, euristico, deduttivo, non-lineare. Con tutte le conseguenze (teoriche, filosofiche, gnoseologiche, epistemologiche, metodologiche, pratiche, lavorative, quotidiane) che ne conseguono …. (e ne devono conseguire …. legittimamente e liberamente ….. per il progresso della Società …..)

martedì 12 febbraio 2019

Approfondimento - 4


Post 274 

Approfondimento – 4 

Continuando la rubrica in funzione delle esigenze d’approfondimento di alcuni di voi lettori: 

I due modi (circolari ed integrati) secondo cui procedono la Scienza e la Tecnica contemporanee  (e in tutti i loro settori e a tutti i loro livelli) possono essere così schematizzati: 

Modo A:  la Teoria (il lavoro dei teorici) – momento 1 – fornisce libere intuizioni, ipotesi, spiegazioni, teorie, previsioni, ecc. che poi la Sperimentazione (il lavoro degli sperimentalisti) – momento 2 – convalida o meno secondo il criterio funziona/non funziona.

Modo B: la Sperimentazione (il lavoro degli sperimentalisti) – momento 1 – fornisce dati (visivi, strumentali, ecc.) e fornisce eventualmente anche leggi sperimentali (regolarità nei dati) che poi la Teoria (il lavoro dei teorici) – momento 2 - spiega e coordina-sistematizza in teorie più generali.  

Sebbene entrambi i modi presentino tanto punti di forza quanto punti di debolezza, vi è un aspetto particolarmente critico in merito al modo B che merita una certa attenzione. In realtà, più che un aspetto critico relativamente al modo B in sé, è particolarmente critico ciò che una parte della Società fa in merito ad alcuni risultati ottenuti nel momento 1 del modo B. Vale a dire:
ottenuta una legge sperimentale, o più leggi sperimentali, la si utilizza, tal quale! O le si utilizzano, tal quali! Direttamente! Cioè si passa a compiere scelte, a prendere decisioni, a progettare interventi e ad eseguirli (a livello aziendale, a livello industriale, a livello dei servizi, a livello di esercizio professionale, a livello normativo, ecc.), direttamente! In funzione delle sole leggi sperimentali! Senza, cioè, aspettare la loro sistematizzazione in una teoria più generale (momento 2 del modo B)! Senza cioè aspettare che il ciclo di Conoscenza e di coordinamento delle conoscenze si completi! Quello che, infatti, deve essere applicato (nelle aziende, nell’industrie, nei servizi, nelle professioni, ecc.) sono le teorie del momento 2 del modo B. E non le leggi sperimentali del momento 1 del modo B!
La cosa è grave. È molto grave. Molti, moltissimi risvolti negativi di tipo ecologico, sanitario, economico, sociale, ecc. sono dovuti proprio a questo!
Certo, alcuni lo fanno in malafede, per tagliar corto. Spacciando - specialmente al grande pubblico - le leggi sperimentali come Scienza compiuta.
Ma molti lo fanno anche in buona fede. In ogni caso, anche in queste cose, essenziale è il paradigma dell’Olismo perché – per sua natura - non fermerebbe mai il ciclo conoscitivo al momento 1 in seno al modo B (così come al momento 1 in seno al modo A, ovviamente!). Il Riduzionismo, invece, così come lo pseudo-olismo, si prestano – per loro natura – a fermate del genere, a incompletezze del genere, a scorciatoie del genere.
D’altra parte, i corretti e interi modi di procedere della Scienza e della Tecnica di Oggi, evidenziano anche la corretta e necessaria dimensione collettiva del lavoro scientifico e tecnico secondo i reali ruoli di teorico e di sperimentalista (e non secondo altri ruoli appositamente fabbricati!). 
In barba, dunque, alle enfasi in merito a multidisciplinarità, interdisciplinarità, multidimensionalità e cose simili, in barba alle enfasi sul lavoro di gruppo, anche ricordando che l’Olismo (conoscenza olistica e fare olistico) viene assicurato dall’intuizione, correttamente intesa come ebbe a descriverla, per esempio, Bertrand Russell in occasione del commento al pensiero di Henri Bergson: “La caratteristica dell’intuizione e che essa non divide il mondo in cose separate, come fa l’intelletto. E benché Bergson non usi queste parole, potremmo definirla sintetica piuttosto che analitica. In essa c’è una molteplicità.” E l’intuizione è atto della singola mente umana, della singola persona. Non del gruppo, della squadra, o meglio del mucchio.
Ed anche in barba ai titoli e ai titolati della Ricerca “ufficiale” (la vera Scienza è libera – in Italia anche per Costituzione - e si avvale e può avvalersi – come anche dimostrato dalla Storia – e specialmente nei suoi momenti teorici - della libera mente scientifica di chiunque; del resto, la Ricerca “ufficiale” va perdendo sempre di più i suoi titolati, sempre più ripiegati a fare altro: burocrazia, insegnamento non universitario, libera professione, commercio, ecc. Tutte cose ottime, importantissime e nobilissime. Ma non certo per via di ripiego …).   

Arrivederci dunque al prossimo post d’approfondimento che - sempre per venire incontro alle esigenze di alcuni di voi lettori – tratterà del seguente argomento (e già ovviamente presente in questo blog): l’olistica scienza goethiana.
Ciao a Tutti e come sempre, ad maiora!  Luca Fortunato (Matera). lucaf73x@gmail.com ; fortunato.luca73@libero.it ; WhatsApp 389.4238195


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