Post n. 15:
Intermezzo funzionale
– 2
Ieri ho finito di
leggere un interessantissimo e utilissimo libro grazie al quale ho appreso
nuove cose ma ho trovato anche conferma di tanti mie cavalli di battaglia. Il
libro si intitola “Quando i numeri ingannano – Imparare a vivere con l’incertezza”
di Gerd Gigerenzer, scienziato cognitivo, psicologo, dell’Istituto Max Planck
di Berlino ed edito da Cortina. Il libro – che consiglio davvero a tutti – mette in luce un problema enorme: medici,
avvocati, politici, professionisti, amministratori pubblici, comuni cittadini
usano, citano, manipolano, portano a prova dati statistici senza avere le
giuste competenze per valutarli criticamente. Presentati come “oggettivi” e “certi”,
in realtà di quei dati statistici se ne ignora o se ne dimentica – da parte
di comuni cittadini ma anche da parte di addetti ai lavori ed è qui il vero
guaio - l’origine o meglio la natura dell’origine e dunque il significato o
meglio il vero significato. La maggior parte delle persone, non riuscendo a
staccarsi dal bisogno ossessivo di certezze e di avere certezze – così caratteristico
della cultura occidentale – guardano a tutto ed anche ai dati statistici in
modo distorto cioè “certo”, “oggettivo”, “vero”, “determinato”, “preciso” ecc. arrivando-
come evidenzia il libro – all’”illusione di sapere”. E arrivando a prendere decisioni
sbagliate. Che, come ben evidenzia il libro, soprattutto in certi ambiti della
Società come l’ambito medico e l’ambito giuridico possono avere conseguenze
gravi. Tutto ciò perché la maggior parte delle persone (cittadini e professionisti e ad ogni livello)
non è attrezzata ad affrontare l’incertezza, il probabile, il ragionamento
probabilistico, le previsioni probabilistiche, il relativo ecc. Vere essenze
dei dati statistici perché vere essenze della Realtà. Del resto, ho sempre
pensato e ho sempre sostenuto – per studi uniti ad esperienze ma soprattutto al
buon senso - che la Statistica e i suoi dati sono neutri e neutrali. Tutto
dipende da come li si usa, da come li si contestualizza, da come li si
interpreta. Ed il libro conferma proprio questo. E per quanto riguarda specificatamente
la mission di questo blog, vedo - ancora una volta - l’Olismo essere più saggio e più attrezzato
e più pronto e più avanti del Riduzionismo. Alle prossime cronache. Luca
Fortunato. lucaf73x@gmail.com
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