Mission del Blog: esprimere libere opinioni su fatti di cronaca ritenuti significativi circa la Sfida, in corso da tempo, tra i Paradigmi dominanti del Nostro Tempo: da una parte, il Riduzionismo (il Tutto è uguale, riducibile, alla somma e alle relazioni delle parti di cui è composto), dall’altra l’Olismo (il Tutto è maggiore della somma e delle relazioni delle parti di cui è composto). Il Riduzionismo, paradigma analitico, razionale, algoritmico, induttivo, lineare. L’Olismo, paradigma sintetico, intuitivo, euristico, deduttivo, non-lineare. Con tutte le conseguenze (teoriche, filosofiche, gnoseologiche, epistemologiche, metodologiche, pratiche, lavorative, quotidiane) che ne conseguono …. (e ne devono conseguire …. legittimamente e liberamente ….. per il progresso della Società …..)

mercoledì 25 novembre 2015

Albert Einstein e 100 anni di rivoluzione ... (anche olistica)



Post n. 24:  
Albert Einstein e 100 anni di rivoluzione …  (anche olistica)
Esattamente 100 anni fa, nel mese di Novembre del 1915, Albert Einstein presentava ufficialmente all’Accademia di Prussia i suoi lavori comprensivi di E=mc2 (del 1905) forse l’equazione più famosa nella Storia della Scienza ed anche della Cultura e dell’immaginario collettivo. Einstein, tuttavia, non è stato il primo nella Storia della Scienza - e in particolare della Fisica e in particolare della Fisica teorica - ad aver posto in relazione la massa con l’energia. Ma nella sua articolata genialità che è stata articolata in diversi e vari fattori vi sono stati aspetti inediti ed attuati per la prima volta in merito tanto allo specifico tema massa-energia quanto più in generale al modo di fare Scienza. Tra questi aspetti  sono da notare - per la mission di questo blog  ed a favore della mission di questo blog che è, a sua volta, a favore dell’Olismo - i seguenti: Einstein è stato il primo a presentare la relazione tra massa ed energia come parte di una teoria molto più grande e molto più vasta; è stato il primo, inoltre, a trovare per via deduttiva, puramente deduttiva, teorico-deduttiva, partendo dalle premesse della sua teoria - e con sole carta e matita - la famosa equazione E=mc2, sicuramente una delle fondamentali leggi della Natura. E forse anche l’essenza stessa della Natura. Ad ogni modo, il tutto è nato ancor prima come intuizione ed immaginazione della realtà fisica del Mondo che il grande Albert Einstein ha avuto sin da bambino e continuamente negli anni successivi e continuamente per tutta la vita. Corroborandole, in seguito, con gli studi e con la matematica. E traducendo, quindi, in equazioni un’immagine intuitiva della Natura. La Matematica cioè come linguaggio e mezzo successivo di traduzione di iniziali e libere creazioni della sua mente, della mente umana – come lo stesso Einstein ha tenuto a sottolineare in diverse occasioni. Libere creazioni intuitive ed immaginative che si sono trovate ad essere giuste, si sono trovate a funzionare. E’ il bellissimo mistero ed anche il modus operandi di rischiare tentativi di conoscenza che avvolge e caratterizza la vera Scienza. Mistero e modus operandi che probabilmente rimarranno tali. Ad ogni modo, potranno rappresentare un problema da risolvere per i filosofi ma per gli scienziati (teorici e sperimentali) e per i tecnologi e per i tecnici e per i professionisti e per i cittadini essi funzionano. Ed è più che sufficiente. Ed è più che sufficiente per affidarsi ad essi. Tant’è che dopo Einstein si è messo in discussione il metodo scientifico (al singolare) arrivando a parlare - realisticamente - di metodi scientifici (al plurale). E si è compreso definitivamente che la Scienza (e più in generale la Conoscenza) procede – consciamente o inconsciamente -  dalla mente dell’uomo (percezione, intuizione, immaginazione, logica) alla realtà esterna. Procede dall’uomo alla Natura, dalla teoria ai fatti, dalla teoria alle misure, dalla teoria agli esperimenti, dalla teoria all’osservazione (si osserva quel che si conosce, si osserva quel che si vuol trovare, si osserva quel che si pensa di trovare). E non il contrario, come si era sempre creduto o si era sempre fatto. Non esiste oggettività se non nel senso di constatare l’eventuale funzionamento - nella realtà - di quel che si ha in testa. Ma di tutta questa enorme rivoluzione (anche se da parte di molti non ancora assimilata o che non vuole essere assimilata) c’è da notare un aspetto troppo spesso trascurato ma importantissimo: chiunque - se tipo intuitivo (vedi Psicologia) - addetto ai lavori o non addetto ai lavori può intuire ed immaginare in modo giusto, azzeccato, aspetti della Natura o della Società o del Mondo. Chiunque intuitivo. Sia esso specialista o generalista. Addetto ai lavori e non. Bambino, giovane, anziano. I fisici poi ne sanno dare e ne devono dare – in tempi brevi o in tempi lunghi - compiuta spiegazione e dimostrazione. O permettere ad altri fisici di darne compiuta spiegazione e dimostrazione. Così i chimici, i biologi, i medici, gli agronomi, i geologi ecc. E per altri versi i sociologi, gli storici, gli antropologi, i giuristi ecc. E chiunque intuitivo può capire, può intuire, nel significato reale (energia e massa sono la stessa cosa, il tempo non esiste se non come quarta dimensione dello spazio, lo spazio è curvo, gli oggetti cadono a terra perché la Terra curva lo spazio ecc.) e nelle implicazioni reali (quotidiane, professionali, lavorative ecc.) la Teoria della Relatività (sia ristretta, sia generale). Non occorre essere un fisico o meglio un fisico-matematico. Occorre esserlo per capire la Teoria della Relatività nei suoi formalismi matematici e nelle sue implicazioni formali. Ma è un’altra cosa. Ad ogni modo, la materia prima da cui partire non possono non essere le intuizioni e le immaginazioni. Questo se si vuole -come prescritto dal paradigma dell’Olismo - partire dall’intero per giungere, poi, alle sue parti costitutive e alle relazioni delle sue parti costitutive e alle relazioni di esso con il contesto. Il Riduzionismo crede, invece, che sia valido o addirittura equivalente procedere al contrario e quindi arrivare a costruire l’intero per sintesi di natura induttiva, sommatoria, aggregatrice, ricostruttiva. Quanto allo pseudo-olismo (multidisciplinarità e basta, interdisciplinarità in sé, a 360° come girotondo e balletto, sinergia giusto per dire ecc. ecc. ecc.) siamo a livello politico in senso negativo, solo a livello politico in senso negativo. Ad ogni modo, Il Riduzionismo si è sbagliato e si sbaglia. Non si è reso conto e non si rende conto che analizzando (per poi assemblare i dati analitici) non troverà mai il quid dell’intero di natura emergente, il quid emergente dalle parti dell’intero ma che rispetto ad esse è in più. Quid che può essere colto solo direttamente cioè percependo intuitivamente, sinteticamente e inizialmente l’intero (sia esso, volta per volta, un oggetto, un organismo, un sistema o il Mondo o l’Universo). Per poi immaginarlo nelle relazioni tra le sue parti e il quid e il contesto. Pervenendo così ad una realistica probabilità di sintonizzarsi con la realtà delle cose (Olismo) e non ad una pseudo-conoscenza per habitus mentale convenzionale e che sembra funzionare per lo stesso motivo di habitus mentale convenzionale (Riduzionismo). Anche di questo, anche di tutto questo, Einstein è stato se non proprio un iniziatore un grande corroboratore. Ed è anche sotto questo aspetto che oggi, nel mio piccolo, nel centenario della presentazione dei suoi lavori, mi è piaciuto rendergli omaggio. Ciao e alle prossime. Luca Fortunato. lucaf73x@gmail.com   
 

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