Mission del Blog: esprimere libere opinioni su fatti di cronaca ritenuti significativi circa la Sfida, in corso da tempo, tra i Paradigmi dominanti del Nostro Tempo: da una parte, il Riduzionismo (il Tutto è uguale, riducibile, alla somma e alle relazioni delle parti di cui è composto), dall’altra l’Olismo (il Tutto è maggiore della somma e delle relazioni delle parti di cui è composto). Il Riduzionismo, paradigma analitico, razionale, algoritmico, induttivo, lineare. L’Olismo, paradigma sintetico, intuitivo, euristico, deduttivo, non-lineare. Con tutte le conseguenze (teoriche, filosofiche, gnoseologiche, epistemologiche, metodologiche, pratiche, lavorative, quotidiane) che ne conseguono …. (e ne devono conseguire …. legittimamente e liberamente ….. per il progresso della Società …..)

martedì 17 ottobre 2017

L'Olismo nelle Scienze Agrarie - 6



Post 181 
L’Olismo nelle Scienze Agrarie – 6

..... continuando la serie (vedi):

la soluzione, almeno attualmente, considerando  tanto gli aspetti teorici quanto le diverse esperienze nel Mondo, sembra essere l’Agroecologia (N.B. che è alternativa tanto all’agricoltura integrata quanto a quella biologica). Ma attenzione. In realtà vi sono due tipi di Agroecologia: una pseudo che ammette comunque l’uso di OGM e l’uso di sostanze chimiche di sintesi (fertilizzanti minerali, fitofarmaci ecc.) ed una vera che, ovviamente, li rifiuta. Ed è questa seconda, quella vera, che consiglio ai lettori di questo blog in quanto è - consapevolmente o inconsapevolmente - una forma di Agricoltura olistica. Consiglio, specificatamente, la lettura dei libri dell’agronomo di origine cilena Miguel Altieri, docente universitario di Agroecologia negli U.S.A. Nei quali troverete anche quanto riporto qui di seguito, aspetti più che essenziali, tanto a livello tecnico quanto per la correttezza d’informazione quanto ancora per l’efficacia e l’efficienza del fare. Buona lettura. E a presto. E ad maiora! Luca Fortunato

[….] Altri (CGIAR 2012; Montpellier Panel 2012) hanno cercato di cooptare l’agroecologia affermando che essa non è che un’opzione che può essere praticata insieme ad altri approcci, come colture transgeniche, agricoltura di tutela delle risorse naturali, microdosaggio di fertilizzanti e diserbanti, nonché la gestione integrata delle specie dannose. Naturalmente in questo modo il termine agro-ecologia verrebbe reso insignificante, come pure l’agricoltura sostenibile, un concetto che si ritroverebbe svuotato di significato e completamente separato dalla realtà degli agricoltori e dalla politica alimentare ed ambientale. Come scienza, però, l’agroecologia fornisce la base produttiva agricola per quei movimenti politici rurali che promuovono la sovranità alimentare e affrontano le cause profonde che perpetuano la fame nel mondo, e pertanto è una disciplina che difficilmente può essere fatta propria dalle istituzioni convenzionali.
L’agroecologia non ha bisogno di essere combinata con altri approcci. Essa si è sempre dimostrata in grado di aumentare la produttività in maniera sostenibile senza bisogno di ibridi e input agrochimici esterni, e ha più potenziale nella lotta contro la fame rispetto ad altri approcci, soprattutto in periodi di incertezza economica e climatica, che in molte zone stanno ormai diventando comuni  […..]

[….] Sistemi di agricoltura biologica gestiti come monocolture che sono a loro volta dipendenti da input esterni di tipo biologico non sono basati su principi agroecologici. Questo approccio, infatti, comporta una semplice sostituzione degli input, e segue sostanzialmente lo stesso paradigma dell’agricoltura convenzionale: superare il fattore limitante, anche se con un diverso tipo di input. Molti di questi input alternativi hanno subito un processo di mercificazione, e quindi gli agricoltori rimangono dipendenti dai fornitori, siano essi cooperative o imprese commerciali) [….]


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