Mission del Blog: esprimere libere opinioni su fatti di cronaca ritenuti significativi circa la Sfida, in corso da tempo, tra i Paradigmi dominanti del Nostro Tempo: da una parte, il Riduzionismo (il Tutto è uguale, riducibile, alla somma e alle relazioni delle parti di cui è composto), dall’altra l’Olismo (il Tutto è maggiore della somma e delle relazioni delle parti di cui è composto). Il Riduzionismo, paradigma analitico, razionale, algoritmico, induttivo, lineare. L’Olismo, paradigma sintetico, intuitivo, euristico, deduttivo, non-lineare. Con tutte le conseguenze (teoriche, filosofiche, gnoseologiche, epistemologiche, metodologiche, pratiche, lavorative, quotidiane) che ne conseguono …. (e ne devono conseguire …. legittimamente e liberamente ….. per il progresso della Società …..)

domenica 3 settembre 2017

Auguri olistici



Post 149
Auguri olistici

Quanto segue è talmente importante sul piano generale, culturale, teorico, pratico ecc. che non potevo non offrirlo (con solo qualche cancellatura per la privacy) a tutti i lettori di questo blog. Buona (e lunga) lettura.

Lettera:

Gentilissimi [….] ,
vi ringrazio vivamente per la vostra proposta, anche se è molto, molto tardiva. E la tardività della vostra proposta, che avrà anche le sue ragioni, si scontra, purtroppo, oggettivamente, senza nulla di personale, oltre che con la serietà del fenomeno che, nel frattempo, si è accentuata (come era facile prevedere senza iniziare ad applicare quanto allora proponevo, senza avermi contattato, allora, non ora) anche con la mia attuale e personale situazione, anche se quest’ultima per me è positiva. Mi spiego:
dall’inizio di questo 2017, sia per motivi di lavoro (fortunatamente ho diversi incarichi in corso in altri settori dell’Agraria), sia per motivi di auto-editoria (ho il mio secondo libro in uscita per dicembre e nel quale c’è comunque quanto vi interessa), sia per motivi famigliari (fortunatamente ho un bel progetto da realizzare), il mio tempo materiale è praticamente tutto pieno. Pertanto, fino a quando nuovi spazi di tempo libero non ritorneranno nelle mie giornate, cosa che certamente non avverrà prima di 2 anni da oggi, sono costretto a chiedervi di scegliere tra quanto segue, ricordando comunque che rispettando il diritto d’autore, citandomi quindi, chiunque può utilizzare quanto da me ideato, detto, scritto e prodotto e quanto ideerò, dirò, scriverò e produrrò:
o di risentirci, di aggiornarci, tra un paio d’anni (casomai la vostra esigenza sarà rimasta, cosa molto improbabile);
o di lasciar perdere, con il semplice silenzio che ascolterò, quella che avrebbe potuto essere una collaborazione diretta con me (se solo vi foste attivati prima. Mi dispiace dirlo, mi dispiace per voi, ma è la realtà);
o di [….]
Nell’attesa, dunque, della vostra scelta (rinuncia con silenzio oppure aggiornamento a  fine 2019 oppure [...]) porgo distinti saluti, lasciandovi con un approfondimento in PDF in allegato.  Matera, 02/09/2017      
Luca Fortunato
dottore in Scienze Agrarie, olista, cittadino.

Allegato:

sono un teorico vale a dire che, nell’ambito dell’Agraria e al di là del mio lavoro in senso stretto, liberamente e legittimamente fornisco intuizioni, idee, ipotesi, teorie, formule matematiche, modelli, protocolli, tendenze probabilistiche, metodiche e tecniche da sperimentare e/o spiego teoricamente osservazioni, dati, misure, informazioni e fatti sperimentali. Per lavorare, materialmente mi bastano solo dei fogli di carta e delle penne e delle matite. Faccio tutto nella mia testa. Non ho bisogno di un laboratorio o di tecnologie (che non siano il semplice computer per scrivere, la calcolatrice tascabile ed il binocolo al collo) come, invece, necessitano gli sperimentalisti che, nell’ambito dell’Agraria, effettuano misure, monitoraggi, rilievi, campionamenti, analisi, calcoli statistici, sperimentazioni (in laboratorio o in campo), progettazione, realizzazione e collaudo di macchine, impianti, strumenti vari. I miei arnesi, di teorico, sono l’intuizione, l’immaginazione, la visione d’insieme, l’euristica, la deduzione, la logica, l’astrazione, la matematica pura, la concettualizzazione, la correlazione, la schematizzazione. Tutti abbiamo questi arnesi mentali. Ma solo i teorici li hanno particolarmente sviluppati e solo i teorici li sanno usare per davvero. Come tutte le persone in generale, e come tutti i teorici in particolare, ho i miei pregi e i miei difetti, cose che azzecco e cose che sbaglio, i miei successi e i miei inciampi, risultati ed errori. Ma sono un teorico, per ciò che vi interessa, non altro. Ed anche se non materialmente, per lavorare ho bisogno anche e soprattutto di libertà, di serenità, di fiducia, di lealtà, di onestà intellettuale, di virtuosa solitudine o di pochissima e virtuosa compagnia.  
Ovviamente, la Teoria e la Sperimentazione, i teorici e gli sperimentalisti, sono facce diverse della stessa medaglia (la conoscenza): ci vogliono entrambe, ognuna indipendente ed autonoma, e in momenti diversi, ma poi devono essere messe in rapporto e in sinergia. Le decisioni (tecniche, economiche, sociali, politiche ecc.) non vanno mai prese in base alla sola teoria (cioè senza che essa sia stata opportunamente sperimentata e senza che essa sia risultata valida) né, però, d’altra parte, le decisioni vanno prese in base ai soli risultati sperimentali, fossero anche positivi (cioè senza che essi siano stati successivamente verificati a livello teorico e/o organizzati in una teoria. Risultati anche positivi potrebbero rivelarsi, nel tempo ad esempio, un’illusione. O essere gravemente confliggenti con altri aspetti, altro esempio). Chi deve rapportarle e metterle in sinergia, la Teoria e la Sperimentazione? La Politica.
Ed ancora: la Teoria senza Sperimentazione non potrà mai sapere se essa stessa è solo fantasia, appunto, o se è davvero scienza. Ma la Sperimentazione senza Teoria è un fare alla cieca che può portare, come spesso accade (e a voi sta accadendo) allo spreco di tempo e di denaro e al rischio e al pericolo di non risolvere i problemi. Paradossalmente. Perché, superficialmente, si tende ad associare al fare, ai muscoli, agli squadroni, ai grandi numeri di persone e di saperi, ai tempi stretti ecc. la possibilità di riuscita. Niente di più sbagliato nella Scienza e nella Tecnica. Le intuizioni (velocissime, immediate, istantanee) richiedono lunghi tempi di razionalizzazione. Ma le istanze razionali (dai tempi generalmente medi, normali …) non potranno mai arrivare a conoscere quello che si arriva a conoscere per intuizione. Ovviamente, quando si ha a che fare con casi e fenomeni complessi, la Teoria deve precedere la Sperimentazione (è la teoria che deve indicare cosa è da ricercare, da trovare, da sperimentare, da fare e cosa invece no), diversamente dai casi e fenomeni semplici o al massimo articolati dove la Teoria può precedere la Sperimentazione (come prima) oppure la Sperimentazione può precedere la Teoria (la sperimentazione fornisce dati, misure ecc. da spiegare in un certo modo per far nascere una teoria). Chi deve garantire queste direzioni di Conoscenza che la Storia della Scienza mostra essere quelle giuste? La Politica.
Ed ancora: ovviamente, sto parlando di teoria che è cosa molto più articolata e complessa di una semplice intuizione (magari riduzionistica) o ipotesi (magari riduzionistica) o idea (magari riduzionistica) ecc. Una teoria propriamente intesa è un insieme complesso ed olistico di osservazioni, fatti, intuizioni (olistiche), immaginazioni (olistiche), ipotesi, idee, deduzioni, previsioni, considerazioni ecc. coordinate, legate, e soprattutto matematizzate o matematizzabili. Chi deve richiamare queste fondamentali distinzioni? La Politica. 
Ed ancora: ovviamente, per i casi e i fenomeni complessi, i teorici e gli sperimentalisti devono muoversi all’interno del Paradigma dell’Olismo, diversamente dai casi e fenomeni semplici o articolati per i quali o ci si muove nell’Olismo o ci si muove nel Riduzionismo, la cosa è sempre buona. Chi deve garantire questo rispetto paradigmatico che la Storia della Scienza mostra essere la giusta via? La Politica.
Ed ancora: ovviamente, come è risaputo dalla Storia della Scienza, della Tecnica e della Tecnologia, i progressi (grandi o piccoli che siano) nella Scienza, nella Tecnica e nella Tecnologia, sono quasi sempre il frutto dell’intuizione e dell’immaginazione di una singola persona che, ovviamente, viene presa per matta e guastafeste (… salvo, dopo il successo, desiderare di trovarsela tra i propri amici ….). Chi ne deve gestire l’impatto? La Politica.
E ancora: ovviamente, nella Scienza e nella Tecnica, la democrazia, il principio democratico, la maggioranza non c’entrano un bel niente. Se una cosa viene sostenuta o fatta da tanti, da molti, non vuol dire un bel niente. Se altri pochi   sostengono altro o fanno altro, potrebbero essere questi nel giusto. Chi deve stabilirlo? La Sperimentazione (nel caso esista la Teoria) o la Teoria (nel caso esista la Sperimentazione). Il numero delle persone non c’entra. Anzi la Storia della Scienza e della Tecnica ci mostra e ci dimostra che quasi sempre i progressi si sono ottenuti grazie alla singola persona contro tutti. Così come nella Scienza e nella Tecnica (diversamente dai settori burocratici, amministrativi, finanziari ecc.) l’anzianità non c’entra un bel niente. Alcuni studenti universitari hanno intuizioni che molti anziani baroni sottovalutano o addirittura deridono salvo poi invidiarle per tutta la vita o che addirittura cercano di rubare! Alcuni tecnici laureati che svolgono la libera professione o altro hanno intuizioni che la maggior parte dei ricercatori ufficiali stipendiati non hanno mai avuto e probabilmente non avranno mai! Chi si deve far carico di queste verità? La Politica.
E dunque: possiamo girare la frittata quante volte vogliamo, ma siccome noi, tutti noi (teorici, sperimentalisti, olisti, riduzionisti, agronomi, medici, astronauti ecc.) siamo esseri umani (e non cani, gatti, lupi, volpi, vipere, conigli, topi ecc.) e siamo in Società (e non nella giungla, nella savana, nel mare ecc.), è sempre la Politica che è responsabile della Luce o del Buio. La buona Politica riesce ad illuminare anche le caverne. La cattiva Politica non riesce ad illuminare nemmeno casa sua.
Se una teoria non viene sperimentata la colpa non è della comunità scientifica e tecnica ma è della Politica che non sa parlare, di quella teoria, alla comunità scientifica e tecnica e ai cittadini tutti.
Se una sperimentazione non viene guidata da una teoria e/o completata da una teoria, la colpa non è della comunità scientifica e tecnica ma è della Politica che non sa parlare, di quelle necessità, alla comunità scientifica e tecnica e ai cittadini tutti.
Se il Riduzionismo fa finta di ignorare l’esistenza dell’Olismo la colpa non è della comunità scientifica e tecnica ma è della Politica che non ha il coraggio di biasimare la comunità scientifica e tecnica per il suo irresponsabile atteggiamento di diniego e non ha il coraggio di attivarsi per far sanzionare la stessa comunità scientifica e tecnica.
Se l’Olismo non nega il Riduzionismo ma semplicemente lo supera oggettivamente (come di fatto avviene: superamento oggettivo senza negazione) ma l’intera comunità scientifica e tecnica continua a rimanere una entità poco simpatica alla maggior parte della gente, la colpa non è della comunità scientifica e tecnica ma è della Politica che non sa comunicare, ai cittadini, anche quegli aspetti meno freddi e più nobili della comunità scientifica e tecnica.
Se i territori ma anche le singole città non riescono a riscattarsi nonostante abbiano tutto per riscattarsi, di chi è la colpa? Della Politica. Perché, badate bene, ho detto “riscattarsi” e non solamente risollevarsi o altri concetti morbidi. Riscattarsi vuol dire creare, su quel che si ha e si è sempre avuto ma non si sa e non si è saputo valorizzare, lavoro ed economia secondo una complessa e nobile strategia (dunque a lungo termine, lustro-decennio-ventennio) e non secondo una semplice tattica (dunque a breve termine, giorni-settimane-mesi-stagioni-qualche anno), da opportunisti straccioni.  
Se una metodica funziona meglio di altre ma si continua ad invidiarla, di chi è la colpa? Degli invidiosi? No di certo (ricordiamo che l’invidia è una vera e propria malattia e non semplicemente uno stato d’animo negativo o gelosia o altro. Dei malati occorre prendersene cura. Specialmente quando affetti da invidia-paradosso: ricchi, potenti, “sistemati” ecc. eppure invidiosi, invidiosi di ciò che non potranno mai avere o comprare: il talento artistico, il talento scientifico, il talento tecnico, il talento letterario; la creatività artistica, scientifica, tecnica, letteraria; l’originalità, l’autenticità, l’euristica ecc.; il dono dell’intuizione; il dono delle idee ecc; l’iniziativa pura, la spontaneità ecc; il lavoro ricevuto per merito, stima, e fiducia, il denaro davvero guadagnato; l’amore vero, che può essere solo uno nella vita, che non si può sostituire come si sostituiscono i pezzi di un motore, che ti ama e ti tiene come sei, con le tue forze e le tue debolezze, e che tu ami e tieni com’è, con le sue forze e le sue debolezze. E qui, sul vero amore, l’invidia degli invidiosi, soprattutto se collocati in alto, esplode! Fa il botto! Non c’è fidanzamento, matrimonio, prole, parentela, amante ecc. che possano tenere un’invidia del genere. Solo la medicina psichiatrica potrebbe, eventualmente, riuscirci …..).
E se poi la Stampa non fa il suo dovere cioè non riporta i fatti per intero, non riporta tutte le esistenze, non fa suonare tutte le campane ecc. ma ne riporta solo parti, particine, pezzi e pezzetti, quelli che magari convengono a quella parte della Politica che la influenza e la mantiene, allora siamo al patatrac!
Ma a pagarne le conseguenze saranno sempre gli agricoltori, gli operai, gli studenti, i lavoratori, gli imprenditori e tutti i cittadini in quanto tali. Non quelli in alto. Ma angeli laici, inesorabili e spietati, saranno, come sempre, solamente il Tempo (che non è la Storia) e la Storia (che non è solamente il Tempo).
Auguri (ne avete davvero bisogno …. Scusatemi la franchezza).
Luca Fortunato, Matera

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