Mission del Blog: esprimere libere opinioni su fatti di cronaca ritenuti significativi circa la Sfida, in corso da tempo, tra i Paradigmi dominanti del Nostro Tempo: da una parte, il Riduzionismo (il Tutto è uguale, riducibile, alla somma e alle relazioni delle parti di cui è composto), dall’altra l’Olismo (il Tutto è maggiore della somma e delle relazioni delle parti di cui è composto). Il Riduzionismo, paradigma analitico, razionale, algoritmico, induttivo, lineare. L’Olismo, paradigma sintetico, intuitivo, euristico, deduttivo, non-lineare. Con tutte le conseguenze (teoriche, filosofiche, gnoseologiche, epistemologiche, metodologiche, pratiche, lavorative, quotidiane) che ne conseguono …. (e ne devono conseguire …. legittimamente e liberamente ….. per il progresso della Società …..)

giovedì 28 settembre 2017

La (vera) Scienza: umanistica (e olistica)



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La (vera) Scienza: umanistica (e olistica)
 
[…] Tutta la scienza ha origine dai bisogni della vita. La scienza si divide in parti distinte secondo le particolari professioni, attitudini e capacità dei suoi cultori, ma ognuna di tali parti può conservare la sua piena validità solo in rapporto con il tutto, poiché solo mediante questo legame raggiunge i suoi scopi ed evita mostruosi sviluppi unilaterali. [….] Senza lasciarci sviare dalle nomenclature, cerchiamo ora di analizzare il processo della ricerca. La logica non produce nuove conoscenze. Ma allora, da dove vengono? Esse germinano sempre dall’osservazione, che può essere “esterna”, sensoriale, oppure “interna”, e allora riguarda le rappresentazioni. […] Il fondamento di ogni conoscenza dunque è l’intuizione,  che può riferirsi sia al sentito sensorialmente sia al rappresentato in modo puramente intuitivo, sia al potenzialmente intuitivo, concettuale ecc. [….] Ernst Mach (fisico, neuroscienziato, filosofo)

[…] La scienza rappresenta il tentativo di far corrispondere la varietà caotica della nostra esperienza sensibile a un sistema di pensiero logicamente uniforme. In questo sistema le singole esperienze vanno correlate alla struttura teorica in maniera tale che la coordinazione risultante sia unica e convincente. Le esperienze sensoriali sono solo il dato di partenza, ma la teoria che le interpreta è opera dell’uomo.  […] Albert Einstein (Nobel per la Fisica, 1921)

[…] Di solito lo sviluppo della scienza è visto come una sequenza di eventi di questo tipo: dapprima si osservano nuovi fenomeni, che vengono studiati con sistematicità; e dopo che è stata raccolta una quantità sufficiente di materiale sperimentale, i risultati suggeriscono i concetti grazie ai quali il materiale può essere interpretato. Alla fine, raccogliendo nuovi dati e affinando i concetti, può essere sviluppata una teoria che fornisca un’interpretazione soddisfacente dei fenomeni e una spiegazione di essi. Ma questa descrizione – per quanto plausibile possa sembrare – è vera soltanto a metà. In realtà, l’attenzione e l’intuito di coloro che cercano di interpretare i fenomeni svolgono un ruolo importantissimo nello sviluppo, e perciò lo sfondo filosofico da cui partono – consciamente o meno – ha un’influenza determinante sui risultati della loro attività. [….] Werner Heisenberg (Nobel per la Fisica, 1932)

P.S. Comprendiamo, dunque, fin troppo bene, perché la vera Scienza in un Paese come il Nostro (patria di furbacchioni, praticoni, riduzionisti, pseudo-olisti e umanisti solo di maniera) sia relegata ad eccezione di una regola ben diversa (scienza ragionieristica, scienza induttiva, scienza da impiegati, scienza burocratizzata, scienza abbandonata da dottori di ricerca ripiegati in altro, scienza da finanziamenti, scienza istituzionalizzata, scienza che deve anche convenire e non che deve solo funzionare, scienza che chiama pseudo-scienza quella vera, scienza truccata – negativamente emblematico lo scandalo dei “concorsi” all’Università di Firenze che in questi giorni riempie le cronache – scienza “ufficiale” ecc.). E che quando occorre attingervi, alla vera e rara Scienza, sebbene non sia cosa impossibile, è certamente cosa tremendamente difficile e complicata! Poveri coloro che ne hanno bisogno! Ora però, torniamo su, rileggiamo i Grandi, e viviamo bene. Ad maiora! Luca Fortunato

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