Mission del Blog: esprimere libere opinioni su fatti di cronaca ritenuti significativi circa la Sfida, in corso da tempo, tra i Paradigmi dominanti del Nostro Tempo: da una parte, il Riduzionismo (il Tutto è uguale, riducibile, alla somma e alle relazioni delle parti di cui è composto), dall’altra l’Olismo (il Tutto è maggiore della somma e delle relazioni delle parti di cui è composto). Il Riduzionismo, paradigma analitico, razionale, algoritmico, induttivo, lineare. L’Olismo, paradigma sintetico, intuitivo, euristico, deduttivo, non-lineare. Con tutte le conseguenze (teoriche, filosofiche, gnoseologiche, epistemologiche, metodologiche, pratiche, lavorative, quotidiane) che ne conseguono …. (e ne devono conseguire …. legittimamente e liberamente ….. per il progresso della Società …..)

lunedì 25 settembre 2017

Dalla mia Tesi di Laurea - 1



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Dalla mia Tesi di Laurea – 1

Dalla mia Tesi di Laurea (sperimentale), in Agronomia Generale, “Influenze delle acque reflue dei frantoi oleari sulla fertilità del terreno” - Corso di Laurea quinquennale in Scienze Agrarie (indirizzo: Produzione Vegetale; orientamento: Ecologico) – Facoltà di Agraria – Università degli Studi di Bari – Anno accademico 2003-2004:

Le attività umane urbane, agricole, agro-industriali e industriali, producono sempre più, e in modo sempre più differenziato, enormi quantità di rifiuti: rifiuti solidi e liquidi urbani, liquami, fanghi, sottoprodotti, reflui e scarti derivanti dalla produzione e trasformazione degli alimenti, rifiuti industriali ecc.
Di conseguenza, i problemi di natura ambientale, ecologica, gestionale, energetica ed economica sono sempre maggiori e sempre più complessi. Per la tutela dell’ambiente e della salute occorre, da un lato, evitare di disperdere (in modo disordinato ed indisciplinato) tutti questi materiali, dall’altro recuperare, almeno in parte, l’energia in essi contenuta e sostanze ed elementi ancora utilizzabili per diversi scopi e processi produttivi. Si tratta, quindi, di trovare modalità di smaltimento e di riciclaggio sempre più adeguate e razionali.
La filosofia: è meglio recuperare che distruggere; è meglio considerare tutti questi materiali non come rifiuti ma come risorse si addice particolarmente all’ecosistema agricolo industrializzato, quindi alla moderna agricoltura intensiva. Si tratta infatti di un sistema produttivo con elevati input chimi ed energetici che possono creare inquinamenti, un sistema il cui ciclo è “aperto”, ad elevato impatto ambientale, e quindi sempre meno sostenibile, nonché un sistema responsabile del progressivo impoverimento del contenuto di sostanza organica nei suoli.
Pertanto, il ritorno nei suoli di parte della sostanza organica asportata e di altri elementi nutritivi, mediante il riutilizzo di alcuni scarti del processo produttivo, renderebbe il ciclo quasi “chiuso” con vantaggi per l’equilibrio dell’ecosistema e la fertilità del terreno e vantaggi sotto il profilo energetico ed economico.  
Del resto, la moderna agricoltura deve, oltre che produrre, contribuire a disinquinare l’ambiente, disinquinandolo dalle sue stesse attività e da quelle di altri settori produttivi.
In tutto questo quadro generale, i sottoprodotti dei frantoi oleari (acque di vegetazione e sansa) meritano un posto particolare in quanto essi non presentano rischi e pericoli che caratterizzano, invece, altri materiali che possono contenere metalli pesanti, microorganismi patogeni, fitofarmaci ecc. Tuttavia alcuni costituenti delle acque di vegetazione e della sansa possono essere, potenzialmente, fonte di inquinamento e, quindi, meritano, attente valutazioni.
La Ricerca scientifica, in particolare quella agronomica, può e deve contribuire alla soluzione di questi problemi.
Luca Fortunato

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