Post n. 92:
Xylella e Potere
Per quanto riguarda la
mia Teoria Xylella e il suo destino in Società, le “regole del gioco” sono ben esemplificate
da tutti i post che sono seguiti al post di pubblicazione della Teoria il n. 84 (post successivi, dunque, n. 85, 86, 87, 88 e 90, che invito il lettore di oggi a tenere bene a mente). Post di
commento a reazioni avute. Prima di pubblicare la mia teoria e prima di
diffonderla anche come pdf a mezzo PEC ed e-mail, desideravo, mi auguravo, una
cosa: che essa potesse vivere e provocare reazioni (di qualunque tipo) ma al di
fuori dell’establishment (politici, vertici burocratici e vertici accademici,
in particolare). E senza - volutamente - coinvolgere la stampa, i giornali ecc.
I quali ovviamente, se vorranno, sui fatti (che già esistono: la Teoria c’è, è
pubblicata, è fruibile, sta girando tanto, io esisto, sono contattabile ecc.
ecc. e che esisteranno: si vedrà quali), cioè se riterranno tali fatti delle notizie (a loro insindacabile giudizio) saranno
i benvenuti. Notizie, ad ogni modo,
lo sono già, per tante persone ed appartenenti a diverse categorie della
Società. E, dunque, e comunque, bene. Anzi benissimo. Perché, da 16 giorni
ormai, sta avvenendo proprio questo. E’ avvenuto proprio questo. Un svolta dal
basso. Volevo
così. Sta andando così. Anzi, è già andata così. E, per di più, con reazioni
positive. Mi basta. Mi basta eccome. Sono realista. L’aver avuto l’inattesa
stima dei tanti che mi hanno appunto manifestato stima, mi basta. E mi
incoraggia a proseguire il mio lavoro teorico ed olistico anche su altri casi,
fenomeni ecc. e il mio lavoro di autore di libri ecc. e le altre cose della mia
vita (lavorativa e non) ecc. Quello che potrà avvenire d’ora in poi non mi
interessa. Nel senso che, fermo restando l’eventuale difesa del diritto
d’autore (con soggetti fuori dall’establishment o con soggetti
nell’establishment) e fermo restando che mi sta a cuore l’olivicoltura
salentina e l’intero Salento, io mi potrei rapportare riguardo alla mia Teoria
e al suo essere in Società solamente con soggetti rispettosi delle “regole del
gioco” richiamate e che, del resto, non ho certamente stabilito io ma che sono
emerse, emergono, per pura oggettività della questione. Ora, la probabilità che
soggetti fuori dall’establishment possano rispettare le regole del gioco è
abbastanza alta, è medio-alta. Si può fare, si potrebbe fare. Si può e si
potrebbe interloquire, collaborare, confrontarsi, organizzarsi ecc. Ha e
avrebbe senso. Benché essendo un teorico
il mio lavoro è fatto e compiuto, potrei comunque estenderlo per supervisionare
ed in parte anche ideare le sperimentazioni che eventualmente avverranno, che
si vuole che avvengano (e questo desiderio, mi dicono, già c’è) visto che è
altamente probabile che nel corso delle stesse sperimentazioni o nelle loro
ideazioni gli sperimentalisti possano
inciampare in significativi errori paradigmatici e che a un certo punto porterebbero
a dover ricominciare tutto da capo o porterebbero a sbagliare del tutto le
stesse sperimentazioni. È e sarebbe ragionevole, insomma. Fuori
dall’establishment. Certezza non vi è mai, ma il margine è ottimo. Quanto
invece all’eventualità di rapportarmi all’establishment, con l’establishment
(in conseguenza dell’eventuale invito da parte dello stesso establishment) non
ho alcuna riserva, pregiudizio, preconcetto ecc. Se non la ragionevole constatazione,
tenuta ben a mente e che terrei ben a mente in ogni circostanza, della reale
statistica in seno al Nostro Bel Paese: il 99% dei politici imbroglia, il 99%
dei vertici burocratici istituzionali è servo della politica, il 99% degli
accademici è dogmatico. Il che, appunto, vuol dire che mi potrebbero capitare
politici e dirigenti e accademici appartenenti all’1% virtuoso delle rispettive
categorie! Politici che non imbrogliano, dirigenti realmente autonomi,
accademici ragionevolmente possibilisti. Magari. Perché no? Mai dire mai!
Statisticamente improbabile ma realmente possibile. Questo per rispondere a chi
– negli ultimi 4 giorni in particolare - in modo assolutamente educato,
garbato, legittimo ed anche gradevole, devo dirlo – è stato probabilmente
mandato in avanscoperta dall’establishment per sondare la mia eventuale
predisposizione a interloquire, collaborare ecc. ecc. ecc. E perché no? Dove è
il problema?Caro Establishment, magari con un pizzico di spontaneità, di
spontaneismo, di freschezza e di informalità a precedere l’eventuale formalità,
mi dimostreresti che sei comunque sulla buona strada per il rispetto delle
richiamate e naturali regole, cosa che certamente mi farebbe almeno prendere in
considerazione il Tuo interessamento e quello che hai da propormi. Per poi
vedere, valutare ecc. Vi è stata, vi è, e vi sarà sempre una forte, fortissima
componente etica in tutta questa storia, Caro Establishment, Te ne si accorto?
Il contenuti scientifici non sono stati, non sono e non saranno mai in rapporto
alla sfera etica, influenzati dalla sfera etica, influenzabili dalla sfera
etica. Ma la loro esistenza in Società sì. La loro esistenza nelle menti e
nelle mani dei lettori e dei fruitori deve
essere etica. Dunque, Caro
Establishment, o entri nel gioco (con spontaneità, spontaneismo,
freschezza, rispetto delle regole
richiamate ecc. ecc.) o continuerai a fare lo spettatore del nuovo gioco
iniziato dalla mia Teoria (che è già avvenuto, avviene e continuerà ad avvenire
sotto il Tuo naso, che credevi essere buono. Credevi …). Ed un domani, se avrai
giocato correttamente dovrai rendere conto, alla gente, del Tuo nuovo e diverso
impegno (e sarebbe una cosa); se avrai giocato scorrettamente Ti dovrai presentare
davanti alla Legge, che è uguale per tutti (e sarebbe ben altra cosa); ma se,
invece, non avrai proprio giocato dovrai rendere conto, sempre alla gente, del
tuo rimanere a guardare che - aggiungendosi al tuo precedente gioco sballato in
funzione delle teorie riduzionistiche smentite dai relativi e conseguenti
rimedi non funzionanti, dal comportamento territoriale del fenomeno ecc. ecc.
ecc. – decreterebbe la Tua definitiva sconfitta. Se giochi, potresti subire uno
scacco. Se non giochi, subisci scacco matto. Ad maiora! E con tutta la trasparente disponibilità del Mondo. Luca Fortunato lucaf73x@gmail.com ; fortunato.luca73@libero.it
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