Post n. 91:
Anche d’Economia (agraria) e di Estimo
Riguardo ad
altri importanti ed attualissimi temi che tratto - sempre in modo olistico ed
inedito - nel mio primo libro (prossimo alle stampe in self-publishing), in
questi giorni ho trovato 2 vere e
proprie chicche, classiche ed
autorevoli, che tanto si sposano con le mie idee olistiche, che tanto si
oppongono - già si opponevano - al Riduzionismo, e che tanto bene possono fare
a chiunque visto che la loro valenza oltre ad essere specialistica, per addetti
ai lavori, è anche di tipo generale e culturale. Buona lettura. Un saluto. A
presto. Luca Fortunato. 1.[…] ”Vi è chi ritiene che la formazione
dei prezzi sia determinata solo dalla quantità dei prodotti che vengono
scambiati. La parte non mercantile della produzione agraria costituirebbe una
massa di beni priva di ogni influenza sulla formazione dei prezzi. […] Siamo
contrari a questa tesi. In realtà il mercato regola tutta la produzione, anche
quella che non è oggetto di transazioni commerciali, e la regola tutta allo
stesso modo, con un solo meccanismo economico” […] – Da: “Economia e Politica
agraria”, Autore: Mario Bandini, Editore: Edizioni Agricole (1962). 2.“L’Estimo è quella disciplina che
insegna ad esprimere motivati giudizi sul valore dei beni economici […]. Ma il
valore dei beni economici non è un attributo fisso e permanente di essi, non è
una loro intrinseca qualità. Il valore è un fatto dell’uomo e non una proprietà
oggettiva dei beni. Sicché per uno stesso bene economico, nel medesimo tempo e
luogo, non uno ma più valori possono essere determinati in relazione al fine,
motivo o ragione pratica della stima […] L’essenza logica di ogni valutazione è
l’atto sintetico dell’intelletto col quale si riconosce che due cose possono
sostituirsi l’una all’altra per un certo scopo, ossia per raggiungere un
determinato fine. Dal punto di vista logico valutare significa dunque esprimere
giudizi di equivalenza di due cose per un medesimo impiego. [..] E poiché uno
scopo determinato, concreto, non esiste se non per una data persona, in date
circostanze, deriva che l’equivalenza è relativa ad una data persona, in date
circostanze. [...] L’immanenza della
previsione in ogni stima risulta dalla natura stessa del giudizio di stima che,
come abbiamo detto, altro non è che un giudizio di equivalenza ipotetica tra
moneta ed oggetto stimato […] Il previsto prezzo o giudizio di stima è la previsione
intorno al prezzo di mercato realizzabile in un possibile scambio in
determinate circostanze, fra determinate persone; la sua natura è dunque
eminentemente probabilistica. […] – Da: “Teoria e Pratica delle Stime”, Autore:
Nino Famularo, Editore: UTET (1963).
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