Post n. 93:
La
Xylella ad Ostuni (vista dall’Olismo) - 1
La notizia è stata battuta qualche ora fa dall’ANSA: una pianta di ulivo "positiva" al test della presenza del batterio, con o senza sintomi di disseccamento rapido, è
stata riscontrata ad Ostuni (Brindisi) in una zona nei pressi di una stazione
di carburanti a circa 45 Km dal focolaio attualmente più a Nord. A ciò, risponde
Teoria Xylella: […] Quando, ad esempio, nel Salento leccese, dai primi momenti
del fenomeno CoDiRO (Complesso del Disseccamento Rapido dell’Olivo) a tutt’oggi,
centinaia, migliaia di alberi d’ulivo sono appunto rapidamente disseccati, essi
hanno rappresentato, e rappresentano tuttora, una bassa, una esigua, una
piccola percentuale dei milioni di alberi d’ulivo che costituiscono l’intero
agro-ecosistema uliveto del Salento leccese. Stessa cosa per la successiva “espansione”
a Nord del fenomeno (o meglio per la successiva manifestazione macroscopica
anche a Nord del fenomeno ….) e cioè con interessamento di alcuni territori
nelle Province di Brindisi e Taranto. Ed
è ragionevole supporre ed immaginare che anche una eventuale ed ancora
ulteriore “espansione” più a Nord dei territori brindisini e tarantini
attualmente “toccati” (dunque territori baresi, territori materani ecc.)
farà materializzare un quadro d’insieme serio ma non grave cioè con uguale
prevalenza degli ulivi sani rispetto agli ulivi disseccati o in disseccamento
(così come ogni anno accade, in Italia, per il quadro d’insieme influenzale di
noi umani ……). […] […] Sebbene in alcuni punti dell’intero agro-ecosistema salentino
vi erano, e vi sono tutt’ora, dei veri e propri cimiteri d’ulivi (numerosi alberi
completamente secchi) ed in altri ci si avviava, e probabilmente ci si avvia anche oggi, ad avere gli
stessi scenari, questi punti caldi, questi focolai erano, e lo sono tutt’ora,
dei punti appunto. Hanno sempre rappresentato, e rappresentano ancora, una
bassa percentuale (sia in termini di superfici in ettari, sia in termini di numero
di piante d’ulivo) dell’intero territorio coinvolto. Più numerose e più estese zone con ulivi sani, senza alcun sintomo e
segno di disseccamento, hanno sempre separato, e separano ancora oggi, hanno
sempre intervallato, ed intervallano ancora oggi, le zone colpite. Sono
sempre stati, e sono ancora oggi, diversi milioni gli ulivi sani, da Santa Maria di Leuca
ai confini a Nord della Terra di Salento, rispetto a qualche migliaio di ulivi colpiti
da disseccamento rapido. Diversi milioni a fronte di qualche migliaio […] […] Quanto all’espansione verso Nord del
fenomeno del disseccamento rapido, in realtà non si tratta di una espansione,
di un avanzamento, di contagio, di espansione territoriale del contagio, dell’insetto
vettore che si muove o che viene mosso (con i mezzi di trasporto, ad esempio)
ecc. Si tratta, invece, di un materializzarsi locale di quelle particolari
condizioni multifattoriali di stress (medio e soprattutto alto) per le piante d’ulivo.
Ed esse si materializzano in seguito, successivamente a quelle avutesi nelle
prime zone e nei primi tempi del fenomeno perché man mano che ci si sposta dal
Salento leccese gallipolino verso Nord Est, verso Nord e verso Nord Ovest il
clima si fa man mano più stabile nel suo complesso e l’habitus degli ulivi
diventa man mano più simile a quello degli ulivi delle altre zone della Puglia,
delle zone della Basilicata ecc. Sempre nel complesso. […] Da: Teoria Xylella, Autore: Luca
Fortunato, pubblicazione del 03/10/2016 su www.lucafortunato.blogspot.com
(post n. 84) e su www.lucafortunato.ilcannocchiale.it, invio pdf tramite PEC e
tramite E-mail a diversi soggetti potenzialmente interessati. Tutti i diritti
riservati (Legge 22 aprile 1941, n. 633 Protezione del diritto d’autore e di altri diritti
connessi al suo esercizio).
Continua nel successivo e sempre odierno post n. 94 ...
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