Post 385
Sintesi
– 18
Come da programma, vado
a pubblicare alcune Sintesi (questa di oggi e alcune delle prossime) in merito
all’Arte e specificatamente in merito agli aspetti paradigmatici in seno ad
essa. Nel Nuovo Libro, infatti, vi è anche questo tema. E per due motivi:
1.per una questione
biografica: per chi non lo sapesse o non se lo ricordasse, sono anche un
artista: pittore e musicista. Qui, oggi, parliamo di arte pittorica. Ecco una
piccola nota biografica in merito: ho iniziato a studiare e ad esercitare
sistematicamente l’arte pittorica astratta dal 1996. Dipingo su tela con colori
acrilici ed ho all’attivo la partecipazione a diverse mostre collettive in
Italia - Lecce, Roma, Bologna, Cortona (Arezzo), Milano - nonché una
partecipazione con foto delle mie opere in una mostra collettiva in Argentina a
Buenos Aires;
2.anche nell’Arte,
fondamentale è la questione paradigmatica (Olismo/Riduzionismo) e spesso con “sorprese”
da parte del grande pubblico! Vedrete. Leggerete.
Intanto, vi ripropongo
parte di quanto già scrissi in merito all’Arte pittorica e all’Olismo, dandovi appuntamento alla settimana prossima per il prosieguo
della Rubrica. E come sempre, ad maiora, amici, ad maiora! - Luca Fortunato (Matera).
Arte pittorica e Olismo
L’arte astratta, nello specifico la pittura astratta, è
complessa ma il discorso sulla sua natura paradigmatica è paradossalmente molto
semplice. Ovviamente, l’avrete già intuito, la pittura astratta è olistica. Il
motivo cercherò di spiegarlo qui di seguito:
se osserviamo un dipinto figurativo (un ritratto oppure un
paesaggio oppure una natura morta, ecc.) il suo significato (che è soggettivo
per ognuno di noi, positivo o negativo che sia) è dato da un mix di categorie
comprensibili e riconducibili alla normale esperienza quotidiana. La pittura
figurativa usa il “linguaggio” comune. La genialità dei pittori figurativi consiste
nelle tecniche, nelle proporzioni, nelle prospettive, negli equilibri visivi,
ecc. Ma il “linguaggio” è quello comune.
Se, al contrario, osserviamo un dipinto astratto (astrattismo
lirico come quello di Kandinsky, neoplasticismo come quello di
Mondrian, suprematismo come quello di Malevic, espressionismo
astratto - o “action painting” - come quello di Pollock, ecc.) il suo
significato (che è sempre soggettivo per ognuno di noi, positivo o negativo che
sia) è dato da un emergente quid che
se noi volessimo provare a tradurre, a spiegare, con le sole categorie
riconducibili alla normale esperienza quotidiana mai ci riusciremmo. La
genialità dei pittori astratti (o astrattisti, che dir si voglia) consiste
certamente nelle tecniche, nelle proporzioni, nelle prospettive, negli
equilibri visivi, ecc. ma non solo. Vi è anche la traduzione sulla tela di una
intuizione diversa, più profonda, quasi misteriosa.
La pittura astratta, dunque, è olistica perché essa va oltre
la somma, qualunque somma, di concetti e vocaboli che mai si possa trovare per
spiegarla. E proprio perché astratta (nelle forme e nei colori)
ma reale (fisicità, tangibilità, presenza e concretezza dell’opera
d’arte) essa ha qualcosa in più e non in meno - paradossalmente -
della pittura figurativa. Ed è anche questo in più a renderla olistica.
Mentre nella pittura figurativa vi è una interpretazione
creativa da parte dell’artista che interpreta la realtà visiva, comunque la
realtà visiva (persone, animali, piante, cielo, paesaggio, oggetti vari, ecc.)
nella pittura astratta vi è una creazione totale ed una creatività totale da
parte dell’artista (da non confondere con l’arbìtrio totale che quando presente
fa si che la tela dipinta in astratto non sia un’opera d’arte ma un’accozzaglia
di forme e colori).
Provate ad osservare le seguenti opere d’arte astratta, che
indico a titolo puramente esemplificativo ma molto significativo essendo stati
i loro autori i capiscuola all’interno dell’Astrattismo del Novecento, e ve ne
renderete conto (dotati della giusta predisposizione e sensibilità,
ovviamente). Anche osservarle su internet va bene (ma non è la stessa cosa che
osservarle dal vivo presso un museo o una galleria, ovviamente):
A)-“Accento in rosa” – olio su tela – 100,5 x 80,5 cm -
(1926) di Vassilij Kandinsky;
B)- “Fuoco nella sera” – olio su cartone – 33,8 x 33,4 cm –
(1929) di Paul Klee;
C)-“Composizione suprematista” – olio su tela – 88,5 x 71 cm
– (1916) di Kazimir Malevich;
D)-“Grande composizione A” – olio su tela – 91 x 91 cm – (1919-20)
di Piet Mondrian;
E)-“One: Number 31” – olio e altre tecniche - 2,7 x 5,31 m –
(1950) di Jackson Pollock.
L’Olismo si esprime anche attraverso meraviglie del genere!
Nessun commento:
Posta un commento