Post 382
Sintesi – 15
Scienza
SI, Scientismo NO
Abbiamo visto (precedenti
post 381, 380, 379, 378, ecc. ma, in pratica, anche tutti i precedenti post
sulla Pandemia!) come, in Società, in questo frangente, ed anche e soprattutto sui
media, ci sia scientismo (più che
scienza!). La cosa è ovviamente legata alla questione paradigmatica
Riduzionismo/Olismo, e specificatamente al Riduzionismo che facilita lo scientismo. A tal proposito, mi viene da
arricchire il blog con 2 testi molto significativi che, non a caso, sono
ritornati alla mia memoria proprio in questi giorni. Vi rendo partecipi. E alla
prossima. Luca Fortunato (Matera)
1.[….] La diffusione della concezione scientifica, opposta a quella teologica,
ha contribuito indiscutibilmente alla felicità. Il problema sta ormai entrando,
tuttavia, in una fase interamente nuova: innanzitutto perché la tecnica
scientifica sta diventando più importante nei suoi effetti della mentalità
scientifica; [….] una tecnica scientifica è nata dalla scienza teorica e la
tecnica scientifica non ha nulla del carattere sperimentale della teoria. La fisica
è stata rivoluzionata durante il secolo attuale per mezzo della relatività e
della teoria quantistica, ma tutte le invenzioni fondate sulla vecchia fisica
sono ancora ritenute soddisfacenti. [….] Così gli specialisti che adoperano la
tecnica scientifica, e ancor di più i governi e le grandi aziende che impiegano
gli specialisti, acquistano una mentalità ben diversa da quella degli
scienziati: una mentalità piena di un senso di potere illimitato, di certezza
arrogante e di piacere nella manipolazione anche del materiale umano. Questo è
l’esatto rovescio della mentalità scientifica [….] – Bertrand Russell (1872-1970 - filosofo, logico,
matematico, scrittore, attivista) in “Scienza e religione” (1935).
2.[….] In biologia la visione cartesiana degli organismi viventi come
macchine, costruite con parti separate, fornisce ancora la cornice concettuale
dominante. […] Trasportata dai successi del metodo riduzionistico, che sono
stati particolarmente notevoli in tempi recenti nel campo dell’ingegneria
genetica, la maggior parte dei biologi tende a credere che questo sia l’unico
approccio valido, e in conformità con tale convinzione ha organizzato la
ricerca biologica. Gli studenti non sono incoraggiati a sviluppare concetti integrativi,
e le istituzioni di ricerca convogliano i loro fondi quasi esclusivamente verso
la soluzione di problemi formulati all’interno della cornice concettuale cartesiana.
I fenomeni biologici che non possono essere spiegati in termini riduzionistici vengono
spesso considerati non meritevoli di investigazione scientifica. Di conseguenza
i biologi hanno sviluppato modi molto curiosi di occuparsi degli organismi
viventi. Come ha sottolineato il distino biologo ed ecologo umano René Dubos,
essi si trovano di solito a loro agio soprattutto quando la cosa che stanno
studiando non è più viva. […] I problemi che i biologi non sono in grado di
risolvere oggi, a quanto pare in conseguenza della ristrettezza e della
frammentazione del loro approccio, sembrano essere tutti connessi alla funzione
dei sistemi viventi come totalità e alle loro interazioni con il loro ambiente.
[….] – Fritjof Capra (1939 - , fisico, scienziato, scrittore) in “Il punto
di svolta” (1982).
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