Mission del Blog: esprimere libere opinioni su fatti di cronaca ritenuti significativi circa la Sfida, in corso da tempo, tra i Paradigmi dominanti del Nostro Tempo: da una parte, il Riduzionismo (il Tutto è uguale, riducibile, alla somma e alle relazioni delle parti di cui è composto), dall’altra l’Olismo (il Tutto è maggiore della somma e delle relazioni delle parti di cui è composto). Il Riduzionismo, paradigma analitico, razionale, algoritmico, induttivo, lineare. L’Olismo, paradigma sintetico, intuitivo, euristico, deduttivo, non-lineare. Con tutte le conseguenze (teoriche, filosofiche, gnoseologiche, epistemologiche, metodologiche, pratiche, lavorative, quotidiane) che ne conseguono …. (e ne devono conseguire …. legittimamente e liberamente ….. per il progresso della Società …..)

venerdì 4 febbraio 2022

Sintesi - 13

 Post 378

(anticipo di pubblicazione per positivi ma fitti e notevoli impegni settimanali)

Sintesi – 13

In Pandemia, a furia di parlare, parlare, parlare di Scienza, se ne stanno perdendo di vista molti, troppi aspetti essenziali e di base, che invece vale davvero la pena ricordare e tenere sempre a mente. Da parte di chiunque. Con conseguenti comportamenti. Da parte di chiunque! A tal proposito, ripropongo Oggi un post di qualche tempo fa, che risulta attuale come non mai! L’argomento è tosto, dunque leggetelo o rileggetelo con calma. Ma ne vale davvero la pena, in quanto esso è fonte di grande e positivo orientamento o ri-orientamento (in una paludosa selva di disorientamento, dovuta anche all’attività mediatico-giornalistica che spesso semplifica e riduce concetti e realtà che non possono essere semplificati e ridotti e che spesso confonde il linguaggio ed il lessico comuni e quotidiani con quelli  tecnico-scientifici). A presto. Alla settimana del 14 febbraio con la prossima Sintesi. Luca Fortunato (Matera)

 

Scienza: fondamentali distinzioni e salvifiche verità.

Fior fiore di scienziati, tra cui il geniale Henri Poincaré, hanno argomentato, mostrato e dimostrato la falsa, inesistente, distinzione tra scienza pura (o di base) e scienza applicata, tra ricerca pura (o di base) e ricerca applicata ecc. Quel che invece esiste, esiste realmente, e deve esistere, con notevoli e significative e positive implicazioni per il progresso delle conoscenze è la distinzione - all’interno della Scienza così come all’interno delle singole scienze (Fisica, Chimica, Biologia, Ecologia, Agronomia ecc.) così come nell’esercizio professionale scientifico, tecnologico e tecnico - del momento teorico e del momento sperimentale:

le osservazioni, le misurazioni, la raccolta dei dati, le induzioni, la formulazione anche matematica delle leggi sperimentali (regolarità nei dati) ecc. appartiene al momento sperimentale; le spiegazioni delle osservazioni, delle misure, dei dati, delle leggi sperimentali ecc. appartiene al momento teorico. Così come al momento teorico appartiene l’unificazione di diverse leggi sperimentali all’interno di una teoria;

le libere attività mentali scientifiche (intuizioni, immaginazioni, ipotesi, concettualizzazioni, deduzioni, teorie, previsioni, formulazioni matematiche ecc.) appartengono al momento teorico; la sperimentazione e la verifica, così come l’utilizzazione e l’applicazione, delle intuizioni, delle immaginazioni, delle ipotesi, delle concettualizzazioni, delle deduzioni, delle teorie, delle previsioni, delle formulazioni matematiche ecc. appartiene al momento sperimentale.

Da ciò deriva, questa volta realisticamente e giustamente, la distinzione tra Fisica teorica e Fisica sperimentale, tra Chimica teorica e Chimica sperimentale, tra Biologia teorica e Biologia sperimentale, tra Ecologia teorica ed Ecologia sperimentale, tra Agronomia teorica ed Agronomia sperimentale ecc. Così come la distinzione tra lo scienziato teorico e lo scienziato sperimentale oppure tra lo scienziato nel momento teorico e lo scienziato nel momento sperimentale. Stessa cosa per il Tecnologo, stessa cosa per il Tecnico ecc.

Tutto ciò infatti è valido ad ogni scala e ad ogni livello. I Giganti storici del momento sperimentale e del momento teorico - specialmente in seno alla Fisica - ci possono tuttavia essere d’aiuto anche per i nostri livelli più quotidiani, diciamo così, e nell’ambito di ogni altra scienza, di ogni altra disciplina scientifica ecc. : sono stati sperimentalisti Galileo Galilei, Michael Faraday, Ernest Rutherford, Marie Curie ecc.; sono stati, invece, teorici James Clerk Maxwell, Albert Einstein, Max Planck, Ettore Majorana, Richard Feynman ecc. Rari, rarissimi, i casi in cui una persona è stata talentuosa sia come teorico che come sperimentalista (Enrico Fermi, ad esempio).   

La sana e positiva dialettica (gnoseologica, epistemologica, professionale, lavorativa ecc.) tra la teoria e la sperimentazione, tra i teorici (scienziati, tecnologi, tecnici) e gli sperimentali o sperimentalisti (scienziati, tecnologi, tecnici) ecc. assicura il progresso delle conoscenze (nelle grandi e nelle piccole cose, ad ogni scala e ad ogni livello) e rende bassa o più bassa la probabilità di errore, di inefficacia, di inefficienza.

I due momenti dialettici, anzi i due mondi in dialettica, sono e devono essere indipendenti ed autonomi. Ma sono e devono essere, allo stesso tempo, parti di un Tutto.

Ed in entrambi vi è la Matematica. Ma con un significato diverso. Nel mondo sperimentale la Matematica è un mezzo, è uno strumento. Potentissimo, ma comunque un mezzo, uno strumento. Guai, dunque, a farne conoscenza in sé, compiuta! In funzione della quale, magari, prendere direttamente decisioni, far direttamente consulenza ecc. Nel mondo teorico, invece, la Matematica è anche, a volte, vera e propria conoscenza. E, quando capita, …. guai a non accorgersene! Guai ad aver l’oro sotto il naso e a non vederlo!  

Ed in entrambi vi è la tecnologia (strumenti, apparecchi, computer, strutture  ecc.). Ma anche qui con un significato diverso. Nel mondo sperimentale, e per gli sperimentalisti e per il loro lavoro, essa è sempre essenziale. Nel mondo teorico, invece, per i teorici ed il loro lavoro, essa non è detto che lo sia: può esserlo o meno a seconda del caso in esame, del fenomeno che si studia, delle problematiche che saltano fuori ecc.  

Ed entrambi i mondi (con i loro rispettivi addetti ai lavori) si rapportano tanto al Paradigma del Riduzionismo quanto al Paradigma dell’Olismo. Ma è evidente che mentre per il Riduzionismo il mondo teorico è quasi un nemico (il Riduzionismo teoricamente è di una banalità unica: “il tutto – cioè un intero, un sistema, un organismo, un’azienda, una città, un Paese, ecc. - è uguale alla somma e alle relazioni delle sue parti costitutive“ ! Una banalità unica che però è risultata storicamente pericolosa ed ancora oggi risulta essere pericolosa e che in ogni caso gli fa meritare la dicitura di “paradigma praticone” con un fare spesso cieco, comunque e sempre smodato, esagerato, da rapina, forzuto e forzoso), per l’Olismo tanto il mondo teorico quanto il mondo sperimentale sono i benvenuti (fermo restando le fondamentali distinzioni che li caratterizzano e li devono caratterizzare).

È ovvio che teoria, teorico ecc. nel loro autentico significato cioè nel loro significato scientifico, tecnologico, tecnico, professionale ecc. non sono assolutamente da confondere nel loro significato comune (cosa campata in aria, ad esempio. Ma anche nella didattica distinzione tra teoria e pratica nell’ambito di una disciplina, di un corso ecc.).

Fatte le dovute distinzioni e le dovute precisazioni, si può tranquillamente affermare che, visto l’Oggi ecologicamente e socialmente inguaiato come non mai, il Futuro del Mondo sarà roseo o sarà nero a seconda che della teoria se ne saprà cogliere o meno il suo grande valore, il suo grande ruolo, la sua grande forza, la sua grande luce, la sua grande utilità. E tutto ciò possibilmente in rapporto al Paradigma dell’Olismo, meglio se in rapporto al non banale Olismo: “il tutto – cioè un intero, un sistema, un organismo, un’azienda, una città, un Paese, ecc. - è maggiore della somma e delle relazioni delle sue parti costitutive”.

  

 

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