Mission del Blog: esprimere libere opinioni su fatti di cronaca ritenuti significativi circa la Sfida, in corso da tempo, tra i Paradigmi dominanti del Nostro Tempo: da una parte, il Riduzionismo (il Tutto è uguale, riducibile, alla somma e alle relazioni delle parti di cui è composto), dall’altra l’Olismo (il Tutto è maggiore della somma e delle relazioni delle parti di cui è composto). Il Riduzionismo, paradigma analitico, razionale, algoritmico, induttivo, lineare. L’Olismo, paradigma sintetico, intuitivo, euristico, deduttivo, non-lineare. Con tutte le conseguenze (teoriche, filosofiche, gnoseologiche, epistemologiche, metodologiche, pratiche, lavorative, quotidiane) che ne conseguono …. (e ne devono conseguire …. legittimamente e liberamente ….. per il progresso della Società …..)

sabato 12 gennaio 2019

Il grande De André


Post 266
Il grande De André 

Ieri, nel 20° anniversario della sua morte, ho riascoltato, anche suonandoci sopra qualche linea di basso, le sue canzoni (vere e autentiche poesie in musica). Oggi, mi piace ricordarlo arricchendo il mio blog con un po’ del suo grande pensiero (sempre attuale, realistico, sincero, illuminante, culturalmente immenso). Luca Fortunato (Matera)  

“C’è poco merito nella virtù e ben poca colpa nell’errore. Anche perché non sono ancora riuscito a capire bene, malgrado i miei cinquantotto anni, cosa esattamente sia la virtù e cosa esattamente sia l’errore, perché basta spostarci di latitudine e vediamo come i valori diventano disvalori e viceversa. Non parliamo poi dello spostarci nel tempo: c’erano morali, nel Medioevo, nel Rinascimento, che oggi non sono più assolutamente riconosciute” 

“L’Italia appartiene a cento uomini, siamo sicuri che questi cento uomini appartengano all’Italia?”

“Per me, una persona eccezionale è quella che si interroga sempre, laddove gli altri vanno avanti come pecore”

“Caro Andrea, ti sono amico perché sei l’unico prete che non mi vuole mandare in paradiso per forza” (riferendosi a Don Andrea Gallo)

“Aspetterò domani, dopodomani e magari cent’anni ancora finché la signora Libertà e la signorina Anarchia verranno considerate dalla maggioranza dei miei simili come la migliore forma possibile di convivenza civile, non dimenticando che in Europa, ancora verso la metà del Settecento, le istituzioni repubblicane erano considerate utopie”
Fabrizio De André

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