Post n. 49:
Aspettando il mio 1°
libro
Le intuizioni si fecero idee, le idee si fecero progetto ed il
progetto si fece penna scorrevole sui fogli. La Dolce Solitudine (scelta,
funzionale, necessaria) con la Natura e la Musica mi fecero compagnia e
permisero il procedere, il perseverare,
le conclusioni di contenuto. Ed ora che il mio primo libro solamente rifinisco,
abbellisco e ottimizzo, immagino già cosa andrà a produrre: il pubblico dei lettori
presenterà almeno 4 anime. Almeno: ci sarà chi avrà reazioni positive (mi farà
piacere, avrò interagito costruttivamente con la loro coscienza); ci sarà chi
farà finta di non conoscere le mie pagine, di non saperne nulla (mi farà
piacere, avrò colpito le loro coscienze); ci sarà chi avrà reazioni di critica (mi farà piacere, avrò
interagito dialetticamente con le loro coscienze); ci sarà chi avrà reazioni
negative (mi farà piacere, avrò sconfitto le loro coscienze). Ed il libro sarà
firmato da me in quanto cittadino, libero cittadino (locale, globale, di
Matera, del Mondo …. Fate voi. Mi importa poco la puntualizzazione di un
concetto – cittadino – così bello, alto e nobile e soprattutto già completo in sé).
Che poi nello scrivere io abbia attinto anche dai miei studi, dalla mia
professione, dal mio lavoro, da altre mie attività, dai miei viaggi, dalla
storia dei miei giorni è altra cosa ed è comunque cosa buona ed era cosa del
resto inevitabile. Che poi il lettore studente o professionista o imprenditore
o amministratore o docente o chiunque nel suo proprio ruolo vi troverà utilità nelle
pagine che ho scritto questo sarà altra cosa e sarà cosa ottima. Ed ora che il
mio primo libro solamente rifinisco, abbellisco e ottimizzo (prossimo alla
pubblicazione in estate o al massimo in autunno) immagino già il secondo e cosa
andrà a produrre (almeno 7 di anime ….). Ed ora che il 90% della fatica per il
mio primo libro è compiuta, inizio anche a curare gli altri aspetti della mia
vita (temporaneamente, volutamente, necessariamente sacrificati ma mai
dimenticati o accantonati). C’è sempre tempo per tutto. Tranne che per fissare
intuizioni, farne nascere idee, tradurle in un progetto e concretizzarle nel
simbolo umano per eccellenza: il
libro. Ad maiora! Luca Fortunato
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