Post n. 52:
Aspettando il
mio 1° libro – 4
Un lettore dei
miei 2 blog mi ha fatto una domanda certamente interessante a cui ho dato,
credo, una risposta altrettanto interessante. Anche se, devo dirlo, leggendo
attentamente i miei blog e tutto quanto vi gira intorno la risposta ce l’aveva
già. Ma più luce non può certamente abbagliare ma solamente migliorare lo
scenario. Anche per questo ne pubblico il senso, ora che trovo il tempo per pubblicarlo. Ciao, a
presto. Luca Fortunato Il mio primo libro c’entra con i miei studi, con il
mio lavoro, con altre mie attività, con i miei viaggi, con la storia dei miei
giorni (e come non potrebbe?) ma è, nello stesso tempo, indipendente da tutto questo. Chi riesce a non vedervi
contraddizione ma armoniosa complessità, è un passo avanti non solo nei miei
confronti e nei confronti delle mie cose (che hanno il peso che hanno) ma nei
confronti dell’Intelligenza proprio, in generale (che ha un peso enorme). Passo
avanti a prescindere da quel che si ha. Un passo avanti rispetto a quel che si è
(piccola parentesi: vi consiglio o vi ricordo un libro bellissimo ed
utilissimo: il classico “Avere o essere?” di Erich Fromm). Dall’indipendenza del mio libro - fermo
restando la contemporanea e non contraddittoria
appartenenza del mio stesso libro anche ai miei studi, al mio lavoro
ecc. - si deduce una regola pratica e perfettamente
compatibile con il tutto: i contenuti, le proposte, le idee, le ipotesi, le
teorie, le metodiche, le tecniche ecc. presenti nel mio libro possono benissimo
essere anticipati nella realtà rispetto all’uscita, alla pubblicazione, del mio
stesso libro. Qualora qualcuno mi chiedesse di farlo. Perché magari avendo
appreso dalle mie anticipazioni sul mio libro alcuni temi, alcune tematiche, alcuni
argomenti in esso stesso contenuti ne scorge una utilità rispetto alla propria
situazione che però ha particolari esigenze di tempo, esigenze di una
tempistica diversa. In fondo si tratta di aspettare qualche mese per la
pubblicazione. Ciò non toglie, però, che per qualcuno possa essere troppo
tardi. Ed allora, nessun problema: studiando e mettendo a punto tutte le
modalità per garantire tanto i miei legittimi interessi (morali ed economici) quanto
i suoi, è possibile anticipare singole cose. Se c’è volontà e libertà si può
fare tutto, fermo restando legalità, legittimità ed etica. Ci si siede intorno
ad un tavolo e si ragiona e ci si accorda. Del resto, io non ho alcuna
necessità di anticipare alcunché. Né ho fretta di pubblicare prima dei miei
programmi. Né quel che viene detto, scritto o fatto all’interno del Paradigma
del Riduzionismo (tanto individuale, quanto collettivo; tanto a livelli bassi,
quanto a livelli alti) può influenzare (positivamente o negativamente) i contenuti
del mio libro (collocati in tutt’altro Paradigma, quello dell’Olismo e comunque
personali, originali ed inediti. E sicuramente sensati e non doppioni,
sovrapponibili, se anche vi fossero altri olisti sugli stessi argomenti con i
loro libri, prima del mio o in contemporanea al mio o dopo il mio. Un vero libro
sta in compagnia di ogni altro vero libro anche sugli stessi temi. Ogni vero
libro è un pezzo unico. Preoccupati, invece, dovrebbero essere gli autori di
libri banali. Ma ciò non mi riguarda). Ma se l’anticipo, dicevo, può essere di
particolare utilità ed aiuto a qualcuno per qualcosa che rientra nei miei
contenuti, perché non farlo? Sempre se possibile e vantaggioso per entrambi.
Buoni si, fessi no. Nel caso, rispetto alle pagine del libro vorrà dire che punti
specifici dello stesso libro (a cui la richiesta d’anticipo si andrebbe
evidentemente a riferire) verranno ulteriormente e velocemente arricchiti del
nuovo fatto d’esperienza e senza stravolgere né la tabella di marcia dei lavori
di rifinitura in corso né dunque i tempi previsti e più volte annunciati di pubblicazione
(entro l’estate, al massimo entro l’autunno). Qual è il problema? Non c’è
nessun problema. Chi vede il problema o è distratto (in buonafede) o è in
malafede. In ogni caso, ci sono i rimedi. Mi sono informato a dovere (oltre al
fatto che ci ero già arrivato di mio con il buon senso … merce sempre più rara,
Oggi). Qual è il problema? Non c’è nessun problema. Se c’è già bisogno, non c’è
bisogno di aspettare l’uscita del libro (si anticipa, rispettando il diritto d’autore
che, del resto, già esiste essendo il libro già esistente e completo come
manoscritto). Se il bisogno si manifesterà dopo l’uscita del libro, il lettore
attingerà dal libro pubblicato (sempre ed ovviamente nel rispetto del diritto d’autore).
Qual è il problema? Non c’è nessun problema. Concludo con una riflessione che
ho fatto da tempo ma che ci sta bene anche qui, ora. Se è vero (come è vero …)
che la nostra moderna Società – che sia un bene o sia un male, è altro discorso
– è liquida come afferma efficacemente
e saggiamente il filosofo Bauman, allora tutto ciò che si oppone o tenta di
opporsi al suo fluire è anacronistico. Ed è sicuramente un male. E questo sia
che liquida la Storia ci dirà essere
un bene, sia che liquida la Storia ci
indicherà come un male. Perché se anche dovessimo porvi rimedio, non ci riusciremmo
certamente senza sintonizzarci – comunque – con la sua natura. E senza viverla
fino in fondo. Non è certo ignorando la liquidità dell’acqua che riusciremmo a
berla. A meno che, non la volessimo mangiare! Ingoiandola come ghiaccio o come
neve! Tutto è possibile, ma non tutto è sensato. Ad maiora! lucaf73x@gmail.com
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