Mission del Blog: esprimere libere opinioni su fatti di cronaca ritenuti significativi circa la Sfida, in corso da tempo, tra i Paradigmi dominanti del Nostro Tempo: da una parte, il Riduzionismo (il Tutto è uguale, riducibile, alla somma e alle relazioni delle parti di cui è composto), dall’altra l’Olismo (il Tutto è maggiore della somma e delle relazioni delle parti di cui è composto). Il Riduzionismo, paradigma analitico, razionale, algoritmico, induttivo, lineare. L’Olismo, paradigma sintetico, intuitivo, euristico, deduttivo, non-lineare. Con tutte le conseguenze (teoriche, filosofiche, gnoseologiche, epistemologiche, metodologiche, pratiche, lavorative, quotidiane) che ne conseguono …. (e ne devono conseguire …. legittimamente e liberamente ….. per il progresso della Società …..)

sabato 21 maggio 2016

Aspettando il mio 1° libro - 6



Post n. 54:  
Aspettando il mio 1° libro – 6 
Ieri a Taranto, ritornando a Matera, dopo aver gustato una strepitosa e buonissima focaccia, terminato Viale Magna Grecia, prendiamo il Ponte di Punta Penna e tra i vari elementi del paesaggio si staglia anche l’ILVA. Ora, a prescindere da tutti i discorsi sull’ILVA, è indubbio che essa ha, esprime, un quid complesso (positivo-negativo). Tante volte quella immagine nei miei occhi. Parte della Città di Taranto che ho frequentato sin da bambino per rapporti con numerosi e stretti parenti che vi vivevano, che mi rendevano protagonista di interminabili e buonissime mangiate di pesce fresco nonché di passeggiate di cultura tra le vie della Città, Città che ho sempre considerato e considero tutt’ora una delle più belle d’Italia e d’Europa. Ed ogni volta che vi ritorno è una vera emozione. Tante volte quella immagine nei miei occhi ma stavolta mi ha fatto balzare in testa una riflessione generale che ci sta bene in questo blog. La Tecnologia, e penso anche al computer, al GIS, al GPS, ai droni, agli ultrasuoni, ai laser ecc. e tanto in generale quanto anche e soprattutto riferita e impiegata nei settori che mi coinvolgono, può essere tutto ma può essere anche niente! Mi spiego (ovviamente …): grazie ad essa otteniamo anche dati, misure, foto, immagini, grafici ecc. E questa è una fase del processo conoscitivo. La fase iniziale o una fase posta agli inizi del processo conoscitivo se questo ha natura induttiva. Oppure una fase successiva o una eventuale fase successiva del processo conoscitivo se questo ha natura deduttiva. In ogni caso, è solo una fase. E già questa verità la dice o dovrebbe dirla lunga …. Ma andiamo avanti. I dati, le misure, le foto, le immagini, i grafici ecc. andranno interpretati. Come del resto le informazioni che si ricavano senza tecnologia (per osservazione diretta, ad esempio) o con l’impiego di una tecnologia minima (binocolo, metro ecc.). Traendone, quindi, il significato, ed il senso, perché essi siano di utilità diagnostica, prognostica, tecnica, applicativa, pratica, prescrittiva, decisionale ecc. Ed è qui che sorge il problema. Nell’interpretazione. Non certo prima … L’interpretazione può essere effettuata tanto nel Paradigma del Riduzionismo quanto nel Paradigma dell’Olismo. In modo consapevole o in modo inconsapevole, essa potrà essere collocata, di fatto, o nel Riduzionismo o nell’Olismo. Non si sfugge. Almeno Oggi e fino ad Oggi.  Quando e se l’Uomo arriverà a creare un altro Paradigma, un terzo – Oggi inesistente – lo scenario della Conoscenza avrà tre possibilità paradigmatiche. Ma Oggi ne ha  solo  due. Ebbene,  i dati, le misure, le foto, le immagini, i grafici ecc. – anche di natura ultra-tecnologica – se interpretati nel Paradigma del Riduzionismo (tanto individuale quanto collettivo) porteranno ad una Conoscenza ormai superata. Al contrario, i dati, le misure, le foto, le immagini, i grafici ecc. – anche di provenienza non tecnologica o provenienti dall’impiego di una tecnologia minimale – se interpretati nel Paradigma dell’Olismo (tanto individuale quanto collettivo) porteranno ad una conoscenza certamente e comunque migliore. L’ideale ovviamente sarebbe disporre di dati,  misure,  foto, immagini, grafici ecc. di provenienza ultra-tecnologica, di altissima e modernissima qualità, interpretati nel Paradigma dell’Olismo. Una nuova Era di Conoscenza si aprirebbe! Ma purtroppo esso, per ora, rimane uno scenario solo auspicato o auspicabile. Perché il guaio è che mentre gli olisti - che sono pochissimi rispetto ai riduzionisti - se la cavano bene senza tecnologia o con una tecnologia minimale ma se la cavano o se la caverebbero ancora meglio – ovviamente … – con una ultra-tecnologia, i riduzionisti – che sono tantissimi rispetto agli olisti – senza un’ultra-tecnologia Oggi non se la cavano per niente e quindi vi si appendono, vi si aggrappano, vi si nascondono pure dietro essa. Stravolgendone il significato, il senso, l’uso, il fine, l’impiego e dunque e paradossalmente anche l’utilità. L’ideale scenario -  dati,  misure,  foto, immagini, grafici ecc. di provenienza ultra-tecnologica interpretati nel Paradigma dell’Olismo – sarà eventualmente possibile solo quando aumenteranno - e di molto - gli olisti (rivedendo i contenuti dei programmi di insegnamento scolastico ed universitario, tanto per incominciare. Per poi continuare il lungo viaggio nei meandri del lavoro, dell’impresa, dell’etica ecc. ecc. ecc.). Ecco perché la vera sfida, il vero impegno non è e non dovrebbe essere (e non dovrebbe essere spostato …) sullo sviluppo tecnologico in sè, sull’innovazione in sé ecc. ma è e dovrebbe essere (e dovrebbe rimanere …) sui Paradigmi. Per il bene, per un maggior bene, anche dello stesso sviluppo tecnologico, della stessa innovazione ecc. A cui tutti, compreso me, teniamo. Ma è sempre la teoria che può e deve illuminare la pratica. Non il contrario. E la teoria riduzionistica è stata superata dalla teoria olistica. Ci si adegua tutti? Ad maiora! Luca Fortunato   

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