Mission del Blog: esprimere libere opinioni su fatti di cronaca ritenuti significativi circa la Sfida, in corso da tempo, tra i Paradigmi dominanti del Nostro Tempo: da una parte, il Riduzionismo (il Tutto è uguale, riducibile, alla somma e alle relazioni delle parti di cui è composto), dall’altra l’Olismo (il Tutto è maggiore della somma e delle relazioni delle parti di cui è composto). Il Riduzionismo, paradigma analitico, razionale, algoritmico, induttivo, lineare. L’Olismo, paradigma sintetico, intuitivo, euristico, deduttivo, non-lineare. Con tutte le conseguenze (teoriche, filosofiche, gnoseologiche, epistemologiche, metodologiche, pratiche, lavorative, quotidiane) che ne conseguono …. (e ne devono conseguire …. legittimamente e liberamente ….. per il progresso della Società …..)

martedì 5 gennaio 2021

Flash d'Olismo - 8

 

Post 346 

Flash d’Olismo – 8

Matera: lo scenario dei lavori in corso a Murgia Timone – Parco della Storia dell’Uomo è di una tale bruttezza e grossolanità ed è così gravemente fuori tema secondo una fin troppo palese decontestualizzazione a 360° (ambientale, ecologica, storica, culturale, estetica, ecc.) da aver giustamente sollevato l’indignazione popolare, sia in merito alla grossolana e impattante cantierizzazione (che poteva essere pensata e realizzata in maniera certamente più soft vista la delicatezza generale dei luoghi), sia in merito ai singoli interventi materiali quali muretti, passerelle, affacci, sentieri, cancelli, strutture varie, ecc. (che sembrano, anzi già si vede, si intuisce, che sono e saranno, del tutto avulsi dal quid dei luoghi e dunque stridenti con lo stesso quid dei luoghi).

Ma la diagnosi del problema, di quel che è accaduto, va ricercata ad un livello sostanziale più profondo e più complesso del solito livello (formale e formalistico, istituzionale e normativo, di confini di competenze e di altre scuse) nel quale anche stavolta, ahimè, si sono esercitate analisi e motivazioni banali e semplicistiche tanto lontane dalla vera verità quanto inutili e inefficaci. Soprattutto a scopo preventivo, per il futuro, per evitare che cose del genere possano ancora accadere. Certo, la preventiva presentazione del progetto alla comunità cittadina sarebbe stata cosa buona, avrebbe evitato o quantomeno contenuto significativamente il terribile scenario di oggi. Ma avrebbe solo spostato il problema su un altro gradino e differendolo nel tempo. Non lo avrebbe certamente affrontato per davvero.

E’ chiaro, poi, che una volta accaduta una cosa del genere si corra o si cerchi di correre ai ripari e ai rimedi (che banalità è mai questa?). Il punto è che una cosa del genere non doveva proprio accadere! Che Matera non poteva proprio permettersela – per giunta su un bene così delicato e importante - una figuraccia del genere (davanti ai suoi cittadini e al mondo intero)! Anche perché per quanti rimedi si potranno mai trovare, alcuni danni (alla flora, alla fauna, al suolo, alle rocce, ecc. così come nella psicologia e nella sensibilità della gente, nell’immaginario collettivo) si sono ormai materializzati (e rimarranno scolpiti nel tempo dei luoghi e delle coscienze).  

Livello più profondo e più complesso di diagnosi, dicevo, a cui dedicherò un apposito ed intero capitolo nel mio nuovo libro che vado scrivendo. Perché tale livello c’entra eccome con la questione paradigmatica Olismo/Riduzionismo/pseudo-olismo che si snoda, in tal caso, con quel che è (e deve essere) Oggi la Tecnica (purtroppo ancora pensata ed esercitata dalla maggior parte degli addetti ai lavori – ingegneri, architetti, geologi, agronomi, ecc. - in modo inadeguato alla complessa Società di Oggi. Un modo, cioè, ancora e solamente analitico-induttivo e formalistico-normativo e che ha tra le sue tristi conseguenze la scissione dal nucleo tecnico classicamente inteso (scelta e/o studio dei materiali e delle cose e/o loro impiego, collocazione, lavorazione, gestione, utilizzo, stima, ecc.) di altri aspetti – estetici, percettivi, artistici, culturali, sociologici, etici, storici, antropologici, di senso, di significato, di concetto, di contesto, di scopo, ecc. - che invece sono, devono essere, parte integrante della stessa Tecnica di Oggi, della moderna professione tecnica. E questo già a livello del singolo tecnico, del singolo professionista, della singola persona coinvolta che deve essere già lei multidisciplinare, interdisciplinare, ecc. a prescindere da eventuali e comunque sempre auspicabili tavoli collettivi, gruppi di lavoro, ecc. che semmai dovrebbero avere la funzione di sinergizzare ed integrare ad un livello ancora maggiore diverse competenze e sensibilità multidimensionali già esistenti. È diverso. Molto diverso).

È un po’ il discorso che ho già affrontato in tema di verde pubblico (vedi ad esempio il post n. 297 del 12/05/2019) ma che in questo caso (Murgia Timone – Parco della Murgia materana) va ad assume un significato ancora più ampio e ancora più forte (e più grave in termini di Riduzionismo e mancato Olismo).

E nel libro darò anche un fondamento, a sostegno della mia tesi olistica, molto particolare ed anche recente (grazie ad una penna che ho sempre letto con stima e ammirazione). E con un collegamento alla vicenda inedito ma davvero calzante. Si dice che la fortuna favorisca la mente preparata. Mi sa che è proprio vero!

Possono stare tranquilli, dunque, coloro che mi hanno chiesto di trattare della vicenda dei lavori su Murgia Timone – Parco della Storia dell’Uomo: non solo lo farò ma lo farò in modo significativo. Qualcuno si risentirà? Pazienza, e si ricordasse che qui in Italia esiste tanto il diritto di cronaca quanto il diritto di critica. Del resto, sono un materano che sin da piccolo, con mio padre, è solito passeggiare in quei luoghi. Vederli così offesi, mi offende. Del resto, sono un tecnico, un agronomo, che sia per piano di studi di laurea (ad orientamento ecologico), sia per competenze di legge, sia per esperienze di lavoro (in Rete Natura 2000), non è per nulla distante da certe problematiche con notevole componente ecologico-ambientale-paesaggistica. Anzi. Del resto, sono un cultore della questione paradigmatica (Olismo/Riduzionismo/pseudo-olismo) e specialmente in ambito tecnico-scientifico da oltre 20 anni e so quindi riconoscere l’attinenza di certe cose.

Insomma sarà un piacere, ma anche un dovere morale, scrivere in proposito, dare il mio contributo anche su questo. Anche perché la cittadinanza, i cittadini, sono tutti i cittadini! Non solo quelli che appartengono a partiti o a movimenti o ad associazioni o a fondazioni o a corporazioni, ecc. Sono anche quelli del tutto liberi, autonomi ed indipendenti. Le tasse vengono pagate anche da loro, ed anche loro è la Murgia (così come ogni altra cosa pubblica). Nessuno è padrone, tutto appartiene a tutti. E nessuno ha la precedenza o un favore di posizione. Se qualcuno crede il contrario, avrà modo di ricredersi. Anche grazie alla pagine del mio libro.

Anche perché, come nel caso in questione, non è proprio l’“ufficialità”, l’Establishment, a generare i guai? Guai per tutta la Società? Se non è stato l’Establishment,  chi? I marziani, babbo Natale, le renne volanti, gli elfi, la Befana? Chi?

Luca Fortunato (Matera)

 

  

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