Mission del Blog: esprimere libere opinioni su fatti di cronaca ritenuti significativi circa la Sfida, in corso da tempo, tra i Paradigmi dominanti del Nostro Tempo: da una parte, il Riduzionismo (il Tutto è uguale, riducibile, alla somma e alle relazioni delle parti di cui è composto), dall’altra l’Olismo (il Tutto è maggiore della somma e delle relazioni delle parti di cui è composto). Il Riduzionismo, paradigma analitico, razionale, algoritmico, induttivo, lineare. L’Olismo, paradigma sintetico, intuitivo, euristico, deduttivo, non-lineare. Con tutte le conseguenze (teoriche, filosofiche, gnoseologiche, epistemologiche, metodologiche, pratiche, lavorative, quotidiane) che ne conseguono …. (e ne devono conseguire …. legittimamente e liberamente ….. per il progresso della Società …..)

sabato 23 gennaio 2021

Flash d'Olismo - 13

 

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Flash d’Olismo – 13

100 anni di Rosso (italiano)

In questo mese di gennaio 2021, esattamente il giorno 21, ricorre il centenario della nascita del Partito Comunista Italiano. Nacque appunto il 21/01/1921 a Livorno con il nome di Partito Comunista d’Italia, come sezione italiana dell’Internazionale Comunista.

A tal proposito, mi piace arricchire questo mio blog ricordando quella particolare e peculiare versione del comunismo italiano dovuta a Togliatti e battezzata “la via italiana al socialismo” che consisteva in una via democratica al Comunismo fondata sulle riforme di struttura e sull’applicazione integrale della Costituzione. E che, a mio modesto ma fondato parere, andrebbe benissimo anche Oggi per rimediare a tanti, tantissimi problemi politici ed istituzionali ma anche culturali ed etici e con dirette conseguenze positive sul piano sociale, occupazionale, economico. Insomma una complessa, olistica e saggia visione che coniugava e portava a sintesi l’ideale socialista e comunista con l’ideale democratico. Visione che proprio non invecchia con il passare del tempo e che anzi sembra poter costituire, nel Mondo e nell’Italia di Oggi, un validissimo riferimento per riportare almeno alla decenza un agire politico fin troppo degradato.

Del resto, chi non è d’accordo con tale visione, cosa propone in alternativa? Il disaccordo è legittimo. Ma non proporre l’alternativa non lo è affatto.

Qui in Italia, poi, è legittimo essere comunisti o socialisti o democristiani o repubblicani o liberali o qualunque altra cosa in senso politico e culturale. Ma di certo non è legittimo essere fascisti! Non lo è per Legge (La Costituzione), non lo è per Storia. Il 25 Aprile d’ogni nostro (italiano) anno ce lo ricorda. Tolleranze sul fascismo non sono (più) ammissibili, nemmeno come chiacchiere al bar! L’Antifascismo è e deve essere un valore ed una pratica di ogni cittadino italiano, ovunque e sempre.

Ad ogni  modo, tornando al cuore del tema di questo post, non mi sembra che il libero mercato, il capitalismo e il consumismo ci abbiano portato in un Bel Mondo e in un Bel Paese. No?

Dopo la caduta dell’URSS e del Muro di Berlino, chi o cosa ha ostacolato il libero mercato, il capitalismo e il consumismo? Niente e nessuno. Anzi, essi, e a differenza del Comunismo storico, si sono dispiegati nel maggior periodo di progresso che la Scienza e la Tecnologia abbiano mai avuto, anche da essi stessi dovuto, certo, ma di fatto si sono dispiegati in un periodo storico oggettivamente favorevole, più favorevole di altri. Libero mercato, capitalismo e consumismo hanno avuto, dunque, tutte le migliori condizioni, i migliori favori, per poter funzionare. Se non lo hanno fatto, se nonostante le facilitazioni del progresso essi hanno funzionato male, anzi malissimo, aumentando le disuguaglianze e le sofferenze tra le persone e inquinando ed offendendo come non mai l’ambiente, è evidente che il Male è intrinseco alla loro natura. La Società che abbiamo Oggi è il loro frutto amaro ed è senza sostenibilità (sociale ed ecologica).

Tanto vale, riprendere Marx sul serio (come ha scritto lo storico Hobsbawm). E se questo era valido prima della Pandemia da Covid-19 figuriamoci dopo di essa. Lo abbiamo capito tutti, infatti, che il Mondo non tornerà più quello “normale” in cui eravamo fino ad un anno fa, cessata pure la fase acuta (sanitaria ed economica) e che certamente finirà. C’è chi ha paura ad ammetterlo e recita altri discorsi. Ma la verità è sotto gli occhi di tutti.

Tanto vale, riprendere Marx sul serio, appunto (in questo blog vedi in particolare i post n. 134 e n. 142). E di Marx riprendere magari le sue migliori versioni, come è certamente la nostrana (italiana) di Togliatti che anche così si esprimeva: 

 “Noi siamo democratici in quanto siamo non soltanto antifascisti, ma socialisti e comunisti. Tra democrazia e socialismo non c'è contraddizione”.

«Ogni Stato è una dittatura» diceva Gramsci. Questa affermazione è vera e rimane valida. La costruzione della società socialista costituisce un perio­do transitorio tra la rivoluzione che abbatte il capitalismo e il trionfo del socialismo e il passaggio al comunismo. In questo periodo transitorio, la direzione della società appartiene alla classe operaia e ai suoi alleati, e il ca­rattere democratico della dittatura proletaria deriva dal fatto che questa direzione si realizza nell’interesse della schiacciante maggioranza del popolo, contro i residui delle vecchie classi sfruttatrici. Si può discutere quanto debba e possa durare questo periodo transitorio, ed altrettanto evidente è che nel corso di esso ci possono essere diverse fasi, e quindi forme diverse di sviluppo democratico. […..] Prima Marx ed Engels e in seguito Lenin nello sviluppare questa teoria affermano che l’apparato dello Stato borghese non può servi­re per costruire una società socialista. Questo apparato deve essere dalla classe operaia spezzato e distrutto, sostituito dall’apparato dello Stato proletario [...]. Questa posizione rimane pienamente valida, oggi? Ecco un tema di discussione. Quando noi, infatti, affermiamo che è possibile una via di avanzata verso il socialismo non solo sul terreno democratico, ma anche utilizzando le forme parlamentari, è evidente che correggiamo qualche co­sa in questa posizione, tenendo conto delle trasformazioni che hanno avu­to luogo e che si stanno ancora compiendo nel mondo. [….] Dobbiamo tener presente quello che diceva Lenin circa il carattere illusorio della democrazia borghese. Noi possiamo oggi mettere fine, in parte e anche in gran parte, a questo carattere illusorio, possiamo cioè creare un terreno veramente democratico sul quale si possa vittoriosamente svolgere la lotta per il socialismo”

“Veniamo da molto lontano e andiamo molto lontano! Senza dubbio! Il nostro obiettivo è la creazione nel nostro Paese di una società di liberi e di eguali, nella quale non ci sia sfruttamento da parte di uomini su altri uomini”.  

Morale (paradossale) della Favola:

se non torniamo indietro, non andremo avanti. Oppure, se preferite, per andare avanti dobbiamo tornare indietro. Nel segno del Rosso (anche e soprattutto italiano).

Luca Fortunato (Matera)


    

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