Mission del Blog: esprimere libere opinioni su fatti di cronaca ritenuti significativi circa la Sfida, in corso da tempo, tra i Paradigmi dominanti del Nostro Tempo: da una parte, il Riduzionismo (il Tutto è uguale, riducibile, alla somma e alle relazioni delle parti di cui è composto), dall’altra l’Olismo (il Tutto è maggiore della somma e delle relazioni delle parti di cui è composto). Il Riduzionismo, paradigma analitico, razionale, algoritmico, induttivo, lineare. L’Olismo, paradigma sintetico, intuitivo, euristico, deduttivo, non-lineare. Con tutte le conseguenze (teoriche, filosofiche, gnoseologiche, epistemologiche, metodologiche, pratiche, lavorative, quotidiane) che ne conseguono …. (e ne devono conseguire …. legittimamente e liberamente ….. per il progresso della Società …..)

domenica 3 novembre 2019

Notizie (ancora) nel Riduzionismo


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Notizie (ancora) nel Riduzionismo

L’odierna Società è complessa. In positivo o in negativo, lo è. E della sua complessità occorre farsi carico. Le semplificazioni, le riduzioni, le linearità, le segmentazioni, le analisi, le settorializzazioni, le standardizzazioni, le induzioni, le eccessive razionalizzazioni, ecc. non restituiscono la complessità delle cose, della realtà, dei fenomeni, delle dinamiche, ecc. Che invece è necessario cogliere, comprendere e padroneggiare. E quindi occorre adottare (in ogni settore della stessa Società: scienza, tecnica, economia, giustizia, arte, scuola, politica, ecc.) il giusto paradigma cioè l’Olismo e abbandonare il paradigma divenuto inadeguato cioè il Riduzionismo. Su questa necessità di approccio, di metodo e di aggiornamento reale (al netto della Tecnologia, Regina del Nostro Tempo) anche la Stampa ed il Giornalismo sono in forte ritardo. Ancora in forte ritardo. Nel senso che la quasi totalità dei giornalisti (il 99%) continua a parlare e a scrivere nel Riduzionismo. Non c’entrano la lunghezza dei servizi e degli articoli, non c’entrano la “fake news”, non c’entra il mezzo cartaceo o il Web, non c’entra il rivolgersi all’esperto, ecc. C’entrano, invece, ben altre cose (come indicano le definizioni e i concetti di Olismo, di Riduzionismo, di complessità, di intero, di Emergentismo, di fatto, di interpretazione, di interpretazione del fatto, di spiegazione del fatto, di contestualizzazione della notizia, di relativismo, di indizio, di prova, di foto, di interpretazione della foto, di pluralismo, di dare spazio alle diverse idee, di ascoltare tutte le campane, di rappresentare al lettore l’intero delle situazioni e la completezza delle questioni e delle varie posizioni, di rispettare e tutelare l’eterogeneità e la diversità di tesi, esperienze, esigenze, ecc.). Ma tant’è. Qui di seguito arricchisco il blog con delle frasi (alcune già le conoscevo, altre me le hanno segnalate di recente) che mi sembrano proprio azzeccate circa la situazione in cui versa ancora la Professione delle Notizie e specialmente in rapporto alla dimensione e alla questione paradigmatica (Olismo/Riduzionismo, appunto). Nell’attesa (futura, molto futura a quanto sembra) di un Giornalismo veramente libero, realmente obiettivo e soprattutto olistico, godiamoci un po’ di saggezza (breve ma molto, molto significativa). E che ci possa aiutare a riflettere, ad orientarci e a scegliere. Ed alla prossima. Luca Fortunato (Matera) WhatsApp 389.4238195

“Stampando una notizia in grandi lettere, la gente pensa che sia indiscutibilmente vera” (Jorge Luis Borges) 

“La stampa non vuole informare il lettore, ma convincerlo che lo sta informando” (Nicolàs Gòmez Dàvila) 

“E’ sorprendente come il numero delle notizie che accadono nel mondo ogni giorno siano bastanti a riempire esattamente il giornale”  (Jerry Seinfeld)

“I giornali sono i cimiteri delle idee” (Pierre-Joseph Proudhon)

“Dobbiamo renderci conto che la stampa e i giornalisti non sono affatto neutrali. Ogni volta che c’è un dibattito ci accorgiamo di quanto in realtà siano schierati da una parte o dall’altra” (Ken Loach)   

“Esistono giornalisti onesti come politici onesti: una volta che si sono lasciati comperare, restano comperati” (Bill Moyers) 

“Gazzettiero o non dice il vero o non lo dice tutto intero” (proverbio) 

“I giornali inventano la metà di quello che scrivono … se poi ci aggiungi che non scrivono la metà di quel che succede, ne consegue che i giornali non esistono” (Quino)

    

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