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Notizie (ancora) nel Riduzionismo
L’odierna Società è complessa. In positivo o in negativo, lo
è. E della sua complessità occorre farsi carico. Le semplificazioni, le
riduzioni, le linearità, le segmentazioni, le analisi, le settorializzazioni, le
standardizzazioni, le induzioni, le eccessive razionalizzazioni, ecc. non
restituiscono la complessità delle cose, della realtà, dei fenomeni, delle
dinamiche, ecc. Che invece è necessario cogliere, comprendere e padroneggiare. E
quindi occorre adottare (in ogni settore della stessa Società: scienza,
tecnica, economia, giustizia, arte, scuola, politica, ecc.) il giusto paradigma
cioè l’Olismo e abbandonare il paradigma divenuto inadeguato cioè il Riduzionismo.
Su questa necessità di approccio, di metodo e di aggiornamento reale (al netto
della Tecnologia, Regina del Nostro Tempo) anche la Stampa ed il Giornalismo sono
in forte ritardo. Ancora in forte ritardo. Nel senso che la quasi totalità dei
giornalisti (il 99%) continua a parlare e a scrivere nel Riduzionismo. Non c’entrano
la lunghezza dei servizi e degli articoli, non c’entrano la “fake news”, non c’entra
il mezzo cartaceo o il Web, non c’entra il rivolgersi all’esperto, ecc. C’entrano,
invece, ben altre cose (come indicano le definizioni e i concetti di Olismo, di
Riduzionismo, di complessità, di intero, di Emergentismo, di fatto, di
interpretazione, di interpretazione del fatto, di spiegazione del fatto, di
contestualizzazione della notizia, di relativismo, di indizio, di prova, di
foto, di interpretazione della foto, di pluralismo, di dare spazio alle diverse
idee, di ascoltare tutte le campane, di rappresentare al lettore l’intero delle
situazioni e la completezza delle questioni e delle varie posizioni, di
rispettare e tutelare l’eterogeneità e la diversità di tesi, esperienze, esigenze,
ecc.). Ma tant’è. Qui di seguito arricchisco il blog con delle frasi (alcune già
le conoscevo, altre me le hanno segnalate di recente) che mi sembrano proprio
azzeccate circa la situazione in cui versa ancora la Professione delle Notizie e
specialmente in rapporto alla dimensione e alla questione paradigmatica
(Olismo/Riduzionismo, appunto). Nell’attesa (futura, molto futura a quanto
sembra) di un Giornalismo veramente libero, realmente obiettivo e soprattutto
olistico, godiamoci un po’ di saggezza (breve ma molto, molto significativa). E
che ci possa aiutare a riflettere, ad orientarci e a scegliere. Ed alla
prossima. Luca Fortunato (Matera) WhatsApp 389.4238195
“Stampando una notizia
in grandi lettere, la gente pensa che sia indiscutibilmente vera” (Jorge Luis Borges)
“La stampa non vuole
informare il lettore, ma convincerlo che lo sta informando” (Nicolàs Gòmez Dàvila)
“E’ sorprendente come
il numero delle notizie che accadono nel mondo ogni giorno siano bastanti a
riempire esattamente il giornale” (Jerry Seinfeld)
“I giornali sono i
cimiteri delle idee”
(Pierre-Joseph Proudhon)
“Dobbiamo renderci
conto che la stampa e i giornalisti non sono affatto neutrali. Ogni volta che c’è
un dibattito ci accorgiamo di quanto in realtà siano schierati da una parte o
dall’altra” (Ken
Loach)
“Esistono giornalisti
onesti come politici onesti: una volta che si sono lasciati comperare, restano
comperati” (Bill
Moyers)
“Gazzettiero o non dice
il vero o non lo dice tutto intero” (proverbio)
“I giornali inventano
la metà di quello che scrivono … se poi ci aggiungi che non scrivono la metà di
quel che succede, ne consegue che i giornali non esistono” (Quino)
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