Mission del Blog: esprimere libere opinioni su fatti di cronaca ritenuti significativi circa la Sfida, in corso da tempo, tra i Paradigmi dominanti del Nostro Tempo: da una parte, il Riduzionismo (il Tutto è uguale, riducibile, alla somma e alle relazioni delle parti di cui è composto), dall’altra l’Olismo (il Tutto è maggiore della somma e delle relazioni delle parti di cui è composto). Il Riduzionismo, paradigma analitico, razionale, algoritmico, induttivo, lineare. L’Olismo, paradigma sintetico, intuitivo, euristico, deduttivo, non-lineare. Con tutte le conseguenze (teoriche, filosofiche, gnoseologiche, epistemologiche, metodologiche, pratiche, lavorative, quotidiane) che ne conseguono …. (e ne devono conseguire …. legittimamente e liberamente ….. per il progresso della Società …..)

martedì 5 novembre 2019

La Scienza giusta (e la giusta Tecnica) - 1


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La Scienza giusta (e la giusta Tecnica) – 1

Giro e girerò qui sul blog alcune parti di PDF che sto fornendo ad alcuni studenti universitari e ad alcuni professionisti. Le ritengo troppo importanti per la mission del blog. E la percentuale dei virtuosi cresce. Per fortuna. Sempre più addetti ai lavori iniziano ad aprire gli occhi, le orecchie, le menti. Iniziano ad informarsi, a documentarsi, ad aggiornarsi sul serio. A cambiare paradigma. E a fare bene. Come è giusto che sia. Visto il progresso storico che c’è stato. Chi nega o manipola tale realtà di fatto rappresenta purtroppo ed ancora la maggior parte degli addetti ai lavori e specialmente collocata nell’Establishment (e nelle sue “sagre” …). Ma come è sempre accaduto, sono le minoranze virtuose che fanno la differenza (buona). Ma stavolta c’è di più: si inizia a configurare per davvero quella auspicata dimensione - basata su teorie adeguate, su esperienze concrete e su testimonianze reali – per cui fermo restando la legittimità dell’Olismo (che anzi va rafforzandosi sempre di più) è la legittimità del Riduzionismo che inizia a diventare dubbia. Finalmente! Fortemente dubbia. E i “libri proibiti” (olistici) iniziano a diventare i libri! Come qui di seguito. Insomma, il progresso teorico-metodologico da una parte e il progresso tecnologico dall’altra parte devono esserci entrambi. E contemporaneamente. Due facce della stessa ed unica medaglia. I riduzionisti, invece, e specialmente i “capi” dell’Establishment, sposano e portano avanti solo il progresso tecnologico (con intuibili giochi di business …) ma tengono fermi, congelati, i contenuti teorici e i metodi all’Ottocento, al Settecento, al Seicento, al Cinquecento! Negando, di fatto, il Novecento (che ha riscoperto l’antico Olismo dandogli veste e dignità scientifica essendo risultato giusto in base alle moderne sperimentazioni effettuate). Uno sporco e doppio gioco quello dei riduzionisti (anche e spesso manifestato in pompa ”magna” ….) che però viene e verrà sempre più capito, scoperto e denunciato (ed anche nelle Sedi ufficiali). Coloro che spesso invocano la Scienza sono proprio coloro che della Scienza ignorano (o fanno finta di ignorare) la sua nuova dimensione paradigmatica, essendo, così, loro i veri antiscientifici. Un pericoloso paradosso che va sconvolgendo la Natura, l’Ambiente, la Società e l’Umanità, proprio quando la vera Scienza indica ben altro ed anche e soprattutto a mo’ di rimedio (Tecnica conseguente). Un pericoloso paradosso che però sta per finire. Nonostante le apparenze. Che ancora possono ingannare gli sprovveduti ma non certo chi ha una vera preparazione ed una vera formazione. L’Establishment riduzionista invita? Se è coerente, si può anche accettare. E vedere. L’Establishment, invece, è contradditorio? Si declina, si rifiuta, l’invito. Basta questo piccolo-grande orientamento di comportamento, ogni volta che ce n’è l’occasione, per vedere i propri spazi quotidiani aumentare in quantità e migliorare in qualità e quindi anche capaci di accogliere il Nuovo Paradigma, l’Olismo. Chi l’ha fatto, ora ci crede. Ne sono felice. A loro dedico questa nuova serie di post. Buona lettura. A Tutti, però. E come sempre ad maiora! Luca Fortunato (Matera) WhatsApp 389.4238195

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Quando gli scienziati riducono un tutto integrale a una serie di componenti fondamentali – siano essi cellule, geni o particelle elementari – e tentano di spiegare tutti i fenomeni in funzione di questi elementi, perdono la capacità di comprendere le attività che coordinano l’intero sistema.
Un altro errore dell’approccio riduzionistico in genetica è la convinzione che i tratti caratteriali di un organismo siano determinati unicamente dal suo corredo genetico. Questo “determinismo genetico” è una conseguenza diretta della concezione degli organismi viventi come macchine controllate da catene lineari di causa ed effetto. Esso ignora il fatto che gli organismi sono sistemi a molti livelli, con i geni inclusi nei cromosomi, i cromosomi funzionanti nel nucleo delle cellule, le cellule incorporate nei tessuti e così via. Tutti questi livelli sono impegnati in interazioni reciproche che influiscono sullo sviluppo dell’organismo ed hanno come risultato ampie variazioni del “progetto genetico”.
Argomenti simili si applicano all’evoluzione di una specie. I concetti darwiniani di variazione causale e di selezione naturale sono solo due aspetti di un fenomeno complesso che può essere inteso molto meglio all’interno di uno schema olistico, o sistemico.
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La biologia molecolare, che era in origine una piccola branca delle scienze della vita, è divenuta oggi un modo di pensare generale ed esclusivo che ha condotto ad una grave distorsione della ricerca biologica. I fondi vengono convogliati verso soluzioni rapide e verso argomenti di moda, mentre importanti problemi teorici che non si prestano all’approccio riduzionistico vengono ignorati.
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I biologi conoscono l’alfabeto del codice genetico ma non hanno quasi nessuna idea della sua sintassi.
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Per andare oltre l’attuale approccio riduzionistico, i biologi avranno bisogno di riconoscere che come si è espresso Paul Weiss “in un sistema vivente non c’è alcun fenomeno che non sia molecolare, ma non ce n’è neppure nessuno che sia solo molecolare”.
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Dal libro: “Il punto di svolta” (1982) di Fritjof Capra (fisico)
 

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