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La
Scienza giusta (e la giusta Tecnica) – 1
Giro e girerò qui sul blog alcune parti di PDF che sto fornendo ad alcuni
studenti universitari e ad alcuni professionisti. Le ritengo troppo importanti
per la mission del blog. E la percentuale dei virtuosi cresce. Per fortuna.
Sempre più addetti ai lavori iniziano ad aprire gli occhi, le orecchie, le
menti. Iniziano ad informarsi, a documentarsi, ad aggiornarsi sul serio. A
cambiare paradigma. E a fare bene. Come è giusto che sia. Visto il progresso
storico che c’è stato. Chi nega o manipola tale realtà di fatto rappresenta purtroppo
ed ancora la maggior parte degli addetti ai lavori e specialmente collocata nell’Establishment
(e nelle sue “sagre” …). Ma come è sempre accaduto, sono le minoranze virtuose
che fanno la differenza (buona). Ma stavolta c’è di più: si inizia a
configurare per davvero quella auspicata dimensione - basata su teorie
adeguate, su esperienze concrete e su testimonianze reali – per cui fermo
restando la legittimità dell’Olismo (che anzi va rafforzandosi sempre di più) è
la legittimità del Riduzionismo che inizia a diventare dubbia. Finalmente! Fortemente
dubbia. E i “libri proibiti” (olistici) iniziano a diventare i libri! Come qui
di seguito. Insomma, il progresso teorico-metodologico da una parte e il progresso
tecnologico dall’altra parte devono esserci entrambi. E contemporaneamente. Due
facce della stessa ed unica medaglia. I riduzionisti, invece, e specialmente i
“capi” dell’Establishment, sposano e portano avanti solo il progresso
tecnologico (con intuibili giochi di business …) ma tengono fermi, congelati, i
contenuti teorici e i metodi all’Ottocento, al Settecento, al Seicento, al
Cinquecento! Negando, di fatto, il Novecento (che ha riscoperto l’antico Olismo
dandogli veste e dignità scientifica essendo risultato giusto in base alle moderne
sperimentazioni effettuate). Uno sporco e doppio gioco quello dei riduzionisti (anche
e spesso manifestato in pompa ”magna” ….) che però viene e verrà sempre più capito,
scoperto e denunciato (ed anche nelle Sedi ufficiali). Coloro che spesso
invocano la Scienza sono proprio coloro che della Scienza ignorano (o fanno
finta di ignorare) la sua nuova dimensione paradigmatica, essendo, così, loro i
veri antiscientifici. Un pericoloso paradosso che va sconvolgendo la Natura,
l’Ambiente, la Società e l’Umanità, proprio quando la vera Scienza indica ben
altro ed anche e soprattutto a mo’ di rimedio (Tecnica conseguente). Un
pericoloso paradosso che però sta per finire. Nonostante le apparenze. Che
ancora possono ingannare gli sprovveduti ma non certo chi ha una vera
preparazione ed una vera formazione. L’Establishment riduzionista invita? Se è
coerente, si può anche accettare. E vedere. L’Establishment, invece, è
contradditorio? Si declina, si rifiuta, l’invito. Basta questo piccolo-grande orientamento
di comportamento, ogni volta che ce n’è l’occasione, per vedere i propri spazi
quotidiani aumentare in quantità e migliorare in qualità e quindi anche capaci
di accogliere il Nuovo Paradigma, l’Olismo. Chi l’ha fatto, ora ci crede. Ne
sono felice. A loro dedico questa nuova serie di post. Buona lettura. A Tutti,
però. E come sempre ad maiora! Luca Fortunato (Matera) WhatsApp 389.4238195
[….]
Quando gli scienziati riducono un tutto integrale a una serie
di componenti fondamentali – siano essi cellule, geni o particelle elementari –
e tentano di spiegare tutti i fenomeni in funzione di questi elementi, perdono
la capacità di comprendere le attività che coordinano l’intero sistema.
Un altro errore dell’approccio riduzionistico in genetica è
la convinzione che i tratti caratteriali di un organismo siano determinati
unicamente dal suo corredo genetico. Questo “determinismo genetico” è una
conseguenza diretta della concezione degli organismi viventi come macchine
controllate da catene lineari di causa ed effetto. Esso ignora il fatto che gli
organismi sono sistemi a molti livelli, con i geni inclusi nei cromosomi, i
cromosomi funzionanti nel nucleo delle cellule, le cellule incorporate nei
tessuti e così via. Tutti questi livelli sono impegnati in interazioni
reciproche che influiscono sullo sviluppo dell’organismo ed hanno come
risultato ampie variazioni del “progetto genetico”.
Argomenti simili si applicano all’evoluzione di una specie. I
concetti darwiniani di variazione causale e di selezione naturale sono solo due
aspetti di un fenomeno complesso che può essere inteso molto meglio all’interno
di uno schema olistico, o sistemico.
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La biologia molecolare, che era in origine una piccola branca
delle scienze della vita, è divenuta oggi un modo di pensare generale ed
esclusivo che ha condotto ad una grave distorsione della ricerca biologica. I
fondi vengono convogliati verso soluzioni rapide e verso argomenti di moda,
mentre importanti problemi teorici che non si prestano all’approccio
riduzionistico vengono ignorati.
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I biologi conoscono l’alfabeto del codice genetico ma non
hanno quasi nessuna idea della sua sintassi.
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Per andare oltre l’attuale approccio riduzionistico, i
biologi avranno bisogno di riconoscere che come si è espresso Paul Weiss “in un
sistema vivente non c’è alcun fenomeno che non
sia molecolare, ma non ce n’è neppure nessuno che sia solo molecolare”.
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Dal libro: “Il punto di
svolta” (1982) di Fritjof Capra (fisico)
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