Post 316
La Scienza giusta (e la giusta Tecnica) – 3
…. proseguendo dai post 315 e 314 (vedi):
Questa nuova serie di
post usa l’aggettivo “giusto” in merito alla Scienza e alla Tecnica (Scienza
giusta, Tecnica giusta). Comprendiamone meglio il senso, esplorando alcuni particolari
risvolti della tematica. E alla prossima (in Dicembre. E verrà ripristinata la
cadenza mensile dei post). Luca Fortunato (Matera) WhatsApp 389.4238195
Oggi come oggi sia l’Olismo che il Riduzionismo sono
legittimi, benché il Riduzionismo sia storicamente superato, come abbiamo
visto. Per i riduzionisti di oggi, dunque, si configura, almeno per il momento,
solo una condanna etico-morale (vigliaccheria personale nel continuare in un
paradigma più facile benché appunto superato anziché rivolgersi all’altro
paradigma – l’Olismo – certamente più difficile ma giusto perché più adeguato
come dimostrato dal progresso delle scienze, dai primi anni del Novecento sino
a noi). Ovviamente, il grande lavoro da compiere è rendere il Riduzionismo “fuorilegge”.
Adeguare le leggi, la normativa, ecc. Ma per questo ci vorrà tempo (politica,
nuove leggi, ecc.). Quello che invece già oggi è certo e che è possibile distinguere
usi corretti ed usi scorretti di concetti, vocaboli, locuzioni, ecc. Vocabolari,
enciclopedie e libri indicano, infatti, precisi significati di “olismo”,” di “olistico”,
di “riduzionismo”, di “integrazione”, di “integrato”, di “sistema”, di “sistemico”
di “complessità”, di “complesso”, di “deduzione”, di ”induzione”, di “sintesi”,
di “analisi”, ecc. E tutto sulla base dell’uso storico ma anche dell’uso moderno e contemporaneo,
in ogni caso in funzione dal concreto esercizio olistico di medici, biologi,
fisici, chimici, agronomi, matematici, filosofi, giuristi, sociologi, politici,
ecc. Ed è facile, appunto, dimostrare (vocabolari, enciclopedie e libri alla
mano) chi fa un uso scorretto di tutto ciò e chi, invece, ne fa un uso corretto.
Ma il vero punto in questione è il seguente: chi ne fa un uso scorretto lo fa
per pura ignoranza o lo fa intenzionalmente? Nel secondo caso potrebbe
trattarsi di un reato (ed in tal senso sto dando un mio contributo ad un libro
di prossima pubblicazione perché se si riuscirà a dare uno strumento in più per
punire chi intenzionalmente “gioca” con tutto ciò - a danno dei cittadini, dei
consumatori, della comunità, ecc. – tanto meglio. Spesso, infatti, “i sacerdoti
del vero” sono in realtà i più grandi falsari! E l’”ufficialità” delle cose non
è poi così tanto scontata come spesso alcuni la vogliono presentare. Vedrete). Morale
della “Favola”: prima di avventurarsi in certe e particolari dimensioni (quelle
paradigmatiche, nel caso specifico) bisogna stare attenti. E la Legge è uguale
per tutti. O sei in alto o sei in basso, la Legge non fa distinzioni. E meno
male.
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