Mission del Blog: esprimere libere opinioni su fatti di cronaca ritenuti significativi circa la Sfida, in corso da tempo, tra i Paradigmi dominanti del Nostro Tempo: da una parte, il Riduzionismo (il Tutto è uguale, riducibile, alla somma e alle relazioni delle parti di cui è composto), dall’altra l’Olismo (il Tutto è maggiore della somma e delle relazioni delle parti di cui è composto). Il Riduzionismo, paradigma analitico, razionale, algoritmico, induttivo, lineare. L’Olismo, paradigma sintetico, intuitivo, euristico, deduttivo, non-lineare. Con tutte le conseguenze (teoriche, filosofiche, gnoseologiche, epistemologiche, metodologiche, pratiche, lavorative, quotidiane) che ne conseguono …. (e ne devono conseguire …. legittimamente e liberamente ….. per il progresso della Società …..)

venerdì 8 novembre 2019

La Scienza giusta (e la giusta Tecnica) - 3


Post 316

La Scienza giusta (e la giusta Tecnica) – 3 

…. proseguendo dai post 315 e 314 (vedi): 

Questa nuova serie di post usa l’aggettivo “giusto” in merito alla Scienza e alla Tecnica (Scienza giusta, Tecnica giusta). Comprendiamone meglio il senso, esplorando alcuni particolari risvolti della tematica. E alla prossima (in Dicembre. E verrà ripristinata la cadenza mensile dei post). Luca Fortunato (Matera) WhatsApp 389.4238195  

Oggi come oggi sia l’Olismo che il Riduzionismo sono legittimi, benché il Riduzionismo sia storicamente superato, come abbiamo visto. Per i riduzionisti di oggi, dunque, si configura, almeno per il momento, solo una condanna etico-morale (vigliaccheria personale nel continuare in un paradigma più facile benché appunto superato anziché rivolgersi all’altro paradigma – l’Olismo – certamente più difficile ma giusto perché più adeguato come dimostrato dal progresso delle scienze, dai primi anni del Novecento sino a noi). Ovviamente, il grande lavoro da compiere è rendere il Riduzionismo “fuorilegge”. Adeguare le leggi, la normativa, ecc. Ma per questo ci vorrà tempo (politica, nuove leggi, ecc.). Quello che invece già oggi è certo e che è possibile distinguere usi corretti ed usi scorretti di concetti, vocaboli, locuzioni, ecc. Vocabolari, enciclopedie e libri indicano, infatti, precisi significati di “olismo”,” di “olistico”, di “riduzionismo”, di “integrazione”, di “integrato”, di “sistema”, di “sistemico” di “complessità”, di “complesso”, di “deduzione”, di ”induzione”, di “sintesi”, di “analisi”, ecc. E tutto sulla base dell’uso storico ma anche dell’uso moderno e contemporaneo, in ogni caso in funzione dal concreto esercizio olistico di medici, biologi, fisici, chimici, agronomi, matematici, filosofi, giuristi, sociologi, politici, ecc. Ed è facile, appunto, dimostrare (vocabolari, enciclopedie e libri alla mano) chi fa un uso scorretto di tutto ciò e chi, invece, ne fa un uso corretto. Ma il vero punto in questione è il seguente: chi ne fa un uso scorretto lo fa per pura ignoranza o lo fa intenzionalmente? Nel secondo caso potrebbe trattarsi di un reato (ed in tal senso sto dando un mio contributo ad un libro di prossima pubblicazione perché se si riuscirà a dare uno strumento in più per punire chi intenzionalmente “gioca” con tutto ciò - a danno dei cittadini, dei consumatori, della comunità, ecc. – tanto meglio. Spesso, infatti, “i sacerdoti del vero” sono in realtà i più grandi falsari! E l’”ufficialità” delle cose non è poi così tanto scontata come spesso alcuni la vogliono presentare. Vedrete). Morale della “Favola”: prima di avventurarsi in certe e particolari dimensioni (quelle paradigmatiche, nel caso specifico) bisogna stare attenti. E la Legge è uguale per tutti. O sei in alto o sei in basso, la Legge non fa distinzioni. E meno male.   

Nessun commento:

Posta un commento