Mission del Blog: esprimere libere opinioni su fatti di cronaca ritenuti significativi circa la Sfida, in corso da tempo, tra i Paradigmi dominanti del Nostro Tempo: da una parte, il Riduzionismo (il Tutto è uguale, riducibile, alla somma e alle relazioni delle parti di cui è composto), dall’altra l’Olismo (il Tutto è maggiore della somma e delle relazioni delle parti di cui è composto). Il Riduzionismo, paradigma analitico, razionale, algoritmico, induttivo, lineare. L’Olismo, paradigma sintetico, intuitivo, euristico, deduttivo, non-lineare. Con tutte le conseguenze (teoriche, filosofiche, gnoseologiche, epistemologiche, metodologiche, pratiche, lavorative, quotidiane) che ne conseguono …. (e ne devono conseguire …. legittimamente e liberamente ….. per il progresso della Società …..)

martedì 12 novembre 2019

Maltempo a Matera, in Basilicata, in Puglia


Post 317 

Maltempo a Matera, in Basilicata, in Puglia

Scenari, quelli di oggi, che purtroppo si sono riproposti. Scenari visti e rivisti : strade a mo’ di torrente o di fiume; piazze a mo’ di lago o di mare; alberi spezzati o interamente caduti; cartelloni, serre e tetti danneggiati; colture e campagne disastrate; smottamenti; ecc. ecc. ecc. (… ma che cosa altro ci potevamo aspettare dopo un Ottobre atipico nel senso di troppo caldo e di troppo siccitoso? L’intuizione lo suggeriva certamente, le “analisi” bisogna vedere ….). Così come, purtroppo, si sono registrate le solite banalità di commento, le solite lamentele, le solite inconcludenze d’intento, i soliti errori (e tanto a livello teorico-valutativo quanto a livello pratico-applicativo). Scenari di oggi che andranno a riproporsi nel prossimo futuro, purtroppo, se non si cambierà modo (paradigma) di intendere e di gestire i fenomeni di cambiamento climatico e conseguenti effetti. Non si tratta di essere “gufi”, si tratta invece di essere realisti. Alcuni mi hanno chiesto un commento. Lo faccio volentieri. O meglio, lo ri-faccio volentieri (chi conosce il blog lo sa). Ma nel rifarlo, un elemento di novità vi è comunque: alcuni passi di un recente libro che non solo dimostrano (casomai ce ne fosse davvero il bisogno) la fondatezza di certe tesi (e mie tesi)  ma anche che chi non è sintonizzato con certe cose è davvero ed ormai fuori dal mondo. Cerchiamo, dunque, di andare in ambiti teorico-pratici più adeguati … Sperando in una vera svolta. Che è sempre più urgente. Quanto a noi, alla prossima (si spera in Dicembre … come da programma!). Ciao a Tutti. Luca Fortunato (Matera) WhatsApp 389.4238195  

Una cosa sono i sistemi complicati (automobile, trattrice agricola, computer, Web, GPS, edificio, aeroplano, altoforno, stazione spaziale, ecc.), altra cosa sono i sistemi complessi (albero, bosco, coltivazione, corpo umano, cane, cavallo, sciame, mandria, batterio, colonia batterica, bacino idrografico, terreno, suolo, azienda agricola,  atmosfera, clima, territorio, città, ecosistema, agroecosistema, ecosistema urbano, ecc.).
I primi (i sistemi complicati), per essere studiati e gestiti, al netto dell’uso della Tecnologia anche la più avanzata che si possa trovare, necessitano indifferentemente o di Riduzionismo (intelletto, analisi, dettagli, meccanicismo, induzione, linearità, nesso di causa/effetto, algoritmica, ecc.) o di Olismo (intuizione, sintesi, quadro d’insieme, organicismo, deduzione, non-linearità, dinamiche emergenti, quid emergente, caso, euristica, ecc.).
I secondi, invece, (i sistemi complessi) necessitano di Olismo, il Riduzionismo è inadeguato per essi.
E' chiaro, dunque dove è l’errore. No? Commesso, ancora commesso, dai riduzionisti. Che costituiscono il 99% dell’Establishment (politico, dirigenziale, accademico, scientifico, tecnico, professionale, culturale, economico, ecc.). Purtroppo.
Non è che con gli olisti (e con il loro Cambio di Paradigma) si risolverebbero tutti i problemi. La bacchetta magica non ce l’ha nessuno. Ma le cose migliorerebbero certamente. E di tanto. Il popolo, la gente, deve ribellarsi in tal senso. Pretendere che i riduzionisti si convertano all’Olismo o restino a casa. E pretendere che agli olisti già esistenti e con una certa esperienza di applicazione del paradigma olistico (come il sottoscritto) gli si dia più spazio. Più spazio concordato. Certamente. Concordato quanto si voglia (… per non “urtare” sensibilità personali …. Così dicono …. Mah …). Ma che ci sia, sto benedetto spazio in più! No? Ma di questo, si vedrà. Per ora, leggete i passi di testo qui di seguito riportati. Ed una mia chiosa finale. E avrete le idee ancora più chiare:  

[….] Le proprietà dei sistemi complessi non sono direttamente deducibili o spiegabili sulla base delle proprietà delle singole parti che li compongono. Questa caratteristica è abitualmente definita emergenza. Si riferisce a modelli di comportamento nuovi che si producono sulla base della quantità e della qualità delle relazioni o interazioni fra le componenti (parti, entità o agenti che dir si voglia). Inoltre, le componenti sono spesso assai numerose e diversificate. E, perché “emergano” nuovi modelli di comportamento, la densità delle relazioni fra componenti deve superare una certa soglia critica. [….] A differenza delle proprietà di un sistema complesso, le proprietà di un sistema complicato sono riconducibili, con maggiore o minore difficoltà, alla somma o combinazione additiva delle proprietà delle singole parti. Le interazioni fra le componenti dei sistemi complessi, invece, sono spesso “non lineari” [….] molte proprietà esibite dei sistemi complessi non dipendono da leggi necessitanti ed inflessibili, ma non sarebbero altro che “accidenti congelati” (frozen accidents), acquisizioni storiche contingenti, conseguenti alla casualità di singoli eventi. In definitiva, le proprietà dei sistemi complessi sono esiti di un intreccio, spesso difficile da decifrare, di leggi e di storia, di principi generali e di singolarità uniche e irripetibili. Questa caratteristica è definita contingenza. [….] 

Dal libro “Il tempo della complessità”, autore Mauro Ceruti, editore Raffaello Cortina (2018)

Dunque, oltre ad alcuni aspetti prettamente scientifici e tecnici (appena citati, anche in modo autorevole, e valevoli per lo specifico tema odierno ma anche in generale) vi è un ulteriore scenario sempre scientifico e tecnico ma anche di tipo culturale e oserei dire anche di tipo psicologico che merita attenzione: la pianificazione (e non solamente la regolamentazione), la strategia (e non solamente la tattica), il medio e il lungo periodo (e non solamente il breve periodo) e la prevenzione (e non solamente la gestione – e la lamentazione - dei fatti accaduti) sono un qualcosa di assolutamente naturale nell’Olismo e per gli olisti, mentre vanno a costituire uno “sforzo” (quando e se attuato) nel Riduzionismo e per i riduzionisti (e per questo non sempre dai risultati sperati. Anzi ….). Bisogna davvero ribellarsi contro il Riduzionismo e contro le forme di pseudo-olismo (multidisciplinarità, interdisciplinarità, 360°, ecc.) e pretendere l’Olismo (vero). Non c’è altra strada. Spesso ci si preoccupa solo delle “carte” senza badare anche e soprattutto al “gioco” da giocare (a buoni intenditori poche parole). Ed anche i fatti di oggi (a Matera, a Policoro, a Santeramo in Colle, a Gioia del Colle, ecc.) ce lo hanno ricordato con enorme e smisurata forza.    

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