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Politica? Elezioni? Votare?
Per me, la Politica è finita, tanto nel Mondo quanto in
Italia, nel 1989, con il crollo del Muro di Berlino. Non che il Muro sia stata
cosa buona! Anzi … Ma l’evento storico limite è stato quello. Anche alcuni
storici la pensano così. Ad ogni modo, fino ad allora, è esistita la Politica.
Vale a dire, ideologie messe in pratica. E a tutti i livelli: nazionale,
regionale, provinciale, comunale. L’applicazione, nella realtà, delle ideologie,
poteva essere fatta da persone oneste o disoneste, capaci o incapaci, competenti
o incompetenti, ecc. Ma era la Politica. Quella vera. Vi era un sistema. Di
Destra o di Centro o di Sinistra. Ma, ogni volta, vi era un sistema. Magari anche
da sostituire. Ma almeno sapevi cosa sostituire o, d’altra parte, cosa
conservare. Vi era un sistema. Ogni volta. Ed oltre i singoli individui,
maggiore dei singoli individui. Come deve essere in Politica (interesse
generale, bene comune, scopo sociale, lungo termine, senso comunitario, equilibrio
economico, lavoro diffuso, orizzonte etico, prospettiva morale, giustizia
sociale, tutela ambientale, ecc.). E nel quale, la singola persona poteva
sensatamente esprimersi. Bene o male, certo. Ma in ogni caso, sensatamente.
Dopo il 1989, invece, si sono avute, e le stiamo avendo
ancora oggi, tante e diverse forme di pseudo-politica. Cioè personalismi e
affarismi. Solo personalismi affarismi. Senza sistema. Forme di pseudo-politica
che a volte riescono, altre volte no. Ma che, in ogni caso, con la Politica non
c’entrano nulla.
E per me, la Politica non tornerà mai più. L’Umanità ha
chiuso quel ciclo e dovrà inventarsi qualcos’altro. Nel frattempo, nella
odierna società liquida (per dirla
con Zygmunt Bauman), ha senso solo la teoria politica. Nella speranza che le
future generazioni (ma molto future) si inventino qualcos’altro appunto, e non in
modo del tutto arbitrario ma potendosi ispirare alla teoria politica e che,
dunque, va mantenuta viva, comunque viva.
Ora, se per me le cose stanno così (ed i miei blog lo
testimoniano da sempre), sapete voi dirmi cosa me ne importa di chi si candida
e di chi no? Di chi votare e di chi no? Di chi designare, di chi è stato
designato e di chi no? Di quali “risultati” si sono avuti o si avranno ancora? Rispetto
tutto e tutti, sia chiaro. Ma non condivido niente. Per me, è una questione di
sistema e non di persone. Di sistema (che non c’è più) e non di persone (geniali
o idiote, oneste o disoneste, competenti o incompetenti che possano essere). Venissero
anche elette le migliori persone o designate le migliori persone (e sempre che
lo siano davvero, le migliori), ma cosa mai potrebbero fare? Magari qualcosa
per se stesse o per qualche loro amicizia (personalismi ed affarismi, appunto).
Ma cosa mai potrebbero fare in termini veramente politici? Anche in termini
politico-amministrativi? Risposta: nulla. Dal 1989 in poi, è stato, è e sarà un
problema di non-sistema e non di persone. Alcuni dicono: “ma io voto la
persona”. Cosa vuol dire? Boh …. O meglio, nel Paradigma del Riduzionismo un
senso ce l’ha, ma nel Paradigma dell’Olismo assolutamente NO. Nell’Olismo un
dettaglio, un aspetto particolare, una parte, un componente, una singola
entità, una persona, ecc. è sempre in rapporto al tutto, all’insieme, al
contesto, al quadro generale, al sistema o all’assenza di sistema, ecc.
Del resto, se non fosse così, cioè se non vedessi
predominante il Tutto (il sistema, in questo caso il non-sistema) sulle parti (i
politici, chi si presta alla politica, ecc.), che olista mai sarei? Il lettore
non deve meravigliarsi, forse deve solo un po’ meglio studiare l’Olismo ….. (tutto
qui). Di conseguenza, vi è un altro aspetto olistico e cruciale: io non credo
(nel dopo 1989 ed ancora in corso) alla possibilità che i singoli individui
(anche virtuosi) o che le loro aggregazioni (anche virtuose) possano cambiare
le cose se non cambiando del tutto schema interpretativo (inventarsi
qualcos’altro oltre la Politica, appunto).
Ovviamente, dal 1989 ad oggi vi sono state delle eccezioni
positive. Ma proprio la loro natura eccezionale (isole
antropico-spazio-temporali …) e senza positivi proseliti rafforza, anzi
dimostra, la mia tesi (la mia tesi sistemica). Ed a maggior ragione, dunque,
preferisco investire il mio tempo in altre cose, in tante altre cose. E che,
solo esse (scienza, tecnica, arte, lavoro, amore, famiglia, ecc.; filosofia,
teoria, paradigmi, metodi, libri, ecc.), possono apportare dei cambiamenti. Nel
frattempo che l’Umanità qualcos’altro si inventi!
Ovviamente, ogni volta, in occasione di ogni appuntamento con
le urne, per spirito scientifico, mi confronto con la realtà, mi guardo intorno,
ascolto, mi informo ecc. Sperando, ovviamente, di constatare che le cose siano effettivamente
cambiate (sempre in termini sistemici) o che ragionevolmente potrebbero
cambiare (sempre in termini sistemici, in questo caso in termini di prospettiva
sistemica, di potenzialità sistemica). Pronto, dunque, a riprendere in mano la
tessera elettorale e ad utilizzarla.
Finora, almeno fino a questo momento, per domenica 24 marzo,
qui in Basilicata, non ho trovato nulla e non ho trovato nessuno che mi possa
far recare alle urne e nella cornice dei criteri precedentemente esposti. Ovviamente.
Che sono i miei criteri, certo. Come, del resto, mio sarà il voto o il non-voto.
Luca Fortunato (Matera)
P.S. ricordo sempre ai Lettori del blog che a partire dal prossimo Aprile (per positivi ma aumentati impegni di lavoro e di famiglia) verrà pubblicato un solo post al mese selezionando, tra i diversi fatti di cronaca che saranno avvenuti o tra i temi che saranno stati particolarmente discussi in Società, il fatto o il tema ritenuto più significativo relativamente ai Paradigmi (Olismo, Riduzionismo, pseudo-olismo).
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