Post 293
La
crescita olistica (contro la moda riduzionistica)
Felice di constatare che, nonostante la moda contraria
(quanto irresponsabile e alla lunga perdente), una fetta virtuosa della Società
(e di cui per fortuna, da sempre, faccio parte) resiste, continua sulla via
giusta ed è comunque in crescita. Di cosa si tratta? Si tratta di una questione
gigantesca (che riguarda la scienza, la tecnica, l’economia, l’ecologia, il
lavoro, la professione, l’etica, la giustizia, la cultura, l’arte) ma che può
essere riassunta in alcune frasi (olistiche) di grandi personalità (che riporto
di seguito) e che in questi giorni sono ritornate (nel loro senso e significato
reale e sostanziale) nelle mie giornate ed anche e curiosamente da parte di chi
fino a ieri ascoltava l’altra campana ma ora si è “convertito” ma diversamente
da altre e passate occasioni, così come diversamente da recite di altri personaggi,
lo ha fatto sinceramente. Bene. Anzi benissimo. Per tutti Noi.
Ciao a Tutti, ricordandovi che a
partire dal prossimo Aprile (per positivi ma aumentati impegni di lavoro e di
famiglia) verrà pubblicato un solo post al mese selezionando, tra i diversi
fatti di cronaca che saranno avvenuti o tra i temi che saranno stati
particolarmente discussi in Società, il fatto o il tema ritenuto più
significativo relativamente ai Paradigmi (Olismo, Riduzionismo, pseudo-olismo).
Luca Fortunato (Matera) - WhatsApp 389.4238195
“Tutta la scienza ha
origine dai bisogni della vita. La scienza si divide in parti distinte secondo
le particolari professioni, attitudini e capacità dei suoi cultori, ma ognuna
di tali parti può conservare la sua piena validità solo in rapporto con il
tutto, poiché solo mediante questo legame raggiunge i suoi scopi ed evita
mostruosi sviluppi unilaterali. [….] Senza lasciarci sviare dalle nomenclature
cerchiamo ora di analizzare il processo della ricerca. La logica non produce
nuove conoscenze. Ma allora da dove vengono? Esse germinano sempre dall’osservazione,
che può essere “esterna”, sensoriale, oppure “interna”, e allora riguarda le
rappresentazioni. L’attenzione sottolinea ora questa ora quella connessione di
elementi e le fissa in concetti: quando il dato che si reperisce viene
mantenuto rispetto ad altri, e si dimostra sostenibile, c’è conoscenza, nel
caso contrario errore. Il fondamento di ogni conoscenza dunque è l’intuizione,
che può riferirsi sia al sentito sensorialmente sia al rappresentato in modo
puramente intuitivo, sia al potenzialmente intuitivo, concettuale, ecc. La
conoscenza logica non è che un caso particolare, che si occupa esclusivamente del
dato della concordanza e della contraddizione, e che non può non presupporre
dati precedentemente prodotti dalla percezione o dalla rappresentazione. […] - Ernst Mach (1838 – 1916) fisico e
filosofo
“La scienza è fatta di
dati come una casa è fatta di pietre. Ma un ammasso di dati non è scienza più
di quanto un mucchio di pietre sia una vera casa.” “La geometria non è vera: è
comoda.” “Non esistono scienze applicate, esistono le applicazioni della
scienza”. – Henri
Poincaré (1854 – 1912) fisico, matematico, filosofo
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