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In difesa dell’opinione
La scienza (epistème) e l’opinione (dòxa)
sono, ovviamente, cose diverse. Chi però le contrappone sempre e comunque,
sbaglia. Non conosce o non coglie il rapporto costruttivo che, a volte,
l’opinione ha, o può avere, nei confronti della scienza.
Specialmente in questioni complesse e/o nuove,
specialmente quando su di esse la scienza è in difficoltà o addirittura è
ferma, l’opinione (specialmente se qualificata: opinione professionale, opinione
ben motivata, opinione credibile, ecc.) ha, o può avere, la funzione di inizio (iniziare
una via di conoscenza che, poi, diventa scientifica); ha, o può avere, il ruolo
di cominciare un percorso di Sapere (che, poi, diviene scientifico); ha, o può
avere, la funzione di sbloccare le menti, di spronarle alla Ricerca scientifica
(teorica e sperimentale); ha, o può avere, il ruolo di iniziare una via tecnica
di tipo euristico per la risoluzione di specifiche problematiche che richiedono
urgenza (specialmente quando l’algoritmica fa, o fa ancora, un buco
nell’acqua).
Del resto l’opinione (nel bene o nel male) e
specialmente il suo esercizio (virtuoso
o meno), Oggi, nel Nostro Tempo, nella Nostra complessa Società, nell’Era del Web
e dei social, è diventato un qualcosa di strutturale e di inevitabile e di fronte
al quale la comunità scientifica e tecnica non si può comportare con il girare
la testa dall’altra parte (compiendo così un atto riduzionistico. Il tutto, la
realtà integrata è infatti composta anche dalle opinioni). Oppure non si può
comportare mettendo in atto atteggiamenti denigratori (la deontologia
professionale, per esempio, lo vieta). Occorre, invece, che si confronti.
Necessariamente e con senso olistico della realtà. E deve farlo con apertura e
rispetto. Anche perché potrebbe capitare che gli opinionisti (tanto puri cioè
cittadini non addetti ai lavori, quanto competenti cioè cittadini addetti ai
lavori), ci abbiano azzeccato. Abbiano davvero ragione (una ragione magari da
argomentare meglio, da esprimere diversamente, da precisare maggiormente, da
aggiustare, da migliorare, ecc. Ma ragione. Ragione sostanziale).
Infatti, come vedremo anche qui di seguito
con alcune importanti citazioni, la contrapposizione assoluta tra scienza e
opinione (quasi sempre con una vera e propria demonizzazione dell’opinione,
dell’opinionismo, ecc.) non solo è sbagliata (come il buon senso ci indica ma
come anche la Storia ci dimostra in qualche caso) ma nasconde spesso anche motivazioni
(negative) di natura extra-scientifica (di natura - invece e purtroppo - culturale,
etica, comportamentale, personalistica, ecc.).
Anche su questa delicata tematica (scienza e
opinione) occorre avere, insomma, flessibilità, apertura, intelligenza e
cultura. Per far nascere un approccio obiettivo che, poi, possa permettere di
“assolvere” o di “condannare” l’opinione a seconda dell’oggetto specifico a cui
si riferisce, a seconda di chi la esprime, a seconda del contesto, ecc.
Generalizzare ed etichettare, e magari in
fretta, è sempre un errore. Se poi, inoltre, lo si fa anche con piglio
autoritario (magari in Italia, dove il Fascismo non c’è più dal 1943 - 1945) diventa
anche un po’ ridicolo. No?
Infine, anche questo tipo di tematica
(scienza e opinione) è strettamente collegata all’esigenza generale di
dialettica (tesi, antitesi, sintesi). Dialettica che per essere davvero tale (e
non semplicemente dibattito) deve prevedere l’esistenza di una contrapposizione
(tra una tesi ed una antitesi) e successivamente la sua risoluzione in una
sintesi (che deve avere natura superiore – maggiore della somma di tesi e
antitesi - e che quindi sarà ben diversa dal compromesso – minore della somma
di tesi e antitesi o uguale alla loro somma). Dialettica che, dunque, è
olistica. Dialettica che non va negata. Anzi, va garantita.
Ed ora, buon proseguimento (illuminante) di
lettura con le citazioni. E buon weekend. Luca Fortunato (Matera)
1. La
nostra prima reazione di fronte all’affermazione di un altro è una valutazione
o un giudizio, anziché uno sforzo di comprensione. Quando qualcuno esprime un
sentimento o un atteggiamento o una opinione tendiamo subito a pensare “è ingiusto”,
“è stupido”, “è anormale”, “è irragionevole”, “è scorretto”, “non è gentile”.
Molto di rado ci permettiamo di “capire” esattamente quale sia per lui il
significato dell’affermazione. – Carl Rogers
2. Uomini
arretrati e uomini precorritori. Il carattere sgradevole, che è pieno di
diffidenza, che prova invidia per ogni successo del suo competitore e del suo
prossimo ed è violento e collerico contro le opinioni divergenti, mostra di
appartenere a un livello precedente di cultura, e di essere dunque un residuo:
infatti il suo rapporto con gli uomini era giusto e adeguato in un'epoca in cui
vigeva il diritto del più forte: è un uomo rimasto indietro. Un altro
carattere, che partecipa alla gioia altrui, si fa amici dappertutto, sente
amore per tutto quanto cresce e diviene, gode insieme con gli altri dei loro
onori e successi e non si arroga la prerogativa di essere il solo a conoscere
la verità ed anzi è pieno di un'umile diffidenza – questo è un uomo che
precorre, che aspira a una cultura umana superiore. Il carattere sgradevole
proviene dai tempi in cui le rudimentali fondamenta dei rapporti umani erano
ancora da costruire, l'altro vive sul piano più alto di tali rapporti, il più
lontano possibile dalla belva selvaggia che infuria e urla nei sotterranei,
rinchiusa sotto le fondamenta della cultura. - Friedrich Nietzsche
3. Come
noi stimiamo le nostre opinioni, considerandole utili, nel caso che siano
ammirate dagli altri ed anche quando non lo sono, nello stesso modo dobbiamo
stimare le opinioni altrui, purché ne siano degne. – Epicuro
4. In
ogni campo in cui è possibile una differenza di opinioni, la verità dipende
dall'individuazione dell'equilibrio tra due gruppi di ragioni contrastanti.
Anche nella filosofia naturale, è sempre possibile fornire un'altra spiegazione
degli stessi fatti; una teoria geocentrica invece di quella eliocentrica; il
flogisto invece dell'ossigeno […] - John Stuart Mill
5. Bisogna
dare il benvenuto a chi magari ha opinioni diverse ma viene a partecipare a un
evento condiviso. – Pietro Ingrao
6. Rifiutare di avere delle opinioni è il modo di averle. – Luigi
Pirandello
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