Mission del Blog: esprimere libere opinioni su fatti di cronaca ritenuti significativi circa la Sfida, in corso da tempo, tra i Paradigmi dominanti del Nostro Tempo: da una parte, il Riduzionismo (il Tutto è uguale, riducibile, alla somma e alle relazioni delle parti di cui è composto), dall’altra l’Olismo (il Tutto è maggiore della somma e delle relazioni delle parti di cui è composto). Il Riduzionismo, paradigma analitico, razionale, algoritmico, induttivo, lineare. L’Olismo, paradigma sintetico, intuitivo, euristico, deduttivo, non-lineare. Con tutte le conseguenze (teoriche, filosofiche, gnoseologiche, epistemologiche, metodologiche, pratiche, lavorative, quotidiane) che ne conseguono …. (e ne devono conseguire …. legittimamente e liberamente ….. per il progresso della Società …..)

giovedì 17 novembre 2016

Xylella ed establishment: immagino quel che risponderei (e farei)



Post n. 105: 
Xylella ed establishment: immagino quel che risponderei (e farei)
Gentile …………. , la Sua/Vostra risposta è di una tardività che, in rapporto all’importanza della questione, non mi piace affatto. Sono sincero. Altri mi hanno contattato subito, prontamente. Senza fretta, ma prontamente. L’Olismo (con tutto ciò che in esso si muove, compresa dunque anche la mia teoria sul caso Xylella) è, e deve, essere prima di tutto, in prima fase, una acquisizione (individuale e/o collettiva) di mentalità, di approccio, di comportamento, di stile di vita, di cultura e solo in seguito, in seconda fase, esso è o meglio può diventare anche una svolta (individuale e/o collettiva) di tipo scientifico, tecnico, tecnologico, professionale, lavorativo ecc. E’ del tutto evidente che riguardo alla prima fase Lei/Voi non l’ha/l’avete ancora acquisita. O non l’ha/l’avete ancora acquisita del tutto. Quanto alla seconda fase sarebbe inutile proprio anche solo parlarne visto il problema che ha/avete in merito alla prima fase! Tuttavia, essendo il disseccamento rapido degli ulivi una questione di una importanza enorme tanto tecnico-scientifica quanto sociale e oserei dire anche culturale, voglio lasciare, momentaneamente, la porta socchiusa, fermo restando l’avanzare incondizionato dei miei programmi (tanto editoriali, quanto professionali, quanto esistenziali). A renderla chiusa o aperta, la porta, nei prossimi giorni sarà il contesto e lo spirito che mi mostrerà/mostrerete e mi proporrà/proporrete. Accetterò comunque e senz’altro l’invito che vorrà/ vorrete farmi, verrò comunque ad incontrarLa/incontraVi e ad ascoltarLa/ascoltarVi. Dopodiché farò le mie valutazioni e Le/Vi farò sapere. Dovessi decidere negativamente, mi sarò fatto, ci avrò guadagnato, un’altra mezza giornata di libertà e che non toccherà minimamente né il mio percorso ed i miei “prodotti” né i rapporti umani che nel frattempo e comunque saranno sorti seppur nell’arco di qualche ora e per qualche ora. Dovessi, invece, decidere positivamente, ce la metterei davvero tutta, con la testa e con il cuore, per dare - oltre al già dato ed esistente e libero e necessariamente individuale e virtuosamente solitario contributo teorico, puro (intuitivo e deduttivo), fondamentale, d’inizio, di svolta - un ulteriore e conseguente contributo teorico-sperimentale e lavorativo in senso stretto (ancora individuale o, meglio ancora, in piccolo gruppo di lavoro: tre, quattro, massimo cinque persone) come necessario anello di congiunzione tra la teoria e la sperimentazione (trovandoci nell’Olismo, nel vero Olismo, e per di più in una mia versione dello stesso, è bene che un simile ed ulteriore passaggio – con me all’opera - ci sia. Passaggio che comunque è sempre stato previsto, è previsto e di fatti ci sarà tanto nei miei ulteriori impegni quanto in un apposito capitolo che scriverò – magari con anche gli sviluppi che nel frattempo ci avranno visto protagonisti - nel mio Secondo Libro – fine 2017/inizio 2018). E poi,  eventualmente – se da Lei/Voi ritenuta necessaria - anche una mia partecipazione nell’ancora successiva e nell’ancora conseguente terza fase cioè quella sperimentale (in campo ed eventualmente anche in laboratorio) che sicuramente avrà, anzi dovrà avere, carattere grandemente collettivo. Lavoro anche per altri, tanti altri (ma paradigmaticamente giusto, nella giusta direzione paradigmatica, teoricamente sensato ecc.) non sarebbe poi così male, no? In attesa, dunque, di un Suo/Vostro formale invito, porgo cordialissimi saluti. Matera,    /11/2016 In Fede Luca Fortunato, dottore in Scienze Agrarie, olista, cittadino. P.S. Più di così ….. ! W gli Ulivi ed il loro Spirito d’argento che il Sole ed il Vento nobilitano.

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