Mission del Blog: esprimere libere opinioni su fatti di cronaca ritenuti significativi circa la Sfida, in corso da tempo, tra i Paradigmi dominanti del Nostro Tempo: da una parte, il Riduzionismo (il Tutto è uguale, riducibile, alla somma e alle relazioni delle parti di cui è composto), dall’altra l’Olismo (il Tutto è maggiore della somma e delle relazioni delle parti di cui è composto). Il Riduzionismo, paradigma analitico, razionale, algoritmico, induttivo, lineare. L’Olismo, paradigma sintetico, intuitivo, euristico, deduttivo, non-lineare. Con tutte le conseguenze (teoriche, filosofiche, gnoseologiche, epistemologiche, metodologiche, pratiche, lavorative, quotidiane) che ne conseguono …. (e ne devono conseguire …. legittimamente e liberamente ….. per il progresso della Società …..)

martedì 15 novembre 2016

Al mio primo libro! - 2



Post n. 104:  
Al mio primo libro! – 2 
Con aggiornamento (in rosso) del 16/11/2016
Proseguendo dal precedente post n. 103, tre felici considerazioni-constatazioni: 1.Riguardo al fenomeno Xylella-CoDiRO: continuo a constatare che tanto a livello generale (Olismo/Riduzionismo, Teoria/Sperimentazione, Scienza/Tecnica ecc.) quanto a livello specifico (CoDiRO, disseccamento rapido in sé, batterio Xylella, insetto vettore, Salento, monitoraggio, buone pratiche ecc.) sia la forma delle parole, degli scritti e delle azioni sia la loro sostanza, da parte dell’establishment (politica, istituzioni, media, ricerca, professioni, organizzazioni agricole ecc.) sono viziati tanto da riduzionismo quanto da malafede. Nonché i fenomeni di silenzio e/o di aggiramento anche banale dell’argomento che altro non fanno che dimostrare la debolezza e l’imbarazzo dell’establishment tanto in generale quanto nello specifico caso della mia Teoria. Dimostrando altresì la forza, già in sé, della mia Teoria.  Pertanto, ci avevo visto giusto ed ho azzeccato il mio comportamento: è sensato continuare come sto facendo e cioè configurare la mia Teoria Xylella vedi post n. 84 del 3 ottobre ’16 - che oltre al recente caso di Ostuni post n. 93, 94, 95, 97 spiega anche l'odierno caso di Martina Franca - cioè il 2° capitolo del Primo Libro – interamente pubblicato a fine 2016 - e i suoi futuri e successivi sviluppi (capitoli del Secondo Libro – fine 2017 inizio 2018) come libera ed autonoma attività editoriale (blog e libri in self-publishing, eventualmente anche in “iper-self-publishing” sempre tutelato dalla Legge e per questo ancora più avvincente ed efficace e tagliente. Sorprese.). A debita e voluta e scelta ed anche dichiarata, proprio in questi ultimi giorni, distanza e lontananza dalle riviste “ufficiali” (?) che poi altro non sono che uno strumento, spesso anche banale, degli interessi dell’establishment ….. Ci hanno provato ad incastrarmi ma non gliel’ho permesso ….. e ringrazio il mio sesto senso. E la cosa è diventata in questi ultimi giorni – grazie ad un mio amico, mago del web - anche razionalmente fondata cioè motivata e documentata. Sorprese). Libera ed autonoma attività editoriale, quindi, con tutela del diritto d’autore e guadagni monetari in seguito alla libera e legittima ed autonoma vendita degli stessi prodotti editoriali. Circondato da poche ma virtuosissime persone che a vario titolo (studiosi, agricoltori, cittadini interessati ecc.) mi stimano, mi incoraggiano, mi sostengono e mi aiuteranno, collaboreranno con me, per gli sviluppi teorico-sperimentali e sperimentali. Non avrei potuto desiderare di meglio. Se il Salento o altre zone olivicole beneficeranno o meno della mia Teoria e di suoi rimedi dipenderà dall’establishment, solo dall’establishment. E se l’establishment dovesse farsi sentire? Fermo restando che io non aspetto nessuno (… e non ho aspettato nessuno), è certo che la tardività di risposta su una questione così importante dovrebbe essere talmente controbilanciata da motivazioni e prospettive talmente valide da farmi decidere per una istanza di fiducia collaborativa. Ora la probabilità che ciò - in Italia …. - avvenga è dell’1%. Il che vuol dire che non è impossibile! Ad ogni modo, avrò fatto – ed in parte ho già fatto - scienza e cultura. Comunque. Guadagnandoci materialmente e moralmente, come è giusto che sia. Del resto, le teorie sono come le stelle. Ai teorici interessa appiccicarle in cielo. Stop. Se poi i viandanti, i viaggiatori ed i naviganti le vorranno considerare o meno per orientarsi è un aspetto che riguarda i viandanti, i viaggiatori e i naviganti. Auguri a tutti loro. 2.Riguardo agli altri temi del mio Primo Libro (valutazione di stabilità degli alberi, cibo, estimo, rapporti agricoltura/ambiente ecc.): constato felicemente – seppur con la presenza di ancora diffuse ed immotivate resistenze e cocciutaggini – una sensibilità maggiore, una maggiore predisposizione ad aprirsi in senso paradigmatico (a favore dell’Olismo, ovviamente!) e quindi, per conseguenza, per naturale conseguenza, ad una maggiore voglia di cimentarsi in alternative dimensioni metodologiche, operative, lavorative ecc. Constato altresì – e non è un caso, anzi le cose vanno insieme e si spiegano insieme -  una maggiore consapevolezza del rapporto tra aspetti teorici e aspetti sperimentali, in particolare che anche la teoria è realtà, è reale, è concretezza, spesso dalla potenza pratica enorme. E che sono invece le distinzioni teoria/realtà, teoria/concretezza, teoria/pratica ecc. ecc. ecc. che appartengono all’irrealtà! Ed è proprio così che stanno le cose (anche per Teoria Xylella …..!). Ma si sa, in queste faccende e su queste cose è determinante soprattutto la mentalità delle persone. La vera trincea! Ed in fondo è proprio per questo che scrivere e pubblicare libri (non banali, ovviamente …) è stata, è e sarà sempre una delle cose più belle e più importanti del Mondo. Ed è bellissima l’immagine che è uscita da una bella chiacchierata dell’altra sera: la valigia (di lavoro) dello sperimentalista e la valigia (di lavoro) del teorico. Nella prima: strumenti, aggeggi, arnesi ecc. e misurazione, analisi, induzione, algoritmi ecc. Nella seconda: intuizione, immaginazione, deduzione, logica, euristica, sintesi ecc. e fogli di carta, matite, penne ecc. Tante le considerazioni che si possono fare. Una per tutte: la teoria è tanto importante quanto economicamente non speculativa. La sperimentazione è tanto importante quanto economicamente speculativa. A buoni intenditori poche parole …… 3. La veloce furbizia può tagliare il traguardo nelle gare dei cento metri di quartiere ma non taglia mai il traguardo nelle cittadine e territoriali Maratone (scientifiche, tecniche, politiche in senso nobile  ecc.) come invece riesce a fare il velocissimo intuito in braccio, però, all’intelligenza che procede più lentamente ma costantemente, continuamente, inesorabilmente. E spesso con grandi sorprese! Ad maiora! Luca Fortunato 

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