Mission del Blog: esprimere libere opinioni su fatti di cronaca ritenuti significativi circa la Sfida, in corso da tempo, tra i Paradigmi dominanti del Nostro Tempo: da una parte, il Riduzionismo (il Tutto è uguale, riducibile, alla somma e alle relazioni delle parti di cui è composto), dall’altra l’Olismo (il Tutto è maggiore della somma e delle relazioni delle parti di cui è composto). Il Riduzionismo, paradigma analitico, razionale, algoritmico, induttivo, lineare. L’Olismo, paradigma sintetico, intuitivo, euristico, deduttivo, non-lineare. Con tutte le conseguenze (teoriche, filosofiche, gnoseologiche, epistemologiche, metodologiche, pratiche, lavorative, quotidiane) che ne conseguono …. (e ne devono conseguire …. legittimamente e liberamente ….. per il progresso della Società …..)

venerdì 25 novembre 2016

L'acqua diversa



Post n. 110:  
L’acqua diversa
(con aggiornamento (in rosso) delle ore 22:00) 
Da sempre l’acqua fa il suo mestiere. E sempre lo farà. Magari, anzi certamente, con modalità diverse. Ma sempre senza colpa. Il dissesto idrogeologico è certamente colpa dell’uomo. Ma questa banalità va resa meno banale. Va inquadrata paradigmaticamente, innanzitutto. E correttamente in tal senso. Altrimenti tutto ciò che ne potrà discendere sarà sbagliato. Qui, ora, da parte mia, giusto una piccola riflessione, un piccolo contributo di riflessione. Da cittadino italiano non posso non essere toccato dalle notizie e dalle immagini che giungono dal Nord Ovest del “Bel Paese” e, purtroppo, a seguire, anche dall'estremo Sud. Nel mio Primo Libro, invece, – che esce per Natale – vi è il 5° capitolo dedicato ad un particolare aspetto e ad una particolare cronaca del dissesto idrogeologico italiano che ritengo essere emblematici anche sul piano generale. Avendola comunque avuta l’idea paradigmatica in merito, l’ho scritta. Poi se gli addetti ai lavori ne vorranno approfittare, ci faranno un piacere. Altrimenti, la mia idea resterà comunque scritta. Ed esisterà anche nota al pubblico. Ma veniamo al mio breve, anzi brevissimo, contributo di oggi:  una volta pioveva in un certo e regolare modo. Certo con qualche eccezione. Ma il regime era e rimaneva regolare. E dunque tutte le progettazioni territoriali e le realizzazioni territoriali (canali, argini, briglie, strade, ponti, assetti urbanistici ecc.) erano, ed in modo sensato, concepite, dimensionate, realizzate e collaudate tenendo conto del rapporto lineare – effettivamente esistente e ragionevolmente prevedibile – tra le piogge (quantità, frequenza, stagionalità, intensità ecc.) e gli spazi e le superfici ed i contesti a terra (città, campagne, boschi, fiumi, laghi ecc.). Ed Oggi? Con i cambiamenti climatici? Oggi piove in un certo ed irregolare modo. Il regime è atipico. E dunque tutte le nuove progettazioni territoriali e tutte le nuove realizzazioni territoriali (canali, argini, briglie, strade, ponti, assetti urbanistici ecc.) andranno, ed in modo sensato, concepite, dimensionate, realizzate e collaudate tenendo conto del rapporto non lineare, non più lineare – effettivamente esistente e ragionevolmente imprevedibile  – tra le piogge (quantità, frequenza, stagionalità, intensità ecc.) e gli spazi e le superfici ed i contesti a terra (città, campagne, boschi, fiumi, laghi ecc.). Quanto alle esistenti entità territoriali (canali, argini, briglie, strade, ponti, assetti urbanistici ecc.) divenute inidonee e per le quali non sono e non sarebbero più sufficienti nemmeno le solo azioni di pulizia e manutenzione – che dove avvenissero sarebbero comunque le benvenute, sia chiaro, se non altro per migliorare la situazione ma non certo per risolvere il problema – è necessario ri-dimensionarle tenendo appunto conto del nuovo rapporto non lineare tra le piogge e gli spazi e le superfici ed i contesti a terra. L’aritmetica e la classica geometria analitica vanno incluse in un più ampio contesto di matematica superiore. E la fisica classica va considerata come un certamente utile trampolino per compiere, però, un tuffo. Ad maiora! Luca Fortunato 



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