Mission del Blog: esprimere libere opinioni su fatti di cronaca ritenuti significativi circa la Sfida, in corso da tempo, tra i Paradigmi dominanti del Nostro Tempo: da una parte, il Riduzionismo (il Tutto è uguale, riducibile, alla somma e alle relazioni delle parti di cui è composto), dall’altra l’Olismo (il Tutto è maggiore della somma e delle relazioni delle parti di cui è composto). Il Riduzionismo, paradigma analitico, razionale, algoritmico, induttivo, lineare. L’Olismo, paradigma sintetico, intuitivo, euristico, deduttivo, non-lineare. Con tutte le conseguenze (teoriche, filosofiche, gnoseologiche, epistemologiche, metodologiche, pratiche, lavorative, quotidiane) che ne conseguono …. (e ne devono conseguire …. legittimamente e liberamente ….. per il progresso della Società …..)

sabato 5 novembre 2016

Di altre complessità (ma delle stesse necessità) - 3



Post n. 102:  
Di altre complessità (ma delle stesse necessità) – 3 
Proseguendo dal post n. 100: fermo restando le descrizioni che il Bandini fa anche del liberismo e degli orientamenti cristiano sociali, arricchisco questo mio blog di alcuni passi (significativi e intramontabili) della più ampia descrizione (significativa ed intramontabile) che lo stesso autore fa a proposito del socialismo (che è e resta, in tutte le sue forme, Ieri come Oggi, una entità ed una realtà olistica) e dei suoi rapporti con l’agricoltura. Buon week-end a tutti. Buona lettura. E a presto. Luca Fortunato. […] Il socialismo nega – come le altre correnti volontaristiche – che l’assetto sociale determinato dall’individualismo e dal libero gioco delle forze economiche, sia confacente alla giustizia e alla dignità umana. Esso vede il mondo in sfruttati e sfruttatori; in privilegiati e diseredati; in uomini che fanno il loro lavoro ed il loro dovere per il bene comune, ed uomini che vivono invece del lavoro altrui. […] E’ superfluo dire che il socialismo non critica il capitale, che è fattore indispensabile di ogni produzione economica, anche della più elementare: critica l’appropriazione di tale capitale da parte dei ceti privilegiati. Il socialismo vede di conseguenza, come rimedio alla ingiusta conformazione della società umana, la riduzione al minimo possibile della proprietà privata. Le forme pratiche per attuare questa variano tuttavia secondo le varie correnti. Alcuni si spingono all’estremo di propugnare insieme alla soppressione del capitale privato, anche il pareggiamento, entro certi limiti, dei bisogni e del tenore di vita (comunismo in senso stretto); altri vedono la soluzione nell’appropriazione dei capitali da parte dei lavoratori (marxismo in senso originario); altri vedono nello Stato il supremo regolatore della vita economica e della distribuzione dei capitali tre le varie attività (socialismo di Stato); altri infine si limitato a propugnare grandi riforme sociali, interventi statali per eliminare la formazione di ricchezze male distribuite […] […] A tutte queste manifestazioni fu, interno alla metà del secolo scorso, dato carattere rigoroso da quel forte pensatore e studioso che fu Karl Marx […] […] “il piccolo campo” è l’utensile del contadino, come la pialla è quello del falegname ed il bisturi quello del chirurgo. Il piccolo proprietario, il falegname, il chirurgo non sfruttano il lavoro altrui, e non hanno quindi a temere di vedersi levati i loro strumenti da una rivoluzione socialista. […] – Da: “Economia e politica agraria”, Autore: Mario Bandini, Edizioni Agricole (1962). 
 


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