Mission del Blog: esprimere libere opinioni su fatti di cronaca ritenuti significativi circa la Sfida, in corso da tempo, tra i Paradigmi dominanti del Nostro Tempo: da una parte, il Riduzionismo (il Tutto è uguale, riducibile, alla somma e alle relazioni delle parti di cui è composto), dall’altra l’Olismo (il Tutto è maggiore della somma e delle relazioni delle parti di cui è composto). Il Riduzionismo, paradigma analitico, razionale, algoritmico, induttivo, lineare. L’Olismo, paradigma sintetico, intuitivo, euristico, deduttivo, non-lineare. Con tutte le conseguenze (teoriche, filosofiche, gnoseologiche, epistemologiche, metodologiche, pratiche, lavorative, quotidiane) che ne conseguono …. (e ne devono conseguire …. legittimamente e liberamente ….. per il progresso della Società …..)

giovedì 2 giugno 2016

Se si riflette un po'.



Post n. 59: 
Se si riflette un po’. 
In questo giorno di festa così importante nel significato (specifico ma anche generale e, dunque, anche culturale), ne approfitto anche per scrivere e pubblicare un post che avevo in mente da tempo ma che viene completato nell’ispirazione da diversi e recenti fatti di cronaca. Aggiornamento (in amaranto) delle ore 18:30: dimenticavo, dal prossimo post, dal n. 60 in poi, parlerò della pubblicazione del mio 1° libro e della sua vita in Società. Ora, mi tuffo in un bel periodo di lavoro professionale, di lavoro di editoria, e di "lavori di famiglia" ...! Buona lettura. Ciao, Luca Fortunato. Ho sempre creduto in una cosa (che poi la vita, anche lavorativa, mi ha confermato in pieno). Vale a dire, che, fermo restando l’aspetto relativo e probabilistico di qualsiasi forma di intuizione così come di qualsiasi forma di ragionamento, l’intuizione è la vera risorsa, in particolare la vera risorsa di base, d’inizio, d’approccio, d’inquadramento di cui dispone l’uomo, anche e soprattutto l’uomo scientifico che indaga la materia, tanto nella sua struttura, quanto e soprattutto nel suo comportamento. Ebbene, l’intuizione (poi, successivamente, affiancata dal ragionamento, dall’analisi ecc.) riesce a cogliere la materia nella sua intimità, nella sua peculiarità, specialmente nella sua complessità e nel suo quid, e, dunque, a svelarne i misteri: microorganismi, piante, animali, rocce, acqua, fuoco, stelle e galassie e l’intero Universo. Riguardo all’Uomo, invece, essa funziona sul suo corpo, sul corpo umano (anatomia, fisiologia, patologia, rimedi). Quanto alla mente umana, alla psiche umana, essa funziona lo stesso ma la cosa è molto più complicata perché l’oggetto di indagine è lo stesso soggetto che indaga. Certo, una mente umana può indagare su un'altra mente umana. E la cosa certamente ne accresce l’obiettività e l’oggettività. Ma la cosa resta complicata. E molto più soggettiva di ogni altra attività. Si entra così, ed è necessario entrarvi, in quella che è la Psicologia. Il grande psicologo e psicoanalista Pierre Daco l’ha definita come la scienza e l’arte del comportamento umano, in tutte le sue molteplici manifestazioni; manifestazioni che possono essere normali ed anormali, consce ed inconsce. E che essa, la Psicologia, non può essere separata dalle altre scienze umane. Di Pierre Daco sono anni che leggo e rileggo i suoi libri con enorme piacere ed utilità. Anche per il linguaggio chiaro, semplice, efficacissimo. Ne consiglio la lettura a tutti. Vivamente. Veramente. Vi è un bisogno immane di consapevolezza e di cultura psicologica. Io, personalmente, ho i miei pregi e i miei difetti, le mie virtù e i miei vizi, le mie forze e le mie debolezze, le mie riuscite ed i miei inciampi. Ma le forme di nevrosi (in senso psicologico, proprio) che vedo e rilevo in giro, sempre più spesso in giro, e che anche apprendo come fatti di cronaca dai media, non sono nulla in confronto. Certo non mi spaventano, certo non mi fanno paura ma mi fanno modulare e rimodulare il mio comportamento e le mie scelte in uno scenario sociale che assume sempre di più lo scenario paradossale in cui i pochi sani di mente vengono scambiati per matti nel grande manicomio che è diventata la Società. Ad ogni modo, in uno dei libri di Pierre Daco e precisamente nel noto in “Che cos’è la Psicologia” vi sono delle righe che voglio proprio riportare in questo mio blog per arricchirlo per davvero. Esse mettono in luce tanto l’errore (e l’ostinazione) del Riduzionismo quanto la ragione dell’Olismo, sui concetti - e sulle pratiche che se ne deducono - di “malattia” e di “salute”. E questo viene fatto tanto in senso specifico cioè malattia e salute in Psicologia quanto in generale cioè malattia e salute negli organismi viventi. Anche perché si è ormai dimostrato l’antica intuizione che anche gli animali ed anche le piante (vedi i moderni studi di Neurobiologia vegetale) hanno una intelligenza (e non solo una sensibilità). Insomma, da qualunque prospettiva la si prenda, anche da quella più apparentemente lontana o addirittura apparentemente non a tema, la scena Oggi è dell’Olismo. Che, con tutti i suoi limiti, ha fatto un balzo in avanti nella Conoscenza rispetto all’archiviato Riduzionismo. Ecco le righe di Daco. Esse insieme a quelle di tanti altri esperti di Scienza (biologia, psicologia, ecologia ecc.) possono fare davvero la differenza (tanto nelle piccole quanto nelle grandi cose) nel cercare i rimedi alle sofferenze degli uomini, delle città e delle società ma anche nel cercare i rimedi alle sofferenze delle piante, degli animali, degli ecosistemi, dei paesaggi, dei mari, delle terre, del clima, di Gaia Tutta. Le implicazioni metodologiche, pratiche, professionali, tecniche, tecnologiche, procedurali delle differenze teoriche e paradigmatiche che stiamo per leggere sono enormi, gigantesche (in Psicologia, in Biologia, in Medicina, in Agraria, in Ecologia ecc.): “Che cos’è la malattia? La nozione di “malattia” è considerevolmente cambiata in questi ultimi anni. Antico concetto: un agente esterno (un microbo ad esempio) si introduce nell’organismo. La sua presenza ed il suo sviluppo producono la malattia. In base a ciò si afferma: “La polmonite è una malattia causata da uno pneumococco”. Oppure: “La tubercolosi è una malattia determinata dal bacillo di Koch”. Concetto moderno: Tutti sono portatori di bacilli, ma non tutti sono malati. La questione del “terreno” è dunque importante. Il bacillo penetra nell’organismo, e va all’attacco per mezzo delle sue tossine. Ora, cosa fa un organismo attaccato? Quello che farebbe un uomo: si difende. Si difende per conservare il suo equilibrio, minacciato dalla presenza del bacillo. a) Se l’organismo ed il bacillo sono di pari forza, la lotta è silenziosa; e l’uomo ignora tutto quello che succede. b) Se il microbo è più forte, si verifica uno squilibrio organico. L’organismo sferra il contrattacco: la malattia si manifesta. La malattia è la reazione di un organismo che si difende. Non è dunque il microorganismo che produce la malattia, ma è l’organismo che manifesta la “malattia” per distruggere il microbo. Non si dirà allora: “La polmonite è causata dal pneumococco”. Ma: “La polmonite è una reazione dell’organismo contro lo pneumococco, che minaccia il suo equilibrio”. Esempio: la tenia nell’intestino non è una malattia. La malattia compare quando si manifestano le reazioni di difesa. Sono queste reazioni che costituiscono la malattia e non la tenia in se stessa. Tutto ciò è molto importante, se si riflette un po’”. Ebbene, come dice giustamente Daco, se si riflette un po’. Le cronache, di oggi e di ieri, sulle sofferenze umane, sociali, animali, vegetali, agronomiche, ecologiche, ecosistemiche, agro-ecosistemiche, territoriali, paesaggistiche ecc. non mostrano riflessioni in tal senso. Riflessioni nel senso del moderno (ed olistico) concetto di malattia (in seno ad un essere umano, ad un albero, ad un gatto ecc. In seno ad una popolazione, ad una città, ad un bosco, ad una coltivazione ecc.). E rimedi o ricerche di rimedi in armonia con il moderno (ed olistico) concetto di malattia. Assistiamo, invece, ed ancora, a concettualizzazioni e a pratiche nel senso del superato (e riduzionistico) concetto di malattia. E a rimedi o a ricerche di rimedi collocati nel  paradigma del Riduzionismo. Emblematico, ad esempio, è il caso Xylella. Riduzionismo, sempre Riduzionismo. Ancora Riduzionismo. Individuale o collettivo, sempre di Riduzionismo si tratta. Monodisciplinare o multidisciplinare o interdisciplinare o come volete, sempre di Riduzionismo si tratta. Non vi è ancora il salto nell’Olismo. Ma è solo un esempio. C’è tanto altro in giro. Purtroppo. Ma i tempi stanno per cambiare. E vivremo meglio. Tutti. Batteri, funghi, erbe, arbusti, alberi, coccinelle, farfalle, cani, cavalli, falchi, leoni, gorilla, esseri umani, società, nuvole, stelle e galassie. Quanto all’Universo, questo, “il nostro”,  è solo uno dei tanti. Uno dei tanti Universi che la moderna fisica teorica immagina esistere. E per ora ci basta. Che ne dite? Torniamo sulla Terra, e precisamente in Italia. Questo è un bel giorno per l’Italia. Ed è davvero importante. Se si riflette un po’.

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