Mission del Blog: esprimere libere opinioni su fatti di cronaca ritenuti significativi circa la Sfida, in corso da tempo, tra i Paradigmi dominanti del Nostro Tempo: da una parte, il Riduzionismo (il Tutto è uguale, riducibile, alla somma e alle relazioni delle parti di cui è composto), dall’altra l’Olismo (il Tutto è maggiore della somma e delle relazioni delle parti di cui è composto). Il Riduzionismo, paradigma analitico, razionale, algoritmico, induttivo, lineare. L’Olismo, paradigma sintetico, intuitivo, euristico, deduttivo, non-lineare. Con tutte le conseguenze (teoriche, filosofiche, gnoseologiche, epistemologiche, metodologiche, pratiche, lavorative, quotidiane) che ne conseguono …. (e ne devono conseguire …. legittimamente e liberamente ….. per il progresso della Società …..)

martedì 21 giugno 2016

Della pubblicazione del mio 1° libro - 2



Post n. 61: 
Della pubblicazione del mio 1° libro – 2 
Tra le tante, tantissime riduzioni che il Riduzionismo compie (riduzione di un intero alle sue parti e alle relazioni delle sue parti, riduzione di un fenomeno allo schema deterministico di causa-effetto, riduzione del valore delle persone a quello che hanno, riduzione di un Paese ad una azienda ecc.), vi è quella, tipica del Riduzionismo contemporaneo, di ridurre la realtà al fare, all’agire, al risultato, all’esserci, al posizionarsi, all’aggiungere una crocetta o una spunta nei vari elenchi di vita e di lavoro e di società ecc. L’Olismo, invece, più saggio, contempla tanto il fare, l’agire ecc. quanto il non-fare, il non-agire ecc. Inutile soffermarci sul fare, sull’agire ecc. perché è ambito anche dei riduzionisti. Quanto al non-fare, al non-agire ecc. essi sono momenti strategici per far si che il fare, l’agire ecc. siano direzionati (in senso paradigmatico) il meglio possibile. Questa è la grande conquista culturale dell’Olismo. Che in questo aspetto, anche in questo aspetto, ha tanto della saggezza dell’Antico Oriente ma anche qualcosa della saggezza dell’Antico Occidente. Ed è proprio questa dimensione che l’Occidente ha perso e che quella parte d’Oriente che va occidentalizzandosi  va perdendo. Sia che si tratti di fare, di agire nella Scienza o nell’Arte, in Politica o in Economia, nel pubblico o nel privato, nelle piccole o nelle grandi cose, i due ambiti, i due momenti ed il loro equilibrio sono fondamentali. Se è presente il solo momento del non- fare o se esso è prevalente, si avrà  l’andamento da passeggio nella corsa di maratona che è la realtà. Se è presente il solo momento del fare o se esso è prevalente, si avrà la corsa dei cento metri nella corsa della maratona che è la realtà. Se presenti entrambi ed in equilibrio tra di loro si avrà la corsa  da maratona nella corsa della maratona che è la realtà. Mi guardo intorno e vedo sempre più persone e famiglie e gruppi e categorie e aziende e città e territori ecc. che con fulminei scatti in avanti hanno distanziato gli altri ma che poi (ormai privi di energia e di spinta) si sono fermati definitivamente o si stanno per fermare definitivamente o si fermeranno definitivamente. E prima, molto prima della linea di arrivo, di conclusione dell’intero percorso. Altri invece, pochi (e a cui mi onoro di appartenere) corrono la corsa con il giusto andamento. Tagliando il traguardo. Al primo posto, al secondo, al decimo, al centesimo non importa. Ma a manifestazione ancora in corso. E questo importa. Giusto andamento che è dato anche e soprattutto dal Tempo, dal momento storico che la Società vive. E che dunque cambia nel corso della Storia, è relativo e non assoluto. E la realtà di Oggi sotto enormi ed eccessive pressioni ecologiche, sotto sovraccarichi ecologici di ogni tipo, in seno dunque all’ecologia naturale, all’ecologia agraria, all’ecologia urbana, all’ecologia industriale, all’ecologia sociale, all’ecologia culturale ecc. ci dice che bisogna rallentare, calmarsi, decrescere. Altri ancora, pochissimi, con un andamento da passeggio (sbagliato) tagliano il traguardo …. ma a manifestazione già conclusa! E da un pezzo! Il che non va bene, ovviamente. Ma da parte di questi ultimi vi è comunque della poesia di vita e della dignità. No? Quanto ai “primi”, sorridiamo di loro e delle loro illusioni (reali illusioni e per questo ancora più gravi). Ebbene, la vita in Società che il mio libro avrà con la sua pubblicazione, si collocherà a pieno titolo nella filosofia dell’Olismo e nella pratica dell’Olismo. Potrà piacere o non piacere il mio libro, ma di esso chiunque ne potrà constatare l’aspetto fondamentale: è un libro del suo Tempo. È questo che mi interessa, è questo che mi interessava. Sono riuscito in questo, è questo che volevo riuscire a fare. Che poi il libro tratti di stabilità degli alberi in città e di Xylella – CoDiRO e di dissesto idrogeologico e di cibo pericoloso e di didattica e di tanto altro è relativo. Importante ma relativo. Questi sono i fatti e i temi e gli argomenti che mi sono capitati nelle orecchie e sotto gli occhi e negli episodi di vita e di lavoro. Ed è su di essi che la mia intuizione si è spontaneamente attivata. Ed è grazie al fatto di essere, da una parte, laureato in Agraria e, dall’altra, un olista (naturale e “coltivato”) che ho saputo interpretare le varie intuizioni in senso paradigmatico, scientifico e tecnico. Deducendone utilità. Ed ideando e proponendo metodiche e rimedi. Ed il tutto è garantito sotto il profilo dell'originalità e della novità. Arrivederci, dunque, alla pubblicazione. E sempre e comunque contattabile: lucaf73x@gmail.com Ad maiora ! Luca Fortunato

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