Mission del Blog: esprimere libere opinioni su fatti di cronaca ritenuti significativi circa la Sfida, in corso da tempo, tra i Paradigmi dominanti del Nostro Tempo: da una parte, il Riduzionismo (il Tutto è uguale, riducibile, alla somma e alle relazioni delle parti di cui è composto), dall’altra l’Olismo (il Tutto è maggiore della somma e delle relazioni delle parti di cui è composto). Il Riduzionismo, paradigma analitico, razionale, algoritmico, induttivo, lineare. L’Olismo, paradigma sintetico, intuitivo, euristico, deduttivo, non-lineare. Con tutte le conseguenze (teoriche, filosofiche, gnoseologiche, epistemologiche, metodologiche, pratiche, lavorative, quotidiane) che ne conseguono …. (e ne devono conseguire …. legittimamente e liberamente ….. per il progresso della Società …..)

domenica 26 giugno 2016

Brexit - 3



Post n. 65:  
Brexit – 3 
Continuando dai post 63 e 64, c’è un aspetto delicatissimo legato alla Brexit, forse più importante della stessa Brexit e delle sue conseguenze. Si rischia un indebolimento della Democrazia (anche e soprattutto come esempio negativo per il resto del Mondo). Per il non-rispetto del senso (ancor prima delle regole e dei tecnicismi) della Democrazia. Personalmente, desideravo (con il cuore) che vincesse il Remain. Ci ho sperato fino all’ultimo. Ma sapevo (con la testa, partendo da alcune intuizioni e, in seguito, deducendo da esse, e contro i sondaggi e le opinioni e le premature gioie di molti su di essi basate) che avrebbe vinto il Leave. Magari avesse vinto il Remain. La mancanza di Olismo europeo sarebbe rimasta ovviamente, e a produrre guai, ma si sarebbe ancora potuto rimediare ad essa in un contesto non-emergenziale e non così rischioso e pericoloso. Ma ha vinto il Leave. Il popolo si è espresso. Il popolo ha scelto. E la sua scelta va rispettata. Con coraggio. Per quanto brutta e dolorosa e problematica possa essere. Cercare di non farlo esprimerebbe (anzi già esprime in queste ore …) vigliaccheria (che è cosa diversa dalla paura, si badi bene). Ma casomai si riuscisse per davvero a non rispettare il volere del popolo, a ribaltare il volere del popolo (anche perché nell’Universo tutto è possibile ….) si avrebbe un problema ben più serio della Brexit e delle sue conseguenze! Verrebbe dato a tutte le persone del mondo un segnale terribile. Ed un precedente terribile. Altro che Brexit! E sue conseguenze! Altro che effetto domino di exit! I Totalitarismi (e di ogni colore) sono solo del secolo scorso. Un tempo brevissino perché essi possano velocemente ritornare, se svegliati, anche solo stuzzicati, nel loro sonno, per quanto profondo. Serietà. Olismo e serietà. Ci si ingegni ed in modo olistico  per gestire al meglio la situazione di uscita della Gran Bretagna e per contenere il più possibile i suoi effetti. E per migliorare (finalmente!) l’Europa (che resta …. Almeno). Ma negare o denegare o aggirare o ribaltare la situazione sarebbe - oltre che culturalmente orrendo - davvero qualcosa di inimmaginabile. Si può votare. E si può anche non votare. Ma non rispettare l’esito di un voto, di un voto regolare – appendendosi a percentuali di affluenza, percentuali altre, a petizioni anche per ironia della sorte ideate da chi avrebbe fatto bene a non idearle, appendendosi anche a qualunque altra cosa del Mondo – sarebbe davvero troppo! Ma vi è anche un altro aspetto nell’aspetto democratico della Brexit. Che sinceramente merita di essere sottolineato. Come la legge è uguale per tutti, anche la dignità e l’importanza del voto (così come del non voto, altra faccia della stessa medaglia: la libertà) è uguale da parte di tutti. Che il voto (o il non voto) venga espresso dalla persona laureata o dalla persona con solo la licenza elementare è lo stesso; dal ricco o dal povero è lo stesso; dal giovane o dall’anziano è lo stesso; da chi vive in centro o in periferia è lo stesso; da chi fa il manager o da chi fa l’operaio è lo stesso; da chi fa il bancario o da chi fa l’agricoltore è lo stesso ecc. ecc. Bene. Ed a quelli (e sono tanti) che, con amicizia, ogni tanto (diciamo pure spesso!) mi dicono “Ma perché non entri in politica? Io ti voterei di sicuro e ti farei votare di sicuro”. Rispondo: “Grazie, ma la mia vita mi piace così com’è. Va bene così come è. Non mi manca nulla: lavoro, famiglia, scrittura libri, pittura astratta, chitarra classica, basso elettrico, fotografia naturalistica, passeggiata sportiva, viaggi ecc. ecc. ecc. Grazie di cuore, ed anche di testa per la stima. Grazie.”. Ma se proprio si può trovare – teoricamente -  qualcosa che mi spingerebbe a farlo – anche perché se lo facessi lo farei per davvero e non certo “per far vedere” e lo farei senza cravatta ma se ne accorgerebbero anche gli orsi dell’Artico! – e’ l’esistenza (ancora nel 2016 d.C. …) di fenomeni del genere! Ma ovviamente è uno scenario solo teorico. Torno alla mia domenica pratica. Il giardino di casa necessita d’essere tenuto sempre sano e sempre bello. Ciao a tutti. Ad maiora! Luca Fortunato

Nessun commento:

Posta un commento