Post n. 67:
Brexit – 4
Continuando dai post 65, 64 e 63: da
quello che sta succedendo (sta succedendo qualcosa?) in questi giorni post referendum
Brexit, ho l’impressione che si stia continuando sulla vecchia strada del
Riduzionismo europeo. Certo, è presto per dirlo. Ma visto che la posta in gioco
è altissima, anche le iniziali impressioni di qualunque cittadino contano. La
mia impressione è quella che non solo si stia continuando ad andare sui
rapporti di forza anziché sulla forza delle idee ma che la lezione sull’Unione o
meglio sulla non-Unione non sia stata recepita fino in fondo. Mi spiego. In
generale, il concetto, il significato, il senso di unione è quello (olistico) di ciò
che risulta, che scaturisce, che si ottiene del mettere insieme e dal tenere
insieme più elementi, entità, soggetti, oggetti. Ciò che risulta, che
scaturisce, che si ottiene. E non,quindi, il semplice mettere insieme e tenere
insieme. Ciò che risulta, che scaturisce, che si ottiene in più, dunque. E non la semplice somma delle parti e delle loro
relazioni. Nello specifico, l’Unione
Europea vede diversi Paesi insieme e tenuti insieme (dalla moneta Euro, dai
trattati, dai rapporti ecc. ecc. ecc.). Ma cosa risulta da tutto ciò? Cosa
scaturisce? Cosa si ottiene? In più? Niente. Praticamente niente. L’Unione
Europea per come è stata fino ad ora e per come è tuttora è solo apparente,
fittizia. E sembra continuare e dover continuare su questa brutta strada. Se le
cose restassero così e se si continuasse a viaggiare, a muoversi e a fare su
questa brutta strada è facile immaginare che, certamente a fasi alterne, a
volte positive a volte negative, il processo complessivo sarà di progressivo
degrado dell’ “Unione Europea” con l’inevitabile risultato, entro 5 anni o al
massimo entro 10 anni, della sua completa estinzione. Esempi, solo 5 esempi (ma
se ne possono fare a decine …) di cosa invece dovrebbe risultare, ottenersi,
scaturire in più, olisticamente, dai Paesi Europei (pur già insieme … e pur già
tenuti insieme ….). Se si vuol dare un vero senso a questa Europa: 1.un unico esercito europeo
sovranazionale (che tra i tanti e diversi compiti si farebbe anche carico del
problema degli sbarchi e dei flussi migratori sull’unico e intero confine d’Europa,
sia esso bagnato dal Mediterraneo, sia esso bagnato dall’Atlantico, con anche conseguente
reale percezione da parte delle singole comunità nazionali di essere insieme a
tutte le altre sorelle d’Europa nell’affrontare un simile fenomeno del Nostro
Tempo); 2.un’unica fiscalità europea
sovranazionale (che preleverebbe e re-distribuirebbe in modo molto più efficace
ed efficiente riguardo ai conti, alle entrate e alle spese, ma che porterebbe anche
a molta più equità e alla reale percezione da parte delle persone d’essere
trattate in modo più equo e più giusto … e proprio per far parte di una realtà più
grande del proprio Paese!); 3.un’unica
intelligence europea sovranazionale (per migliorare efficacia ed efficienza d’azione
nel prevenire e/o nel contrastare i fenomeni terroristici soprattutto grazie
alla diminuzione di probabilità di buchi di informazione); 4.un unico mercato del lavoro europeo sovranazionale (che dia
maggiori e reali opportunità di lavoro e/o di incarichi di lavoro per il fatto
di poter lavorare anche e soprattutto per le questioni europee (interne ma
anche e soprattutto esterne come rapporti Europa/Mondo) oltre che per quelle
nazionali e locali - in agricoltura, in ecologia, nell’industria, nel
commercio, nei servizi ecc. – Ed anche stando nella propria città o borgo, semplicemente
collegati ad un computer); 5. Ricordare
sempre, in ogni occasione istituzionale, politica, pubblica ecc., gli ideali europei ma soprattutto mostrare e
dimostrare concretamente sempre, in
ogni occasione di azione, provvedimento, risoluzione ecc., il legame tra il
fare istituzionale e gli ideali europei (… se, ovviamente, il legame esiste !).
Ciao a tutti. Ad Maiora! Luca
Fortunato
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